Oh sì, finalmente!
Non: oh sì, finalmente posso toccare un’opera d’arte; quanto piuttosto: oh sì, finalmente un videogioco che mi ha davvero emozionato!

Please Touch The Artwork 2 - Maschere che affrontano la morte + scheletri che combattono per un'aringa sott'aceto

Oggi ho l’onore di presentarvi un videogioco che definirei un’opera d’arte nell’opera d’arte, uscito il 19 Febbraio 2024, per PC, e sto parlando di Please, Touch the Artwork 2, secondo capitolo di Please, Touch the Artwork.

Please, Touch the Artwork 2 è un titolo breve ma intenso, sviluppato dal solo developer Thomas Waterzooi in onore e in ricordo dell’artista belga James Ensor.

Ci troviamo di fronte ad un genere che sicuramente penalizza chi predilige un gameplay fatto di combattimenti o azioni virtuose e acrobatiche, ma che fa impazzire di gioia chi, come me, ama un genere più incentrato sull’aspetto artistico.

E di arte, con Waterzooi, se ne assapora, se ne gusta e se ne fa tesoro, in gran quantità. Please, Touch the Artwork è un’esperienza formativa, in tutti i sensi. Ma andiamo con ordine.

Please, Touch the Artwork

Il primo capitolo di quelli che si spera siano molti altri, è uscito in anteprima il 26 gennaio 2022 per PC e Mobile, e il 3 settembre 2022 per Nintendo Switch, ed è stato l’inizio di un’idea, secondo me, davvero geniale.

Non tutti sono propensi ad interessarsi all’arte e molti pensano, erroneamente, che si possa trattare di qualcosa di noioso o troppo difficile da capire. Waterzooi ha trovato un modo intelligente, ma soprattutto realizzato magistralmente, per spiegare l’arte, attraverso un videogioco.

In questo primo capitolo l’artista che ci viene presentato è Piet Mondrian, pittore olandese, tra i fondatori del neoplasticismo (De Stijl). Non a caso, una delle sezioni del gioco si chiama proprio De Stijl, mentre le altre due sono Boogie Woogie e New York City. Queste sezioni sono rappresentate come gallerie e in ognuna ci sono tre diverse tipologie di puzzle.

Mondrian non è un artista facile, ma Waterzooi ci porta, attraverso l’esperienza di gioco, a capire certe meccaniche e certi ragionamenti che si trovano dietro al pensiero di questo immenso pittore, iconico e complesso.

Il ragionamento che c’è dietro la sua espressione pittorica, Waterzooi ce lo fa leggermente sfiorare, descrivendoci e facendoci poi comprendere attraverso i puzzle, che sono una sorta di esercizi per la mente, idee come la complementarietà dei colori, il concetto di pieno e vuoto, di punti, di linee. Il tutto per raggiungere un’armonia che non si può non capire e amare.

Waterzooi ha fatto davvero un ottimo lavoro con questo primo titolo, ma con Please, Touch the Artwork 2 si è davvero superato.

Thomas Waterzooi

Prima di parlare della sua opera magna, vorrei soffermarmi brevemente su questo magnifico autore di Bruxelles, che merita tutta la stima e il rispetto possibili.

Waterzooi è diventato uno sviluppatore indipendente nel 2018, ma in precedenza ha lavorato come gameplay/AI programmer su Divinity Original Sin. Ha dunque poi intrapreso questa strada in cui l’arte, la cultura e in genere l’interesse umano, sono protagonisti assoluti delle sue storie.

Thomas Waterzooi

Ha ricevuto diversi premi e nomination internazionali come il Google Play Indie award 2022, la nomination all’ Apple Design Award, 2 premi Belgian Game Awards e un premio Best Art al Tokyo Game Show. Please, Touch The Artwork è stato anche incluso nelle liste “migliori del 2022” de The Guardian e Eurogamer. Meritatamente, aggiungerei.

Lo stile dei suoi videogiochi rientra nella categoria “wholesome” o “cozy”, e sono, in effetti, esperienze rilassanti e riflessive, non solo per la tipologia di gameplay, ma anche per le atmosfere create, grazie alla musica e alle varie scelte estetiche.

Un nuovo modo di fare arte

Fare arte e allo stesso tempo insegnare l’arte, è il concetto che c’è dietro a Please, Touch The Artwork 2, un’avventura di oggetti nascosti ambientata nei dipinti di James Ensor.

Waterzooi ci fa da guida in un museo virtuale, in cui diverse gallerie ci raccontano una storia. Una storia creata attraverso le opere di James Ensor. Waterzooi ha preso un personaggio, staccandolo letteralmente dalla sua tela (“L’intrigo”), e quindi dal suo mondo, e lo ha lasciato libero di scorrazzare tra le opere, squarciando tele e prendendosi gioco di noi che ci stiamo godendo il tour.

James Ensor L’intrigo

Noi giocatori impersoniamo una figura a metà tra un uomo e uno scheletro, (uno zombie? Lol), dal portamento pacato, con eleganti abiti di inizio Novecento e due pennelli nel taschino. Questo personaggio, che inizialmente sembra essere un semplice spettatore, si aggira tra le opere, ci entra dentro, fino a che la sua esistenza si mescola a quella dei dipinti e di ciò che vi è rappresentato.

Capiamo subito che questa figura rappresenta lo stesso Ensor, il quale inizia il viaggio uscendo dalla sua tomba. Il personaggio è raffigurato in 2D, con delle semplici linee di contorno e completamente bianco. Scelta assolutamente intelligente, dato che si troverà sin da subito immerso nei vividi colori e nella gran quantità di dettagli delle numerose opere presenti.

Please Touch The Artwork 2 - Vista di Mariakerke

Il gioco si basa sostanzialmente su due tipi di puzzle semplicissimi e rilassanti: il ritrovamento di oggetti nascosti e, di quando in quando, il rattoppamento delle tele, che va eseguito seguendo con delle linee una figura che va riprodotta senza interruzione.

A parte il restauro delle tele, il ritrovamento di oggetti è il vero cuore e l’idea assolutamente brillante alla base di questa esperienza. Cercare con meticolosità gli oggetti nascosti ed essendo costretti, in un certo senso, a dover esaminare ogni singolo dettaglio di una scena, ci fa immergere completamente nel dipinto.

Grazie a questa osservazione attenta, possiamo scorgere dettagli, fili narrativi e tecnicismi del dipinto, cogliendone inizialmente l’estetica.

Ma Waterzooi ci porta a vari livelli di lettura dell’opera, inserendo a sua volta una nuova narrazione che fa da filo conduttore. Questa sua nuova narrazione, utilizzata come escamotage per permetterci un percorso esplorativo dell’intera produzione di Ensor, ha dei tratti comici e grotteschi, caratteristiche, direi, piuttosto adeguate all’espressione dell’artista belga.

Infine, Waterzooi riesce a farci assaporare la magia della contemplazione. Grazie ai giusti tempi, le giuste musiche e le giuste dinamiche, ci ritroviamo completamente immersi in un mondo parallelo, quasi come in un viaggio psichedelico, assolutamente intrattenente.

Una volta giocato a Please, Touch The Artwork 2 ci si innamora almeno due volte: una di Waterzooi e una di Ensor.

James Ensor

Chi era James Ensor?

James Sidney Edouard era un Barone, di Ensor, appunto, nato a Ostenda il 13 aprile del 1860 e morto sempre a Ostenda, il 19 novembre 1949.

James Ensor

Ha praticamente vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, vivendo sia il periodo di trasformazione pittorica iniziata con gli Impressionisti, che tutte le successive Avanguardie.

Ha mantenuto sempre uno stile figurativo, ma attraversando, come ogni grande artista, varie fasi creative ed espressive. Nel suo primo periodo, successivo alla frequentazione dell’ Accademia di Belle Arti di Bruxelles, fino al 1885 circa, Ensor ha dato vita ad una serie di opere che formano il cosiddetto periodo scuro, in cui i colori cupi e profondi e un particolare uso della luce, lieve ma vibrante, sono ispirati al naturalismo della tradizione fiamminga. Ed ecco le nature morte, i ritratti, gli interni borghesi intimi e malinconici, i paesaggi dall’orizzonte piatto e basso che vediamo nella prima parte di Please, Touch The Artwork 2.

Successivamente, Ensor si rivolse verso temi e stili dell’avanguardia, accostandosi al Simbolismo e al Decadentismo, anticipando le correnti dei fauves e dell’Espressionismo. Iniziò a fare un uso più consistente di colori brillanti, in linea con l’Impressionismo, a cui aggiunse la grottesca immaginazione dei primi maestri fiamminghi, come Hieronymus Bosch e Pieter Bruegel il Vecchio, dando vita a maschere, scheletri, spettri e demoni, usati per mettere in satira gli aspetti più tipici del mondo borghese.

Queste ultime opere sono presenti nella seconda parte del videogioco e danno un kick assurdo all’atmosfera e alla narrazione, passando dall’estatica contemplazione evocativa iniziale a una vera e propria esperienza mentale ed emozionale.

Ensor era un misantropo, che sbeffeggiava l’umanità, ma osservandola attentamente e dandole comunque un enorme spessore sulle sue tele.

In conclusione

Please, Touch The Artwork 2 è stato creato con il supporto del Governo fiammingo in occasione della Presidenza belga dell’UE 2024, e la cosa mi fa davvero molto piacere ma non mi stupisce, perché è un’opera di notevole importanza, dal punto di vista artistico e culturale.

Mi ha spaccato il cervello. Mi ha fatto viaggiare nell’iperuranio. Mi ha dato emozioni, mi ha costretto a fermarmi nella contemplazione, che è ciò che deve fare un’opera d’arte. Non riesco a trovargli un difetto.

La potenza immersiva di questo gioco, va sottolineato, è dovuta anche alla scelta delle musiche, tra cui quelle di Debussy e Satie, le cui sonorità oniriche e sospese si uniscono perfettamente per un’esperienza totale.

Nel primo capitolo di Please, Touch The Artwork c’era meno contemplazione e più ragionamento. Lo stesso Mondrian è un artista che stimola l’intelletto, mentre Ensor stimola di più le emozioni e le sensazioni. È evocativo, racconta una storia, ed è ciò che Waterzooi ha fatto. Ci ha raccontato una storia, grazie alla quale ora sappiamo moltissime cose non solo sull’arte belga, ma sull’arte in generale, senza mai essere didascalico. Ha lasciato a noi il compito di fare tutto, lui ci ha solo permesso di toccare l’opera.

Link utile:

Please, Touch the Artwork 2 Sito ufficiale

Please, Touch The Artwork 2

“Please, Touch The Artwork 2 è un’esperienza estremamente immersiva, evocativa e che racconta una storia. Il suo sviluppatore, Thomas Waterzooi, ci ha donato una vera perla, grazie alla quale ora sappiamo moltissime cose non solo sull’arte belga, ma sull’arte in generale, senza mai essere didascalico. Ha lasciato a noi il compito di fare tutto, lui ci ha solo permesso di toccare l’opera.”

PRO

  • Istruttivo e intrattenente allo stesso tempo
  • Originale
  • Realizzato magistralmente
  • Rilassante e contemplativo

CON

  • Può risultare poco avvincente per chi preferisce videogiochi con gameplay d’azione
SCORE: 8.5

8.5/10

Sono un'artista italiana che ha iniziato un po' tardi ad appassionarsi al mondo dei giochi ma che se ne è innamorata subito. Non sono una gran giocatrice e scelgo titoli che si adattino alle mie preferenze personali, ma posso apprezzare soprattutto i contenuti grafici e le soluzioni artistiche. Inoltre, sto imparando a conoscere anche tutte le affascinanti funzionalità del game development.