Una splendida e stupefacente esperienza visiva, uditiva e sensoriale, capace di condensare in poche ore tutta la passione, l’amore e la dedizione profusi dai suoi giovani creatori.
![Symphonia](https://cdn.indiegamesdevel.com/client/to_auto,q_glossy,ret_img/https://indiegamesdevel.com/wp-content/uploads/2025/02/Symphonia-Screenshot-2025.01.28-18.54.16.85-min-1-1400x875.png)
Dopo aver trascorso ore immersi in un vortice di emozioni travolgenti, attraversando regni e scenari di una bellezza straordinaria e ineguagliabile, lasciandoci avvolgere dall’armonia e dall’atmosfera unica dei suoi mondi, e regalandoci il piacere di ascoltare sinfonie straordinarie, magistralmente eseguite da una vera orchestra sinfonica, siamo giunti, inevitabilmente, ai titoli di coda della nostra avventura in Symphonia. Un’esperienza che ci ha toccati nel profondo, lasciandoci con una sensazione di profonda soddisfazione e appagamento, ma che non ha potuto fare a meno di suscitare in noi una sottile tristezza e un velato senso di vuoto, poiché quella straordinaria esperienza si apprestava a giungere al termine.
Viaggiare per i reami di Symphonia non è stato semplicemente intraprendere una nuova avventura. È stato un viaggio ben più profondo, un’immersione totale – con il cuore, la mente e l’anima – in una dimensione che, seppur effimera, è riuscita a trasmetterci la quintessenza di ciò che significa veramente amare la musica. Un’esperienza che, sotto certi aspetti, ha assunto connotazioni quasi trascendentali, in cui ogni fibra del nostro essere è stata coinvolta, permettendoci di cogliere appieno il valore che la musica rappresenta per i suoi creatori, il significato profondo che essa racchiude e l’importanza vitale che riveste nella loro visione artistica.
Questo, forse, è ciò che il team di Sunny Peak ha voluto comunicare, trasmetterci, farci vivere, sentire e sperimentare attraverso la sua prima opera. O forse si tratta semplicemente di una nostra percezione, un’interpretazione personale. Ma sapete qual è la vera magia, ciò che rende questa esperienza veramente unica? Che ognuno di noi può giungere alla propria chiave di lettura, cogliendo un messaggio che diventa singolare ed esclusivo per ogni individuo. Per noi, questo messaggio è stato una riscoperta profonda di cosa voglia dire realmente amare la musica: un’esperienza che, con il suo dolce e inebriante fascino, ci ha rivelato la molteplicità di canali attraverso cui la musica si fa eloquente portavoce, la sua forza travolgente e il motivo per cui essa è, è stata e sarà sempre uno dei mezzi di comunicazione e potenti che la storia dell’umanità conosca.
Con queste premesse, siamo lieti di darvi il benvenuto nella nostra recensione di Symphonia, il melodico precision platformer sviluppato dal piccolo collettivo francese Sunny Peak e pubblicato dall’editore tedesco Headup Games, di cui avevamo già parlato nella nostra anteprima. Per cui, senza ulteriori indugi, se desiderate scoprire la nostra esperienza e addentrarvi con noi in questa affascinante e coinvolgente avventura, vi invitiamo a proseguire nella lettura.
La narrazione in Symphonia: un mero espediente narrativo o una delle sue componenti più distintive e centrali?
Pur non riuscendo sempre a suscitare meraviglia o stupore, complice una certa discontinuità che ne affievolisce l’impatto, non fraintendeteci: la componente narrativa rappresenta un elemento cardine imprescindibile, senza il quale l’impianto scenico, finemente orchestrato da Sunny Peak, non potrebbe vantare la stessa solidità. Tuttavia, sebbene il budget limitato e l’inesperienza del team abbiano inevitabilmente inciso sul risultato finale, non possiamo esimerci dal constatare come una cura più meticolosa e l’inserimento di colpi di scena più incisivi avrebbero potuto donare alla trama una profondità più marcata, conferendole quel mordente capace di amplificarne il fascino.
![Symphonia](https://cdn.indiegamesdevel.com/client/to_auto,q_glossy,ret_img/https://indiegamesdevel.com/wp-content/uploads/2025/02/Screenshot-2024-11-29-121142-1400x763.png)
Ma procediamo con ordine e ricomponiamo il quadro narrativo, evitando qualsiasi rivelazione che possa compromettere la vostra esperienza. Come già ampiamente discusso nella nostra anteprima della demo, Symphonia racconta la storia di un mondo un tempo permeato da magia e armonia, in cui la musica – essenza stessa della vita e linfa vitale del regno – è stata tragicamente estirpata dalle sue fondamenta, lasciando dietro di sé un silenzio innaturale e opprimente.
Una perdita irreparabile, scaturita dalla misteriosa scomparsa dei suoi quattro prodigi, artisti supremi il cui talento trascendeva il mero virtuosismo, poiché con le loro sinfonie infondevano vita al reame stesso. La loro assenza ha lasciato un vuoto incolmabile, privando il mondo di ogni traccia del suo passato splendente e trascinando la civiltà in un’epoca oscura, intrisa di malinconia, silenzio e decadenza. In questo nuovo ordine, il tempo non è più scandito dal ritmo armonioso della musica, ma dalla disperazione e dalla morte, che ora si riversano nelle strade di Symphonia.
Fino a quando, un giorno, un curioso automa, la cui identità, per ovvie ragioni, non possiamo rivelarvi, mosso da un’irrefrenabile curiosità, scavando tra le antiche vestigia del passato, si imbatté in una misteriosa maschera. Il destino volle che questa appartenesse a uno dei quattro leggendari prodigi scomparsi. Tuttavia, ciò che l’automa ignorava era che, nel semplice gesto di sfiorarla, avrebbe infranto il lungo sonno del misterioso essere che in essa risiedeva, risvegliandolo dal suo interminabile oblio. Quell’essere non era altri che Philemon, il virtuoso violinista, uno dei quattro prodigi perduti, protagonista degli eventi che daranno forma alla trama di Symphonia.
L’arcano dietro la figura di Philemon: chi è il leggendario violinista il cui destino sembra indissolubilmente legato alla salvezza di Symphonia?
Risvegliatosi e tornato alla sua splendida forma originaria dopo il lungo sonno, Philemon viene inviato dall’automa in una missione che lo condurrà alla ricerca dei suoi tre compagni, gli altri prodigi, sparsi in angoli remoti e ignoti del vasto reame di Symphonia. Da quanto possiamo desumere, grazie alle indicazioni dell’automa e alle evocative cutscene che ci svelano il drammatico stato in cui versa il regno, solo un autentico concerto sinfonico, eseguito dai quattro prodigi con i loro rispettivi strumenti, potrà risanare il Cuore di Symphonia, l’antico e arcano meccanismo che infonde vita all’intero regno.
È proprio a partire da questo momento, quando l’automa ci affida l’unico e determinante compito che ci attende, che iniziamo a conoscere più a fondo la figura di Philemon: un personaggio privo, persino, dei più elementari ricordi del proprio passato, che noi, come giocatori, saremo chiamati a ricostruire gradualmente, recuperando i frammenti di memoria disseminati nel vasto mondo di gioco. Tali frammenti, una volta utilizzati per risvegliare specifici ricordi, non solo ci riveleranno segreti nascosti e sottili sfumature del protagonista, ma ci consentiranno anche di riscoprire e risvegliare abilità sopite e dimenticate, le quali si rivelano indispensabili per guidare Philemon lungo il suo arduo e insidioso cammino.
Nel mondo di gioco sono presenti quattordici di questi frammenti, ma ottenerli tutti, sebbene sia indubbiamente gratificante per chi desideri scoprire a fondo la vera storia del violinista, non è affatto un’impresa semplice. I giocatori dovranno fare affidamento su riflessi pronti e una notevole dose di pazienza, doti fondamentali per superare con successo le sezioni più complesse e opzionali, del gioco. Tuttavia, tale aspetto sarà trattato con maggiore cura in una sezione dedicata.
![Symphonia](https://cdn.indiegamesdevel.com/client/to_auto,q_glossy,ret_img,w_1400,h_828/https://indiegamesdevel.com/it/wp-content/uploads/sites/3/2025/02/Screenshot-2024-11-30-180015-1400x828.png)
![Memorie di Philemon](https://cdn.indiegamesdevel.com/client/to_auto,q_glossy,ret_img,w_1400,h_827/https://indiegamesdevel.com/it/wp-content/uploads/sites/3/2025/02/Screenshot-2024-11-30-180124-1400x827.png)
Le interazioni con gli NPC e l’ambiente circostante: il vero fulcro dell’esperienza
Uno degli aspetti più sorprendenti di Symphonia non risiede né nell’eccezionale art design, che costituisce senza dubbio un elemento di grande pregio, né nella scrupolosa cura del level design o nella raffinata complessità di alcune delle sue caratteristiche fondamentali di gameplay. Il tratto distintivo per eccellenza del gioco risiede piuttosto nell’interattività che il giocatore è in grado di instaurare con il mondo di gioco e con i suoi protagonisti, un’interazione che si evolve e si arricchisce grazie alla straordinaria potenza espressiva della musica, la quale non solo funge da filo conduttore, ma diviene il vero motore emotivo che anima l’intera esperienza ludica.
![Symphonia](https://cdn.indiegamesdevel.com/client/to_auto,q_glossy,ret_img,w_1400,h_827/https://indiegamesdevel.com/it/wp-content/uploads/sites/3/2025/02/Screenshot-2024-12-07-193847-1400x827.png)
Cosa intendiamo esattamente con questa affermazione? La risposta, pur apparendo semplice, è in realtà ricca di sfumature e complessità. Nel gioco, i protagonisti principali sono soltanto tre (escludendo ovviamente Philemon), o quattro, qualora si includa l’automa che ci affida la nostra audace missione, con cui siamo chiamati a interagire. Ognuno di questi personaggi ha il compito di governare e vigilare sull’area di sua pertinenza: Trickster, il flautista, il cui nome stesso rimanda alla sua natura di “imbroglione”, custode delle Woodwind Glasshouse; The Matriarch, virtuosa del contrabbasso, sovrana assoluta delle String Meadows; e infine Kinglet, il trombettista, un re autocratico e severo, ma che cela sotto la sua dura corazza un cuore nobile.
Tre personaggi estremamente unici, ciascuno con una personalità ricca e sfaccettata, con cui saremo chiamati a interagire e collaborare, nonostante l’iniziale diffidenza reciproca, per restaurare l’armonia in un regno che appare più frammentato che mai. Ciò che rende questa dinamica ancor più affascinante è che sono proprio questi tre personaggi, nella loro splendida individualità — dato che gli altri sono relegati a un ruolo puramente ornamentale — a sostenere l’intera esperienza ludica. Le loro interazioni con il protagonista si concretizzano in meccaniche raffinate e brillanti, che spaziano dalla semplicità alla complessità, per culminare in quello che possiamo definire l’apice dell’esperienza stessa: veri e propri concerti, nei quali Philemon, al termine di ogni livello, si esibirà, accompagnato da ogni singolo prodigio, dando vita a composizioni orchestrali che combinano animazioni e musica perfettamente sincronizzate, creando momenti di rara bellezza e suggestione.
In tutto questo, non si può sottovalutare il ruolo cardine della musica, che assume una dimensione quasi demiurgica, fungendo da canale privilegiato che media il legame tra Philemon e l’intero mondo di gioco. Essa non è solo un elemento di sottofondo, ma diventa il mezzo attraverso il quale il giocatore, con un semplice gesto, innesca l’armonia che anima l’ambiente circostante, trasformandolo in una scena viva e pulsante. Ogni movimento sembra seguire il ritmo della musica, come in un palcoscenico teatrale, dando vita a un’esperienza immersiva di straordinaria intensità e profondità, che coinvolge il giocatore in un’esperienza sensoriale unica.
Eccellente, stimolante e ricco: un gameplay quasi perfettamente equilibrato
Pur non essendo privo di alcune lievi imperfezioni, come una rifinitura non sempre impeccabile delle animazioni di Philemon e alcuni bug sporadici che ci hanno condotto a frustranti e spiacevoli game over, il gameplay di Symphonia, come anticipato nella nostra anteprima della demo, si rivela un autentico piccolo capolavoro sotto quasi ogni aspetto, eccellendo in quasi tutte le sue componenti, grazie anche all’eccellente lavoro svolto dai creatori sul level design.
Un’esperienza che ci sentiamo di consigliare senza alcuna riserva, non solo per la straordinaria complessità e la maestria che permeano il platforming, ma anche per la sua sapiente capacità di incentivare il backtracking e la rigiocabilità. A ciò si aggiungono scelte di design particolarmente acute, sia nel corso della progressione che nell’endgame, che rendono il titolo perfetto tanto per i completisti quanto per coloro che intendono esplorare nuove sfaccettature del gioco attraverso un secondo playthrough. In entrambi i casi, la rigiocabilità si rivela un autentico valore aggiunto, ricco di sorprese, sfide stimolanti e soddisfazioni sempre nuove per i giocatori.
![il gameplay](https://cdn.indiegamesdevel.com/client/to_auto,q_glossy,ret_img,w_1400,h_783/https://indiegamesdevel.com/it/wp-content/uploads/sites/3/2025/02/Screenshot-2024-11-30-175345-1400x783.png)
E, contrariamente a quanto potrebbe suggerire una valutazione preliminare, sebbene l’esperienza si presenti come accessibile a un ampio spettro di giocatori, essa riserva, in alcuni frangenti, vere e proprie sfide. Ricordate quando, in precedenza, avevamo accennato ai frammenti di memoria e alla notevole difficoltà nel conseguirli? Come già sottolineato, sebbene si tratti di elementi del tutto facoltativi, tali frammenti assumono un ruolo cruciale, non solo per scoprire ulteriori dettagli sulla psicologia e sul background del personaggio di Philemon, ma si rivelano fondamentali anche nell’evoluzione complessiva del gameplay, arricchendo l’esperienza e sbloccando nuove possibilità che, nel loro insieme, amplificano ulteriormente la varietà e la complessità del gioco.
Infatti, oltre a essere determinanti per la progressione del personaggio, essi sbloccano abilità inedite e modificatori di gioco al raggiungimento di specifici traguardi. Tuttavia, il conseguimento di questi frammenti non si rivelerà affatto una passeggiata: i giocatori dovranno confrontarsi con sezioni opzionali che metteranno alla prova non solo la loro abilità, ma anche la loro pazienza, tra cui scenari con prospettive completamente ribaltate e comandi invertiti—difficoltà che anche i veterani del genere troveranno ardui da superare.
Avremmo voluto addentrarci ulteriormente nelle sfumature del gameplay e analizzare con maggiore dettaglio tutte le sue innumerevoli peculiarità, ma ciò implicherebbe inevitabilmente rivelare degli spoiler, rischiando di compromettere l’esperienza di gioco. Per questo motivo, riteniamo dunque più opportuno fermarci qui.
La musica orchestrale: voce e linguaggio universali, simbolo e anima del regno di Symphonia
Prima di giungere ai titoli di coda e fornire il nostro giudizio finale sulla prima IP di Sunny Peak, ci permettiamo di soffermarci su due ulteriori elementi che meritano indiscutibilmente di essere evidenziati in questa recensione. Si tratta di scelte artistiche e creative di indiscutibile coerenza con la visione che anima l’intero progetto.
La prima di queste scelte riguarda la decisione di attribuire un ruolo centrale e inconfutabile alla musica, escludendo ogni forma di disturbo che potesse distogliere l’attenzione da quella che è la vera protagonista: la musica. In tal senso, si è optato per l’assenza totale di doppiaggio, ma anche di qualsiasi altro suono emesso dai personaggi, se non la musica dei loro strumenti. Un’idea coraggiosa e affascinante, che, come già sottolineato, risulta non solo perfettamente in linea con le risorse attuali dello studio — che, data la limitatezza del budget, non avrebbe potuto sostenere un casting — ma, soprattutto, con l’anima stessa del progetto.
Ed è così che la musica assume il ruolo di voce universale, capace di conferire forma e sostanza a ogni elemento e manifestazione vitale del mondo di gioco. Un linguaggio non verbale, fatto di sinfonie, melodie e composizioni che, silenziosamente, comunicano in modo più eloquente di quanto possa fare qualsiasi parola, conferendo al gioco una personalità straordinaria e una profondità espressiva fuori dal comune.
![Symphonia](https://cdn.indiegamesdevel.com/client/to_auto,q_glossy,ret_img,w_1400,h_826/https://indiegamesdevel.com/it/wp-content/uploads/sites/3/2025/02/Screenshot-2024-11-30-193744-min-1400x826.png)
Ultimo, ma certamente non per importanza, merita una menzione speciale la decisione di registrare la colonna sonora con un’orchestra dal vivo, una scelta magistralmente diretta dal sound designer e compositore del gioco, Oliver Esman, in collaborazione con la prestigiosa Scoring Orchestra di Parigi. Come ci ha illustrato Simon Larguier di Sunny Peak nella nostra intervista, considerando che Symphonia si fonda sull’essenza stessa di un’orchestra sinfonica, questa soluzione non è stata soltanto opportuna, ma imprescindibile. Qualsiasi alternativa priva di una registrazione orchestrale dal vivo avrebbe inevitabilmente minato l’autenticità dell’opera, privandola della sua anima artistica e della sua capacità espressiva nella sua forma più pura.
Tuttavia, a nostro avviso, non si tratta affatto di una scelta scontata; al contrario, riflette la meticolosità, la ricerca e la dedizione che il team ha impiegato in questo progetto. Il risultato di questa decisione è una colonna sonora splendida, potente e travolgente, che colpisce nel profondo, regalando un’esperienza sonora unica. Una OST che trascende il solo canale uditivo, per penetrare in tutti i sensi e nelle emozioni, toccando le corde più intime e profonde dell’animo.
Il verdetto finale
Symphonia non è semplicemente un videogioco, ma una vera e propria ode alla musica romantica, un omaggio sincero e sentito che riflette l’amore viscerale dei suoi creatori per la musica. Il risultato è un’opera che, pur nella sua solo apparente semplicità, si traduce in un’esperienza intensa e memorabile, capace di trasportare il giocatore in un universo in cui ogni nota vibra di emozione. Sebbene non esente da imperfezioni, il titolo si attesta su un livello qualitativo elevatissimo ed è realizzato con un rispetto assoluto e reverenziale nei confronti dell’arte musicale.
Per questo motivo, ci sentiamo di consigliarlo tanto ai neofiti quanto ai veterani, nonché a chiunque desideri immergersi in un’esperienza in cui la musica non è soltanto protagonista, ma vera e propria essenza dell’opera.
Symphonia è disponibile su PC, Nintendo Switch, PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox One e Xbox Series X/S.
Un sincero ringraziamento a Sunny Peak e Headup Games per averci fornito un codice PC per questa recensione.
Grazie per averci accompagnati in questo viaggio. Alla prossima!
Symphonia
PRO
- Splendida direzione artistica interamente disegnata a mano
- Una visione creativa ambiziosa e coraggiosa, in cui la musica si impone come fulcro assoluto dell’esperienza ludica
- Gameplay avvincente, stimolante e tecnicamente impegnativo, sostenuto da un level design di pregevole fattura
- World-building articolato e minuziosamente curato, che dona spessore e coerenza al mondo di gioco
- Elevata rigiocabilità, grazie alla varietà e alla profondità delle meccaniche
- Maestosa colonna sonora orchestrale dal vivo, che amplifica e arricchisce l’impatto emotivo complessivo
CON
- Narrativa intrigante e ricca di potenziale, ma che fatica a decollare, mancando di quel mordente e di alcuni colpi di scena fondamentali per tenere alta la tensione
- Lievi imperfezioni nell’esecuzione delle animazioni che, sebbene non intacchino l’esperienza complessiva, danno talvolta luogo a dissonanze visive che avrebbero potuto giovare di ulteriori miglioramenti
- Bug sporadici che provocano errori fatali, comportando game over e interrompendo l’equilibrio del gameplay, con il rischio di generare momenti di frustrazione per il giocatore
![SCORE: 8.6 SCORE: 8.6](https://cdn.indiegamesdevel.com/client/to_auto,q_glossy,ret_img,w_60,h_60/https://indiegamesdevel.com/it/wp-content/themes/igdmag/scores/8-plus.png)