Annapurna Interactive e Geometric Interactive ci portano Cocoon. Mondi misteriosi e un avventuriero con uno strano potere.

Non è mai facile parlare di giochi come Cocoon. Sin dall’inizio siamo immersi nel silenzio e guidiamo il nostro misterioso protagonista. Non abbiamo informazioni, notizie e neanche una narrativa attiva. Non esistono indizi evidenti sulla trama e siamo subito immersi nell’azione. 

Nonostante le premesse i mondi che attraverseremo hanno un forte impatto e parlano al giocatore. Suggeriscono immagini ed intuizioni grazie anche ad una colonna sonora ben dosata e veramente ispirata.

Cocoon è un puzzle adventure. Non abbiamo né punti vita né game over, solo una serie di enigmi da risolvere per avanzare, non si sa verso dove.

Una Grande Eredità

Dietro al game design del gioco c’è il nome di Jeppe Carlsen. Per chi non lo conoscesse è stato il lead gameplay designer di titoli come Limbo ed Inside (per altre informazioni leggete il nostro articolo). Il titolo ricorda sotto tanti aspetti i prodotti targati Playdead: la narrativa silenziosa, gli enigmi spesso basati sulla fisica e le atmosfere cupe ed immersive. Rispetto ai titoli precedenti Cocoon ha un tono meno oscuro, anche se non mancano momenti cupi. È forte invece il senso di estraniazione e di solitudine di questo universo dove sembriamo essere insieme alla fauna, tra le poche creature senzienti. 

Mondi e Guardiani

I mondi in Cocoon sono sia infinitamente grandi che così piccoli da essere trasportati dal protagonista. Il loro utilizzo è molteplice: possono funzionare da interruttori, come attivatori di macchinari alieni e come contenitori di mondi stessi.

Ogni mondo ha un suo potere speciale che il protagonista padroneggerà solo dopo aver sconfitto il boss legato a quel mondo. Ogni potere apre le porte a nuove meccaniche che non ci lasceranno mai per tutta la durata del gioco. Anzi si intersecano in maniera complessa ed intelligente.

I Guardiani sono boss fight, ognuna con la propria gimmick. Necessitano di una strategia precisa per essere sconfitti che si divide in più fasi che si complicano progressivamente. 

Il protagonista non ha punti ferita, basta un colpo per essere sconfitti, ma non c’è un game over. Verremo catapultati fuori dall’arena così da ricominciare lo scontro da capo. Una volta sconfitti usciremo fuori da quel mondo e potremo proseguire. Grazie alle nuove abilità acquisite saremo capaci di arrivare ad un altro mondo.

Un Universo Alieno

La cura messa nella realizzazione dei mondi è davvero notevole. Anche i biomi più classici riescono ad avere una profondità stilistica notevole. Cocoon è ambientato in un universo, perché i mondi che esploriamo fanno parte di un sistema più grande. I biomi diversificati vanno dal deserto, alle paludi, a masse organiche o strutture futuristiche e gigantesche. Nonostante la diversità tutti i mondi mostrano visivamente strutture e forme di vita biomeccaniche che fanno da collante. È anche la diversità di dimensioni tra il protagonista e alcune strutture titaniche che rende l’idea di essere altrove anche nel luogo meno tecnologico. Altro grande legante è il commento sonoro e il sound design che intervengono al momento giusto facendo la loro parte in maniera ottima.

Lo stesso nostro protagonista ha una forma insettoide. Insomma, una creatura aliena in un universo alieno. Altro non ci è dato sapere, possiamo solo intuire.

Gameplay e Level Design

Quando definisco Cocoon come un universo è perché l’avventura si svolge non solo sui mondi, ma anche all’esterno. L’idea base è quella di poter viaggiare all’interno di questi modi che da fuori sembrano piccole sfere ma che in realtà sono enormi una volta entrati. Le sfere possono essere posizionate in determinati macchinari che permettono al protagonista di entrare al loro interno. Letteralmente abbiamo una matrioska di mondi da scoprire. La profondità dei livelli e di interazione diventa sempre più intricata man mano si avanza. Bisogna però dire che l’esperienza non diventa mai ripetitiva e ci sono alcuni momenti davvero originali e ben fatti. I mondi danno abilità che sono utili in tutti gli altri. Spesso dovremmo portare con noi una determinata sfera all’interno di un mondo per sfruttare il suo potere. 

I poteri da sbloccare vanno dal materializzare strade di cristallo o colonne gassose, il teletrasporto di fianco alla sfera, oppure sparare dei colpi a determinati bersagli. I mondi sono interconnessi così bene da tornare in punti chiave visitati da tempo per poi avanzare nell’avventura. Le abilità acquisite non vengono mai abbandonate e saranno utili anche nelle fasi finali dell’avventura.

La complessità degli enigmi aumenta progressivamente pur sempre basandosi sulle meccaniche base. Per fortuna il level design e il sound design guidano il giocatore alla soluzione.

Da elogiare il fatto che tutto ciò funziona usando solo il movimento del personaggio, niente salti e un solo pulsante di interazione.

My Two Cents

Cocoon è una perla nel mondo dei puzzle adventure. Non presenta difetti macroscopici che compromettono la sua struttura. Il suo level e game design sono costruiti con precisione come un sofisticato macchinario. Forse solo un momento può essere considerato un po’ troppo ripetitivo, ma è un difetto piccolissimo. La grafica, il commento sonoro e il sound design fanno il loro dovere molto bene. Per esempio spesso il commento sonoro si attiva nel quando si arriva alla soluzione, facendo capire al giocatore che è sulla giusta strada.

I difetti che possiamo trovare nascono dal genere stesso a cui appartiene il titolo. La durata è di circa 4 ore nonostante ci siano dei collezionabili da raccogliere. La semplicità delle boss fight e la narrativa praticamente assente potrebbero scoraggiare alcuni tipi di giocatore, ma non sono veri difetti. Se amate questo genere invece è un titolo da non perdere, che evolve le precedenti esperienze di Limbo e Inside e le porta ad un livello superiore. Una meravigliosa sorpresa di quest’anno.

Cocoon

“Cocoon è una perla nel mondo dei puzzle adventure. Non presenta difetti macroscopici che compromettono la sua struttura. Il suo level e game design sono costruiti con precisione come un sofisticato macchinario. I difetti che possiamo trovare nascono dal genere stesso a cui appartiene il titolo. Se amate questo genere è un titolo da non perdere, che evolve le precedenti esperienze di Limbo e Inside e le porta ad un livello superiore.”

PRO

  • Grafica e sound design coinvolgenti
  • Level e game design eccellenti
  • Gioco con grande atmosfera
  • Gameplay intuitivo e coinvolgente

CON

  • Esperienza piuttosto breve
  • Boss fight poco impegnative
  • Mancanza di una narrativa esplicita
SCORE: 8.9

8.9/10

Sono un musicista (pianista), un nerd e un amante di lunga data di manga. Sono nato come videogiocatore grazie ad una copia di Pitfall per Atari 2600 (1982), e così sono cresciuto di pari passo al mio medium preferito fino ai giorni nostri. In seguito ho cominciato ad interessarmi anche a cosa c'è dietro al prodotto finale, alla sua struttura e ciò che accade dietro le quinte del mondo del gaming.