Abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva il giovane e talentuoso game designer Simon Larguier, Presidente dello studio parigino Sunny Peak, che ci ha raccontato la genesi della loro visione artistica, in cui la musica si erge a linfa vitale e voce solista della loro opera prima.
Come si definisce la musica? Cosa può essere considerato musica e cosa no? E, soprattutto, può persino il silenzio essere classificato come musica?
Questi sono solo alcuni dei numerosi interrogativi che ci siamo posti fin dal primo istante in cui i nostri occhi si sono posati su Symphonia, il progetto d’esordio dello studio indipendente parigino Sunny Peak.
Per chi non fosse ancora a conoscenza del progetto, permetteteci di offrirne una breve presentazione. Symphonia è un affascinante e pregevole platform di precisione, interamente disegnato a mano, in cui la musica non è solo un elemento di sottofondo, ma diventa il cuore pulsante dell’esperienza di gioco: il principale mezzo espressivo, l’unico canale comunicativo e il motore creativo che modella e infonde vita a tutta l’opera. Se desiderate scoprire ulteriori dettagli, vi invitiamo a consultare le nostre prime impressioni sulla demo, che vi forniranno una visione ancora più nitida e approfondita di questo intrigante progetto.
Ritorniamo ora alle tre domande che ci siamo posti all’inizio. Perché proprio queste e perché in questo articolo? La risposta risiede nel fatto che tali interrogativi costituiscono il nucleo tematico, il filo conduttore attorno al quale si è sviluppata la nostra intervista con Simon Larguier, giovane game developer e presidente di Sunny Peak, lo studio che ha dato vita a Symphonia.
Un’intervista che non ha l’ambizione di fornire risposte definitive o univoche a questi interrogativi, poiché interrogativi di tale portata sono intrinsecamente complessi e soggettivi. Piuttosto, il suo scopo è quello di offrire uno sguardo profondo sulla visione di chi sta dando vita a un progetto in cui la musica non è solo un elemento accessorio, ma emerge come protagonista assoluta: la voce solista del coro che, libera da ogni vincolo, si diffonde, permea e plasma ogni aspetto dell’esperienza di gioco.
Pertanto, se desiderate approfondire in che modo Sunny Peak abbia integrato la musica nel suo progetto, conferendole un valore, un ruolo e una funzione distintivi, che trascendono la sua tradizionale dimensione, vi invitiamo a proseguire nella lettura.
Breve introduzione a Simon Larguier
Giovane creativo da sempre attratto dal mondo delle arti digitali e, in particolare, dall’universo dei videogiochi, per la sua capacità di innovare, trasmettere emozioni intense e messaggi profondi, nonché per il suo sviluppo organico, Simon Larguier è un giovane sviluppatore di videogiochi che, come gli altri membri del team di Sunny Peak, ha trovato la sua vera vocazione investendo in una delle sue più grandi passioni: l’industria del gaming. Un’opportunità che si è concretizzata alla fine del 2016, anno in cui ha concluso ufficialmente il suo percorso accademico all’ISART Digital di Parigi.
Sin da giovanissimo, Simon ha nutrito una profonda passione per il mondo dei videogiochi indipendenti, coltivando il sogno di diventare sviluppatore. Durante il suo percorso di studi, ha mosso i primi passi nel settore videoludico, inizialmente contribuendo alla localizzazione in francese di numerosi titoli su Steam, per poi cimentarsi nello sviluppo attivo di vari progetti personali.
Nel 2020, dopo aver conseguito il master all’ISART in corsi teorico-tecnici di game design, Simon ha collaborato con un gruppo di dodici studenti — i suoi attuali colleghi — alla creazione di un primo embrione di Symphonia. Questo progetto non era altro che una versione evoluta dello stesso Symphonia che Simon aveva presentato come tesi di laurea, con cui ha ottenuto il titolo accademico. Grazie all’esperienza maturata, ai feedback ricevuti e alla significativa crescita professionale durante quel periodo, Simon comprese che era finalmente giunto il momento di inseguire i suoi sogni più ambiziosi, trasformando Symphonia da semplice progetto accademico a un’opportunità per il suo futuro, dando vita a un sogno che desiderava realizzare da tempo.
Fu così che nacquero le fondamenta di Symphonia, come lo conosciamo oggi, e la fondazione di Sunny Peak, il team di sviluppo di cui Simon è attualmente presidente.
Questa breve panoramica ripercorre le tappe più significative del cammino di Simon, mettendo in evidenza alcuni tra i principali momenti chiave del suo percorso. Ora che avete una visione più chiara di lui e del progetto che rappresenta, vi invitiamo a proseguire con l’intervista. Buona lettura!
L’Intervista
Ciao, Simon! È un vero piacere averti con noi, e ti ringraziamo sinceramente per la tua disponibilità. Per cominciare, vorremmo farti una domanda che, pur essendo piuttosto personale, riteniamo essenziale in questa fase così decisiva dello sviluppo del tuo progetto d’esordio. Come ti senti in questo preciso istante? Quali emozioni attraversano la tua mente, e, soprattutto, come sta vivendo il team di Sunny Peak questo periodo così importante, ora che l’uscita di Symphonia è finalmente alle porte?
È un insieme di emozioni, direi. Da un lato, siamo estremamente entusiasti, poiché l’uscita è ormai imminente. Dall’altro, c’è anche un forte senso di sollievo, considerando che questa avventura è stata lunga e densa di sfide sin dal primo giorno in cui ci siamo dedicati allo sviluppo di Symphonia. Ci sono stati alti e bassi lungo il cammino, ma siamo davvero felici e sollevati di poter finalmente presentare il gioco al pubblico.
Naturalmente, non manca un pizzico di apprensione—non di paura, bensì di una sottile tensione. Riuscirà il gioco a riscuotere il successo sperato? I giocatori lo apprezzeranno tanto quanto noi ci siamo divertiti a svilupparlo? Si tratta di un insieme di emozioni contrastanti, che caratterizzano questa fase finale del nostro lavoro. Tuttavia, ciò che prevale è un profondo senso di gratitudine e soddisfazione: presto, il gioco sarà finalmente nelle mani dei giocatori.
Ora che abbiamo rotto il ghiaccio, torniamo un momento indietro nel tempo e ripercorriamo con attenzione il tuo percorso, passo dopo passo, fin dalle sue origini. Symphonia è nato come un progetto di laurea, quando tu e gli altri dodici membri attuali di Sunny Peak—Martin Lepretre, Corentin Pauvrasseau, Hicham Benrhannou, Kilian Dufour, Alexandre Mansois, Quentin Vernet, Nicolas Derio, Guillaume Gille, Alexis Grand, Pierre Vrel, Olivier Esman e Guillaume Roux—vi siete incontrati per la prima volta durante i vostri studi all’ISART Digital di Parigi. Potresti raccontarci come si è concretizzato quel primo incontro, quale fosse l’idea iniziale che ha dato vita a Symphonia e come questo viaggio, quasi in modo inaspettato, vi abbia portato a unire le forze per lavorare insieme al vostro primo gioco ufficiale?
Come hai accennato, le nostre strade si sono incrociate per la prima volta durante l’ultimo anno presso l’ISART Digital. Inizialmente, Symphonia era concepito come un semplice progetto accademico. Quando abbiamo cominciato a collaborare, avevamo un’unica idea chiara: il gioco avrebbe dovuto includere uno strumento che permettesse ai giocatori di ancorarsi alle pareti, catapultarsi e rimbalzare sul terreno. A quel punto, però, non avevamo ancora deciso quale direzione avrebbe preso l’ambientazione musicale del gioco, né tantomeno avevamo concepito l’idea che lo strumento sarebbe stato un arco—un arco da violino, per l’esattezza.
Abbiamo dedicato moltissimo tempo a esplorare varie soluzioni, cercando di comprendere quali potessero risultare veramente coinvolgenti e meritevoli di essere perseguite. Alla fine, abbiamo scelto di ambientare il gioco in un mondo musicale, dove il protagonista sarebbe stato un violinista. Quando la versione studentesca del gioco è stata rilasciata, la risposta positiva che ne è seguita ci ha dato la forza e la convinzione di credere che Symphonia potesse diventare qualcosa di ben oltre un semplice progetto accademico. È stato questo ciò che maggiormente ha aperto le porte alla possibilità di fondare una società e proseguire nel lavoro sul gioco con una visione più ampia e ambiziosa.
Fu in quel momento che decidemmo di riprendere il progetto da capo, con una nuova prospettiva, con l’intento di realizzare qualcosa di ben più più raffinato e ambizioso rispetto alla sua versione originaria.
Dopo otto mesi di intenso lavoro, Symphonia si è rivelato un grande successo, non solo permettendovi di concludere brillantemente il vostro percorso accademico, ma anche di renderlo disponibile gratuitamente su itch.io nel luglio del 2020, dove ha ricevuto subito una calorosa accoglienza da parte dei giocatori. Prima di addentrarci nei dettagli della fondazione del vostro studio, Sunny Peak, ci piacerebbe chiedervi: quali insegnamenti tratti da quell’esperienza continuano a influenzare il vostro lavoro oggi? Tra di essi, c’è un consiglio, in particolare, che si è rivelato decisivo nel vostro percorso, tanto da rimanere un punto di riferimento imprescindibile nel vostro approccio professionale e creativo?
Abbiamo iniziato concentrandoci sull’apprendimento degli aspetti tecnici dello sviluppo del gioco. All’inizio, ciò che abbiamo assimilato maggiormente sono stati proprio gli aspetti tecnici legati ai nostri ruoli specifici. Come game designer, ho affinato le mie competenze nel design del gioco, collaborando con sviluppatori che, ciascuno con il proprio bagaglio di esperienze uniche, hanno contribuito al progetto: alcuni con una solida e approfondita conoscenza della programmazione, altri specializzati nella direzione artistica o nella composizione musicale.
Tuttavia, ben presto ci siamo resi conto che la creazione di un gioco non si limitava al solo perfezionamento delle competenze tecniche. Era indispensabile anche imparare a costruire e gestire una realtà imprenditoriale. Si è rivelato cruciale per noi garantire che l’attività fosse condotta in maniera tale da permetterci di vivere serenamente, privi delle preoccupazioni quotidiane legate alla gestione finanziaria o alle condizioni lavorative.
Con il passare del tempo, non solo abbiamo affinato le nostre competenze tecniche, ma abbiamo anche sviluppato una maggiore consapevolezza nella comunicazione. È divenuto imprescindibile creare un ambiente di lavoro dove fosse possibile confrontarsi apertamente sulle sfide e sulle difficoltà, instaurando uno spazio in cui ogni membro potesse esprimere liberamente i propri pensieri. Così facendo, abbiamo protetto il nostro progetto da conflitti interni che avrebbero potuto minare non solo la qualità del nostro lavoro, ma anche la nostra esperienza collaborativa.
Sin dai primissimi istanti, quando avete preso tra le mani Symphonia e avete iniziato a plasmarne la forma, è stato subito palese che quel progetto non poteva essere relegato alla semplice definizione di “gioco studentesco”; trascendeva tale etichetta, racchiudendo in sé un potenziale straordinario, capace di evolversi in qualcosa di immensamente più grande. Questa consapevolezza vi ha spinti a fondare il vostro studio indipendente, Sunny Peak, investendo ogni singola energia nel realizzare il pieno potenziale di Symphonia. Tuttavia, come si è giunti a quel momento cruciale? Cosa è accaduto tra il luglio del 2020 e la nascita di Sunny Peak che vi ha ispirato a compiere questo coraggioso salto, trasformando la vostra ambizione di diventare figure centrali nel panorama videoludico in una realtà concreta e tangibile?
Numerosi fattori hanno influito sulla nostra decisione di proseguire lungo questa strada. Tra i più rilevanti, vi è stato senz’altro il riscontro estremamente positivo ricevuto dal nostro gioco studentesco. Lo abbiamo lanciato per la prima volta nell’estate del 2020 su itch.io, seguito da una seconda release su GOG nell’estate del 2021. Entrambi i lanci si sono rivelati un successo, in particolare quella su GOG che ha attirato l’attenzione di una vasta e appassionata community.
Parallelamente, abbiamo iniziato a ricevere prestigiosi riconoscimenti sotto forma di premi e nomination. Tra questi, abbiamo avuto l’onore di aggiudicarci un BAFTA come Miglior Gioco Studentesco e il Premio Pégase assegnato dall’Accademia Francese. Siamo stati anche finalisti agli Unity Awards e abbiamo partecipato a numerosi altri rinomati festival internazionali. Questi traguardi hanno consolidato ulteriormente la nostra convinzione di avere tra le mani un progetto davvero speciale.
Tali successi hanno alimentato la fiducia necessaria per credere con determinazione nella possibilità di trasformare la nostra visione in un progetto commerciale di successo. Questa consapevolezza ha gettato le basi per il passo successivo: fondare una società, reperire i finanziamenti necessari e attrarre un publisher che ci supportasse nel portare il nostro gioco a nuovi e ambiziosi traguardi.
Addentriamoci nel melodioso regno di Symphonia, partendo da quella che potrebbe sembrare una domanda di facile risposta, ma che, a nostro avviso, racchiude un significato simbolico profondo, fungendo da chiave imprescindibile per accedere al processo creativo che ha dato vita alla vostra opera prima. Quali significati e messaggi nascosti sono intrecciati nel tema della musica? Come ne interpretate il significato e quale valore intrinseco attribuite alla musica, in particolare all’interno dell’universo di Symphonia?
La musica riveste un ruolo fondamentale nello sviluppo di Symphonia, intrecciandosi in modo profondo con la trama e l’intero universo di gioco. Per noi, non è semplicemente un’esperienza uditiva, ma una forza vitale, una linfa che permea ogni aspetto del mondo che abbiamo creato. In Symphonia, la musica è essenziale per il funzionamento degli automi che abitano il regno, animandoli e mantenendoli vivi. Questi esseri meccanici sono legati indissolubilmente ai ritmi e alle melodie che fluiscono attraverso il mondo, che ne preservano l’esistenza, rendendo la musica un elemento vitale, quasi sacro.
Oltre alla sua funzione vitale, la musica diventa simbolo di pura creatività. I personaggi del gioco, attraverso strumenti musicali, incanalano il loro spirito artistico per comporre melodie che infondono vita e vigore agli altri. Questa duplice dimensione – la musica come fonte di energia vitale e come mezzo di espressione artistica – costituisce il cuore pulsante del gioco.
Dal punto di vista dello sviluppo, la musica si erge a strumento narrativo fondamentale. Con il testo ridotto al minimo, ci siamo affidati in larga parte agli ambienti, all’arte e, soprattutto, alla musica per raccontare la nostra storia. In questo modo, la musica diventa un mezzo espressivo di straordinaria potenza, capace di trasmettere emozioni e di arricchire il viaggio del giocatore. Per noi, è indubbiamente il pilastro su cui si fonda l’identità stessa del gioco.
Un regno desolato, abbandonato al suo destino, in cui la musica—un tempo forza sovrana e unica voce echeggiante del dominio—lotta ora contro il silenzio opprimente e inquietante che riempie le strade deserte di Symphonia. Questo sembra essere il triste destino del regno, almeno fino all’arrivo del protagonista, Philemon. Ma com’era Symphonia prima di giungere a questo irreversibile punto di non ritorno? Quali eventi hanno condotto a questa svolta tragica? Senza svelare troppi dettagli, potresti offrirci un assaggio della storia enigmatica e misteriosa che Symphonia ha in serbo per noi?
Come avete accennato, il gioco si apre con una scena introduttiva che rivela la misteriosa scomparsa dei fondatori, un avvenimento che pone le fondamenta per la trama che si dispiegherà successivamente. Tuttavia, il destino dei fondatori non rappresenta il fulcro centrale di Symphonia. Sebbene la loro sparizione costituisca un punto di svolta cruciale, l’essenza della narrazione risiede nel mondo presente.
Il cuore pulsante di Symphonia non risiede nello svelare i segreti legati ai fondatori, bensì nell’osservare come i pochi superstiti, gli ultimi custodi della musica in questo universo, si uniscano per riaccendere la speranza e restituire vita a un mondo ormai inerte. La storia dei fondatori potrà forse essere raccontata un giorno, ma per ora rimane un semplice sfondo, un’eco distante che lascia spazio a un viaggio ben più urgente: quello di chi vive nel presente, impegnato a ricostruire l’armonia e a restituire luce ed equilibrio a un regno che rischia di sprofondare nel silenzio eterno.
La demo che abbiamo avuto modo di provare ci ha dato un’idea più che chiara di come abbiate immaginato e strutturato l’universo di Symphonia, rivelando una cura straordinaria per il world-building. Oltre alla maestosità e all’eleganza della sua architettura, siamo rimasti profondamente colpiti dai motivi musicali ricorrenti, armoniosamente intrecciati nei vari ambienti—dai dettagli più minuti degli elementi decorativi alla grandiosità delle strutture monumentali. Questo ci porta a chiederci: nel gioco saranno presenti altri biomi caratterizzati da riferimenti così espliciti alla musica o agli strumenti musicali? E, in tal caso, avete tratto ispirazione da un periodo storico particolare—come, ad esempio, la Belle Époque—per dare vita al mondo di Symphonia e ai suoi incantevoli scenari?
Per quanto concerne le influenze musicali che permeano il gioco, ci siamo lasciati profondamente ispirare dalle opere di compositori come Rachmaninoff e Saint-Saëns, tra gli altri. Questo periodo della musica classica si rivela particolarmente affascinante poiché segna una svolta epocale, in cui i compositori iniziarono a impiegare la musica come strumento per raccontare storie immersive e complesse. Le composizioni, a volte caratterizzate da una durata variabile—alcune che si estendono per ore, altre che si condensano in pochi minuti—avevano la straordinaria capacità di sviluppare interi racconti in un intervallo di tempo sorprendentemente breve. Brani come la Danse Macabre di Saint-Saëns, infatti, sono capaci di evocare immagini e sensazioni vivide e struggenti in un battito di ciglia, ed è proprio questa qualità narrativa ed espressiva ciò che Symphonia intende riprodurre.
Nel gioco, i riferimenti musicali non sono semplicemente inseriti come elementi esterni, ma sono scolpiti nel cuore stesso del mondo che abbiamo creato. Ogni livello, infatti, si ispira a una vasta gamma di sonorità, con alcuni ambienti che traggono ispirazione dalle eleganti tonalità degli strumenti a fiato, mentre altri evocano l’imponenza e la ricchezza delle diverse famiglie orchestrali, conferendo così a ciascuna area una propria, distintiva identità musicale. Questi elementi si fondono in un’armonia perfetta, dove ogni risorsa a nostra disposizione è stata sapientemente utilizzata per dar vita a un mondo ricco e vibrante, capace di riflettere la complessità e la magnificenza della musica classica, nella sua piena potenza espressiva.
Nel corso della nostra lunga esperienza, ci è capitato raramente di imbatterci in un titolo che elevi la musica a un livello così profondo, facendola diventare il fondamento imprescindibile su cui poggia ogni altra componente. In Symphonia, la musica non è mera cornice, ma si trasforma nell’unico strumento capace di sbloccare i misteriosi ingranaggi delle maestose porte che si frappongono al nostro cammino; essa si fa espressione e linguaggio, verbale e non verbale, intrecciandosi in modo sublime con ogni singolo aspetto di questo universo. Inoltre, essa scandisce il ritmo al quale i giocatori devono sintonizzarsi per superare con successo le sezioni platform. Addentrandoci ancora più a fondo, possiamo aspettarci l’introduzione di altre meccaniche uniche, tutte imperniate sulla musica—nuove modalità in cui la musica non solo emerge come protagonista, ma diventa la chiave di volta per il progresso?
Il nostro intento con questo gioco è stato quello di immergere i giocatori in un mondo intimamente legato alla musica, senza tuttavia fare ricorso a meccaniche basate sul ritmo. La musica costituisce la colonna portante a livello tematico, mentre il gameplay è stato progettato per offrire un’esperienza in cui il cuore pulsante risiede nelle sezioni platform, piuttosto che in un gioco centrato sul ritmo o sulla composizione.
Gli strumenti principali di Philemon, il violino e l’arco, permettono ai giocatori di interagire con l’ambiente in modi unici e musicalmente ispirati, senza richiedere una precisione ritmica. Inoltre, sebbene il gioco presenti alcuni elementi di puzzle, questi non ne rappresentano il cuore; si tratta, a tutti gli effetti, di un’avventura platform, più che di un puzzle-platformer.
Restando sul tema della musica, ciò che ci affascina maggiormente è comprendere le ragioni che vi hanno spinto a fare di essa il cuore pulsante di Symphonia, il primo titolo ufficiale del vostro studio. Desideravate forse ridisegnare il ruolo della musica nel panorama videoludico, conferendole una nuova identità e una dimensione che travalicasse le consuete modalità con cui viene generalmente rappresentata e confinata? O questa scelta è stata invece dettata da un impulso più istintivo, un riflesso della vostra personale passione per la musica?
Questo progetto incarna la nostra visione distintiva di coniugare la musica classica, in particolare l’orchestra sinfonica romantica, con la precisione tipica dei giochi platform. Sebbene questi due mondi possano sembrare distanti e inconciliabili, abbiamo intravisto un’opportunità interessante per fonderli in un’esperienza coesa che risulti originale e interessante.
Il nostro scopo non è quello di ridisegnare un intero genere né di inventare una nuova forma di musica; piuttosto, ci preme offrire un’esperienza piacevole e sorprendente—un qualcosa di divertente e inaspettato che i giocatori non avrebbero mai pensato di trovare in un videogioco.
Uno degli aspetti di Symphonia che maggiormente stimola la nostra curiosità è senza dubbio il suo protagonista, il virtuoso violinista Philemon—una figura tanto affascinante quanto eterea, la cui grazia richiama quella di un uccello. Philemon si presenta come un essere enigmatico e vuoto, apparentemente privo di anima, ma animato dall’energia residua che ancora nutre il mondo di Symphonia. Potreste svelarci la genesi del suo design, in particolare l’idea di conferirgli tratti e movimenti ispirati agli uccelli? Qual è il ruolo che Philemon ricopre all’interno della narrazione e perché è stato scelto come l’ultimo faro di speranza, l’essere destinato a restituire a Symphonia la sua gloria perduta e a salvarlo dal destino oscuro che minaccia di inghiottirlo?
Per quanto riguarda il design di Philemon, l’abbiamo immaginato come una figura che incarna un’eleganza impalpabile, un equilibrio perfetto tra agilità e grazia—caratteristiche essenziali per un gameplay che prevede salti e voli attraverso ambientazioni sempre mutevoli. La sua forma, che richiama quella di un uccello, si inserisce in modo del tutto naturale in questo contesto, ma al contempo rispecchia la sua natura complessa e duale. Questa combinazione di tratti umani e aviari non è solo una scelta semplicemente estetica, ma simbolizza l’unione dei due mondi, cuore pulsante della narrazione del gioco.
Oltre alle sue peculiarità fisiche, Philemon riveste un profondo significato simbolico: è uno dei membri fondatori di Symphonia, un tempo parte integrante di un gruppo che ha segnato la nascita del mondo, ma che ora è scomparso. Sebbene non faccia più parte del presente, la sua figura continua a esercitare un’influenza fondamentale, agendo come un catalizzatore del cambiamento. È lui a riunire i musicisti destinati a ripristinare l’equilibrio nel mondo. Sebbene sembri il protagonista della narrazione, il suo vero ruolo è quello di un eroe che affonda le radici nelle origini stesse di Symphonia, un faro di ispirazione che, attraverso la sua eredità, aiuta gli altri a scoprire la propria forza e li spinge a prendere in mano la situazione e a salvare il loro mondo.
Nel corso del suo viaggio, Philemon incontrerà una serie di personaggi affascinanti, gli ultimi frammenti della leggendaria Orchestra che un tempo infondeva vita nelle strade di Symphonia. Questi personaggi saranno esclusivamente NPC, o avremo anche l’opportunità di controllare altri personaggi giocabili al fianco di Philemon? E, soprattutto, quale sarà il ruolo che ciascuno di essi giocherà nel corso della nostra avventura?
Nel gioco, i giocatori controlleranno esclusivamente Philemon, ma incontreranno altri personaggi di fondamentale importanza, il cui ruolo è essenziale per lo sviluppo della trama. Con l’evolversi della narrazione, i giocatori avranno modo di interagire con questi personaggi, intessendo legami profondi attraverso la musica e la collaborazione. Tuttavia, sarà attraverso Philemon che i giocatori vivranno, vedranno ed esploreranno il mondo.
Durante la demo, abbiamo avuto modo di osservare un dettaglio particolarmente interessante: oltre a esplorare il mondo di gioco e dilettarci nelle complesse sezioni platform, ci è stata offerta la possibilità di suonare il violino di Philemon, quasi in una sorta di “esibizione libera” dedicata allo strumento del protagonista. Saremmo curiosi di sapere quale sia l’ispirazione dietro l’inserimento di questa meccanica. Verrà riproposta anche nel gioco completo con una simile modalità, e possiamo attenderci una selezione di melodie altrettanto ricca e variegata, quanto quella presente nella demo?
In Symphonia, Philemon può suonare il violino in qualsiasi momento del gioco, una meccanica fondamentale che si fonde armoniosamente con il gameplay, conferendo al tutto una straordinaria profondità emotiva. I giocatori possono così abbracciare appieno l’essenza del ruolo del violinista, lasciandosi trasportare dalle melodie che Philemon crea. Per rendere quest’esperienza ancora più coinvolgente, abbiamo registrato numerosi brani per violino, molti dei quali sono perfettamente integrati nel gioco. Sin dalle prime fasi, avrete accesso a una varietà di composizioni, con nuove melodie che si sbloccheranno mano a mano che avanzate nell’avventura. Inoltre, i giocatori potranno migliorare le loro esibizioni raccogliendo oggetti speciali, che non solo sbloccheranno nuove melodie, ma eleveranno anche l’esperienza musicale complessiva, rendendo ogni performance ancora più affascinante.
Un aspetto particolarmente affascinante del gameplay che ha catturato la nostra attenzione riguarda le monete scintillanti, che sembrano fungere da oggetti collezionabili, ciascuna contrassegnata dal simbolo di una nota musicale. Raccogliere queste monete in sequenza contribuisce alla formazione di uno spartito visibile nella parte superiore dello schermo, con un totale di quattro monete necessarie per il completamento. Potresti approfondire, nei limiti di quanto possibile, il loro significato? Sono collegate in qualche modo alla progressione della trama principale, oppure, come sospettiamo, assumono principalmente il ruolo di collezionabili che non influiscono direttamente sull’evoluzione della narrazione?
Gli oggetti collezionabili in Symphonia sono completamente opzionali e li abbiamo introdotti nella demo per evidenziare un aspetto fondamentale del gioco: la sua non linearità. Nella demo, abbiamo presentato un solo tipo di collezionabile: le monete d’oro che avete notato. Tuttavia, nel gioco completo, troverete un’ampia varietà di collezionabili, ognuno con effetti unici e motivazioni specifiche per essere raccolti.
Queste aggiunte ampliano il contenuto secondario del gioco, offrendo un’esperienza più profonda e coinvolgente. Se da un lato le monete d’oro concedono ricompense specifiche, altri collezionabili sbloccano vantaggi di diversa natura. Raccoglierli tutti non solo arricchisce il gameplay, ma svela anche nuovi aspetti del mondo di Symphonia, permettendo ai giocatori di scoprire i misteri che ne caratterizzano l’esistenza e, infine, completando appieno il loro viaggio.
La musica ha una capacità unica di trasmettere messaggi, emozioni e intere narrazioni senza che ci sia il bisogno di ricorrere a parole o altre forme di espressione, agendo quasi come un linguaggio autonomo. Tuttavia, ci sorge una curiosità: nel mondo melodico di Symphonia, esiste un linguaggio verbale attraverso il quale i suoi abitanti comunicano ed esprimono le proprie emozioni, oppure è la musica stessa a farsi carico di tutti questi ruoli?
In Symphonia, abbiamo preso la decisione consapevole di escludere il dialogo tradizionale, scegliendo invece di enfatizzare il ruolo centrale della musica come mezzo di comunicazione. Sebbene il mondo di gioco si fondi esclusivamente su quest’elemento, permettendo alla musica di essere la forma di interazione predominante, posso immaginare che, in una versione reale di Symphonia, i suoi abitanti si esprimerebbero anche attraverso la parola, non solo tramite la musica. L’idea di usare sia la musica che il linguaggio verbale per trasmettere messaggi diversi è affascinante. Tuttavia, per le esigenze del gioco, abbiamo scelto di mantenere la comunicazione esclusivamente legata alla forza espressiva della musica.
Soffermiamoci, anche solo per un momento, sull’affascinante universo sonoro, esplorandone la dimensione più classica e convenzionale, con un focus sul sound design e sulla colonna sonora originale. Sappiamo che quest’ultima è stata composta dal vostro talentuoso compositore e sound designer, Oliver Esman, e registrata appositamente per Symphonia dalla celebre Scoring Orchestra di Parigi. Potreste svelarci le motivazioni che vi hanno spinto verso questa scelta artistica? Com’è stato collaborare con un ensemble di tale valore e, soprattutto, quali sonorità distintive possiamo aspettarci di sentire e scoprire nella colonna sonora di Symphonia?
La scelta di registrare la colonna sonora con un’orchestra dal vivo è stata una decisione su cui abbiamo meditato a lungo. Quando si ascolta la musica, in particolare composizioni orchestrali, la differenza tra il suono autentico degli strumenti reali, suonati da musicisti esperti, e quello sintetico degli strumenti virtuali è inequivocabile. Considerando che Symphonia si fonda sul concetto stesso di orchestra sinfonica, l’autenticità del suono era cruciale per dare vita alla nostra visione. Rinunciare a questa scelta avrebbe significato non rendere giustizia all’essenza più profonda del gioco.
Tuttavia, questa scelta ha comportato una serie di sfide. Registrare con un’orchestra completa, composta da decine di strumenti, richiede una pianificazione logistica estremamente complessa. Per affrontare queste difficoltà, abbiamo collaborato con Scoring Productions e la loro prestigiosa Scoring Orchestra di Parigi, che ci hanno guidato attraverso ogni fase, dal coordinamento tecnico alla gestione logistica, garantendo un risultato all’altezza delle nostre aspettative.
Il risultato finale è un’esperienza sonora capace di far percepire l’ascoltatore come se fosse nella stessa sala dei musicisti, avvolto dalle emozioni che ogni brano si propone di trasmettere. Sebbene registrare con un’orchestra sia una pratica più comune nei giochi di grande scala e con budget elevati, per noi era fondamentale intraprendere questo percorso, nonostante le dimensioni più modeste del nostro studio. La musica orchestrale è il cuore pulsante di Symphonia, e catturarne l’essenza era imprescindibile per onorare pienamente il tema centrale del gioco.
Per concludere, ci permettiamo di porre una domanda che si ricollega intimamente al fulcro di quest’intervista: il rapporto tra la musica e lo stato che attualmente affligge il regno di Symphonia, ossia il silenzio, la totale assenza di suono. In questo contesto, il silenzio può essere visto come una parte integrante del suono stesso, un’eco muta che, pur priva di rumore, continua a risuonare nel vuoto?
Si tratta di una domanda piuttosto filosofica, ma credo che contenga una verità profonda. In Symphonia, il silenzio simboleggia la morte, mentre la musica rappresenta la vita. Eppure, quando ascoltiamo una composizione, non sono solo le note a rivestire importanza, ma anche il silenzio che le separa. Senza queste pause, la musica perderebbe la sua essenza, proprio come la vita perderebbe il suo significato senza l’inevitabile presenza della morte. Silenzio e suono, dunque, sono legati in modo indissolubile.
Questo concetto si estende naturalmente anche al mondo dei videogiochi. Cosa sarebbe Symphonia senza gli anni di sviluppo che l’hanno preceduto? Quegli anni di lavoro silenzioso, durante i quali nessuno poteva vivere l’esperienza del gioco fino al suo completamento, sono ciò che conferisce al progetto la sua reale profondità e valore. In questo senso, il silenzio non fa che amplificare la musica—e l’intera esperienza—rendendola più potente ed evocativa.
Il regale e incantevole reame musicale di Symphonia è pronto a spalancare le sue porte agli spettatori
Prima di concludere, permetteteci di esprimere un sentito ringraziamento, innanzitutto a voi lettori, per averci seguito fino a questo momento, e un ringraziamento speciale a Simon per la sua gentilezza e disponibilità, per averci dedicato il suo tempo e per aver risposto alle nostre innumerevoli domande sul loro atteso videogioco di debutto.
Vi ricordiamo che Symphonia aprirà ufficialmente le sue porte il 5 dicembre e sarà disponibile su Nintendo Switch, PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X|S.
Per ulteriori informazioni sul gioco, restate connessi e visitate l’account X del gioco per scoprire tutte le future novità. Noi vi aspettiamo prossimamente su queste pagine con la nostra recensione completa del gioco.
È tutto per oggi. Alla prossima!