Con Par for the Dungeon gli Sleeping Giants Games rivisitano il gioco del golf. Nei panni di Cal, andremo a salvare il nostro cane rapito.

Definire Par for the Dungeon non è un’impresa così scontata. Spesso i videogiocatori core non vedono di buon occhio i giochi mobile per diversi motivi. Tra questi ci sono la poca profondità, l’accessibilità e la semplicità estremizzate per accaparrarsi un pubblico più ampio possibile. Per non parlare della forte presenza di microtransazioni, ormai consuetudine anche nel gaming non mobile, dove viene creato un muro di difficoltà artificiale che vuole portare l’utente ad acquistare elementi fondamentali per proseguire.

Par for the Dungeon non nasconde la sua natura mobile, anche se evita di portare con sé i lati peggiori di questa tipologia di giochi. La sua natura ibrida riesce a renderlo un puzzle game che riesce comunque a divertire e ad intrattenere.

Par for the Dungeon - Gameplay Trailer

Struttura e Level Design

Già al primo sguardo Par for the Dungeon appare strutturato come come un classico gioco mobile. La schermata iniziale porta immediatamente alla selezione del livello, anticipato da una breve introduzione dove i Bogey rapiranno il nostro cane.

Il gioco è composto da 4 biomi: 

  • Ball Land
  • Castle Caravan
  • Icy, Icy Mountains
  • There Be Wizard

Ogni bioma è composto da 9 stage, e ognuno di essi è composto da 3 percorsi da golf. Un totale di ben 108. 

Cal è il nostro protagonista, ed è una pallina da golf. Il suo compito sarà quello di arrivare in buca usando il minor numero di mosse possibili. In più per accedere alla buca dovrà prima aver distrutto tutti i nemici presenti sulla mappa, altrimenti una grata ci impedirà il di passare.  

Ovviamente i percorsi da golf sono articolati e pieni di strumenti che possono essere usati per raggiungere la buca stando al disotto del par.

Nel golf, con par, si intende il numero predeterminato di colpi che un giocatore dovrebbe impiegare per completare una buca. Completare una buca con un numero di mosse minore o uguale al par, ci farà guadagnare un badge del bioma. Quest’ultimi sono fondamentali perché solo dopo averne guadagnati un certo numero potremo accedere agli stage successivi. Completare le buche con poche mosse permette anche di avere dei badge speciali per riscattare dei nuovi costumi per Cal.

Game Design e Ibridazione Mobile

Come già detto la natura mobile del titolo è evidente, specialmente nel gameplay. 

Cal si lancia letteralmente verso il nemico e saremo noi a dare la direzione e la forza del colpo. Quest’azione è evidentemente pensata per uno smartphone e con il mouse risulta tutto più macchinoso.

Una nota positiva è l’assenza, al momento, di microtransazioni di ogni genere. Ogni livello è pensato con una sua gimmick che viene prima introdotta e poi inserita più liberamente nelle buche successive. Mentre muovere Cal per colpire un nemico o avvicinarsi alla buca costa una mossa, usare gli oggetti no. Per questo hanno un costo e possono essere acquistati in partita. 

Le monete possono essere raccolte nei percorsi. Spesso sono messe in modo da suggerire al giocatore la traiettoria migliore. Le monete sono sempre sufficienti e messe nella quantità necessaria ad acquistare l’oggetto consigliato per il percorso.

C’è una grande varietà di oggetti: rampini, spade, raggi laser, bombe e tanti altri strumenti. Insieme al level design composto da interruttori ed ostacoli ambientali, i percorsi diventano stimolanti ed interessanti. Considerato anche il fatto che si può ripetere una buca solo una volta, dopo di che si deve ripetere l’intero livello.

My Two Cents

Par for the Dungeon pur avendo una natura mobile che lo penalizza anche tecnicamente come gioco su PC, non usa microtransazioni. Sceglie di essere onesto col giocatore, lasciando tutto alla sua abilità di finire l’avventura senza costruire dei muri di difficoltà artificiale. Ovviamente anche la storia, per quanto simpatica è un semplice pretesto per poter confrontarsi con i percorsi. Il gioco si finisce in 2 ore da un giocatore abbastanza abile nel genere. Se i Sleeping Giant manterranno questa linea, senza aggiungere microtransazioni che influiscono sul gameplay e sosterranno il gioco con nuovi livelli, sarà sicuramente un bel passatempo quando si ha poco tempo a disposizione ma ci si vuol divertire. 

Par for the Dungeon uscirà il 17 Ottobre.

Par for the Dungeon

“Par for the Dungeon non nasconde la sua natura mobile, anche se evita di portare con sé i lati peggiori di questa tipologia di giochi. Se Sleeping Giant mantiene questa linea, senza aggiungere microtransazioni che incidano sul gameplay, la sua natura ibrida può renderlo un puzzle game che riesce comunque a divertire ed intrattenere.”

PRO

  • Nessuna microtransazione
  • Buon level e game design
  • Divertente da giocare

CON

  • Natura mobile che lo penalizza anche tecnicamente come gioco per PC
  • Può essere finito in 2 ore
  • Alcuni problemi sulle collisioni
SCORE: 6.5

6.5/10

Sono un musicista (pianista), un nerd e un amante di lunga data di manga. Sono nato come videogiocatore grazie ad una copia di Pitfall per Atari 2600 (1982), e così sono cresciuto di pari passo al mio medium preferito fino ai giorni nostri. In seguito ho cominciato ad interessarmi anche a cosa c'è dietro al prodotto finale, alla sua struttura e ciò che accade dietro le quinte del mondo del gaming.