Un platform d’azione psicologico e surreale interamente disegnato a mano ambientato nelle oscure profondità della psiche umana.
Quando ho provato per la prima volta la demo di The Perfect Pencil, mi sono sentito stranamente a mio agio, come se mi fossi teletrasportato nel mondo magico e fantasioso che desideravo. Una sensazione surreale, ma anche ideale, quasi di benessere, a dire il vero. Quello di Studio Cima è un videogioco estremamente complesso e sfaccettato, fornendo una profondità contenutistica davvero eccezionale.
Ma forse l’artefatto enigmatico che deve essere ancora rivelato è proprio la narrazione stessa. Una lore composta da numerosi piccoli frammenti che gli sviluppatori hanno volutamente scelto di nasconderci nella demo. In ogni caso, credo proprio che il punto di forza più grande del gioco sia questa sorta di alone di mistero che avvolge il protagonista e la sua storia, che si cela dietro una simbologia decisamente marcata e accompagnata da un affascinante e delizioso stile 2D disegnato a mano.
The Perfect Pencil è il nuovo videogioco di Studio Cima: un promettente studio di sviluppatori indipendenti italiani fondato nel 2019 a Milano. Un team di sviluppo nato con l’intenzione di portare le proprie idee più stravaganti sotto forma di esperienze di gioco uniche e indelebili.
Non posso ancora rivelarvi nulla sulla data di uscita, poiché sarà annunciata presto direttamente dagli sviluppatori. Riguardo le piattaforme disponibili, l’uscita del gioco è momentaneamente programmata per Nintendo Switch e PC e non è ancora stato reso noto se in futuro verranno rilasciati degli eventuali aggiornamenti sulle versioni PlayStation e Xbox.
The Perfect Pencil promette un’esperienza profonda e immersiva, sfruttando le ottime caratteristiche di gioco tipiche dei più classici platform d’azione alla versatilità esplorativa che può offrire il sottogenere Metroidvania.
In quest’articolo mi impegnerò a presentarvi e analizzare i principali aspetti del nuovo progetto di Studio Cima comprensivo delle mie impressioni dopo aver provato la demo e alcune mie aspettative su quella che sarà l’esperienza di gioco completa.
Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate
Un’inquietante e minacciosa iscrizione si ergeva di fronte alla massiccia Porta dell’Inferno, riportando le seguenti parole: “Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate“. L’iscrizione raffigura l’eterna agonia delle anime dannate degli Inferi. Le anime che dimorano nei circoli dell’Inferno hanno perso la speranza, l’intelletto e ogni altra ragione per credere in un degno aldilà, abbandonate da tutti i loro affetti in un abisso eterno. Un messaggio funesto che potremmo interpretare sia letteralmente sia simbolicamente, che rappresenta il vero significato di oblio.
Un momento estremamente simbolico e peculiare che rappresenta uno dei passi più simbolici della magnificente opera del poeta Dante Alighieri. Dante appare scoraggiato, quasi rattristato alla prospettiva di attraversare questa terra desolata e dimenticata. Virgilio lo conforta e lo invita a prepararsi mentalmente al tragico viaggio che lo attende.
E probabilmente vi starete interrogando sul motivo per cui il sottoscritto abbia utilizzato un esempio tanto classico quanto insolito per introdurvi alla narrazione di The Perfect Pencil. Per cui esiste un qualunque tipo di legame tra l’Inferno di Dante Alighieri e il nuovo videogioco di Studio Cima?
Il comparto narrativo di The Perfect Pencil pone un focus sull’eterna lotta tra la rassegnazione e la speranza. Due tematiche in profonda antitesi ma al tempo stesso estremamente ricorrenti nel linguaggio poetico di Dante. Inoltre, dando uno sguardo più attento alle due opere, possiamo scorgere da ambo le parti alcuni intriganti punti in comune, tra cui una frequente ricorrenza al simbolismo e un notevole impatto degli eventi sulla psiche umana. Un’altra interessante similarità potremmo individuarla nella scelta dell’ambientazione, diversa nella rappresentazione ma al contempo interessante per il messaggio che vuole trasmettere.
Un’analogia potenzialmente estrema, ma al contempo necessaria per presentarvi il mondo distopico e illusorio di The Perfect Pencil.
Non è semplice identificare con chiarezza la componente narrativa del gioco, anche perché tutti gli eventi e le innumerevoli situazioni presenti all’interno della demo appaiono decisamente confuse e sfocate da un punto di vista psicologico. Personalmente ho interpretato questa scelta come un interessante stratagemma per farci addentrare ancora di più nella mente del protagonista, chiaramente alla ricerca di un qualcosa che possa guidarlo.
La demo inizia con una breve sequenza testuale che ci introduce il personaggio di John: un personaggio apparentemente disorientato, esanime e privo di una propria testa. Improvvisamente entra in scena una misteriosa e incomprensibile voce metallica che sembra sapere fin troppo bene la nostra attuale condizione, consigliandoci di procedere e seguire il suono della sua voce. L’inquietante e oscure atmosfera iniziale si dissolve gradualmente.
Ad un tratto, un misterioso e inatteso evento scaccia tutta l’oscurità rimasta. Cosa è successo? Perché John riesce a vedere? Si presenta dinanzi a noi uno strano personaggio che possiede un simpatico negozio di cianfrusaglie ai piedi di un molo. Chi è costui? E perché ci ha inserito una telecamera al posto della testa? Ed ecco che tutte le nostre domande esistenziali trovano una risposta. Era sua quell’insistente voce metallica che ci guidava tra le tenebre. Il negoziante sembra conoscere fin troppo bene la natura del luogo, facendoci capire che non siamo gli unici a essere giunti in questo luogo.
Un’inaspettata interferenza con la videocamera proietta improvvisamente un’inquietante entità che si avvicina minacciosamente verso John, spaventandolo a morte. Che diavolo di scherzo è questo?! Che cosa vuole da John? Il negoziante manifesta il suo sconforto, etichettandola come la spaventosa e raccapricciante causa della caduta di tutti noi. Per trovare una via d’uscita, dovremo addentrarci nei tenebrosi meandri del suo regno ed eliminarla una volta per tutte!
Il Mondo della Paura
Una volta completata la sezione introduttiva i giocatori potranno addentrarsi in una grotta piena zeppa di piante inusuali e personaggi decisamente stravaganti. Ed è qui che incontra un losco figuro con una matita incastrata sul piede. L’uomo appare stranamente tranquillo, quasi rassegnato alla sua attuale condizione, intimando a John di andarsene e lasciarlo convivere con il suo dolore.
John gli si avvicina, tentando gentilmente di rimuovere la matita. L’uomo, infastidito dalla sua insistenza, tenta goffamente di afferrarlo con intenzioni poco amichevoli. John si sposta rapidamente, estraendo con grande maestria la matita dal piede dell’uomo. È fatta! Il nostro eroe brandisce finalmente un’arma con cui può difendersi e sopravvivere!
Da questo momento inizierà un breve tutorial che introdurrà il primo combattimento “ufficiale” della vostra avventura, insegnandovi come infliggere danni al nemico. Al termine del tutorial dovreste aver messo fuori combattimento il vostro aggressore che, impaurito e furioso, fuggirà a gambe levate giurando vendetta.
La demo durerà all’incirca un’ora e mezzo e includerà una vasta area interconessa completamente esplorabile e comprensiva di un’infinità di zone segrete, una breve introduzione alla componente platform del gioco, un sistema di combattimento pratico e coinvolgente e alcune interessanti quest secondarie.
Non sono chiare le motivazioni per cui l’intera area sia tempestata di strani adulti che si comportano come dei neonati. Il loro unico desiderio è quello di tornare a dormire e lasciarsi alle spalle i problemi della vita. È come se qualcosa di terribile abbia soffocato la loro voglia di vivere o rapito la loro anima. Il gioco presenta una caratterizzazione dei personaggi estremamente complessa, accentuata da uno stile narrativo incantevole e inquietante con continue allusioni al sonno. I dialoghi sono curati nel dettaglio e trasmettono tanta malinconia e rassegnazione, fino a toccare il tema della depressione.
Quello con cui John si sta confrontando è un mondo che ha dimenticato quale sia la propria linfa vitale subendo le conseguenze catastrofiche prodotte dal genere umano. Sembra come se gli umani avessero creato una sorta di prigione mentale sicura e impenetrabile per difendersi dai pericoli del mondo esterno. Il sonno e la pigrizia diventano le uniche soluzioni utili per evitare di affrontare la verità. D’altro canto l’uomo preferisce soccombere alla tristezza piuttosto che affrontare le proprie paure.
Nella demo possiamo notare alcuni uomini imprigionati in delle gabbiette gattonare verso John con intenzioni non proprio amichevoli. Cosa rappresentano le gabbie in cui sono imprigionati? Sono tante le interpretazioni che potremmo dare alla rappresentazione della loro condizione. Io, ad esempio, ho pensato alla gabbia come simbolo di una prigionia infantile eterna.
Altri, raggomitolati nei loro adorati cuscini, si avventano improvvisamente sul protagonista non appena gli si avvicina. I nemici-cuscino sono particolarmente pericolosi e imprevedibili per la loro strana abilità di mimetizzarsi con l’ambiente circostante, nascondendo i loro arti all’interno del cuscino per poi prendervi alla sprovvista. Attenzione ai jumpscare! Altri ancora si avvolgeranno su loro stessi, strisciando tra le varie piattaforme come dei ripugnanti vermi.
I nemici, così come il comparto narrativo, celano una simbologia decisamente profonda. Potremmo presumere che la loro attuale condizione rappresenti uno specifico trauma infantile che non sono riusciti a superare, rimanendo intrappolati in una sorta di limbo tra infanzia e adolescenza. Ogni tratto distintivo del gioco presenta tratti distintivi facilmente identificabili, ma anche tanti segreti da svelare. Starà ai giocatori dare una loro personale interpretazione al mondo di gioco.
L’unica arma per combatterli a tua disposizione è un’enorme e appuntita matita da combattimento. La matita ha un’impugnatura salda e pratica, che potrebbe ricordare quella di una spada. Il suo utilizzo semplice e congeniale al sistema di combattimento ti permetterà di sferrare tre attacchi principali: un attacco base, un potente attacco caricato e un fendente curativo particolarmente utile per risanare la barra della vita e riacquisire vitalità. A questo si aggiunge un semplice attacco in salto necessario per colpire i nemici che penzolano tra le piattaforme più elevate.
Il nostro camera-boy può padroneggiare un’altra intrigante abilità per analizzare l’ambiente circostante e svelarne facilmente alcuni segreti. Si tratta di una particolare tecnica di analisi che potremmo facilmente chiamare “abilità di scanning“: un potere offertoci dal negoziante che abbiamo incontrato nella sezione introduttiva. Questa particolare trick della telecamera consentirà a John di esaminare alcuni oggetti, dando vita ad interessanti dialoghi e quest con gli NPC. L’inventario, inoltre, sarà uno strumento fondamentale per analizzare i manufatti scoperti lungo il nostro viaggio, rivelando alcuni aspetti misteriosi della narrazione.
Nel menù di selezione avremo accesso a una vasta gamma di strumenti interessanti tra cui una vasta mappa e una panoramica generale del personaggio per capire come sfruttare al meglio le sue abilità e i suoi poteri.
La demo è stata un’esperienza appagante e coinvolgente condita con una vasta selezione di aree segrete completamente esplorabile. Trovo molto interessante la scelta di includere in questa breve esperienza una grande varietà di quest secondarie, in aggiunta a degli NPC davvero fuori di testa. L’unica cosa che non mi ha del tutto convinto è il posizionamento dei checkpoint, decisamente troppo distanti tra loro. Una scelta che reputo forse troppo estrema e leggermente frustrante, sia per la difficoltà generale del gioco, sia perché spezza quel ritmo piacevole e al tempo stesso frenetico che riesce a donare quella perfetta unione tra narrazione e gameplay.
D’altra parte, questa piccola defezione mi ha permesso di esaminare ancora più a fondo l’ambiente circostante e studiare le mosse dei nemici, anche se alla lunga può diventare troppo frustrante, soprattutto per quei giocatori alle prime esperienze che non hanno abbastanza familiarità con la struttura interconnessa della mappa in stile Metroidvania.
La boss fight finale rappresenta il nostro ultimo ostacolo. Una sfida non troppo ardua e resa ostica dalle movenze goffe del nemico-neonato. Un uomo imponente e massiccio nelle vesti di un neonato che tenta di ostacolarci rotolando e… piangendo. La demo si concluderà successivamente con un travolgente e inaspettato colpo di scena che non vi rivelerò per evitare qualunque tipo di spoiler.
Un bellissimo contrasto tra Armonia e Disordine
Lo stile inconfondibile di The Perfect Pencil è solo una delle tante caratteristiche degne di nota su cui dovremmo soffermarci. La colonna sonora e le scelte cromatiche trasmettono una molteplicità di stati d’animo e sensazioni peculiari, passando da toni e atmosfere più calde e tenui a tonalità più oscure condite da un’inquietante sensazione di ansia e malessere. È quasi come se gli sviluppatori volessero ingannare la psicologia dei giocatori convertendo quella che sembrerebbe la nostra comfort zone in una non-comfort zone.
Ho notato fin da subito questo costante rapporto contrastante tra armonia e disordine, come se anche le ambientazioni stesse fossero influenzate da una sorta di “fattore psicologico“. È incredibile come gli sviluppatori siano riusciti a infondere agli oggetti di uso quotidiano delle insolite sensazioni di turbamento, angoscia e oppressione.
Lo stile di rappresentazione è notevole e suggestivo, e contrasta alla perfezione quella costante sensazione di disagio psicologico creata da alcuni elementi, conferendo ai temi e ai personaggi delle sfumature volutamente inquietanti. Quello che mi colpisce di più è come gli sviluppatori siano riusciti a distorcere le mie percezioni, creando qualcosa che riesca ad essere estremamente familiare e incredibilmente inquietante al tempo stesso.
L’atmosfera assume inizialmente connotazioni ridenti e infantili per poi travolgerti con tutte le conseguenze psicologiche che derivano dalle tue sensazioni. La caratterizzazione grottesca dei personaggi e del mondo di gioco è un riflesso di come la visione distorta di un individuo possa arrecare danni a un’intera comunità, o darcene automaticamente la percezione. O potremmo interpretarlo addirittura come la concatenazione delle conseguenze di un’alterazione della capacità di pensiero? È davvero così remota l’ipotesi di una psicosi? Ma soprattutto, ciò a cui assiste il protagonista è un frutto dell’illusione o una conseguenza della crudele realtà?
Simbolismo, Psicologia e GDA
Personalmente, mi emoziono quando un videogioco riesce a educare, intrattenere e far divertire i giocatori. Credo sia questa la vera forza di un medium artistico come i videogiochi. Questo è uno dei tanti motivi per cui, a mio avviso, quando parliamo di videogiochi, ci riferiamo implicitamente a un’opera d’arte. The Perfect Pencil è un’opera densa di contenuti, storie emozionanti e messaggi profondi. Uno di questi nasconde un segreto che impatta direttamente sulla nostra psicologia e sulla nostra anima.
Stefano, sviluppatore e creatore del gioco, poco tempo fa ha condiviso un interessante tweet rivelandoci ulteriori aspetti su questa nuova produzione. Stefano racconta che la sua esperienza personale è stata una fonte di ispirazione così tanto importante per lo sviluppo del suo progetto a tal punto che è stata inclusa tra le tematiche principali. Nel tweet lo sviluppatore ci racconta che The Perfect Pencil è ispirato al suo disturbo d’ansia generalizzato (GDA) e personalmente credo che non ci sia niente di più bello che raccontare e manifestare la propria esperienza personale, le proprie sensazioni ed emozioni attraverso un’opera creativa e artistica.
Questo è in primis un segno di grande coraggio, attitudine e animo da parte sua. Gli aspetti psicologici del gioco, così come la simbologia frequente, contribuiscono a rendere The Perfect Pencil una meravigliosa esperienza personale che ognuno può decidere di vivere e interpretare a modo suo. Per questo credo che il talento, l’ispirazione e l’abilità artistica di Stefano siano qualità speciali ed eccelse che dovrebbe custodire con grande cura e gelosia.
E devo proprio ammettere che per gran parte della demo sono rimasto letteralmente a bocca aperta. Spero vivamente che l’esperienza di gioco completo possa impressionarmi tanto quanto ha fatto la demo!
Sogno, Incubo o Realtà?
La demo di The Perfect Pencil ha risposto a molte delle mie domande, ma ha anche sollevato alcuni dubbi esistenziali tutt’ora irrisolti. Il protagonista vive in un mondo fittizio e illusorio? Quello che sta vivendo è un sogno o un incubo? Perché un mondo così apparentemente familiare vuole impedirci a tutti i costi di scoprire la verità?
E se l’apparenza ingannevole di questo mondo strano e familiare fosse la diretta conseguenza degli incubi di un bambino? Ci sono alcuni dettagli che potrebbero indurre a credere a questa ipotesi, come i vestiti del protagonista, un mondo di gioco dalle connotazioni decisamente infantili e l’apparenza così tenebrosa dell’antagonista che potrebbe ricordare quegli inquietanti racconti che sentivamo da bambini su quel terrificante mostro nascosto sotto al nostro letto.
Perché non veniamo brutalmente uccisi in battaglia, ma piuttosto portati via in un tenero fagotto? Questo particolare è riconducibile in qualche modo alla leggenda della cicogna che porta i neonati alle famiglie?
Le mie altre due ipotesi sono un po’ più remote ma che ritengo comunque degne di nota. La prima, che credo sia la più plausibile, potrebbe rappresentare il viaggio introspettivo di un bambino che tenta di superare le paure che lo opprimono. Un’altra possibilità è che il protagonista soffra di depressione e che la sua mente abbia generato una sorta di mondo fittizio contro il quale sta combattendo. Sono davvero numerose le interpretazioni potremmo dare al contesto e alla narrazione in base ai nostri tratti personali.
Avrei tante domande da fare a Studio Cima, ma per ora, proverò a concentrarmi sulla mia personale analisi conclusiva della demo.
La demo è un prodotto ben curato e coinvolgente con tante ottime idee. La narrazione e lo stile di The Perfect Pencil sono senza ombra di dubbio gli aspetti più intriganti del gioco, che riesce a offrire un gameplay solido con molte ottime qualità e pochissimi difetti.
Nonostante alcune animazioni non sempre fluide e un sistema di checkpoint non perfettamente localizzato, la demo è un prodotto di alta qualità e offre un coinvolgimento profondo con molti spunti interessanti che non vedo l’ora di scoprire più a fondo. Se la versione finale del gioco manterrà questi standard o alzerà ulteriormente il livello della produzione, credo che questo gioco si rivelerà davvero una piccola perla.
Nell’attesa, vi consiglio vivamente di provare la demo gratuita del gioco su Steam per farvi un’idea più chiara sul progetto di Studio Cima.
Link utili:
Studio Cima (sito ufficiale)