A Thug’s Ascension ci porta in India, in mezzo a sparatorie urbane, ma soprattutto ci dona una bella storia, piena di importanti e profondi messaggi su cui riflettere

A Thug’s Ascension

Il 18 Gennaio di quest’anno (2024) è uscito A Thug’s Ascension, per PC e Mac, titolo sviluppato da Moonwalk Games, con cui abbiamo scambiato due chiacchiere in questa intervista un po’ di tempo fa, quando il videogioco era ancora in fase di sviluppo.

Mi avevano personalmente incuriosito alcuni aspetti di questo titolo, ovvero lo storytelling e l’ambientazione. Premetto già che l’aspettativa relativamente a questi due aspetti è stata soddisfatta, con qualche piccola riserva che andrò ad approfondire.

Ma innanzitutto specifichiamo di cosa si tratta.

A Thug’s Ascension è un oscuro dramma criminale, dove sparatutto in prima persona e narrazione cinematografica convergono in un action-adventure low-poly ambientato in una metropoli corrotta.

Un crime movie in formato videogioco

Uno degli aspetti più interessanti di A Thug’s Ascension è proprio la modalità con cui Moonwalk Games ha scelto di rappresentare la storia che c’è dietro il videogioco.

Lo stile è registico, di stampo cinematografico, infatti ci sono inquadrature e movimenti di camera che sono tipici di un film.

Adi Chandra, ovvero uno degli autori di A Thug’s Ascension, non a caso è anche un filmmaker, anzi, a quanto ci ha raccontato lui stesso, è la sua principale aspirazione. Alla nostra domanda “Hai già dei piani per un futuro titolo?”, ha risposto: “No. Dopo A Thug’s Ascension sono entusiasta di uscire dall’ambito dei videogiochi e entrare nell’industria del cinema e della televisione, concentrandomi su storie puramente visive.”

C’è tanto amore per il cinema in questo titolo, direi che si può considerare la caratteristica che più salta all’occhio. Lo studio cinematografico che c’è dietro A Thug’s Ascension è, come detto, un gran punto a favore, ma, mi spiace dirlo, questa quasi esclusiva attenzione alla regia ha molto penalizzato il risultato finale, se vogliamo valutare A Thug’s Ascension in quanto videogioco, cosa che a tutti gli effetti è.

Maratha è la nostra città

L’ambientazione, come ho detto, era un aspetto che mi aveva incuriosito. Personalmente, non ho mai giocato un titolo che fosse ambientato in un contesto urbano dell’India, ed ero molto curiosa di saperne di più.

Moonwalk Games ha dato particolare rilievo all’aspetto culturale, facendo riferimenti a piatti tipici ed entrando nel dettaglio di alcune dinamiche sociali, dandoci una misura di quelli che sono gli aspetti positivi e negativi di un posto come Maratha.

Che poi sono gli aspetti positivi e negativi di tanti altri posti, ma è interessante come vengano menzionate pietanze tipiche come il Biryani, il Vindaloo o l’Iaska, specificando anche che sono preparazioni che richiedono lungo tempo. Un tempo che vale la pena aspettare.

Cibo indiano

Problematiche legate al razzismo, al sessismo che qui e là vengono fuori, ma soprattutto il problema della violenza, della corruzione e via dicendo, non mi sento di dire che siano tipiche di un posto come Maratha. Voglio dire: chi non ha questi problemi?

Tuttavia, c’è un senso di profonda angoscia che scaturisce dalle dinamiche narrative, relativa alle questioni sociali a cui mi riferivo, e questo lascia intendere quanto desiderio ci sia di voler creare maggiore serenità e maggior sicurezza.

Non sono mancati i riferimenti al clima, parlando di umidità e di quasi totale assenza di inverno.

Insomma, Maratha è un ambiente pieno di fratelli e sorelle che si amano, che si accudiscono, ma sono tutti costretti a vivere nel marcio, motivo per cui sognano di fuggire, come uno dei personaggi, Prem, magari, che vorrebbe andare in America, dove sono tutti più ricchi e le strade sono fatte d’oro.

Narrativa 3D

Un altro aspetto che ero piuttosto certa di trovare ben fatto, è lo storytelling. A Thug’s Ascension ha una bella storia e una buona scrittura.

Noi impersoniamo Chief, un mercenario che lavora, o meglio, combatte e vive con il suo gruppo. Il gruppo di Chief rappresenta il punto mediano tra la Legge e il Crimine scriteriato, quello che il nostro stesso protagonista vuole annientare.

I Cattivi veri, dunque, pare ci siano. Vengono descritti come terroristi e stupratori e gli Anaconda ne sono un esempio.

Chief e i suoi si trovano per tutta la durata della storia a fare i conti con questa gang spietata e priva di scrupoli, fuggendo allo stesso tempo dalla Polizia.

I personaggi hanno tutti una loro tridimensionalità e questo l’ho apprezzato molto. La storia ci mette un po’ a partire, ma quando arriviamo a metà gioco, ecco che i personaggi iniziano ad inspessirsi, a svelarsi e la narrativa prende vita.

A Thug’s Ascension personaggi

È interessante l’approfondimento che viene fatto non solo del protagonista, ma anche di personaggi come Ramu, Prem, Riya e Abdul, vecchi e nuovi amici di Chief.

Lo stesso Dr. Sarkar, quello che all’unanimità è considerato il villain più villain, che pare metta i bastoni tra le ruote un po’ a tutti, in realtà ha un suo background, una sua sofferenza e, alla fine, lo stesso sogno di tutti gli altri.

Questa capacità di non porre un giudizio categorico nei confronti delle varie fazioni – fatta eccezione per gli Anaconda – l’ho trovata una scelta interessante e per niente scontata.

Gameplay e Grafica

Gli aspetti che invece hanno reso A Thug’s Ascension un prodotto un po’ mediocre, sono le parti tecniche, ma in particolar modo la grafica.

Il combat system è ben fatto, ma è l’unico aspetto di gioco. Non c’è una reale esplorazione, non c’è un sistema di crafting interessante. È tutto molto basilare, ridotto proprio all’osso.

La grafica ricorda molto lo stile di Minecraft, si potrebbe quasi dire che ne ha tratto diretta ispirazione, utilizzando il low-poly più per questioni logistiche, ma senza alcun dubbio a riguardo, da parte di Moonwalk Games, che sentiva la necessità di raccontare una storia, più di qualsiasi altra cosa.

E quando una storia è potente e regala emozioni, non importa la forma in cui viene presentata.

In linea di massima sono d’accordo con quest’ultima affermazione, ma in questo caso, uno sforzo in più, se non altro nella scelta di uno stile un po’ più originale, avrebbe reso il tutto molto più impattante.

Conclusioni

È un po’ un peccato che il contenuto di A Thug’s Ascension sia in parte oscurato dalle problematiche estetiche di cui abbiamo parlato. Va bene la scelta, va bene la convinzione che se la storia è buona, tutto il resto non conta, ma a mio avviso, utilizzare la tecnica cinematografica in modo così “emozionale”, mi viene da dire, inquadrando e sostando su volti pressoché privi di espressioni e che a tratti risultano un filo grotteschi, mi sembra un’occasione sprecata.

Quindi abbiamo un ottimo storyboard che con l’ausilio di un lavoro grafico originale, e non per forza chissà quanto elaborato, avrebbe dato vita ad un prodotto sicuramente privo di riferimenti diretti, quindi con una forte individualità, e avrebbe portato meglio alla luce i temi e i messaggi, molto forti e molto validi, che ci sono dietro A Thug’s Ascension.

A Thug’s Ascension

“A Thug’s Ascension è uno sparatutto in prima persona in cui la componente narrativa fa da padrona, e si rende protagonista, insieme alla regia, di questo videogioco che, però, sembra ancora in fase di bozza, soprattutto dal punto di vista grafico. La storia prende vita dopo un po’, ma appena si scende più a fondo e si conoscono risvolti e sfaccettature dei personaggi, si può realmente apprezzare l’aspetto a cui Moonwalk Games ha dato maggiore importanza, ovvero la qualità e la veridicità dei dialoghi e la profondità dei temi trattati. Peccato che non sia stata data uguale importanza anche al resto, per far sì che lo si potesse definire a tutti gli effetti un videogioco, piuttosto che una visual novel con alcune sparatorie, che lasciano un po’ il tempo che trovano.”

PRO

  • Narrativa potente e ben scritta, soprattutto nella naturalezza dei dialoghi.
  • Personaggi caratterizzati molto bene, con più livelli di lettura e di profondità.
  • Contesto inusuale, in cui si evidenziano aspetti socio-culturali meno diffusi di altri
  • Regia studiata e realizzata a dovere.

CON

  • Gameplay relegato ad alcune sparatorie e poco altro.
  • Livello di grafica ed estetico insufficienti.
SCORE: 6.5

6.5/10

Sono un'artista italiana che ha iniziato un po' tardi ad appassionarsi al mondo dei giochi ma che se ne è innamorata subito. Non sono una gran giocatrice e scelgo titoli che si adattino alle mie preferenze personali, ma posso apprezzare soprattutto i contenuti grafici e le soluzioni artistiche. Inoltre, sto imparando a conoscere anche tutte le affascinanti funzionalità del game development.