Un viaggio disturbante nella solitudine, dove il vero orrore è lo sguardo
Quando si parla di horror psicologico, è raro trovare un titolo capace di colpire davvero nel profondo, senza ricorrere a mostri giganti, jumpscare telefonati o una mitologia spinta all’eccesso. BrokenLore: DON’T WATCH, il nuovo gioco in uscita su Steam il 25 Aprile 2025, sviluppato da Serafini Productions e pubblicato in collaborazione con Shochiku, è un’esperienza diversa. Silenziosa, inquietante, lenta. E per questo, assolutamente spiazzante.
In questa avventura narrativa in prima persona, vestiamo i panni di Shinji, un ragazzo solo, chiuso nel suo appartamento giapponese. Non c’è libertà di azione in senso tradizionale, né scelte da compiere: la narrazione è completamente guidata. Ma è proprio in questa linearità che si nasconde la forza del gioco, che riesce a trascinare il giocatore in un mondo claustrofobico e disturbante, fatto di piccoli eventi quotidiani che si deformano, passo dopo passo, in un incubo surreale.
Il terrore nascosto nella normalità
Il primo elemento che colpisce di BrokenLore: DON’T WATCH è la sua atmosfera estremamente realistica. L’appartamento in cui si svolge il gioco è piccolo, sporco, trasandato: una perfetta rappresentazione visiva dell’apatia e della disconnessione sociale. Ogni oggetto, ogni stanza, ogni rumore ambientale contribuisce a costruire un senso di disagio crescente. Il giocatore non ha altro da fare che osservare, camminare lentamente, accettare la routine del protagonista.


Ma il gioco è bravo a farci capire fin da subito che qualcosa non va. Una notifica sul PC, una chiamata inaspettata, un visitatore che non dovrebbe esserci: piccoli eventi che spezzano la monotonia e insinuano un dubbio costante. Si tratta solo di disagio psicologico? O c’è davvero qualcosa là fuori che minaccia Shinji? La risposta arriverà, ma sarà tutto fuorché rassicurante.
Occhi che osservano, occhi da evitare
Uno dei temi più potenti del gioco è lo sguardo, inteso come simbolo di giudizio, controllo e colpa. A un certo punto, l’ambiente si deforma e iniziano ad apparire occhi sulle pareti, sulle superfici, ovunque. Non si tratta di metafore lontane: quegli occhi ti seguono. Ti osservano mentre ti muovi. Ti giudicano.
Il gioco, con grande intelligenza, introduce un meccanismo narrativo in cui il giocatore è chiamato ad agire — ma non per “vincere”. Piuttosto per resistere. Ogni gesto diventa carico di significato. E se non fai qualcosa… gli occhi aumentano. L’ansia cresce. La casa cambia. La realtà cede il passo a un labirinto di vene, sangue e pareti vive. È un orrore viscerale e simbolico, che non si dimentica facilmente.

L’isolamento come trappola e condanna
Dietro l’orrore, BrokenLore: DON’T WATCH racconta in modo crudo e autentico il tema dell’hikikomori, fenomeno sociale giapponese che riguarda migliaia di giovani ritirati dalla vita sociale, spesso chiusi per anni nella propria stanza. Il gioco non spiega nulla, ma lo mostra. Lo fa vivere. Con dialoghi scarni, genitori che giudicano, coinquilini assenti e richieste d’aiuto ignorate.
L’impressione è che il vero mostro non sia mai quello che bussa alla porta, ma quello che vive già dentro le mura. Il titolo riesce a far emergere la pesantezza dell’isolamento, il logoramento mentale, la paura del contatto umano. E anche quando il gioco sembra offrirti una via d’uscita — un corridoio, un ascensore, una speranza — ti riporta sempre al punto di partenza. BrokenLore: DON’T WATCH non vuole che tu scappi. Vuole che tu capisca.

Conclusioni
BrokenLore: DON’T WATCH è un gioco che richiede attenzione, pazienza e sensibilità. Non è pensato per chi cerca azione, sfide, o esplorazione libera. È un racconto interattivo disturbante, curato nei dettagli, e capace di generare un disagio autentico e persistente. Non cerca di spaventare con effetti speciali, ma con la verità. E la verità, a volte, fa più paura di qualsiasi creatura immaginaria.
Sviluppato da Serafini Productions e co-pubblicato con Shochiku, BrokenLore: DON’T WATCH uscirà il 25 aprile 2025 su Steam. Si presenta come una delle esperienze horror psicologiche più interessanti dell’anno. Non per tutti, ma imperdibile per chi ama i giochi che ti guardano dentro — anche quando tu cerchi di distogliere lo sguardo.
BrokenLore: DON’T WATCH
PRO
- Atmosfera intensa e realistica: l’ambientazione claustrofobica e il ritmo lento costruiscono un’angoscia autentica senza forzature.
- Tematiche profonde: tratta argomenti come isolamento e ansia sociale in modo maturo e simbolico.
- Esperienza narrativa unica: la mancanza di gameplay tradizionale rafforza l’immersione emotiva e psicologica.
CON
- Poca interattività: l’assenza di scelte o libertà d’azione potrebbe risultare frustrante per alcuni giocatori.
- Ritmo molto lento: richiede pazienza e attenzione, non adatto a chi cerca esperienze più dinamiche.
- Durata limitata: essendo un’esperienza relativamente breve, potrebbe lasciare qualcuno con la voglia di qualcosa di più sviluppato.