Torna dopo 21 anni dal primo titolo, la remaster definitiva di Dawn of War, con tutte le espansioni e un restyling grafico per migliorare l’impatto visivo.

Warhammer 40K: Dawn of War – Definitive Edition vuole porsi come l’esperienza definitiva del titolo. Il titolo comprende tutte le espansioni (Winter Assault, Dark Crusade e Soulstorm), insieme ad un upscale delle texture dei personaggi e dell’ambiente con una migliore illuminazione. Oltre a questo c’è stato l’adattamento delle MOD per i sistemi a 64 bit e dal 4:3 al 16:9.

La vera domanda però rimane una: in un’epoca di remake dalla qualità altissima che ammorbidiscono anche le meccaniche invecchiate male, vale la pena acquistare Warhammer 40K: Dawn of War – Definitive Edition? Essendo comunque consapevoli che si tratta di una remaster e non di un remake?

Warhammer 40000 Dawn of War

Prima un po’ di storia

Era il 20 settembre del 2004 quando THQ fa uscire uno dei migliori RTS dell’epoca: Warhammer 40k: Dawn of war. Il gameplay solido, veloce e innovativo insieme all’ambientazione decretarono subito il successo del titolo. Senza contare la personalità ed originalità del titolo che prende il background narrativo dell’universo di Warhammer 40k. Giocheremo infatti nei panni del capitolo Space Marine dei Corvi Sanguinari alle prese con l’invasione del pianeta Tartarus da parte degli Orki.

La trama per quanto semplice, anche se subirà colpi di scena, si muove bene e fa il suo dovere a supportare il gameplay. Dal lato multiplayer potevamo scegliere le 4 fazioni presenti nella trama: Orks, Eldar, Caos Space Marine e Space Marine. Nella trama per alcune missioni, era possibile anche usare parte della Guardia Imperiale.

Le espansioni successive: Winter Assault porta la Guardia Imperiale, Dark Crusade introduce Necron e Tau mentre Soulstorm aggiunge le Sisters of Battle e i Dark Eldar. Già dalla prima espansione si può scegliere se giocare con le forze dell’impero o con il Caos. In quelle successive invece la scelta si apre ad ogni fazione presente.

Il gameplay di Dawn of War

Riassumiamo brevemente il gameplay e ciò che ha portato il titolo ad essere uno dei migliori RTS moderni di sempre.

Il gioco predilige un approccio più aggressivo e le schermaglie. Prende molto infatti dalle regole del gioco da tavolo. Ciò implica l’aggiunta di un sistema a squadre e di una dinamica di scontri ravvicinati più realistica, differente dalla maggior parte degli altri strategici. Le unità vengono create e si combatte in squadre che possono essere migliorate sia nel numero che negli upgrade. Così si può personalizzare un’unità come si preferisce. Il corpo a corpo è più dinamico perché le unità hanno sia armi da mischia che a distanza in modo da poter sparare e correre per andare in corpo a corpo. Ovviamente l’unità può equipaggiare armi pesanti e rimanere stazionaria, creando un buon micro management.

In più i mezzi, diversi per ogni fazione, hanno la stessa personalizzazione e sono estremamente versatili in combattimento.

Il Morale è un’altra meccanica presa dal gioco da tavolo è il morale. Ogni unità se subisce troppi danni perde morale: ciò implica la diminuzione della precisione e l’aumento dei danni subiti. Per questo è importante avere dei capitani o personaggi che possono mantenere il morale alto.

Ultimo, ma non per importanza, è il sistema delle risorse. Esistono due tipi di risorse: la requisizione e l’energia. La requisizione è fornita continuamente da alcuni punti particolari della mappa, le postazioni d’ascolto, mentre l’energia viene invece prodotta dai generatori, costruiti pagando in requisizione. Attenzione perché i nemici possono riconquistare e “rubare” le nostre conquiste. Oltre ai punti strategici abbiamo obiettivi da conquistare e mantenere e le reliquie: fondamentali per le unità finali per ogni fazione.

Il cambiamento con Dark Crusade e Soulstorm

Già Winter Assault migliora la campagna con la possibilità di scegliere la fazione da scegliere, ma Dark Crusade e Soulstorm aggiungono un sistema molto interessante. Oltre alle classiche dinamiche, le ultime 2 espansioni aggiungono un sistema di pianeti da conquistare e difendere. Fondamentalmente un RISIKO nell’universo di Warhammer 40k in cui vengono aggiunte dinamiche di gestione e rinforzo delle zone conquistate. Ogni pianeta è diviso in settori sotto l’influenza di diverse fazioni. Il nostro obiettivo è di conquistare e al tempo stesso difenderci dalle aggressioni. Un upgrade notevole per la serie in generale.

Tutt’ora Warhammer 40K: Dawn of War – Definitive Edition è un titolo estremamente solido a livello di meccaniche. Vi assicuro che è stato un piacere rigiocare tutti i capitoli. Oltretutto la community del gioco è molto attiva e tuttora ha circa 5.000 utenti che giocano il titolo. 

Una remaster “pigra”

C’è poco da girarci intorno, Warhammer 40K: Dawn of War – Definitive Edition è una remaster che non rende completamente giustizia a quello che è il titolo. Le texture ad alta qualità spesso non sono all’altezza e soprattutto i modelli più elaborati soffrono di questa situazione. Per quanto il colpo d’occhio sia buono, basta ingrandire per vedere il lavoro un abbastanza grossolano. Ciò viene ampliato anche dalla conta poligonale esigua (figlia del suo tempo ovviamente). Soprattutto il primo capitolo soffre a volte di un posizionamento di alcuni testi non centrato perfettamente. Probabilmente dovuto al passaggio dal 4:3 al 16:9 senza troppe precauzioni. 

Le espansioni successive hanno un colpo d’occhio migliore, ma pur sempre rimane il problema della qualità delle texture.

Il gioco, il gameplay e le dinamiche sono rimaste (per fortuna) le stesse. Nulla è stato toccato o modificato, così che l’esperienza di Warhammer 40K: Dawn of War – Definitive Edition sia quella autentica. Per quanto apprezzi questo, visto che siamo nel 2025, il non poter riconfigurare i tasti e dover ricorrere alla modifica delle cartelle del gioco, non è perdonabile.

Per quanto riguarda il miglioramento del pathing delle unità, francamente non ho notato molti passi in avanti. Infatti la gestione di più unità, specialmente in punti stretti, crea problemi e spesso le unità con armi pesanti devono essere “incoraggiate” ad aprire il fuoco.

My Two Cents

Prima di continuare ci tengo a dire che la valutazione che leggerete non è un voto al gioco, ma a quello che è stato fatto con questa remaster.

Warhammer 40K: Dawn of War – Definitive Edition ha il grande valore di racchiudere in sé tutta l’esperienza che il titolo offre. L’effetto nostalgia è forte, grazie anche ad un gameplay ancora solido e invecchiato benissimo. Purtroppo per il gioco l’universo di Warhammer 40K è in continuo sviluppo, sia estetico che di lore. Per questo sicuramente farà sentire a proprio agio i vecchi giocatori. Differentemente può spiazzare la nuova utenza, abituata a stili e dettagli di ben differente qualità. Il colpo d’occhio e i presunti miglioramenti sono forse troppo poco per una remaster del 2025. Capisco l’amore per questo titolo e di conseguenza la delusione che può venire da un lavoro appena sufficiente. Ciò dovuto anche al gradimento altalenante del secondo capitolo e quello ancor minore del terzo.

Quindi, vale la pena acquistare un titolo simile? Sì, se non possedete una copia completa del gioco. Avrete tutta l’esperienza originale in mano vostra, al netto di tutte le criticità. Altrimenti no, non vale il prezzo.

La vera forza di Warhammer 40K: Dawn of War – Definitive Edition è appunto il gameplay lasciato intatto. Da solo salva la remaster da un’insufficienza forse grave, per quanto impossibile valutare la qualità di una remaster come se fosse un remake.

Mi auguro che gli sviluppatori sappiano cogliere le critiche per dare alla luce il quarto capitolo di Dawn of War che raccolga il grande gameplay del primo, più una veste grafica degna del titolo che rappresenta.

Chiave di gioco ricevuta gratuitamente dagli sviluppatori.

Warhammer 40K: Dawn of War – Definitive Edition

“C’è poco da girarci intorno, Warhammer 40K: Dawn of War – Definitive Edition è una remaster che non rende completamente giustizia a quello che è il titolo. Il gioco ha il grande valore di racchiudere in sé tutta l’esperienza che il titolo offre. L’effetto nostalgia è forte, grazie anche ad un gameplay ancora solido e invecchiato benissimo. La vera forza di Warhammer 40K: Dawn of War – Definitive Edition è appunto il gameplay lasciato intatto. Da solo salva la remaster da un’insufficienza forse grave, per quanto impossibile valutare la qualità di una remaster come se fosse un remake.”

PRO

  • Un compendio completo della saga di Dawn of War
  • L’esperienza originale è rimasta intatta

CON

  • Lavoro sulle texture non all’altezza
  • Rimangono i problemi di pathing
  • Tirando le somme, una remaster “pigra” per gli standard del 2025
SCORE: 6

6/10

Sono un musicista (pianista), un nerd e un amante di lunga data di manga. Sono nato come videogiocatore grazie ad una copia di Pitfall per Atari 2600 (1982), e così sono cresciuto di pari passo al mio medium preferito fino ai giorni nostri. In seguito ho cominciato ad interessarmi anche a cosa c'è dietro al prodotto finale, alla sua struttura e ciò che accade dietro le quinte del mondo del gaming.