Unicorn Overlord è la nuova prova del talento dei Vanillaware. Un gioco dove strategia ed estetica trovano un nuovo punto d’incontro.

Unicorn Overlord è l’ultimo titolo di Vanillaware uscito l’8 marzo del 2024. Iniziamo a dire che è un jrpg strategico in tempo reale con pausa tattica. Chi conosce i Vanillaware apprezza la loro qualità artistica sia visiva che musicale. La loro predisposizione per lo stile 2D li ha resi famosi e reso i loro titoli unici. Chi ama questa casa di sviluppo sicuramente conoscerà alcuni titoli e remaster tra cui GrimGrimoire, Odin Sphere Leifthrasir, e Dragon’s Crown (Pro). L’ultimo lavoro risale al 2019 con 13 Sentinels: Aegis Rim: una graphic novel dalla profonda narrativa e con semplici elementi strategici.

Invece Unicorn Overlord sembra mantenere lo stupendo stile grafico che caratterizza i titoli Vanillaware con in più un profondo gameplay strategico.

Oggi parliamo delle prime impressioni sulla demo rilasciata per Nintendo Switch, che contiene davvero una notevole quantità di materiale.

Una Demo Corposa

Prima di tutto dobbiamo dire che la demo di Unicorn Overlord ha un tempo limitato. Non lasciatevi ingannare però, perché il timer delle 5 ore partirà dal momento in cui inizierà la prima missione principale. Prima affronterete un lungo prologo/tutorial, poi da questo punto tutto sta alla vostra abilità e velocità. Teoricamente il gioco permette di arrivare addirittura fino alla quarta missione principale. Ovviamente tutti i progressi fatti sono salvati e utilizzabili se acquisterete la versione completa del gioco. Cosa che apprezzo molto perché vuol dire che stiamo provando davvero la parte iniziale del gioco.

Per quanto possano sembrare poche 5 ore, vi assicuro che il materiale, i personaggi e le possibilità che offre la demo sono enormi.

Unicorn Overlord: I Primi Passi

Il prologo della campagna, oltre ad introdurci il mondo di gioco ed alcuni dei personaggi principali, ci spiega come gestire le unità e le battaglie.

Nel prologo, oltre alla prima unità fortissima che servirà da pretesto per progredire nella storia, ne gestiremo altre.  

Le unità contengono fino a 6 personaggi, disposti su 2 file da 3 caselle ognuna. Ogni personaggio ha un valore di iniziativa, dei punti abilità attivi e passivi. I punti attivi permettono al personaggio di sferrare gli attacchi, mentre i passivi si attivano sotto determinate condizioni.

Le unità si muovono sulla mappa di gioco in tempo reale. terminato uno scontro, il gioco va in pausa. Le unità hanno uno stendardo con un numero sopra che rappresenta la stamina. Quindi il numero diminuirà dopo ogni scontro fino ad arrivare a 0. Attenzione perché senza stamina l’unità non potrà compiere nessuna azione e quindi è vulnerabile al nemico. Ci sono diversi modi per recuperare stamina e curarsi: uno è fermarsi ad un presidio e l’altro e usare oggetti. Esistono molti oggetti e sono molto forti. Non abbiate paura di usarli perché il gioco, anche a livello intermedio, sa essere crudele. I presìdi sono luoghi delle mappa da conquistare: un’unità che presidia non perde stamina e può affrontare qualsiasi unità ogni volta che vuole. A patto che sia abbastanza forte.

Le unità si schierano in base ai punti valore che il giocatore possiede. Sconfiggere le unità avversarie genera punti valore che possono essere utilizzati per mettere in campo altre unità o usare le abilità dei personaggi. Una cosa importante, vincere una battaglia non significa annientare subito il menico. La nostra unità può vincere “ai punti” e in quel caso l’unità nemica arretrerà e potrà essere incalzata e poi distrutta.

Andiamo Ancora in Profondità

Come avrete intuito in Unicorn Overlord le battaglie sono automatizzate, ed è per questo che la preparazione, la scelta del giusto posizionamento e della classe giusta sono fondamentali. Appena finito il prologo, ci troviamo in una mappa aperta dove possiamo gestire numerosi aspetti. Le città liberate possono darci quest secondarie, oggetti da raccogliere e consegnare per aumentare la nostra fama e anche l’affinità tra i nostri personaggi. Infatti Unicorn Overlord ha un sistema di gameplay che si rifà a titoli come Battle Ogre 64 e Fire Emblem. Il sistema di affinità aumenta sia donando oggetti ai nostri alleati messi come custodi delle città, o combattendo insieme. Oltretutto si avvicina a Fire Emblem per il fatto di avere un personaggio overpower già ad inizio campagna. Nelle città possiamo acquistare equipaggiamento e items fondamentali per le battaglie. In più esplorando liberamente la mappa possiamo trovare punti di interesse, risorse e soprattutto cercare alleati.

Esistono un’enormità di classi e personaggi da sbloccare, il tutto legato all’esplorazione. Sta a noi interagire ed esplorare perché Unicorn Overlord ha cinque fazioni, ognuna con la propria popolazione e le proprie classi specifiche. Il mondo di gioco è davvero vasto e va esplorato con cura.

Quando dico che la pianificazione è tutto, parlo di un sistema Gambit. Ci permette di pianificare e decidere il comportamento delle nostre unità durante lo scontro. Il Gambit ha una minuziosa e ampia scelta tra abilità passive ed attive. Il giocatore sceglie quando fare determinate azioni, su chi e in base alle percentuali dei punti ferita o quant’altro. Le opzioni sono davvero molte ed essendo alle fasi iniziali fa capire la grande profondità messa nel gioco. 

My Two Cents

Per quanto abbia provato solo la demo, Unicorn Overlord si rivela essere veramente un ottimo lavoro. Profondo ed estremamente articolato, con una scelta enorme di personaggi e classi che permettono numerosi combinazioni. Un jrpg strategico che sicuramente farà parlare di sé grazie anche alla visione estetica meravigliosa ed alla narrativa intelligente ed accattivante. Giocate almeno la demo per capire l’esperienza. In caso foste degli amanti del genere smettete di leggere ed andate a provarlo, se non l’avete già fatto.

Unicorn Overlord è disponibile dall’8 marzo 2024 per Nintendo Switch, PS5 e XBOX. 

Sono un musicista (pianista), un nerd e un amante di lunga data di manga. Sono nato come videogiocatore grazie ad una copia di Pitfall per Atari 2600 (1982), e così sono cresciuto di pari passo al mio medium preferito fino ai giorni nostri. In seguito ho cominciato ad interessarmi anche a cosa c'è dietro al prodotto finale, alla sua struttura e ciò che accade dietro le quinte del mondo del gaming.