Abbiamo provato in anteprima Tempo Punk, l’FPS ritmico di Matima Studio che trasforma ogni nota in una letale arma di distruzione.
Tempo Punk, il nuovo FPS di Matima Studio, si presenta come uno sparatutto ritmico straordinariamente curato, sia dal punto di vista grafico sia sotto l’aspetto tecnico. Fin dai primi istanti, già dal menù principale, il giocatore viene immerso in un’atmosfera opprimente e claustrofobica, intrisa di suggestioni cyberpunk e con chiari richiami a Warhammer 40.000 e alle megacittà-meccaniche a formicaio in stile Necromunda.
La musica elettronica non svolge il semplice ruolo di accompagnamento, ma diventa l’elemento cardine attorno al quale si costruisce l’intera esperienza di gioco: ogni battito si trasforma in un impulso vitale che guida i movimenti, alimenta la tensione e plasma ogni scontro in una coreografia di caos e distruzione. Non è un mero sottofondo, ma una forza che detta regole, tempi e modalità dell’azione. Ogni capitolo è accompagnato da una traccia originale, studiata per modulare intensità e ritmo del gameplay; le due già presenti nella demo mettono chiaramente in luce l’ambizione dello studio di fare della colonna sonora il cuore pulsante del progetto. Con il lancio della versione completa sarà inoltre introdotta una sezione interamente dedicata alle tracce musicali, al momento non disponibile, che contribuirà ad arricchire ulteriormente la profondità dell’esperienza.
Grazie alle sue meccaniche ritmiche travolgenti, alla perfetta sinergia tra suono e gameplay e a un’ambientazione dal fascino visivamente magnetico, Tempo Punk si presenta come uno dei videogiochi più intriganti e promettenti del panorama indie. In questa breve anteprima ne analizziamo pregi, criticità e potenzialità, per capire fino a che punto potrà spingersi Matima Studio con questo ambizioso progetto.

Ritmo, strategia e azione: il cuore pulsante del gameplay di Tempo Punk
Come nei capitoli più recenti di Doom, Tempo Punk non perde tempo in chiacchiere o tutorial prolissi: le meccaniche di combattimento e platform vengono introdotte in modo chiaro e immediato, permettendo al giocatore di entrare subito nel vivo dell’azione. Il gameplay diventa appagante e fluido non appena i movimenti e gli attacchi si sincronizzano con la traccia musicale del livello, trasformando ogni scontro in una danza ritmica di precisione e strategia.
La sincronizzazione non è un semplice dettaglio estetico: è vitale per sopravvivere e progredire. Sparare a tempo aumenta notevolmente i danni inflitti, mentre perdere il ritmo riduce l’efficacia degli attacchi al minimo. Questo elemento strategico diventa fondamentale soprattutto negli scontri con i boss, che richiedono non solo una conoscenza approfondita delle armi, ma anche l’uso intelligente del fuoco secondario, come nel caso dei barili esplosivi collegati alla pistola base.
I punti deboli dei nemici sono studiati con cura: nei robot più semplici spesso si trovano nella testa, mentre nei boss emergono come sezioni luminose ben visibili, costringendo il giocatore a precisione e concentrazione. Il gunplay è convincente: ogni arma è rifinita nei dettagli e il feedback di ogni colpo restituisce una sensazione di potenza immediata, spingendo a migliorarsi costantemente, come in un classico rhythm game.
L’unico appunto riguarda la gestione della visuale, che in alcune fasi frenetiche può risultare leggermente lenta rispetto alla rapidità richiesta dai combattimenti più intensi.
Il platforming, invece, assume un ruolo essenziale e armonico: funge da collegamento naturale tra le diverse fasi d’azione senza spezzare il ritmo, risultando sempre semplice, intuitivo e mai frustrante.

Da umile robot a star del caos urbano
Tempo Punk mette in scena una ribellione robotica che, pur partendo da premesse apparentemente semplici, riesce immediatamente a catturare l’attenzione del giocatore. Il protagonista non è un eroe tradizionale, ma un umile robot delle pulizie che, corrotto da cause ancora misteriose, diventa una minaccia per l’intera città di Pioonier. La sua fuga si trasforma in un vortice di distruzione, attraversando distretti sempre più complessi e pericolosi, pieni di segreti nascosti e nemici sempre più letali.
Al momento la narrazione rimane solo abbozzata, ma le potenzialità sono evidenti. Spetterà al giovane team di Matima Studio trasformare questa base in una storia articolata e coinvolgente, capace di amplificare l’esperienza di gioco e di offrire ai giocatori motivazioni concrete per esplorare ogni angolo di Pioonier, svelando i misteri e le insidie dietro la ribellione robotica.


Le nostre aspettative per Tempo Punk
Inutile girarci intorno: la build di Tempo Punk fornitaci da Matima Studio ci ha già dato ben più di una ragione per fare ritorno Pioonier. Ora non resta che attendere e sperare che il giovane team lituano riesca a intervenire su alcune piccole criticità, come il bilanciamento della difficoltà e l’affinamento del movimento della telecamera. Miglioramenti su questi fronti non solo potrebbero valorizzare sensibilmente l’esperienza di gioco, ma ne amplierebbero anche l’accessibilità, rendendolo godibile anche da chi non è particolarmente avvezzo ai rhythm game.
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti, visitate il sito ufficiale degli sviluppatori e aggiungete Tempo Punk alla vostra lista dei desideri su Steam, così da essere tra i primi a scoprire quando il gioco sarà finalmente disponibile.
Buona fortuna, Matima Studio!