Pow Pixel games finalmente presenta Abathor. Con questa demo finalmente possiamo capire il vero potenziale di questo gioco. Ecco le nostre considerazioni a riguardo.
Tempo fa abbiamo parlato di Abathor, anche se avevamo solo delle immagini e concept art a riguardo. Nonostante le poche informazioni si poteva percepire il potenziale di un gioco che voleva rendere omaggio alle vecchie glorie dei cabinati arcade. Solo analizzando il trailer potevamo dedurre le forti radici arcade alle quali il gioco è legato. La pixel art, il design dei personaggi, il gameplay e i comandi del joystick a otto direzioni sono solo la punta dell’iceberg. Una menzione d’onore va al design dei livelli: pieni di trappole, verticalità e ottime e varie idee artistiche e di gameplay.
Finalmente con la demo possiamo avere le idee più chiare ed andare più a fondo con l’analisi. Cerchiamo di capire come funziona Abathor e cosa vuole farci capire dal suo gameplay.
Pixel Art e Colonna Sonora
Di solito non inizio mai ad analizzare un gioco parlando del suo aspetto grafico e sonoro. Per Abathor però mi sento di fare un’eccezione. Lo stile grafico porta il giocatore nel passato, soprattutto se è abbastanza anziano come me. I tanti giocatori come me che sono cresciuti a “pane e arcade”, sentiranno sicuramente l’amore che gli sviluppatori hanno avuto per il loro gioco. La grafica è essenziale ma senza dubbio efficace. Si concentra sulle parti fondamentali degli sprite dei personaggi e al tempo stesso regala un ambiente molto dettagliato e curato. Come se non bastasse, la colonna sonora è di ottima qualità. Le musiche dei livelli sono davvero epiche e scritte molto bene. Grazie a questi arrangiamenti il giocatore riesce ad immergersi ancora di più all’interno del mondo di Abathor.
I 4 Eroi
Non mi dilungherò troppo sulla lore e la descrizione dei personaggi. Per queste informazioni vi rimando al primo articolo scritto a riguardo. I 4 personaggi a disposizione hanno caratteristiche differenti ed attacchi speciali differenti. Il barbaro ha un fendente forte che lo porta in avanti e la capacità di fare un roll per evitare gli attacchi nemici. La valchiria può fare un parry. Col giusto tempismo e solo contro determinati nemici possiamo bloccare i loro attacchi ed avere una finestra per un contrattacco. Oltre a questo ha un dash che permette di avvicinarsi oppure evitare gli attacchi avversari.
La classe che si avvicina di più al rogue (assassin), è la più mobile e forse la più efficace da giocare in solo. I suoi attacchi sono molto veloci e hanno meno commitment rispetto agli altri eroi. Ha un attacco speciale che colpisce in alto e dà anche una finestra di invulnerabilità, oltre ad un dash che può evitare proiettili.
Ultimo personaggio è lo stregone. Classe molto particolare perché ha una barra di energia da riempire con l’uso della sua abilità speciale. Una volta riempita i suoi attacchi saranno più efficaci e anche il suo dash farà danno.
Nonostante tutti i personaggi siano tutti stereotipi dei classici del genere, è apprezzabile il lavoro fatto dagli sviluppatori. Le differenze infatti non sono solo estetiche ma anche di gameplay. Ogni personaggio ha il suo modo di affrontare i livelli e superarli, grazie alle proprie caratteristiche ed abilità.
Il Loot è Potere
La meccanica più importante di Abathor si muove su due punti fondamentali: il loot e la co-op.
La possibilità di avere fino a 4 giocatori contemporaneamente è una delle caratteristiche chiave del gioco. Fin dal trailer abbiamo notato l’attenzione data dagli sviluppatori a questa caratteristica. Questo elemento si lega a doppio filo al loot ed alla sua importanza.
Ogni nemico dropperà qualcosa ed i livelli sono pieni di scrigni. Raccogliere i tesori è fondamentale per il potenziamento del proprio personaggio e per avere la meglio verso i vostri alleati.
Infatti una volta completato un livello tutti i tesori verranno raccolti in un altare fatto di orichalcum. Un materiale creato dagli antichi, i quali ci ricompenseranno con dei power-up.
Potremmo ottenere bonus ai danni dell’arma, al critico, alla fortuna oppure alla salute. In modo tale da affrontare i livelli successivi ed i nemici in maniera più efficace.
Level Design e Idee
Il level design di Abathor prende a piene mani dai classici arcade anni ‘80/’90. La verticalità dei livelli e la disposizione delle casse fa capire l’importanza che viene data al loot e ai tesori. L’estetica dei livelli è affascinante e ben curata, con delle ambientazioni ed un platforming che metteranno a dura prova anche i veterani del genere. Ogni livello presenta delle idee e piccoli segreti al suo interno. Non mancheranno pareti illusorie e segreti con cui poter interagire. Non mancano neanche le fasi di platforming e di trappole da evitare. Nel secondo livello, completando un evento, potremo ottenere un potenziamento per il personaggio. Otterremo un’armatura nuova, una nuova estetica e un nuovo moveset. Da notare la grande cura degli sviluppatori che hanno creato un’estetica e un gameplay diversi per ogni personaggio.
Menzione d’onore alla boss fight contro il Kraken gigante: impegnativa e leggibile, anche se a volte frustrante.
Bilanciamento e Quality of Life
Ovviamente il gioco porta con sé anche tutte le problematiche di questo genere. Anche se pensato per essere giocato in compagnia, le classi e le loro abilità non sono particolarmente bilanciate. L’assassino risulta essere la classe più performante, grazie alla sua velocità e moveset. L’IA dei nemici è molto basilare, come si conviene al genere, purtroppo così alcuni mid boss possono essere cheesati con molta facilità. Come da tradizione i nemici più letali sono le creature volanti. Corvi e pipistrelli sono insidiosi e potrebbero mettere fine alla vostra partita. La presenza del knockback del personaggio dopo aver subito un danno può essere fatale. Per quanto sia un classico del genere risulta ormai oggi una meccanica forse da rivedere.
Come i classici arcade Abathor colpisce duro il giocatore. Abbiamo una barra di energia che una volta finita porta alla fine della partita. Non sono presenti checkpoint, quindi si ripete il livello dall’inizio. Oltretutto finiti i crediti si arriva al game over e indipendentemente dal percorso fatto si ricomincia dall’inizio.
Personalmente non so se quest’ultima sia una buona idea. Credo che nel 2023 un po’ di quality of life non rovini l’esperienza di gioco, specialmente se si rifà a alle vecchie meccaniche arcade.
In sostanza c’è da aspettare Abathor? Direi proprio di si! La demo ha dimostrato la competenza e la passione degli sviluppatori, e se correggeranno alcuni difetti potremmo avere un gioco veramente interessante.