Un uomo solo deve affrontare un grosso ostacolo

The Store is Closed

Sì, anche noi adesso parliamo di The Store is Closed.

Sembra il nostro classico sottotitolo in cui descriviamo cosa accade nel gioco che stiamo trattando. Una classica storia in cui il nostro eroe, senza risorse, si trova a dover affrontare un nemico molto più potente di lui. Ma questa volta, la storia è vera e sta succedendo proprio ora.

The Store is Closed è un survival horror in prima persona, giocabile anche in modalità CO-OP online, ma se volete saperne di più, potete leggere qui il nostro articolo.

La campagna Kickstarter si è conclusa il 4 novembre a £78,328 ($87,776). Davvero un risultato incredibile.

Eravamo piuttosto convinti che questo titolo avrebbe fatto parlare molto di sé, ma non immaginavamo che sarebbe successo in questi termini e soprattutto prima ancora che uscisse.

Ha fatto già notizia da un po’, ma ci piacerebbe parlarne, anche perché troviamo che Jacob Shaw (Ziggy), unico autore del gioco, abbia subito un duro e immeritato colpo.

Le informazioni disponibili riguardo il caso sono perfettamente e dettagliatamente riportate da Kotaku, pertanto farò in parte riferimento al loro articolo.

The Store is Closed

COS’È SUCCESSO

Circa una settimana fa, siamo venuti a conoscenza del fatto che l’azienda IKEA si è, come dire, leggermente infastidita all’idea di rischiare un accostamento con il gioco di Ziggy. Be’, nessuno ha mai esplicitamente detto, ma nemmeno negato, che ci fossero determinati richiami, più o meno palesi.

Ikea ha dunque mandato una lettera di diffida a Jacob Shaw, intimandogli determinati cambiamenti all’estetica di alcuni elementi del gioco, come, ad esempio, l’insegna blu e gialla con un nome scandinavo sul negozio, un edificio blu simile a una scatola, camicie gialle a righe verticali identiche a quelle indossate dal personale IKEA, un percorso grigio sul pavimento, mobili che assomigliano a quelli IKEA e una segnaletica dei prodotti che assomiglia a quella IKEA.

Gli ha dato dieci giorni di tempo, e loro sono grossi e magari pure cattivi, chi lo sa.

È pur vero che è responsabilità di chi ha parlato del gioco mettere a chiare lettere questa associazione (me culpa etiam), perché il signor Shaw non ha mai fatto riferimento a ciò.

The Store is Closed

COSA SUCCEDERÀ

Per il momento il signor Shaw ha dichiarato di non avere altra scelta che accontentare le richieste, il che è assolutamente comprensibile.

Una persona da sola può sviluppare un videogioco e farlo pure bene, ma è difficile che possa affrontare un colosso della portata di IKEA.

Personalmente mi sento di prendere le parti del signor Shaw, non solo per empatia un po’ a prescindere, ma perché molto probabilmente se noi tutti non avessimo messo nero su bianco il nome dell’azienda, associandolo al videogioco, non si sarebbe creato il problema e Jacob avrebbe potuto sfruttare meglio il concetto di libertà interpretativa, tipica degli artisti.

In buona sostanza, lo trovo profondamente ingiusto, ma sono comunque contenta che questa querelle stia facendo molto parlare di sé The Store is Closed, che sarà comunque una figata, anche sostituendo alcuni colori e apportando alcune, irrilevanti modifiche, al fine di fruire a pieno l’esperienza di gioco.

Concludo dicendo che abbiamo richiesto un’intervista a Jacob e saremmo davvero onorati di poter scambiare due chiacchiere con lui. Attendiamo con fiducia una sua risposta positiva.

Sono un'artista italiana che ha iniziato un po' tardi ad appassionarsi al mondo dei giochi ma che se ne è innamorata subito. Non sono una gran giocatrice e scelgo titoli che si adattino alle mie preferenze personali, ma posso apprezzare soprattutto i contenuti grafici e le soluzioni artistiche. Inoltre, sto imparando a conoscere anche tutte le affascinanti funzionalità del game development.