SEGA e Lizardcube ridanno vita al leggendario Shinobi dopo 38 anni dal primo titolo uscito. Una demo che esalta e fa promettere davvero bene.

Era il lontano 1987 quando il primo Shinobi vede la luce nelle sale arcade. l’agente Joe Musashi intraprende una lotta solitaria per salvare i bambini del clan Oboro. Gli artefici del rapimento sono il clan Zeed: una congrega che vuole riportare le istituzioni del Giappone a quelle feudali. 

Visto il successo, iniziano i porting per i sistemi casalinghi dell’epoca: Sega Master System e NES. Successivamente SEGA ha prodotto oltre 10 titoli della serie durante più di vent’anni. L’ultima versione risale a quella del Nintendo DS nel 2011. Dopo 14 anni di silenzio Shinobi è tornato il 29 Agosto 2025 portando con sé una demo gratuita.

Vediamo come si presenta.

Shinobi Art of Vengeance

Fedeltà alla serie

La demo si presenta sotto una veste grafica stilisticamente moderna, accattivante e davvero ben curata. Animazioni ben fatte e cura sia dei personaggi che per gli ambienti.

Giocando, la prima impressione è che Lizardcube sia stata decisamente rispettosa nei confronti del concept del gioco. Shinobi fonde elementi del Giappone feudale a quelli moderni. Si passa dalle ambientazioni rurali ed evocative a città e zone tecnologicamente avanzate. I nemici sono ninja, creature demoniache e  squadre tattiche militari. La fusione tra tradizione e modernità è quello che rende la serie così affascinante. Questo non sembra mancare al nuovo titolo che nella demo fonde i vari elementi, cominciando dalla storia. 

L’organizzazione paramilitare ENE, guidata da Lord Ruse, sfrutta sia la tecnologia militare che le arti demoniache per controllare il mondo. Lord Ruse, consapevole che il clan Oboro è l’unica vera minaccia ai suoi piani, decide di mettere a ferro e fuoco il loro villaggio. 

Oltretutto l’estetica del protagonista richiama quella del secondo capitolo Shadow dancer. I colori e lo stile disegnato a mano sono originali e sono estremamente curati. Potrebbero ricordarvi qualcosa: infatti Lizardcube è la casa di sviluppo che ha dato vita a Wonder Boy: The Dragon’s Trap (2017) e Street of Rage 4 (2020).

Un combattimento che funziona

Iniziamo col dire che Shinobi: Art of Vengeance è un action 2D con forti elementi di platforming. Per quanto il combattimento la velocità e la soddisfazione nell’eseguire le combo sembra funzionare molto bene, almeno dalla demo.

Gli attacchi si dividono in leggeri, pesanti e Kunai da lanciare (sono in numero finito). La loro giusta combinazione può lanciare in aria i nemici e si può iniziare un attacco anche dopo un salto. Ci sono molte mosse da eseguire e possiamo acquistarle dai un vendor.

La manovra evasiva a nostra disposizione è il Dash: a seconda delle situazioni servirà ad evitare colpi, aggirare un nemico alle spalle o superare ostacoli in corsa.

I nemici hanno una barra della postura che può essere “rotta” e ci consente di attaccare ulteriormente. In più l’uso dei Kunai e degli attacchi pesanti può far apparire un Kanji sopra l’avversario. Questo segnale ci permette di fare un’esecuzione: uccide il nemico e ci fa recuperare risorse e salute.

Parlare dell’esecuzione ci porta a trattare l’argomento della Ninja Stance

Tenere premuto LB porta il personaggio in questa stance. A seconda di quali pulsanti abbineremo alla stance otterremo l’esecuzione, i Ninpo o i Ninjutsu.

Entrambi hanno di bisogno di avere la loro barra carica, che una volta esaurita necessita determinate condizioni per la ricarica.

A questo aggiungiamo la scelta di medaglie (una attiva e una passiva per il momento) che forniscono bonus al protagonista.

Forte vocazione al platforming

Shinobi: Art of Vengeance presenta un mappa con i classici rimandi metroidvania. Ciò implica checkpoint e sezioni prima a cui si può accedere solo tramite determinate abilità. In questo entrano in gioco i Ningi: questa categoria comprende i doppi salti, il Dash dopo il salto per aumentare la distanza, le cadute dall’alto, il rampino e altre abilità che per ora non ci è dato di conoscere (ma che intravediamo nei trailer).

Le aree segrete sono presenti come da manuale. Va detto però che soprattutto queste sezioni sono votate ad un platforming complesso già dalle prime aree. In più le sfide opzionali in cui bisogna sconfiggere le ENE Elite Squad, diventano velocemente complesse.

Ovviamente otterremo delle ricompense adeguate.

Shinobi: Art of Vengeance sarà un nuovo inizio?

Presto dirlo, ma la cura e la qualità stilistica e di gameplay che traspare dalla demo fa pensar bene. 

Le zone davvero ispirate che spaziano dal giappone rurale a complessi industriali colpiscono l’occhio e sono belle da vedere. Il combattimento è davvero appagante, fluido e la sensazione dei colpi dati e subiti sembra fatta davvero bene. Non poteva mancare il knockback dopo essere stati colpiti, un classico dell’epoca.

Il platforming richiede una buona manualità e le poche missioni opzionali richiedono una discreta dose di trial and error. Interessante è anche la selezione multipla dei livelli di difficoltà. La scelta va dagli HP degli avversari, ai loro danni, il loro attack rate e addirittura il danno ambientale. Forse un po’ esagerato, ma dovrà essere giudicato a prodotto finito.

Shinobi: Art of Vengeance è già uscito ma se non siete convinti provate la demo gratuita su STEAM.

Sono un musicista (pianista), un nerd e un amante di lunga data di manga. Sono nato come videogiocatore grazie ad una copia di Pitfall per Atari 2600 (1982), e così sono cresciuto di pari passo al mio medium preferito fino ai giorni nostri. In seguito ho cominciato ad interessarmi anche a cosa c'è dietro al prodotto finale, alla sua struttura e ciò che accade dietro le quinte del mondo del gaming.