Scarlet Tower è un roguelike bullet hell realizzato in un magnifico stile rétro. Con lo schermo pieno di nemici e proiettili, richiede attenzione continua e oculata strategia, ponendosi come un prodotto impegnativo e di qualità.
Scarlet Tower è stato sviluppato e pubblicato in Brasile, da Pyxeralia, un team indie composto da sette brillanti elementi, ed uscito per PC e Nintendo Switch il 25 marzo 2024. Si classifica come un roguelike bullet hell, ossia un gioco di sopravvivenza a tempo in caotiche mappe e ambientazioni dark fantasy gremite di nemici. Alla morte o vittoria perderemo tutti i progressi ed ogni partita risulta diversa dalla precedente.
Facendosi strada nel caos
Scarlet Tower rispetta pienamente i canoni di altri suoi simili, senza però far pesare troppo la chiara ispirazione da altri titoli. In ogni partita ci ritroveremo letteralmente circondati da ondate infinite di nemici. Inizialmente il nostro personaggio sarà estremamente debole, in possesso di una sola arma, un’abilità passiva ed una schivata. Abbattendo timidamente i primi mostri, inizieremo a raccogliere i punti esperienza, sotto forma di cristalli blu di dimensioni variabili, e la musica cambierà rapidamente.
Crescendo di livello, è possibile scegliere tra tre potenziamenti, che possono essere armi, abilità passive, o miglioramenti delle suddette. Con il passare dei minuti, i nemici si faranno molto più aggressivi e numerosi. È quindi vitale pianificare con attenzione i potenziamenti per il personaggio, creando sinergie e adattandosi alla continua casualità che permea i roguelike. Molte partite sono destinate a terminare nei primi minuti, mentre in altre diventeremo vere e proprie macchine di morte inarrestabili, falciando i poveri nemici senza sforzo.
Anche perché saremo praticamente obbligati ad equipaggiare e costruire il nostro personaggio a dovere: i boss sono estremamente coriacei, e nelle fasi finali lo schermo è letteralmente sommerso da mostri e pericoli. Le conseguenze delle scelte effettuate nei primi minuti di gioco si faranno manifeste soprattutto ora. E considerando che un livello dura ben ventiquattro minuti, è di importanza vitale imparare a comprendere come adattare armi e potenziamenti al nostro stile di gioco ed a coordinarli tra di loro.
Uccidi, raccogli, ripeti
Una struttura così semplice quanto complessa permette di generare un numero praticamente infinito di partite sempre diverse, anche se la ripetitività inizia a farsi strada dopo un po’. Completando un livello, ne sbloccheremo altri, fino a giungere alla minacciosa Scarlet Tower, ma anche se dovessimo perire prematuramente, ci sarà concesso di conservare le risorse raccolte. Tra miglioramenti per un singolo personaggio, rune e potenziamenti generali, avremo molte opzioni per spenderli. Inizialmente navigare i menu può risultare molto caotico e confusionario, anche a causa dell’assenza di indicazioni. Oberati da opzioni, schermate e statistiche, è difficile orientarsi e una buona dose di pazienza è d’obbligo.
Una volta presa confidenza, avremo modo di apprezzare la spaventosa varietà e profondità di Scarlet Tower. Otto personaggi giocabili, molto diversi tra di loro e altamente personalizzabili, decine di abilità passive e rune… Già soltanto questo basta a descrivere la longevità elevatissima e il desiderio degli sviluppatori di lasciare scelta completa al giocatore. Si, è ripetitivo, è vero, ma se preso a piccole dosi, risulta un passatempo piacevole e gratificante, inseguendo il lontano obiettivo di raggiungere i livelli finali.
Così si fa una pixel art!
Ma veniamo ora al più grande e stupefacente pregio di Scarlet Tower: la veste grafica. Sono un amante dello stile rétro, quindi ho abbastanza esperienza con questo tipo di giochi. E vi assicuro… lo stile grafico è stupefacente. Pulito, morbido, piacevole, dettagliato. I colori sono vividi e vibranti, le animazioni fluide nella loro semplicità e le mappe riescono a trasmettere un vago senso di oppressione e desolazione, in pieno rispetto delle regole dei dark fantasy. È quasi rilassante vedere le cifre dei danni che popolano lo schermo. Il tutto si sposa con un comparto sonoro e musicale di tutto rispetto, un risultato davvero sorprendente per un titolo sviluppato da uno studio indie.
Si rivela quindi facile mettere da parte la frustrazione di aver fallito un livello al ventesimo minuto: è proprio soddisfacente addirittura soltanto la pulizia dei menu e dell’interfaccia. I personaggi ed i mostri sono tutti molto distinti e peculiari, rimangono facilmente impressi e riescono ad avere carisma pur nella loro innata semplicità. Non menzioniamo poi i boss… da lasciare a bocca aperta. Vivi, vivissimi applausi.
Non spezzare la concentrazione
Scarlet Tower è ingegnosamente pensato per non intralciare la concentrazione del giocatore con troppe meccaniche e comandi. In realtà, non dovremo fare altro che muoverci e schivare, l’attacco è automatico (può essere configurato nelle opzioni), ed i cristalli esperienza vengono semplicemente raccolti camminandoci vicino. Ed è un bene, poiché specie quando le cose si faranno tumultuose, ci sarà bisogno di tutta la nostra concentrazione.
Certo, con un buon mix di abilità, fortuna e strategia saremo in grado di creare build così potenti da far strage in automatico degli avversari rimanendo fermi, ma generalmente dovremo continuamente muoverci per la mappa, cercare eventi, mercanti e aiuti grazie alla minimappa ed evitare di finire schiacciati in mezzo ad un’orda di nemici. Mai rilassarsi, mai distrarsi. La curva di apprendimento è abbastanza ripida, ma vale davvero la pena dedicare qualche briciolo della nostra sanità mentale a questo gioiellino.
Verso la Scarlet Tower
Insomma, avrete capito che conquistare la Scarlet Tower non sarà un’impresa da poco. I roguelike sono un genere che ultimamente sta spopolando ancor di più, ma questo prodotto sa di fresco nonostante non sia assolutamente il primo nel suo genere. Magari per lo stile grafico favoloso, magari per il gusto della sfida, magari per le musiche nostalgiche… C’è qualcosa di incredibilmente seducente nell’opera, che riesce a farla risplendere nel poliedrico e sfaccettato mercato videoludico moderno. Piacevolmente sorpreso, consiglio a tutti questo gioco, anche ai neofiti del genere. Costituisce una buona prima introduzione ai roguelike bullet hell, ma occhio alla ripetitività. Va preso a piccole dosi, e saprà regalare ampi sorrisi.
Scarlet Tower, la recensione: un capolavoro vestito di pixel
PRO
- Pixel art tra le migliori in assoluto
- Livello di sfida costante ed in evoluzione
- Molto longevo
- Atmosferico e nostalgico
- Divertimento e soddisfazioni garantiti
CON
- Ripetitivo, tende a stancare nel lungo termine
- La lunga durata dei livelli può essere scoraggiante
- Menu molto caotici e spiegazioni ridotte all’osso