Presentandosi come un innocuo simulatore di appuntamenti, Doki Doki Literature Club! trascina l’ignaro giocatore in un tremendo incubo psicologico.

Sviluppato e pubblicato da Team Salvato, all’epoca composto soltanto dal geniale Dan Salvato e i due artisti Satchely e VelinquenT, che si occuparono rispettivamente del design di personaggi e sfondi, Doki Doki Literature Club! è stato inizialmente reso disponibile il 22 settembre 2017 per PC, poi nella sua versione Plus!, che include alcune scene secondarie bonus, anche per PS4/5, Xbox One/Series X/S e Nintendo Switch il 30 giugno 2021. Si tratta di un classico visual novel che si trasforma rapidamente in un horror psicologico.

Doki Doki Literature Club

Un lupo mascherato da agnello

Definire Doki Doki Literature Club! è simultaneamente complicato quanto semplice: la sua rigida forma da visual novel, genere assai diffuso nel lontano oriente, lascia poco spazio all’interpretazione ed al gameplay, permettendo al giocatore di concentrarsi unicamente sulla trama che si dipana nelle brevi ed intense quattro ore di gioco.

Oltre a fare occasionali scelte nei dialoghi, e dedicarci a delle sessioni di un minigioco non impegnative, non ci sarà richiesto altro che rilassarci e leggere. Impersoneremo un comunissimo ragazzo che viene trascinato dalla sua amica d’infanzia in un club letterario di sole ragazze, tra amicizie, amori, gelosie e drammi.

Ma è qui che le cose si fanno incredibilmente complesse ed interessanti: sotto un velo di innocenza, comicità e placidità quasi stucchevoli, si cela una delle esperienze horror meglio studiate, terrificanti e ossessionanti degli ultimi anni, se non decenni.

Doki Doki Literature Club - Personaggi

Questo non è un horror convenzionale

Ben nascosta, l’essenza del gioco non rivela la sua indole fino a metà della trama, dove un evento improvviso ci colpirà allo stomaco come un pugno, lasciandoci senza fiato ed esterrefatti davanti allo schermo, dubitando della vera natura del titolo che abbiamo deciso di avviare poc’anzi.

La genialità di Dan Salvato (eh sì, ricordiamo che Doki Doki Literature Club! è stato sviluppato e scritto da una sola persona, con l’aiuto di due artisti!) si fa ora quindi manifesta, nel modo più crudele e spietato possibile.

“Beh, che sarà mai? La classica storia che degenera in horror, no?” No, no. Non vedrete fantasmi, non salterete sulla sedia per colpa di uno jumpscare, non assisterete a cliché come possessioni demoniache. Il titolo inizierà, paradossalmente, a giocare con voi e la vostra mente.

Pian piano, la sensazione crescente che vi sussurrerà all’orecchio quanto ci sia qualcosa di terribilmente errato muterà in un vero e proprio incubo ad occhi aperti, mentre l’ambiente ed i personaggi prima tanto carini e gioviali ne faranno da vittima e carnefice.

E la formula funziona così bene per due motivi: innanzitutto la prima parte del gioco è pensata in modo da risultare piacevole ed invitante per una pletora di giocatori differenti: promette e mostra un’esperienza vista e rivista dai fan delle visual novel giapponesi, senza allontanarsi dai capisaldi del genere, (assicurando l’interesse dei suddetti fan) e allo stesso tempo senza scadere troppo nello specifico od elitario, grazie alla struttura narrativa semplice, che cattura anche l’attenzione di neofiti e utenti nuovi del genere.

Inoltre, la componente horror si palesa attraverso tematiche scomode e delicate: i traumi e le malattie psicologiche. (Chi ha avuto il piacere di giocare Hellblade: Senua’s Sacrifice sa bene come questi argomenti possano risultare scioccanti) Ed è qui che lancio quello che è quasi un monito: non sottovalutate Doki Doki Literature Club! Sensibili all’argomento o meno, questo gioco fa male. Dan Salvato riesce a dare talmente tanta personalità, tanta vita a degli sprite, che arriverete a percepirli come persone, ad empatizzare o addirittura associarli a qualcuno che avete conosciuto o sentito dire. E vedere il lento incubo straziante che ha preparato per loro (e per voi) è doloroso. Perderete il controllo: le vostre scelte non avranno più valenza, qualcuno manovrerà i fili da dietro le quinte, pilotando il gioco e i vostri sentimenti, il tutto condito da rotture della quarta parete frequenti e ragionate, mai banali.

Esci dalla mia testa!

Perché sì, esiste un’antagonista in questo videogioco. Chi sia lo si capisce già dal fatidico punto di svolta, la modalità in cui esercita la sua influenza no. Rivelarlo qua sarebbe oltremodo malvagio e controproducente, andrebbe perso il potere e spaventoso fascino di Doki Doki Literature Club! La ripida spirale di follia in cui piomberemo culmina infine in un caotico finale a sorpresa, dove lo “scontro” finale con la nostra bellissima villain avverrà in maniera per nulla convenzionale, dimostrando fantasia e feroce genialità da parte di Dan Salvato.

Scontro, tra l’altro, che già da un pezzo si stava sviluppando, poiché lei sarà in grado di intervenire anche nei menu di testo e sui salvataggi, un vero e proprio duello contro la diabolica entità che sta distruggendo ciò che si era creato nelle prime due ore… ma forse sto già dicendo troppo. Neanche il miglior scrittore al mondo sarebbe in grado di descrivere pienamente la perfidia sadica con cui verremo a tratti raggirati, a tratti colpiti in faccia.

Doki Doki Literature Club!

Sappiate a cosa andate incontro

Come ripeto, le tematiche trattate sono pesanti, costituiscono un potenziale trigger per molti giocatori, e sono esposte in maniera così dannatamente azzeccata da lasciare un segno indelebile nella mente anche del più apatico e coriaceo degli utenti. Per questo sostengo che il gioco riesca ad emergere e brillare nella marea dei suoi simili, in un mercato ormai vastissimo e poliedrico. Ne sono prova le recensioni entusiastiche di testate ed utenza, la fanbase fedele e i milioni di download nel corso degli anni.

Un viaggio unico ed indimenticabile, da non affrontare a cuor leggero, e con la dovuta pazienza. C’è un motivo preciso per cui nel titolo lo definisco la quintessenza di un incubo: la presenza di eventi disturbanti e raccapriccianti amalgamati perfettamente nel tessuto mondano e quotidiano dell’opera, che si intrufolano subdolamente quando meno ce lo aspettiamo, lasciandoci impotenti come nelle peggiori esperienze oniriche che tutti abbiamo vissuto almeno una volta. Quei terribili sogni in cui percepiamo che qualcosa non va, eppure non riusciamo ad individuarne natura ed origine, e quando lo facciamo è ormai troppo tardi per sottrarvisi.

Ecco, questo è il sentore che ci pervaderà nella seconda metà di Doki Doki Literature Club! Accoglierete il finale come una liberazione, ma con una nota amara e malinconica, perché difficilmente riuscirete a rivivere una vicenda paragonabile nell’universo videoludico. Menzione d’onore va alle musiche, composte sempre dall’eclettico Dan Salvato, destinate a ripetersi in loop nella vostra testa per un bel po’.

Mi sento di consigliare Doki Doki Literature Club! unanimemente, facendo però attenzione all’avvertimento presente anche all’avvio, e di evitarlo se si è in stati mentali alterati da tristezza o ansia. Sì, è davvero così potente. Credete stia esagerando? Prego, lei vi aspetta.

Doki Doki Literature Club!

Doki Doki Literature Club!

“Non sottovalutate Doki Doki Literature Club! Sensibili all’argomento o meno, questo gioco fa male. Dan Salvato riesce a dare talmente tanta personalità, tanta vita a degli sprite, che arriverete a percepirli come persone, ad empatizzare o addirittura associarli a qualcuno che avete conosciuto o sentito dire. E vedere il lento incubo straziante che ha preparato per loro (e per voi) è doloroso.”

PRO

  • Uno dei migliori horror psicologici in circolazione.
  • Scrittura articolata e mai scialba.
  • Personaggi vivi e credibili.
  • Colonna sonora eccelsa.
  • Sprite di altissima qualità.
  • Antagonista semplicemente brillante.
  • Vi rimarrà in testa…

CON

  • …forse anche un po’ troppo.
  • Rigiocabilità assente e longevità scarsa.
  • Perde la quasi totalità del suo potere dopo la prima partita.
SCORE: 9.5

9.5/10

Sono un giocatore, scrittore amatoriale ed appassionato di tecnologia che è nel mondo dal 2006. Prediligo i videogiochi che sappiano offrire una sana sfida e sono un grande fan del retrogaming. Adoro sviscerare tutti i retroscena dietro messaggi, sviluppo e segreti dei videogiochi, che considero vere e proprie opere d’arte.