HADES parla del faticoso tentativo di sfuggire dall’ingerenza del tuo divino padre.

Hades v1.0 Launch Trailer

Ci siamo tutti chiesti, ad un certo punto nella nostra vita, cosa succederebbe se buttassimo Tumblr dentro un enorme spremiagrumi e usassimo il sughetto che ne esce per creare il setting, i personaggi e il concept di un videogame? La risposta potrebbe sorprendervi:

entra Zagreus, figlio di Hades, il Signore dell’Ade, un giovane semidio poco abbigliato dal fisico scolpito e asciutto (esattamente come i nostri antenati avrebbero voluto, ah mi scende una lacrima). Il nostro ragazzo Zagreus è un pezzo grosso nel sottosuolo, ma per qualche ragione sembra determinato ad abbandonare il proprio regno per raggiungere, uhm, il mondo dei viventi?

Hades mette a segno dei colpi durissimi dal primo minuto di gioco, presentando un artstyle delizioso a metà fra l’illustrazione e la pittura, la cui qualità resta costante durante tutta l’esperienza e conferisce un’identità inconfondibile ad ogni personaggio, per quanto la scrittura ben curata dei dialoghi e il voice acting magistrale contribuiscano in maniera notevole.

I soundtrack sono, sorprendentemente, al livello dell’arte. Il genere *strizza gli occhi per leggere meglio* mhm… Mediterranean Prog-Rock Halloween..? Tre termini che non ho mai sentito usati consecutivamente in vita mia… è fenomenale. Il sound insolito dei pezzi è dovuto all’utilizzo di strumenti tradizionali greci e  turchi, come la lavta, il baglama e il bouzouki. 

Ancora non ho neanche messo le dita sulla tastiera e già ho un chiaro presentimento che non sono davanti ad un prodotto qualsiasi. Muovo i primi passi. Nemici da sconfiggere, ah, me l’aspettavo. L’arma di base? Una spada. Mi aspettavo anche questo.

Bene, da adesso in avanti non succede più NULLA che mi aspettassi da prima.

I regalini degli zii olimpici

Trovo un potenziamento a terra in una stanza, lo tocco e Atena, la dea Atena, per capirsi, mi infonde un Dono, che modifica il gameplay della mia arma.

Senza capire accetto, poi, mi fermo. I miei occhi si fissano verso il vuoto cosmico. Deglutisco. Se Atena mi ha fatto dono del suo scudo, questo vuol dire che…no. Non è possibile… 

Avanzo un altro paio di stanze, un altro dono, stavolta Artemide mi infonde la sua mira senza paragoni. Cade il silenzio. Smetto di respirare mentre nella mia mente inizio a fare dei calcoli selvaggi. Ogni run consente di accumulare più Doni, ogni dio può elargire un numero di Doni diversi. 

Oh, mio, Dio…

La rigiocabilità di questo titolo sarà incredibile!

Zagreus Hades Roguelite

Vengo manganellato in testa fortissimo due secondi dopo e muoio. La schermata della morte è una obbligatoria citazione a Dark Souls. Nice.

Ritorno in vita in una piscina di sangue, e ne segue una conversazione surreale prima con Hypnos, che ha già visto questa scena una paio di volte, a giudicare dalle battute che mi rivolge, e poi con Hades in persona, che ci appare in forma di un imponente tiranno junghiano.

I dialoghi sono un altro punto di forza del gioco. Essendo scritti in modo molto naturale, fanno risaltare le personalità dei due colloquianti e il legame che li unisce. 

Mia madre Nyx mi aggiorna sul setting del gioco, che non rivelerò in questo articolo per timore di rovinare il vostro piacere di scoprirlo un po’ alla volta per conto vostro. Passo per la mia stanza e aggiorno le mie statistiche guardandomi allo specchio. La mia stanza è un disastro, forse dovrei metterla in ordine prima di cambiare il mondo. Non c’è un bottone per farlo. Mi scendono dagli occhi un paio di lacrime di aragosta.

C’è una specie di spiazzo per praticare l’arma corrente, o cambiarla, con una delle alte armi a disposizione, ciascuna delle quali cambia completamente il moveset del personaggio. Inoltre, apparentemente posso infondere diverse abilità ad ogni arma. 

Che modificano il gameplay. 

Sto letteralmente salivando. 

Bando alle ciance, proviamo la mia arma sul manichino d’allenam…

Oh no. 

È Sans.

Retrospettiva Illuminata

Con qualche ora di gameplay alle spalle, posso dire in tutta sicurezza che il numero di personaggi all’interno di Hades, ciascuno dei quali ben delineato, e con implicazioni di gameplay, è sconvolgente.  Non solo quello, ma la quantità di pettegolezzi sparsi per i dialoghi! Non posso fare a meno di farmi i cazzi degli altri, voglio sapere tutto delle relazioni di ogni disgraziato che mi attraversa la strada, tanto più che molte coinvolgono me e sono una meccanica geniale per rivelarmi la lore un pezzo alla volta.

Qual è il punto debole del gioco?

L’arte? Stupenda. La musica? Stupenda. Il gameplay? Non solo fluido e gratificante, ma più in là nel gioco ci viene offerta la possibilità di personalizzare le run in base alla nostra abilità. Il setting? Geniale. La storia? Coinvolgente. I personaggi? Memorabili. La progressione? Non farmi iniziare a parlare della progressione o non finiamo più. 

Sono convinto che quello davanti a miei occhi sia un autentico capolavoro, di quelli che di rado vedono la luce del sole, spesso morendo come vanity projects senza una forma definita o senza fondi sufficienti.

Non solo il team di Supergiant è riuscito ad infilare nel gioco ogni singolo elemento di una estetica di nicchia davvero particolare (dalla passione per l’antica grecia, al tema del conflitto generazionale, un artstyle memore di quello distintivo di Tumblr prima della sua rovina, le varie relazioni sentimentali sparse per la trama, la sensibilizzazione all’igiene mentale) in modo interessante e discreto, ma anche ad infilarci una quantità strabordante di meccaniche diverse (il che a mio parere lo qualifica a pieno come gioco d’autore, a dispetto dell’apparente prevalenza ludica del prodotto) senza mai interrompere una continuità che si sposa alla perfezione con la storia raccontata.

Decisamente un must per ogni appassionato del genere, ma un titolo solidissimo anche per chi un appassionato non è, che offre decine di ore di gameplay mai ripetitivo, per un prezzo più che abbordabile, e un’esperienza come nessun’altra sul mercato al momento.

Hades

“Nell’Ade devi sfuggire all’Ade. Il nostro ragazzo Zagreus è una specie di grande affare negli inferi, ma per qualche motivo sembra determinato a lasciare il suo regno alle spalle e raggiungere la… terra dei vivi?”
SCORE: 9

9/10

Il mio nome è Lorem Ipsum e sono il vostro game journo preferito. Estimatore di giochi indie, i miei punti di forza sono la grande varietà di giochi che ho sperimentato (dalla A di Autoclicker alla Z di ZPG), uniti alla mia estensiva conoscenza di game design e psicologia della percezione. Il mio punto debole è la mia sovrumana modestia, che talvolta finisce per mettere in ombra il mio genio.