LOST IN RANDOM: Potere ai Dadi
Non avrei mai pensato di vivere un’avventura così tortuosa come in Lost in Random, fianco a fianco ad un piccolo dado animato che mi capisce e mi supporta contro le mille avversità che mi si palesano di fronte.
Lost in Random è il nuovo progetto di Zoink Games, una promettente software house svedese, che già si era fatta conoscere grazie al grande successo riscosso da “Fe” e “Flipping Death”.
LOST IN RANDOM: Una storia cupa e oscura
La trama si apre inizialmente con un racconto del passato del regno di Alea, un’epoca molto lontana che ci narra gli spettacolari combattimenti tra i dadomastri, in compagnia dei loro fedeli compagni a sei facce.
Questi pericolosi duelli mettevano a dura prova lo sforzo fisico e cognitivo dei partecipanti. La posta in gioco era decisamente alta, tale da decretare la loro sopravvivenza o scomparsa.
Ogni epoca magnifica ha sfortunatamente un amaro epilogo: con la venuta della regina il mondo fu frammentato.
I dadi furono massacrati per fare spazio al dado nero, fedele braccio destro della regina, divenuta padrona incontrastata dell’intero regno.
Compiuti i dodici anni, ogni bambino sarà costretto a lanciare il dado nero. In base al risultato, sarà costretto a trascorrere il resto dei suoi giorni in uno dei sei reami del regno.
La nostra storia inizia proprio in questo momento. La protagonista Even e i genitori provano a nascondere la sorella maggiore Odd dalle grinfie della regina.
Odd viene però scoperta e, dopo il lancio del dado oscuro, viene portata a Sest’Incanto; sesto reame del regno di Alea e dimora oscura della perfida regina.
Even non si perde d’animo e un anno dopo decide di partire in missione con lo scopo di riportare a casa Odd, guidata da un misterioso spirito.
Durante il cammino si imbatte nel piccolo Dicey, l’unico dado superstite all’eccidio voluto dalla regina.
I due erano pronti ad affrontare questo lungo viaggio insieme, con l’intento di riportare la pace nel regno di Alea.
LOST IN RANDOM: Un’opera intrisa di stile e novità
Lost in Random si presenta come un’intrigante fiaba dark che fa del gameplay la sua colonna portante. L’opera offre sicuramente qualcosa di diverso dal solito. A partire dallo stile grafico che ricorda molto le opere di Tim Burton.
Le ambientazioni e le atmosfere ricalcano alla perfezione delle tonalità decisamente cupe, anche grazie all’ottimo utilizzo luci/ombre.
La componente esplorativa è divertente e non troppo ripetitiva, anche grazie alla varietà delle missioni secondarie che Even dovrà svolgere in ogni singolo reame, aiutando i vari NPC.
Durante il suo lungo viaggio Even e Dicey saranno inoltre costretti a combattere contro le orde della regina. Even, essendo solo una bambina, fa della fionda il suo unico punto di forza.
Dall’altra parte Dicey è un dado magico, che supporta la piccola Even sfruttando il potere di materializzare delle antiche carte da gioco.
Ogni carta ci offrirà un potere diverso, con cui saremo in grado di ingannare o sbaragliare le numerose armate della regina.
Un combat system casuale e memorabile
Il combattimento fa della casualità e del fato la sua principale caratteristica, con delle interessanti peculiarità.
Sarà nostro dovere raccogliere i cristalli che i nemici faranno cadere in battaglia per sfruttare l’energia necessaria per lanciare Dicey e far materializzare un’arma o un incantesimo.
Ogni carta pescata sarà perciò casuale e, in base alla nostra fortuna, potremo affrontare un combattimento in grande stile oppure prenderci del tempo prezioso per scappare ed elaborare un’altra strategia.
Ogni scontro dipenderà dunque sia da quanta fortuna avremo sia dalla maestria con cui costruiremo il mazzo di carte. Ogni mazzo potrà contenere una soglia massima di 15 carte.
Le carte potranno essere guadagnate completando alcune sfide o acquistandole presso Max Mazzieri, l’unico rivenditore in tutto il regno di Alea.
Completando combattimenti e missioni secondarie otterremo le monete necessarie per ottenere nuove carte. Per ottenere nuove carte dovremo riempire l’apposito indicatore che ci permetterà di spacchettare il gruppo di carte da noi selezionato.
Le carte sono inoltre suddivise per 5 tipologie: ad ogni incontro il rivenditore metterà a nostra disposizione tre tipologie, per arrivare ad un totale di 34 carte.
Qualche piccolo incidente di percorso
Una delle cose che mi ha fatto più storcere il naso è stata la poca varietà con cui ci sono stati presentati e descritti i vari NPC.
Il sistema di combattimento risulta divertente e coinvolgente. Tuttavia, non ho mai avvertito un vero e proprio bisogno di utilizzare tutte le 34 carte da gioco.
La mancanza di un range medio-alto di difficoltà si fa sentire. Gli scontri appaiono quasi sempre semplici e intuitivi, anche se questo dipende dal mazzo con cui inizierete i combattimenti.
In conclusione…
Nonostante alcuni piccoli difetti, Lost in Random è un videogioco pienamente godibile, come mi aspettavo.
Il Team di Zoink Games è riuscito a portare un prodotto nuovo, originale, che si distacca dagli altri. Offre inoltre un sistema di combattimento innovativo e divertente.
La caratterizzazione dei personaggi, le ambientazioni e le atmosfere sono quel quid in più di cui questo titolo aveva bisogno. Con quel pizzico di ironia che caratterizza il tortuoso percorso di Even e Dicey.