The Story of the Flood ti sfida ad arrivare in paradiso in canotto

THE STORY OF THE FLOOD

Se sei vivo oggi, è probabile che tu sia uno dei ragazzi che è stato avvertito di non attaccarsi a veicoli in movimento quando andava in bicicletta. Voglio dire, certo, tuo nonno l’ha fatto e ha vissuto fino a 120 anni, ma questa piccola manovra può costarti un arto o due.

Perché, vedi, stai costringendo una bicicletta, un veicolo leggero con una base d’appoggio molto ristretta e senza ammortizzatori ad andare alla stessa velocità di qualunque cosa tu sia attaccato, e se è vero che questa strategia può risparmiarti della fatica, è anche vero che ti si può ritorcere contro orribilmente.

Questo è solitamente il mio primo pensiero ogni volta che un piccolo gioco indie presenta riferimenti evidenti ad un un titolo più grande, come Everhood ha fatto con Undertale e Atomicrops ha fatto con Piante contro Zombi.

Ora, per farla breve, Story of the Flood mi ricorda a primo acchitto titoli come Inside e Limbo, di Playdead, Little Nightmares di Tarsier Studio e persino quella, uhm, curiosa esperienza di gioco chiamata Sea of ​​Solitude.

INTRODUZIONE

Story of the Flood ci racconta una delle più antiche storie di cui l’uomo abbia memoria: Quella Volta Che Abbiamo Fatto Venire L’Esaurimento Nervoso A Dio E Ha Provato Ad Annegarci Tutti. Il mondo è adesso un oceano sconfinato, e l’unica speranza di salvezza che abbiamo è di provare a raggiungere il Giardino Celeste in barca.

Durante il gioco ci sarà permesso pescare e rituffare un certo numero di oggetti da e nell’acqua, inclusi altri sopravvissuti. Per decidere cosa prendere e cosa lasciare, dobbiamo ricordare che la nostra barca può contenere solo un certo numero di oggetti e potremmo dover lanciare in acqua 500 chilogrammi di diamanti per fare spazio a una singola torcia.

Alla fine di ogni run, il gioco genererà un breve filmato che descrive in dettaglio il nostro viaggio e un’immagine che illustra l’ending conseguito..

Nulla di troppo complicato.

AVVERTIMENTI

Innanzitutto, la velocità di movimento è alla pari con la velocità di un vecchio con la coppola su una Smart. I primi playthrough richiederanno molto tempo, quindi ascolta il mio consiglio. Se sei un giocatore hardcore e non hai bisogno delle mie indicazioni cringe, vai al paragrafo successivo.

Inizierei con un solido suicidio accidentale, non raccogliendo la torcia che incontriamo nella seconda schermata, o scartandola in seguito. Poi farei un po’ di speedrun posadista, raccogliendo la bomba atomica e attivandola con il codice che trovi nella quinta pagina del libro. E per finire, penso che andare in giro senza alleati o una bomba atomica dovrebbe essere sufficiente per essere mangiati vivi dai cannivori. Non è un errore di battitura, si chiamano letteralmente “mangiatori di canne” in-game.

Ora che hai sofferto tre morti orribili, vai nel menu delle opzioni e imposta SPEED su 5. A meno che tu non stia attivamente fumando uno spinello mentre giochi, ne avrai bisogno. Ora sfreccerai tra le onde come un motoscafo. La durata media di una run è appena diminuita da circa 25 a circa 5 minuti. Ringraziami più tardi.

GAMEPLAY

Il gioco è molto lineare, l’unica differenza reale tra una run e l’altra è quali oggetti raccogli e quali no. Gli asset del gioco sono minimalisti ed eleganti da guardare, ma a volte può sembrare che ci sia troppo di tutto.

Come ho detto prima, le run possono durare da 5 a 25 minuti, e vedere così tanti scenari diversi scorrere in un arco di tempo così breve può sembrare un po’ forzato, anche se, come allegoria, diciamo, di viaggiare per tutti gli angoli della Terra, funziona.

Purtroppo la maggior parte delle idee viene utilizzata una volta e poi non viene mai ampliata, come la meccanica della leva o la schermata di scelta fuori dallo schermo che si ottiene al termine di una schermata specifica, ma c’era davvero da aspettarselo in un gioco così breve.

MULTIGIOCATORE

Sembra assurdo, ma il gioco in realtà supporta l’interazione fra giocatori, con un sistema di messaggi in bottiglia. In pratica, ogni volta che raggiungi un ending, buono o meno, puoi scrivere un messaggio in bottiglia che gli altri giocatori possono recuperare e leggere. 

È così che ho conosciuto Goldberg, che non ho mai incontrato in vita mia, ma ho trovato molti messaggi con la sua firma. Non ho idea di cosa dicano, però, perché sono tutti scritti in cinese. 

A questo proposito, il sistema dei messaggi sembrerebbe progettato su misura per la lingua cinese, il che significa che supporta pochi caratteri, e spero che questo cambierà, dal momento che il titolo è disponibile anche in lingue occidentali che non possono davvero comunicare molto limitandosi ad un pugno di lettere.

CONCLUSIONE

Per prima cosa, affronterò la domanda ovvia. Questo gioco è all’altezza di Inside o Limbo? No, categoricamente.

Il titolo è molto breve e compatto, e manca della coesione complessiva dei due sopra citati. D’altronde, mi sembra racconti una storia interessante e il format utilizzato da Zhang Fan si presta bene per convogliarla in un tempo contenuto. 

Mi piace, nello specifico, la resa del mondo allagato: un luogo desolato e immenso, in cui il giocatore si sente piccolo e disperso. Tutto ciò che rompe la monotonia delle acque acquisisce così un’aura preziosa, un potenziale inesplorato.

Se dovessi muovere delle critiche, il gioco non è ancora pronto per l’uscita al di fuori della Cina. Non sono riuscito a trovare una guida in inglese da nessuna parte e la maggior parte dei contenuti relativi ad esso è in cinese. Se il gioco prende una certa velocità, farò volentieri la mia parte e scriverò un articolo su ogni ending e su come ottenerlo, ma per ora non so nemmeno io come si faccia.

Inoltre ci sono un paio di bug qua e là, il più evidente è nella prima schermata, quando la cassetta delle lettere continua ad aprirsi da sola mentre provi a interagire con i libri mezza schermata più a destra. Anche questi, spero vengano risolti in futuri aggiornamenti.

Penso che, per il suo prezzo, il gioco sia all’altezza delle aspettative. Se vi sono piaciuti i giochi che ho menzionato prima (Inside, Limbo, Little Nightmares), Story of The Flood può offrire un buon senso di nostalgia dell’atmosfera mistica che li permeava. Anche la storia dietro il gioco è interessante e ricorda una fiaba o un mito, per via della struttura narrativa su cui è modellato. Se lo acquistate fatemi sapere nei commenti, così potete aiutarmi a capire quali ending mi mancano.

The Story of The Flood

“Story of the Flood ci racconta una delle più antiche storie di cui l’uomo abbia memoria: Quella Volta Che Abbiamo Fatto Venire L’Esaurimento Nervoso A Dio E Ha Provato Ad Annegarci Tutti”
SCORE: 7

7/10

Il mio nome è Lorem Ipsum e sono il vostro game journo preferito. Estimatore di giochi indie, i miei punti di forza sono la grande varietà di giochi che ho sperimentato (dalla A di Autoclicker alla Z di ZPG), uniti alla mia estensiva conoscenza di game design e psicologia della percezione. Il mio punto debole è la mia sovrumana modestia, che talvolta finisce per mettere in ombra il mio genio.