Quanto sei disposta a rischiare per amore, Cherry?
Siete per caso alla ricerca di un Metroidvania irriverente e brutale? Bene, la buona notizia è che abbiamo proprio quello che fa per voi! Permettici di presentarvi Cookie Cutter, il videogioco inaugurale del team di sviluppo indipendente Subcult Joint LTD.
Un Metroidvania techno-pop punk iper-violento e ricco di azione, dove sangue, morte e distruzione sono all’ordine del giorno. Irriverente, rude, sanguinoso, fuori dagli schemi… chiamatelo come volete. Ha stile da vendere… e spacca!
Dunque, senza ulteriori indugi, perché non scoprite insieme a noi di cosa si tratta? Tenete i vostri occhi incollati allo schermo, , preparatevi una bella scorta di popcorn e unitevi a noi in questo folle viaggio fatto di vendetta, amore, sofferenza e redenzione.
Un salto negli studi di Subcult Joint LTD
Prima di immergerci a capofitto nell’argomento principale e scoprire più a fondo cos’è Cookie Cutter, concedeteci un momento del vostro tempo per dare un rapido sguardo al talentuoso e creativo team che si cela dietro lo sviluppo del progetto.
Fondato nel 2021 nel cuore di Brighton, in Inghilterra, Subcult Joint LTD è un team completamente virtuale, composto da un considerevole numero di appassionati, artisti, animatori, nonché videogiocatori provenienti da diverse parti del mondo, inclusa l’Italia.
E ora, permetteteci di presentarveli brevemente. Nel team, troviamo il Direttore Artistico Stefano Guglielmana, il Level Designer Gabriel Raymond-Roy, il Game Designer Filippo Gandini, affiancati da due abili Level Artist, Matt Lewis ed Elio Cacciatore. A completare il team artistico e ad arricchire la sua diversificata gamma di talenti ci sono altri tre eccezionali artisti: Hilary Purnamasari, Stefano Raniolo e Dan Liimatta. La scrittura è affidata a Raffaele Romano, mentre Francesco Bizzini ricopre il ruolo di Programmatore. L’Animazione è supervisionata da Damian Ciancio, la Produzione è gestita da Mark Teal, e Nicola Campo e Mindchamber sono responsabili rispettivamente del Comparto Sonoro, degli Effetti Sonori e delle Particelle VFX.
Mani sapienti, una vasta gamma di menti artistiche, obiettivi, aspirazioni e un’unica, singola regola: la creatività.
Se pensate di trovarvi di fronte a uno studio di sviluppo di giochi convenzionale e tradizionale, beh… vi sbagliate di grosso. E non ci riferiamo a etica, approcci o metodi di lavoro specifici in cui il team differisce, ma piuttosto di stile, animazione e linguaggio artistico, che rappresentano i punti focali e i principi attraverso i quali Subcult Joint LTD sta cercando ritagliarsi il proprio spazio nel genere Metroidvania, senza piegarsi alle regole imposte dal mercato.
Cosa significa? È semplice. L’obiettivo è tradurre le ambizioni, le aspirazioni e gli obiettivi del team in un videogioco. In altre parole, gli sviluppatori stanno dando vita a ciò che amano di più, a ciò che vorrebbero vedere in un videogioco, reinventando la consolidata formula Metroidvania-Action RPG in una chiave di lettura diversa, arricchendola con un tocco di stile extra, meccaniche di gioco interessanti e stravaganti, una narrativa senza eguali nel suo genere e un design artistico contorto e anticonvenzionale, che fonde l’estetica dei Manga-Anime giapponesi con l’energia punk rock delle fanzine degli anni ’90.
Ed è così che nasce Cookie Cutter, l’opera prima di Subcult Joint LTD: un Metroidvania irriverente, controcorrente, non convenzionale e iper-violento. Lo amerete, ne siamo certi!
Per quanto riguarda la distribuzione, lo studio ha fatto affidamento sull’esperto editore Rogue Games, un’azienda composta da veterani del settore con un ampio portfolio nell’industria dei videogiochi, che ha contribuito alla pubblicazione di diversi videogiochi indipendenti, tra cui, per citarne alcuni, The Last Case of Benedict Fox, Dust & Neon e Homebody. Il team di Rogue Games si pone come l’ideale gateway per giovani sviluppatori e i loro giochi più audaci, violenti e irriverenti. Concorderete con noi che… Rogue Games è l’editore perfetto per un progetto come Cookie Cutter!
Cookie Cutter: Storia di un amore perduto
La narrazione di Cookie Cutter ci colpisce fin da subito, tra le righe (ma neanche troppo), come un vero e proprio pugno nello stomaco. Diretto, potente, emozionale e carico di significato, proprio come lo è la storia della protagonista Cherry.
Sogni, passioni, speranze, amore e poi…puff, il nulla. Tutto ridotto in cenere.
Ma, prima di avventurarci nei tanti temi presenti nel comparto narrativo, diamo un po’ di contesto. In principio, c’era il Vuoto. La Materia. La Megastruttura. Un mondo distopico, camuffato da utopico, governato da un leader egocentrico determinato a svelare i segreti dell’universo. Una dimensione fittizia, distorta, celata dietro l’apparenza di un’utopia, destinata a essere preservata da INFONET e controllata da androidi avanzati noti come Denzels. Ma tutto ciò era una menzogna, una sporca bugia.
Due secoli dopo, il pianeta è in uno stato di declino, e il misterioso Seme Rosso è stato rubato. In questo inquietante scenario, un meccanico ribelle di nome Raz fa una scoperta straordinaria: la giovane androide “Denzel Cherry”, un capolavoro d’ingegneria malconcio e ridotto in pezzi, ma ancora in vita, miracolosamente sfuggita alla morte grazie alla sua straordinaria forza di volontà. Nel frattempo, la sua creatrice e amore della sua vita, la dottoressa Shinji Fallon, è stata rapita dal leader psicopatico di una mega-corporazione, Salem Garbanzos. Quest’ultimo ha accusato Shinji di aver trafugato un prezioso frammento della fonte di energia senziente che alimenta la Megastruttura, una risorsa di cui anche Salem ha disperatamente bisogno per alimentare il potere della sua Città Dorata.
La narrazione di Cookie Cutter prende forma al ritmo delle parole di Cherry, colme di dolore, rancore, sofferenza e furia. Come traspare chiaramente dalle sue parole, l’androide si autodefinisce in modo deliberatamente enfatico come un raro pezzo di tecnologia, unica, diversa dal vasto mucchio di spazzatura e mediocrità presente nell’attuale società. Ed è vero. Cherry è una Denzel straordinaria, all’avanguardia, unica nel suo genere, creata con lo specifico scopo di intrattenere la sua creatrice, la dottoressa Shinji Fallon.
Riprendendo alla lettera le parole pronunciate da Cherry: “Ultimamente, non riesco più a capire cosa provo”, un sentimento che esprime alla luce del rapimento della sua amata. Ciò suggerisce che Cherry non è una semplice Denzel come tutti gli altri, ma un androide senziente, dotata di una propria sensibilità, capace di provare empatia, stati d’animo e le emozioni, ma come vedremo, è ancora incapace di controllarle.
Questo è il punto. Cookie Cutter ci racconta in molteplici sfumature una fugace storia d’amore, qualcosa che è andato perduto e che deve essere ritrovato. Due cuori frantumati che necessitano di essere ricomposti. Tuttavia, ci presenta al contempo, una narrazione con una differente chiave di lettura, che pone il tema della vendetta come vero cuore pulsante dell’avventura, in un approccio mai scontato e non tradizionale che abbandona il convenzionale storytelling a cui siamo abituati.
Si tratta di una storia diretta, irriverente, carica di pathos e significati profondi, che colpirà il vostro lato più intimo e sensibile, senza mai tradire la sua travolgente anima hardcore che la contraddistingue. E, cosa ancora più importante, il politically correct non è ammesso!
Il Nuovo Ordine, la Megastruttura, la Deviante
Ora che vi abbiamo fornito una prima panoramica sulla narrazione e al prologo che anticipa gli eventi di Cookie Cutter, approfondiamo ulteriormente il progetto offrendo ulteriori dettagli sul contesto, l’ambientazione e i numerosi temi che gli sviluppatori hanno scelto di affrontare nel loro progetto.
Le vicende che coinvolgono e affliggono Cherry sono ambientate sono ambientate all’interno della Megastruttura, un massiccio complesso ultratecnologico che funge da covo per INFONET, la crudele e insaziabile corporazione guidata dal leader e despota Salem Garbanzos, il rapitore della dottoressa Fallon.
L’ambientazione di Cookie Cutter è fortemente influenzata da un’atmosfera e uno stile tipicamente sci-fi, sia a livello narrativo che contestuale. INFONET, in qualità di organizzazione oppressiva e di controllo, si fa promotrice di un nuovo ordine sociale e statale, promovendo un nuovo stile di vita basato sulla forza, la sorveglianza e il potere. Cherry la dottoressa Fallon non sono altro che vittime di questo sistema contorto e malato.
Ed ecco che entriamo nel cuore di Cookie Cutter, le sue tematiche. Ce ne sono tante, tantissime, un’infinità, alcune delle quali trovano espressione e significato direttamente nell’animo della nostra protagonista, Cherry. Altre sono riflesse nell’ambientazione, o persino penetrando più a fondo nel cuore di INFONET, che potremmo tradurre come simbolo di controllo, consumismo, standardizzazione e omologazione. In sostanza, il peggio del peggio. Tutto ciò che un’organizzazione non dovrebbe rappresentare.
Ed è qui che entra in gioco Cherry, l’emblema della ribellione, della libertà, una vera survivor. Una deviante. Un’androide che si ribella alla sua parte più razionale per lasciarsi guidare dalle emozioni, dall’empatia, dal suo aspetto più umano. La Denzel che è pronta a sfidare da cima a piedi l’intero esercito armato di INFONET, pur di lottare in nome dell’amore.
Ma d’altronde, Cherry non è una normale Denzel. È una deviante, senziente, dotata di una coscienza, di una parte umana. Lei è…diversa, da tutto questo.
Senza dimenticare, naturalmente, il tema dell’amore, tradotto in questo caso come una concezione universale e sfrenata del viaggio e della lotta per ottenerlo, per mantenerne l’integrità, per liberarsi dalle catene e dall’oppressione di un sistema corrotto che cerca di limitare la libertà individuale. E la complice e complessa relazione tra esseri umani e macchine, tra il creato e il creatore, un tema di grande importanza e già ampiamente trattato sia nel cinema che nel mondo videoludico, affrontato dagli sviluppatori in modo efficace, diverso e più “umano”, dove il legame diventa un catalizzatore per il cambiamento. Come avrete notato, ci sono molte riflessioni che potremmo affrontare sulla trama di Cookie Cutter e sulla natura delle sue tematiche.
Di conseguenza, concorderete con noi nel dire che affermare che Cookie Cutter affronta tematiche contemporanee e sensibili è riduttivo, quasi un eufemismo. Tuttavia, come spesso accade, è la percezione a fare la differenza. Le emozioni che potremmo aver sperimentato potrebbero essere notevolmente diverse dalle vostre, e viceversa, proprio come le tematiche emerse in questa breve analisi. E, come ben sapete, le emozioni sono un qualcosa di soggettivo, unico, sperimentale, esattamente come le tematiche insite in Cookie Cutter. Sta a voi, o a noi, interpretarle e tradurle in esperienze sensibili.
Io sono la Vendetta. Io sono la Ribellione
Come vi abbiamo già rivelato precedentemente, Cookie Cutter è un Metroidvania estremamente frenetico e ricco d’azione, che condivide alcuni tratti distintivi con il suo genere d’appartenenza ma che possiede al contempo una propria anima, un carattere irriverente, e anche un po’ osé, in contrasto con i convenzionali standard a cui ci ha abituato il genere.
Ci troviamo, insomma, di fronte a un Metroidvania sovversivo che si prefigge l’obiettivo di narrare la storia di Cherry, la sua incontrollabile furia omicida e di raccontarci quel suo travagliato e lungo cammino guidato da un solo sentimento, l’amore. Naturalmente, il termine “sovversivo” può essere inteso in due modi: il primo, più esplicito e chiaro, legato alla narrativa, e il secondo, più implicito e simbolico, che suggerisce che Cookie Cutter potrebbe aspirare a rivoluzionare il genere, a modificarne il linguaggio, la forma e il contenuto.
Ma quali sono i principali punti di cambiamento? Beh, innanzitutto il linguaggio. Ogni caratteristica, ogni piccolo pezzetto che compone la struttura di Cookie Cutter, è permeato da un linguaggio crudo e anti-convenzionale, osé, e senza mezzi termini. Insomma, in Cookie Cutter non aspettatevi di trovare un tema raccontato in modo più leggero per non ferire gli animi più sensibili o una direzione artistica addolcita da uno stile kawaii (o meglio, Cookie Cutter ha uno stile artistico kawaii, ma violento e irriverente allo stesso tempo, e dunque non come potreste immaginarlo). Il principale punto di cambiamento risiede dunque nel mutamento del linguaggio, che si fa uno dei principali promotori di quella trasformazione di cui vi abbiamo tanto parlato, alterando in modo considerevole sia il linguaggio artistico sia le meccaniche del gameplay.
Così come il linguaggio è irriverente, altrettanto lo è il gameplay, il sistema di combattimento e l’arsenale di armi a disposizione di Cherry, oltre alla sua consueta irruenza e furia durante le fasi di combattimento. Prendetevi un attimo del vostro tempo per immaginare tutte le armi che potrebbe impugnare un androide. Fatto? Ora, dimenticate tutto quanto. Cherry possiede nel suo arsenale le armi più strane, non ordinarie e impensabili che si possano immaginare, tra cui un gigantesco pugno meccanico, una specie di devastante cannone al plasma, una motosega, una chitarra elettrica e, incredibilmente, anche una motocicletta… Sì, avete letto bene, può maneggiare una moto, e non solo guidandola, ma usando la motocicletta come un’arma contundente per colpire i nemici.
Tuttavia, è quando la protagonista libera la sua furia meccanica che il combattimento si trasforma in uno spettacolo di morte e distruzione. Questa è una fase estremamente peculiare che modifica radicalmente il ritmo e la velocità del combattimento, trasformando Cherry in una macchina assassina impazzita, avvolta da una sorta di stato di invincibilità. È veramente uno spettacolo per gli occhi, credeteci!
Naturalmente stiamo ancora parlando di Metroidvania, un videogioco che sì, ci ha trasmesso quella sensazione di imprevedibilità e cambiamento, ma che condivide anche alcuni punti in comune con i titoli di punta del genere in termini di struttura di gioco e level design.
Una splendida direzione artistica
Un aspetto di Cookie Cutter che merita indubbiamente una menzione speciale è la direzione artistica, un elemento a cui il team di Subcult Joint LTD ha dedicato fin dall’inizio una cura straordinaria, quasi maniacale per i dettagli.
Caratterizzato da una chiara e inconfondibile impronta punk, che funge da autentico macro-tema all’interno del gioco, lo straordinario stile artistico disegnato interamente a mano rappresenta forse il tratto distintivo più marcato di Cookie Cutter, portato in vita attraverso una straordinaria animazione 2D di riferimento. Tuttavia, l’art design va oltre il mero aspetto estetico: esso permea l’intera opera, definendo i temi e persino l’identità stessa del gioco.
Potremmo utilizzare una vasta gamma di aggettivi per descrivere lo stile artistico con il quale si presenta Cookie Cutter: elegante, affascinante, adrenalinico, kawaii. Tuttavia, nonostante la sua apparente serenità, esso non esita a esprimere la violenza nella sua forma più cruda e diretta, adottando un linguaggio artistico anticonformista, che si discosta notevolmente da un videogioco appartenente al genere Metroidvania. Ma d’altronde, ve lo abbiamo già detto, no? Cookie Cutter non cerca di conformarsi al tradizionale modello del Metroidvania, bensì di stabilire nuovi standard e distinguersi nel panorama videoludico odierno.
Ad ogni modo, gli osservatori più attenti avranno già notato interessanti contaminazioni artistiche provenienti dal genere fantascientifico, come accennato in precedenza, ma anche dallo stile cyberpunk. La direzione artistica e, in particolare, l’evolversi della trama, come ci raccontano gli sviluppatori, traggono ispirazione da importanti manga giapponesi e da un maestro del calibro di Quentin Tarantino. Queste fonti di ispirazione hanno sicuramente lasciato un’impronta considerevole anche sull’environmental design e, nel caso di Tarantino, forse persino sul carattere iper-violento del gioco.
Delirio Techno-Pop-Punk
Prima di concludere, prendiamoci un attimo per parlare del sound design, ponendo particolare attenzione alla colonna sonora. In Cookie Cutter, la musica sembra muoversi al ritmo dei passi di Cherry, quasi come se incarnasse le melodie della sinfonia di morte e distruzione che accompagnano il percorso della protagonista.
Come già menzionato in precedenza, il sound design sembra essere stato curato nei minimi dettagli. La stessa dedizione sembra essere stata rivolta alle composizioni che costituiscono la colonna sonora del gioco. In tal senso, possiamo individuare diverse influenze, come osservato nei trailer e nei filmati in-game, tra cui una marcata contaminazione synth punk, oltre ad alcune vibrazioni punk rock e pop punk, che aggiungono ulteriore profondità alla produzione.
Naturalmente, è ancora prematuro emettere un giudizio sulla colonna sonora, ma da quanto abbiamo potuto notare… o meglio, ascoltare, le nostre sensazioni fino ad ora sono ovviamente positive.
Il prezzo dell’amore
Cookie Cutter è senza dubbio uno dei Metroidvania più attesi, un titolo su cui riponiamo grandi aspettative, sia per quanto abbiamo visto finora, sia per ciò che potrebbe riservarci nell’esperienza completa.
Il processo di sviluppo sta entrando nella sua fase più calda e, come annunciato dagli sviluppatori su X, siamo ormai prossimi al momento tanto atteso: la rivelazione della data di uscita del gioco, una notizia che scopriremo molto presto.
Attualmente, Cookie Cutter è atteso in uscita su PC, ma, come sottolineato da Subcult Joint LTD, ci sono tutte le intenzioni di portare il gioco anche sulle console, anche se non conosciamo ancora i dettagli riguardo alla tempistica di questo processo.
Giunti a questo punto, vi invitiamo a continuare a seguirci per rimanere aggiornati su tutte le novità riguardanti Cookie Cutter e a visitare il sito di Rogue Games per scoprire ulteriori informazioni e dettagli sul progetto.
E prima di concludere, come da tradizione, vi ringraziamo per averci seguito anche oggi e vi lasciamo con una domanda: voi, cosa fareste per amore?
È tutto per oggi. A presto!