Stalker: Legends of the Zone è più di un semplice porting. Scopriamo insieme il titolo.
Il lancio di Stalker Legends Of Zone su console non è solo un’ ottimo modo per far scoprire la serie a una maggiore platea di nuovi giocatori, ma anche il raggiungimento di un vecchio obiettivo. Già nel passato lo studio aveva programmato di lanciare il primo titolo – Shadow of Chernobyl – per PlayStation 3, ma viste le diverse difficoltà non venne mai prodotto.
Questa nuova versione di Stalker, uscita sugli store digitali Xbox e PlayStation in shadow drop il 6 marzo, ha colmato tutte le difficoltà ed ha una grande potenzialità, scoprilo leggendo questa recensione.
Rilanciare una Serie Ambiziosa in un’Epoca di Stallo
Stalker, per l’epoca in cui uscì, era veramente rivoluzionario e con molte idee innovative, come l’impegnativo sistema survival e il mondo in continua mutazione che vive di vita propria, indipendentemente dalle azioni del giocatore.
Questo effetto non è andato perso e, con grande sorpresa, Shadow of Chernobyl e Call of Pripyat restano estremamente avanzati grazie all’uso della IA e alle variazioni presenti nelle diverse mappe, sempre interessanti. La collection per console poi, è un ottimo modo per recuperare una serie storica che è sempre stata confinata al mondo PC.
GSC ha operato con lungimiranza provvedendo al lancio della collection nel migliore dei modi, nella serata giusta e con un livello qualitativo notevole. E questa è stata davvero un’ottima mossa di GSC, in previsione del lancio del prossimo capitolo.
Vuoi scoprire ancora di più il mondo di Stalker?
Leggi il nostro articolo.
Gameplay
Il gameplay dei tre capitoli risulta molto più rifinito rispetto alle versioni PC.
In particolare il primo capitolo ha fatto un notevole passo avanti grazie a un grande lavoro sulla componente shooting. L’adattamento al pad ha portato ad un buon sistema di mira che rende i combattimenti più rapidi e meno macchinosi, garantendo una mira più precisa e un feedback dei colpi migliore. Il problema del basso feedback resta solamente con le pistole che sono altamente sconsigliate.
Il feeling dell’inventario è migliorato e la gestione con il pad è molto comoda, sia per la gestione degli oggetti (armi, munizioni), sia per le modifiche.
La gestione della mappa e del diario è stata resa molto chiara e dettagliata, le uniche pecche che possono rendere complessa la gestione sono la non sempre possibile tracciabilità delle missioni secondarie e l’imparare a gestire le posizioni sulla mappa tramite lo zoom. Con un po’ di abilità si impara in fretta ma a tratti può risultare ostico.
La gestione dell’economia di gioco non è complessa ma richiede molto tempo da investire nelle missioni secondarie, in particolare nei primi due capitoli, a differenza di Call of Pripyat dove è possibile fare soldi in poco tempo.
Svolgere lavori per le varie fazioni e per i trafficanti è essenziale per guadagnare e ottenere un ottimo equipaggiamento performante.
La sopravvivenza è molto importante e va gestita bene. Gli unici problemi riscontrati sono l’impossibilità di riparare armi e armature in Shadow of Chernobyl e i ladri che possono rubare l’equipaggiamento in Clear Sky.
Questi problemi sono stati brillantemente risolti completamente in Call of Pripyat.
Componente Tecnica
Stalker, nonostante abbia diversi anni, non cede e L’x-ray engine garantisce ancora scenari e un livello di dettaglio e d’illuminazione notevoli.
Il motore del gioco è noto per essere instabile e molto pesante, sulle versioni PC può causare diversi problemi.
Nella versione Xbox però risulta incredibilmente ottimizzata e può girare stabile sui 60 fps in 1080p e su series x fino a 4k. Un lavoro di questa tipologia non è da sottovalutare, soprattutto se si considerano le difficoltà comparandola con i titoli originali dell’epoca.
Nonostante le migliorie apportate alcune “piccole” pecche possono restare presenti ma sono estremamente rare, ad esempio:
- Caricamenti più lunghi del normale.
Può capitare che il caricamento tra alcune aree risulti rallentato per caricare il simulatore vitale, ma basterà aspettare un minuto, o anche meno, per risolvere il problema.
- Blocco del gioco.
Il problema più raro. In 20 ore di Shadow of Chernobyl è successo 3 volte, problema risolvibile chiudendo il gioco tramite il pulsante Xbox e ricaricare il salvataggio più recente.
Mondo di Gioco
Il mondo di Stalker è molto ispirato ed estremamente curato in ogni dettaglio. Esplorare la zona e scoprire i suoi segreti ha sempre un grande fascino.
I titoli della serie hanno tutti un mondo in continua mutazione dovuto sia alle fazioni che lo popolano sia alle conseguenze delle loro azioni: queste modifiche rendono l’esperienza più varia e il mondo più vivo.
Ma il mondo davvero più vivo e coinvolgente è sicuramente quello di Shadow of Chernobyl, se messo a confronto con Call of Pripyat, o rispetto a Clear Sky, che invece si concentra sui rapporti tra le fazioni.
La bellezza del mondo di gioco delle tre aree di Chernobyl è comunque notevole, questo porting ha solo ampliato questo aspetto.
Vale la Pena Acquistare Questa Edizione?
Arrivata a sorpresa, questa edizione di Stalker è un’ottima possibilità per i giocatori console di scoprire la serie.
La qualità notevole e il lavoro di ottimizzazione dei tre giochi rasenta l’eccellenza già da soli, questi due aspetti affatto scontati di questi tempi, rendono la possibilità di acquisto una buona idea. Il prezzo è adeguato, considerando la vastità di gioco offerta dai titoli, ed è possibile comunque acquistarli anche singolarmente.
Una collezione leggendaria con ottime potenzialità, ma alcune pecche da limare.
Questo è un titolo Luke’s approved!
Ci vediamo al 100 rad, stalker!
Stalker: Legends of the Zone
PRO
- L’atmosfera originale della trilogia
- Gameplay migliorato
- Ottima componente tecnica
- Personaggi interessanti
CON
- Difficoltà ostica nelle fasi iniziali
- Lievi problemi tecnici
- Feedback di certe armi da rivedere