TREK TO YOMI: La nostra recensione
Trek to Yomi è il nuovo action sviluppato da Flying Wild Hog e Leonard Menchiari. Un progetto che strizza decisamente l’occhio alla filmografia di Akira Kurosawa.
Un’incredibile avventura cinematografica che trasporta i giocatori in un Giappone oppresso da guerre violente e sanguinose.
Il nostro scopo è guidare Hiroki: un giovane samurai che ha giurato di proteggere la sua gente a tutti i costi, addentrandosi in un oscuro percorso tra la vita e la morte.
Cresci e combatti come un Samurai
La narrazione ci mette fin da subito nei panni del giovane Hiroki, cresciuto e addestrato dal suo sensei per diventare un valoroso Samurai.
Un improvviso assalto dei briganti sorprende la popolazione e il giovane guerriero si ritrova a combattere contro i feroci assalitori.
Nonostante l’incredibile maestria e tecnica dimostrata sul campo di battaglia, l’assalto dei briganti avviene con successo e il sensei perde la vita.
La repentina crescita di Hiroki porta speranza e voglia di vendetta: i Samurai pianificano un attacco improvviso, con l’intento di vendicare il loro popolo.
Proprio in quel momento il capo dei briganti sfrutta l’assenza di Hiroki per devastare il villaggio, compiendo una vera e propria strage di innocenti.
Il protagonista verrà successivamente ucciso, percorrendo l’imperversa via dello Yomi: un oscuro percorso tra la vita e la morte.
La cura dei dettagli
In Trek to Yomi è impossibile non notare la cura e la dedizione che gli sviluppatori hanno dedicato ad ogni piccolo dettaglio.
Le ambientazioni e lo stile richiamano le opere di Akira Kurosawa, tradizioni che riemergono in questo videogioco in bianco e nero con delle tonalità perfettamente equilibrate.
La narrazione è senza ombra di dubbio la colonna portante, contornata da un’incredibile caratterizzazione dei personaggi.
Reputo ottima la scelta di inserire scelte profondamente impattanti e finali differenti, di modo da indurre il giocatore a ricominciare l’avventura.
Una menzione speciale al comparto sonoro: sono stato letteralmente rapito da ogni stato d’animo espresso dai vari personaggi.
Onore e rivincita
Il gameplay di Trek to Yomi è divertente e molto coinvolgente e si caratterizza in due fasi principali: esplorazione e sistema di combattimento.
Il combattimento con la katana è variegato e si avvale di numerose tecniche e stili che il giocatore avrà la possibilità di recuperare sotto forma di pergamene.
Tra le armi a distanza è importante utilizzare arco e archibugio, utili per sfoltire numerosi gruppi di nemici e indebolire guerrieri corazzati.
Durante gli scontri la telecamera progredisce a scorrimento orizzontale, mentre durante le fasi esplorative si cerca di dare maggiore libertà al giocatore.
L’esplorazione è inoltre di fondamentale importanza per ottenere delle ampolle necessarie per migliorare la salute e la stamina di Hiroki.
I collezionabili sono variegati e interessanti, volti a rivelare la cultura e il mito giapponese grazie a delle accurate descrizioni.
Giudico rivedibile (magari con una patch futura) le meccaniche di schivata e contrattacco che, gran parte delle volte, non rispondono in modo corretto ai comandi.
Il verdetto finale
Nonostante alcune mancanze su alcune scelte di gameplay e sulla struttura narrativa, Trek to Yomi è un videogioco pienamente godibile.
La forte ispirazione alla cultura giapponese e alla mitologia lo rendono un prodotto fortemente ispirato e affascinante con una narrazione salda, lineare e profonda.
Il gameplay intrattiene ed è attualmente imperfetto, ma è riuscito a conquistarmi sia per il suo stile sia per la brutalità degli scontri.
Ribadisco l’eccellente lavoro fatto sul comparto sonoro, che rende le ambientazione e le atmosfere incredibilmente veritiere e dolorose.