Un sublime platform non violento e poetico, che eleva la musica a suo linguaggio primario, l’unico canale espressivo, nonché fondamento su cui si articola l’intera esperienza ludica.

Symphonia

Che cos’è la vita senza la musica? Cosa sarebbe la nostra esistenza priva di una colonna sonora, di note, sinfonie e armonie che la arricchiscono? Di quale colore si tingerebbe la vita, se non di un mero grigio opaco, qualora il mondo fosse immerso nel silenzio e il nostro agire quotidiano non fosse accompagnato da una melodia o, ancora più semplicemente, da un suono?

Abbiamo cercato più volte di immaginare questa sensazione e ci siamo posti queste domande mentre ci immergevamo nella demo di Symphonia, il nuovo platform poetico, rigorosamente privo di ogni forma di violenza, sviluppato dal piccolo collettivo francese Sunny Peak e pubblicato da Headup.

Un progetto che fa della musica il suo linguaggio, la sua forma di comunicazione, e persino la sua ragion d’essere. Attraverso l’incommensurabile potere insito nella musica, ci trasporta in un regno devastato, in cui i grandi autori e compositori non esistono più, e la magia musicale – un tempo fonte di vita ed energia per il regno di Symphonia – sta lentamente scomparendo, svanendo come la caducità di questo antico e splendido mondo.

In compagnia della coraggiosa violinista Philemon, ci siamo avventurati negli antichi recessi di Symphonia, cercando di far luce sul mistero che avvolge il declino della musica, che un tempo era il cuore pulsante e l’anima stessa di questo regno vibrante e maestoso. Perché la musica, che un tempo irradiava calore, vigore e abbondanza a tutte le forme di vita, non riesce più a brillare con l’intensità che le era propria?

Restate con noi per scoprire cosa affligge Symphonia e conoscere i nostri pareri e riflessioni dopo aver trascorso quasi un’ora in compagnia della nuova creazione di Sunny Peak.

La storia di Sunny Peak

Da alunni e allievi ad autori: dallo studio come strumento per l’apprendimento e la conoscenza del medium, fino a divenire non solo parte integrante di esso, ma protagonisti a pieno titolo. Questa è l’essenza del percorso intrapreso dal giovane team dietro Symphonia.

Una storia che affonda le proprie radici nel 2020, precisamente un anno prima della fondazione ufficiale dello studio, nella suggestiva cornice di Parigi, all’interno delle mura della rinomata ISART Digital, istituzione internazionale con sedi a Parigi, Nizza e Montreal, che si erge a pioniera nell’istruzione superiore da oltre ventun anni nei settori tecnici e creativi legati al mondo dei videogiochi. È in questo contesto, e in quegli anni—considerando anche il periodo di frequenza—che tredici giovani e talentuosi individui, tutti studenti della ISART, si incontrarono e si unirono, formando un autentico collettivo creativo. Nel 2020, rilasciarono una prima versione embrionale di Symphonia, originariamente concepita come loro progetto di laurea.

Symphonia (Trailer 2020)

Il lavoro vide finalmente la luce nell’estate del 2020 su itch.io, in forma completamente gratuita, e inizialmente era destinato a rimanere tale… Tuttavia, fin dall’inizio, i giovani autori, nel momento stesso in cui si dedicarono al progetto, compresero che Symphonia poteva essere molto più di un semplice progetto studentesco. Il gioco sembrava possedere tutte le qualità necessarie per evolversi in un’opera compiuta, ambiziosa e, soprattutto, finita, su cui i ragazzi avrebbero potuto investire tutte le loro risorse, versare il sudore della loro fronte e canalizzare la loro immensa passione per il medium.

Così, nel 2021, forti delle qualità intrinseche del gioco e galvanizzati dall’eccezionale accoglienza ricevuta, i ragazzi giunsero alla decisione collettiva di fondare il loro studio di videogiochi indipendente, Sunny Peak, per continuare a lavorare con rinnovata determinazione e vigore alla produzione del titolo. Si dedicarono a perfezionare quei dettagli che non soddisfacevano pienamente le aspettative degli sviluppatori, perseguendo la realizzazione del progetto secondo la visione originaria, ma con una prospettiva e un bagaglio significativamente arricchiti dall’esperienza accumulata durante il loro percorso presso l’ISART.

Una scelta figlia del destino e, per certi versi, di una felice casualità; ma, soprattutto, una scelta scaturita dal talento, dalla creatività e dalla perseveranza di questo intraprendente team. Se non fosse stata realizzata al momento opportuno, chissà quali altre strade avrebbero potuto intraprendere gli autori del progetto. Tuttavia, sapete, è una di quelle storie che amiamo raccontare: non solo per il suo valore intrinseco, ma anche perché, a nostro avviso, essa simboleggia quanto sia fondamentale, oltre al talento e alla predisposizione, credere fermamente nelle proprie aspirazioni. I ragazzi di Sunny Peak e la loro prima creazione, Symphonia, ne sono un esempio lampante.

Credete nei vostri sogni. Lottate per realizzarli, indipendentemente dagli sforzi, dalle sfide o dai sacrifici richiesti. Alla fine, qualcuno—o talvolta il destino stesso—sarà lì, pronto a premiare la vostra determinazione. Sebbene questa interpretazione possa risultare profondamente soggettiva, essa racchiude l’essenza di quanto abbiamo percepito e colto dalle parole del team.

Bene, ora che avete appreso di più sugli autori del gioco, riteniamo sia giunto il momento di immergerci in un’analisi approfondita della demo.

Decadenza e Rinascita

L’Orchestra è svanita, i suoi musicisti dispersi e la musica dissolta, lasciando un vuoto incolmabile: un regno silente e afono, precipitato in un oblio sonoro che rischia di rivelarsi irreversibile. La musica, un tempo inesauribile fonte di vita ed energia che animava persino i più remoti angoli di Symphonia, sembra essere stata sottratta alle orecchie dei suoi abitanti, condannando il regno a un interminabile e assordante silenzio.

È realmente possibile ridare vita alle antiche melodie perdute e restaurare un regno spogliato della sua risorsa più preziosa? Queste sono le domande a cui il protagonista della nostra avventura, il virtuoso violinista Philemon, sarà chiamato a rispondere.

Symphonia

Nonostante si tratti di un’esperienza breve e non particolarmente rivelatrice—della durata massima di circa trenta minuti—la demo che abbiamo avuto l’opportunità di provare ci ha consentito di addentrarci nel sottile strato, sebbene superficiale, della narrazione, rivelando dettagli affascinanti sulla complessità narrativa di Symphonia.

Dopo una concisa cutscene introduttiva, che ci consente di familiarizzare con Philemon e di comprendere la natura dell’accaduto, nonché dell’entità che ha dato origine alla sua “nascita, veniamo a conoscenza di un evento tragico e sconvolgente attraverso una missiva, conferitaci direttamente da colui che ha reso possibile la nostra manifestazione: un automa. Questo messaggio rivela che il mondo di Symphonia e i suoi illustri prodigi sono letteralmente svaniti, e il nostro compito consiste nel riportarli alla luce. È in questo momento cruciale, accompagnati dall’automa che funge da guida nel corso della demo, che inizia la nostra avventura, che ci conduce nelle magnifiche e suggestive sale dell’Anfiteatro dei Fondatori.

Sapete quale aspetto ci ha colpito maggiormente a primo impatto durante questa breve dimostrazione, sin dal momento in cui siamo stati trasportati in questo regno in declino? No, non è né la trama, né tantomeno la musica—alla quale, come già preannunciamo, sarà dedicato un intero capitolo di approfondimento a parte. Ciò che ci ha realmente impressionato è l’arte, l’eccezionale espressione, visione e interpretazione artistica che Sunny Peak ha saputo magnificamente orchestrare.

Un design artistico che non cela minimamente il suo grande tributo alla musica, come dimostrano gli stessi elementi costitutivi delle ambientazioni: alcuni richiamano le caratteristiche, nonché gli elementi di fabbricazione di un clarinetto, altri le corde di un pianoforte, mentre altri ancora si propongono di riprodurre con fedeltà le sale da concerto in cui si esibisce un’orchestra.

Tuttavia, quest’arte non si limita a comunicare unicamente attraverso un linguaggio visivo; essa si esprime principalmente in termini emozionali, colpendo profondamente l’osservatore con i suoi incessanti giochi di colori e sfumature, arricchita dall’animazione degli oggetti di scena. Un esempio eloquente è offerto dal primo scenario: l’Anfiteatro, un’ambientazione magnifica avvolta in un’atmosfera tenue, dominata dal silenzio e da una composizione inquietante di automi spenti, privi della loro energia vitale, distesi inerti nei loro posti a sedere, quasi inghiottiti dall’oscurità, nel tentativo di celare la disperazione e il risentimento che trapelano dai loro volti, segnati dall’inevitabile fine.

Fino a quando, in quella scena, non irrompe la protagonista, il cui passaggio provoca un alternarsi incantevole delle luci di alcune lanterne, che si accendono e spengono in una danza sequenziale, quasi a simboleggiare l’esistenza, seppur flebile, di una scintilla di speranza per il regno di Symphonia.

È questo il ruolo dell’arte in Symphonia: immergerci profondamente in un conflitto interiore che riflette l’essenza stessa del regno, un dualismo perpetuo tra vita e morte, silenzio e frastuono, oscurità e luce. Questo contrasto si manifesta nella nella dicotomia tra una prima sezione del mondo, spoglia e vuota, in netta contrapposizione con una seconda parte, rigogliosa e ricca di colori, in cui la natura si espande, avvolgendo e trasfigurando ogni elemento circostante. Il tutto si pone in forte antitesi con i toni plumbei e funerei che dominano la prima fase del viaggio.

Qualunque sia l’intento artistico che gli sviluppatori abbiano voluto infondere, il risultato trascende di gran lunga la mera dimensione estetica: Symphonia, attraverso il suo splendido e accurato design artistico, non si limita a regalare un’esperienza visiva straordinaria, ma si arricchisce di significati reconditi, oltrepassando il confine del linguaggio figurativo per immergerci in una narrazione ambientale viscerale e simbolica.

Symphonia

Ricomponiamo l’Orchestra

Ricordate quando vi avevamo accennato che la musica in Symphonia non si limitasse esclusivamente alla dimensione sonora, ma si elevasse a un ruolo di ben più profonda rilevanza? Ebbene, è così, e non ci stancheremo di ribadirlo: la musica e il suono in Symphonia assumono una molteplicità di significati, trascendendo la semplice funzione comunicativa per divenire l’unico strumento di interazione attraverso il quale noi dialoghiamo con il mondo e i suoi abitanti, i quali, a loro volta, cercano di rispondere alle nostre sollecitazioni. Questa dimensione si espande, come abbiamo avuto modo di osservare nel paragrafo precedente dedicato alla componente artistica del gioco e, non da ultimo, nell’esperienza ludica stessa. È proprio di quest’ultima che ci occupiamo in questa sezione, in cui la musica si erge a protagonista indiscussa.

Quella che ci propone Sunny Peak è una filosofia di design tanto singolare quanto armoniosa e funzionale, che elegge la musica e il platforming—genere di appartenenza del titolo—a suoi principali pilastri. Pur nella sua apparente semplicità, questa formula si rivela sorprendentemente efficace e originale, offrendo meccaniche interessanti e ben congegnate.

Ma cosa intendiamo realmente affermando che la musica occupa un ruolo centrale in questo contesto? La risposta è piuttosto semplice: nel magico universo di Symphonia, la musica non si limita a fungere da mero accompagnamento o a costituire una sottile sfumatura che permea la formula ludica; essa rappresenta la base su cui si fonda l’intera esperienza. Di conseguenza, sarà compito dei giocatori divenire un tutt’uno con essa, prestando ascolto ai suoi sussurri e ai suoi suggerimenti, che rivelano i sentieri da percorrere e le decisioni da prendere nel vasto mondo circostante. La musica possiede un potere travolgente, in grado di aprire porte altrimenti inaccessibili semplicemente riproducendo le note di antiche melodie, di attivare strumenti arcani riservati a pochi eletti e di svelare angoli segreti accessibili esclusivamente ai musicisti più dotati.

In questo incantevole contesto si fa strada il vostro compagno di avventure: il violino di Philemon. Questo straordinario oggetto non si limiterà a essere un mero strumento musicale da suonare al momento opportuno per dischiudere le antiche porte che conducono ai recessi più dimenticati del regno; grazie al suo potere magico, si trasformerà in un’arma perfetta per il platforming, permettendovi di esplorare con estrema facilità l’ambiente circostante e di superare le insidie che si frappongono sul vostro cammino. Vi basterà tendere con precisione le sue corde per saltare, rimbalzare—quasi librandovi nell’aria—e, nelle situazioni più ardue, catapultarvi da un lato all’altro delle aree, sfruttando il loro sorprendente effetto propulsivo.

Temete che tutto ciò possa risultare complicato? Non temete: ad ogni nuova area e sfida, il gioco vi offrirà istruzioni dettagliate, sapientemente illustrate tramite piacevoli animazioni. Avvicinandovi a un leggio, avrete l’opportunità di apprendere come e in che modo sfruttare al meglio le vostre abilità da violinista e gli oggetti di supporto che incontrerete lungo il vostro cammino.

Inoltre, se non riuscite a tollerare il silenzio inquietante che permea Symphonia e desiderate infondere un po’ di vivacità in alcune fasi dell’avventura, non vi resta che intonare una melodia con il vostro violino. Vi incoraggiamo a compiere quest’azione frequentemente, non solo per lasciarvi affascinare dal ricco repertorio di melodie che Philemon ha da offrire, ma anche perché muovervi mentre il violinista suona vi permetterà di ammirarlo in una danza ritmica sfrenata, in perfetta sintonia con l’armonia delle sue antiche melodie.

Symphonia

Seguire il ritmo della musica riveste un’importanza altrettanto fondamentale anche nelle sezioni di platforming, l’altra faccia della medaglia dell’esperienza ludica, realizzato con altrettanta maestria. Grazie a un level design magistrale e a un world-building sapientemente elaborato da Sunny Peak, questo aspetto del gioco si rivela non solo gradevole, ma anche stimolante e perfettamente bilanciato, senza mai scadere nella frustrazione. È fondamentale, tuttavia, non sottovalutare la complessità di queste sfide: sebbene l’esplorazione si sviluppi lungo percorsi prevalentemente lineari e il gioco sia concepito per soddisfare le esigenze di una vasta gamma di utenti, alcune fasi esigono un’attenzione scrupolosa, una cura impeccabile e, spesso, una precisione quasi maniacale. Un singolo errore nel catapultare Philemon o una lieve svista nella valutazione delle traiettorie potrebbero trasformarlo nel bersaglio ideale della vegetazione spinosa di Symphonia.

Un ulteriore elemento, sebbene nella demo si presenti in modo piuttosto isolato, ma che nel gioco completo siamo certi assumerà una certa importanza, è rappresentato dalle monete: scintillanti dischetti dorati adornati dal simbolo di una nota musicale, che saremo invitati – sebbene non obbligati – a collezionare superando le sfide di platforming. Raccolte nella loro totalità, queste monete potranno essere aggiunte a uno spartito visibile nella parte superiore dello schermo, il quale si attiverà con la prima moneta raccolta e richiederà un totale di quattro per essere completato. Rimane, tuttavia, avvolta nel mistero l’entità della ricompensa che ci attende al conseguimento di tale obiettivo.

Dulcis in fundo, una menzione d’onore spetta senza dubbio alla colonna sonora originale, una magnifica partitura di cui, nella demo, abbiamo avuto solo un piccolo assaggio. Ispirata al periodo musicale romantico, questa splendida creazione è frutto del talento del compositore Olivier Esman, registrata appositamente per Symphonia dalla Scoring Orchestra di Parigi. Un autentico gioiello che ci ricorda come, pur assolvendo a numerose funzioni all’interno dell’esperienza di gioco, la musica in Symphonia non mancherà di incantarci anche nella sua veste più classica e tradizionale.

Pochi dubbi, tante solide certezze

È difficile, persino per noi, individuare eventuali punti deboli nella nostra, sebbene breve, esperienza con Symphonia.

Nonostante la demo sia durata solo 30 minuti e, pertanto, non ci consenta di esprimere un giudizio definitivo, Sunny Peak è riuscita a conquistarci, offrendoci ragioni più che valide per ritornare nel suo incantevole reame musicale e proseguire l’avventura al fianco di Philemon. Dalla straordinaria resa artistica all’intrigante trama, senza dimenticare il ruolo di spicco che gli sviluppatori hanno attribuito alla musica.

È davvero difficile rinvenire anche le più lievi imperfezioni o carenze, non solo per la qualità artistica sublime con cui il gioco si presenta, ma anche per l’elevato standard tecnico, contraddistinto da animazioni eccezionali e da prestazioni fluide, che non mostrano quasi alcun problema.

Gli unici suggerimenti e accorgimenti che ci sentiamo di rivolgere agli sviluppatori—tenendo conto dell’imminente rilascio del gioco—riguardano la necessità di prestare un’attenzione ancora maggiore alle animazioni di lancio a catapulta di Philemon e alla gestione delle corde del violino durante le animazioni di salto e rimbalzo, le quali non sempre risultano precise, aumentando così il rischio di incidenti fatali. Un ulteriore elemento che potrebbe arricchire l’esperienza di gioco sarebbe l’introduzione di manufatti e oggetti all’interno delle varie aree, per stimolare i giocatori a esplorare più a fondo gli ambienti e a tornare sui propri passi, nel timore di essersi persi qualcosa di prezioso. È doveroso, tuttavia, evidenziare che la porzione di gioco da noi testata è sensibilmente breve, il che ci impedisce di prevedere quali sorprese ci riserveranno gli sviluppatori.

Detto ciò, il nostro giudizio su questa prima esperienza con Symphonia è estremamente positivo, e non vediamo l’ora di immergerci nella versione completa del gioco.

Symphonia è atteso per il quarto trimestre del 2024 su PC e console. Per ulteriori informazioni e per rimanere aggiornati sulla disponibilità del gioco, vi invitiamo a seguirci e a visitare l’account X ufficiale del titolo, così da non perdervi alcun futuro aggiornamento.

Per il momento è tutto. A presto!

End of the demo
Cresciuto con MediEvil e DOOM e affascinato dal mondo videoludico dal 1998. Questa passione nasce dalla voglia di scoprire e ricercare il videogioco a 360 gradi, con particolare attenzione al panorama Indie.