Syndicate Atomic LLC. e melessthanthree ci gettano in un incubo. Death of a Wish è un hack ’n’ slash frenetico dallo stile inconfondibile.

Quello che sicuramente colpisce di Death of a Wish è lo stile grafico e la colonna sonora. La narrativa è intrigante e complessa nonostante un incipit non troppo originale. Il tutto poi è contornato da un gameplay action stratificato e solido, anche se non esente da alcuni difetti. 

Gli sviluppatori melessthanthree creano questo gioco consci dell’esperienza fatta con Lucah: Born of a Dream, titolo stilisticamente molto simile a Death of a Wish. Nonostante la grande somiglianza, Death of a Wish sembra essere un’evoluzione rispetto al titolo precedente, scopriamo i motivi insieme.

Narrativa e Lore di Death of a Wish

Christian, durante il suo cammino di redenzione si trova nel mondo onirico di Paradiso. In questo luogo conosce altri marchiati. Christian è un marchiato anche lui, condannato come i suoi compagni di avventura a vivere un incubo perenne. L’unica soluzione è sfidare il culto che lo ha cresciuto. Abbattendo le quattro fedi del Sanctum: Father, Sister, Cardinal e Priest, cambieranno l’ordine del mondo. Purtroppo le cose non saranno così semplici e non basterà questo a cambiare il mondo. Da un incipit piuttosto semplice che richiama la classica revenge story, scopriamo con un twist una trama più complessa che affonda le radici su temi più pesanti e sui dilemmi morali.

Cosa si è disposti a fare per quello che si ritiene giusto? La nostra missione, per quanto nobile, vale il costo della felicità e del sacrificio altrui? Vale la pena distruggere il male al costo di diventare un mostro addirittura peggiore?

Cosa si è disposti a sacrificare e soprattutto, per chi si è disposti a farlo?

Appena iniziata la partita una scritta sullo schermo ci dice di scrivere un nome. Non deve essere necessariamente una persona, può essere un’idea o un valore. Insomma, qualcosa per cui sareste disposti persino a sacrificare voi stessi.

Fatta la scelta cominciamo l’avventura. Vediamo come queste idee sono state tradotte in termini di gameplay.

Un Hack ‘n’ Slash Semplice ma Profondo

Death of a Wish, nonostante l’apparente semplicità dello stile grafico e del gameplay, nasconde una sua profondità che si rivela nelle sue scelte di gameplay. Oltre all’incipit descritto sopra, veniamo introdotti alle meccaniche base del combattimento. Il nostro protagonista dispone di due attacchi: uno leggero e l’altro pesante. Dove il primo serve principalmente a far danno ed è veloce, quello pesante è più lento e serve soprattutto a rompere l’armatura e la postura dell’avversario. Infatti i nemici hanno oltre la barra della salute, un’altra di colore giallo che simboleggia l’armatura. Una volta esaurita, l’avversario va in break state ed è inerme e più vulnerabile al danno per un determinato lasso di tempo, per poi ricreare l’armatura. Va da sé che rompere la postura del nemico è molto importante e per questo viene introdotta un’altra meccanica oltre l’attacco pesante. Christian può schivare gli attacchi avversari: premendo RT senza direzionare schiverà direttamente indietro rispetto alla sua visuale. Direzionando la schivata verso i colpi avversari e col giusto tempismo possiamo parare il colpo. La parata danneggia molto la postura dell’avversario ed è effettivamente il modo migliore per arrivare al break state. Imparare a rompere la postura è una meccanica fondamentale in Death of a Wish, infatti anche i boss hanno questa meccanica. Oltre a questo abbiamo con noi anche un famiglio. Creature che possiamo scegliere e trovare durante il gioco che fanno danno e hanno anche abilità passive. Il loro ruolo a livello di gameplay ricorda l’indimenticato Grimoire Weiss. A differenza sua però  non parlano e non hanno la sua sagacia, sono strani animaletti che aiutano silenziosamente il nostro protagonista. 

Death of a Wish Va Ancora Più a Fondo

I nemici oltre l’armatura hanno anche delle resistenze a seconda della loro natura. Qui Death of a Wish aggiunge altre meccaniche di gameplay. Ora le elenchiamo brevemente.

Le ARIA sono delle stance che possiamo equipaggiare al nostro personaggio. Possono essere equipaggiate fino a 2 di esse in combinazione, aumentando il nostro danno fisico oppure quello effimero a seconda di quale equipaggiamo. Le ARIA sono 6 in totale ed hanno anche attributi elementali. Possono dare bonus passivi più un’abilità chiamata Hold Action, anch’essa diversa per ogni ARIA.

Ad ogni ARIA viene associato un famiglio e due carte che servono a modificare, dare bonus o arricchire le capacità di queste ultime. Possiamo tenere fino a due Stance ed è possibile cambiarle anche in combat, a seconda del nemico da affrontare.

Le Virtù sono un ulteriore customizzazione delle abilità del personaggio. Sono indipendenti dalle stance e occupano uno spazio unico. Ogni Virtù ha un costo in punti e non possiamo superare un certo limite. Andando avanti con la storia possiamo aumentare il numero di punti da spendere per equipaggiare le Virtù.

Oltre a questo c’è la meccanica soulslike del salire di livello aumentando una delle cinque caratteristiche del personaggio in determinati checkpoint nella mappa. La meccanica del corpse run non c’è, ma al suo posto abbiamo una “piacevole” sorpresa.

La Corruzione e il Rewind

Combattendo guadagnamo esperienza che riempirà una barra. Ogni volta che si riempirà guadagneremo un Work che può essere usato per salire di livello oppure come moneta di scambio presso un mercante. Essere sconfitti non ci farà perdere nulla, però aumenterà considerevolmente il nostro livello di corruzione. La presenza stessa dei nemici farà aumentare molto lentamente la corruzione. Quindi la velocità nello sconfiggere gli avversari ed imparare il loro moveset sono fondamentali nel gioco. Alla fine di ogni combattimento abbiamo la classica valutazione da hack ‘n’ slash che si basa su combo, tempo impiegato e danni subiti. Una valutazione alta ci permette di ridurre la percentuale di corruzione accumulata. Un’altra meccanica interessante è il Rewind, dove possiamo (per un numero limitato di volte) di letteralmente di riavvolgere il tempo ricominciando dall’inizio dello scontro. Attenzione però! Perché ciò annullerà i danni subiti da voi, ma anche quelli dell’avversario. Esistono anche delle pozioni ma funzionano esattamente come in BloodBorne, cioè hanno un numero finito e non si ricaricheranno automaticamente al checkpoint. Una volta arrivati al 100% di corruzione non sarà game over ma avrete una sorpresa interessante. Provate a farlo e sarete soddisfatti sia sul lato gameplay che su quello della storia.

Mappe, Stile e Personaggi

Death of a Wish ha uno stile originale ed inconfondibile. Per quanto semplice e stilizzato riesce bene a caratterizzare sia i personaggi che il mondo che ci circonda. Luci, colori brillanti, sono elementi semplici ma distintivi. Il mondo di gioco è composto da diverse sezioni, tutte interconnesse tra di loro in maniera anche originale. In alcuni momenti avanzati della storia possiamo trovare una scorciatoia che ci riporta addirittura nella zona dove abbiamo iniziato la partita. Il mondo è pieno di scorciatoie, segreti e personaggi ci attendono nei luoghi più impensati e, come da tradizione, possiamo portare avanti le loro quest. In pieno stile FROM possiamo finire le storie dei personaggi aiutandoli, oppure comprando tutto dal loro inventario. Portate a termine avremo la nostra ricompensa. Nella sua semplicità Death of a Wish coinvolge il giocatore dentro l’avventura anche se qualche volta può creare alcuni disagi. Nei combattimenti con molti avversari a volte si perde di vista il proprio personaggio e la leggibilità degli attacchi nemici. Insieme anche ad una IA a volte aggressiva e agli ostacoli ambientali poco visibili che compromettono un po’ gli scontri. 

Menzione d’onore alla colonna sonora, che accompagna con puntualità le vicende del nostro protagonista. La musica è così centrale che la storia è divisa in Side A e B e i capitoli in Tracks, come fossero brani di un vinile.

My Two Cents

Death of a Wish è un gioco dove la semplicità ha un suo senso di essere. Nonostante l’apparente semplicità, nasconde una profondità di meccaniche sia nel combat system che nel gameplay generale interessanti. Sicuramente il gioco pretende che il giocatore impari velocemente le sue meccaniche, creando una dinamica di gioco intensa e non adatta a chi non mastica gli hack ‘n’ slash. La meccanica stessa del Rewind è voluta per far sì che il giocatore impari bene le meccaniche e possa perfezionarsi con vari tentativi. Prende idee da diverse pietre miliari del genere action, creando una sua personale visione. Non innova niente in particolare ma offre lo stesso un buon intrattenimento. Lo stile visivo per quanto affascinante e originale, a volte rema contro il giocatore e il combat system, creando confusione durante alcuni scontri e nella visualizzazione del menù del personaggio. Detto ciò se amate uno stile originale e una bella sfida, Death of a Wish è sicuramente fatto per voi.  

Death of a Wish

“Death of a Wish è un gioco dove la semplicità ha un suo senso di essere. Nonostante l’apparente semplicità, nasconde una profondità di meccaniche sia nel combat system che nel gameplay generale interessanti. Sicuramente il gioco pretende che il giocatore impari velocemente le sue meccaniche. Lo stile visivo per quanto affascinante e originale, a volte rema contro il giocatore e il combat system, creando confusione durante alcuni scontri e nella visualizzazione del menù del personaggio. Detto ciò se amate uno stile originale e una bella sfida, Death of a Wish è sicuramente fatto per voi. “

PRO

  • Stile grafico originale e coinvolgente
  • Colonna sonora di alto livello e pertinente
  • Meccaniche action interessanti ed impegnative
  • Mondo di gioco pieno di segreti

CON

  • Non adatto a chi cerca un gameplay rilassato
  • Lo stile a volte rende poco leggibili gli scontri e i menù
SCORE: 7.9

7.9/10

Sono un musicista (pianista), un nerd e un amante di lunga data di manga. Sono nato come videogiocatore grazie ad una copia di Pitfall per Atari 2600 (1982), e così sono cresciuto di pari passo al mio medium preferito fino ai giorni nostri. In seguito ho cominciato ad interessarmi anche a cosa c'è dietro al prodotto finale, alla sua struttura e ciò che accade dietro le quinte del mondo del gaming.