Esplosivo, frizzante e deliziosamente sopra le righe — SEDAP! è l’irresistibile avventura culinaria di cui non sapevamo di aver bisogno… perlomeno fino ad ora!

Dopo anni di incessante lavoro, speranze e quell’intensa passione, quell’amore profondo che si è rivelato l’ingrediente essenziale per giungere, finalmente, a questo momento — a quel giorno tanto atteso, che sembrava non voler mai arrivare, complice la portata, tutt’altro che trascurabile, di un progetto solo all’apparenza piccola — ecco che quel momento è finalmente arrivato.
SEDAP!, il titolo d’esordio del piccolo ma ambizioso collettivo con sede a Singapore, kopiforge, è divenuto realtà. E noi siamo qui, oggi, per raccontarvelo. Per condividere con voi la nostra esperienza. Per rendervi partecipi di un viaggio sensoriale che, pur con le sue imperfezioni, si è rivelato divertente, sorprendente e memorabile.
Ma procediamo con ordine e partiamo dall’inizio: che cos’è SEDAP!?
Se non avete ancora avuto occasione di consultare il nostro articolo principale sul progetto (che vi invitiamo a recuperare qui), non temete: ci premureremo noi di rinfrescarvi la memoria.
SEDAP! è una avventura culinaria sfavillante e ricchissima di colori, che trae evidente ispirazione da titoli divenuti punti di riferimento assoluti nel genere, quali Overcooked e PlateUp!: lo spirito cooperativo, la frenesia, la sinergia tra giocatori e il puro divertimento sono elementi imprescindibili dell’esperienza ludica.
Ma attenzione: SEDAP! non è l’ennesimo clone. Il titolo, infatti, cerca di declinare l’esperienza mettendo in gioco meccaniche nuove e spunti ludico-narrativi originali e affascinanti.
Non a caso, Kopiforge ha raggiunto con SEDAP! un traguardo notevole: è stato finalista in ben tre categorie al Gamescom LATAM BIG Festival (Best Multiplayer Game, BIG Impact: Diversity e WINGS Awards), aggiudicandosi il premio come Best New Game.
Siete pronti a intraprendere con noi un viaggio nel cuore del Sud-Est Asiatico, tra ricette tipiche e creature mitologiche che animano un mondo culinario tanto fantastico quanto autentico?
Scopritelo insieme a noi nella nostra recensione.
Quando fare videogiochi significa mettere il cuore in ogni pixel: la genesi di kopiforge e la magia dietro SEDAP!
Benché avessimo già riservato un ampio spazio d’approfondimento al giovane e talentuoso collettivo creativo di kopiforge — scritto, non a caso, in rigoroso minuscolo, come da loro esplicita volontà — avvertivamo il bisogno impellente, quasi un imperativo morale, di tornare a evidenziarne il profondo impegno, la cura meticolosa e, soprattutto, l’amore genuino e viscerale che questi giovani sviluppatori hanno riversato nella realizzazione di un’opera che va ben oltre l’intrattenimento ludico. Un’opera che si configura come un autentico ponte interculturale, attraverso il quale il videogioco diventa veicolo di conoscenza, celebrazione e divulgazione delle inestimabili ricchezze gastronomiche, culturali e folcloristiche dell’intero Sud-Est Asiatico.
Quella di SEDAP! non è semplicemente una produzione indipendente, ma un vero e proprio atto d’amore: verso sé stessi, verso i videogiocatori di tutto il mondo, e verso il videogioco in quanto forma espressiva, artistica e comunicativa. Le sue radici affondano nel fertile terreno universitario, là dove germoglia, sotto forma di un piccolo progetto, un’idea semplice quanto profondamente ambiziosa: condividere col mondo la ricchezza, la storia e l’anima della cucina e della cultura sud-est asiatiche.
Il percorso che ha condotto SEDAP! alla sua forma definitiva è stato tutt’altro che agevole: un tragitto costellato di ostacoli, prevedibili e inattesi, affrontati con tenacia, lungimiranza e spirito collettivo da Jay Wong (Producer), Jing Ting Foo (Technical Lead), Nadiyah Toi (Co-founder e Lead Artist) e Berenice Chao (Game Designer).
Dall’embrione di un’idea fino alla piena maturità di un videogioco completo in ogni sua componente, questi giovani creativi hanno saputo dare forma a un’opera densa di significati, capace di coniugare con sorprendente equilibrio profondità contenutistica, coerenza estetica e una struttura ludica di forte presa.
Ciò che colpisce sin dai primi istanti è una passione tangibile, sincera, quasi palpabile, che trasuda da ogni pixel, da ogni scelta cromatica, da ogni dettaglio grafico e narrativo: un progetto che parla con delicatezza, ma con forza, di appartenenza, identità, memoria. Un tributo all’arte videoludica, intesa non come mero intrattenimento, ma come mezzo privilegiato per narrare storie autentiche, per trasmettere emozioni e per custodire culture.
Un sogno coltivato con cura e portato a compimento con straordinaria sensibilità, che emoziona, coinvolge e ispira. Un atto creativo di rara intensità, che — ne siamo convinti — saprà parlare anche ai cuori più refrattari, ai giocatori più esigenti. Perché SEDAP! non è semplicemente un gioco: è una dichiarazione d’intenti, una lettera d’amore in formato interattivo, rivolta all’intero universo videoludico globale.
Un caloroso benvenuto nella splendida e selvaggia Isola di Khaya
Per quanto ci piacerebbe guidarvi attraverso l’intero intreccio narrativo di SEDAP! e condividere con voi ulteriori dettagli sulla trama, svelarne ogni sfumatura significherebbe sottrarvi parte della magia, dello stupore e della meraviglia che l’esperienza di gioco si propone di suscitare. Per questo motivo, ci limiteremo ad offrirvi un assaggio: una breve introduzione ai due protagonisti della vicenda, alle ragioni che li hanno condotti su questa remota isola e una sinossi concisa, ma al contempo essenziale, del comparto narrativo.
In SEDAP!, vestiamo i panni di Som e Gon, i due carismatici protagonisti della nostra storia: autentici virtuosi dell’arte culinaria che decidono di intraprendere un’avventura imprenditoriale con il loro singolare laboratorio gastronomico itinerante. Ma non lasciatevi trarre in inganno: Som e Gon non potrebbero essere più diversi. Som è lo chef creativo, l’artefice delle pietanze, colui che trasforma gli ingredienti in delizie; Gon, invece, è il cacciatore esperto, il procacciatore di risorse, colui che si occupa della raccolta e della lavorazione delle materie prime necessarie.


I loro ruoli risultano particolarmente distinti — e complementari — nella modalità cooperativa: i giocatori dovranno infatti suddividersi i compiti, sfruttando le abilità uniche e le attitudini peculiari di ciascun personaggio. Queste differenze si riflettono non solo negli strumenti a loro disposizione, ma anche nelle capacità che ne derivano, conferendo varietà e profondità al gameplay.
Pur non rivestendo il ruolo di elemento preponderante, la narrazione occupa un posto di rilievo, rivelandosi fondamentale per comprendere le peculiarità dell’isola di Khaya, il suo fascino misterioso e le civiltà perdute che un tempo la abitavano. Il tutto è veicolato attraverso un raffinato storytelling ambientale, che, livello dopo livello, svela frammenti di un racconto semplice nella forma ma avvincente nel ritmo, capace di incuriosire e coinvolgere senza mai risultare invadente o ridondante.
Abilità, Equip e Build dei Personaggi
Avete capito bene! In SEDAP! possiamo scegliere tra equipaggiamenti e talismani differenti. Mentre in single player il giocatore gode di maggiore libertà nella selezione degli oggetti, in modalità cooperativa la scelta degli equipaggiamenti è più strettamente legata al personaggio utilizzato. Ma andiamo con ordine.
I due protagonisti dispongono di un “arsenale” personalizzato in base alle loro capacità, oltre a un set comune a entrambi, tutto acquistabile dal mercante presente nell’hub di gioco. Som può scegliere tra vari utensili da cucina, ciascuno dotato di abilità orientate al lato culinario. Per attivare la spell desiderata, basta tenere premuto il pulsante di attacco; tuttavia, gli strumenti dispongono di un numero limitato di cariche, che una volta esaurite rendono l’abilità inutilizzabile.


Gon, invece, ha a disposizione armi con caratteristiche differenti: si può optare per una maggiore velocità d’attacco oppure sacrificare questa per incrementare l’output di danno, scegliere una lancia per la sua portata o un martello per stordire i nemici. Anche per lui, tenere premuto il tasto di attacco attiva l’abilità dell’arma, ma in questo caso non ci sono cariche da monitorare.
Gli amuleti rappresentano l’unico upgrade comune a entrambi i personaggi e conferiscono bonus passivi. Ogni amuleto occupa uno slot di “peso”, e poiché questi sono limitati, è fondamentale ponderare con cura la scelta per costruire la build più adatta alla sfida che si affronta. Infine, ogni personaggio possiede un Dash che consente sia di accelerare il passo sia di schivare gli attacchi nemici. Attenzione però: gli sviluppatori hanno introdotto un cooldown invisibile che entra in vigore dopo due dash consecutivi, limitandone l’uso ripetuto.
Cucinare è un mestiere pericoloso…
SEDAP!, a differenza di altri esponenti del genere, si concentra sulla raccolta delle materie prime e sulle diverse lavorazioni. Ottenere carne, uova o anche un semplice frutto non sarà affatto semplice: oltre a un mini-gioco da completare per la raccolta o per la pesca, a volte anche il frutto apparentemente più innocuo può celare una minaccia.
Nel mondo di SEDAP!, infatti, pericolose creature sono pronte ad attaccare e metterci al tappeto: dalle corazzate e feroci tartarughe a giganteschi polli super aggressivi, basta entrare nel loro “aggro” per diventare, da predatori, le prede. I nostri personaggi hanno un numero limitato di punti ferita e possono essere sconfitti. In quel caso, esistono due opzioni: attendere il respawn oppure farsi rianimare dal proprio compagno.
Anche la cucina ha le sue sfide da affrontare. Esistono diversi tipi di preparazioni e cotture, ognuna delle quali richiede l’esecuzione di quick time event per essere completata. Se si commettono tre errori, il piatto viene irrimediabilmente compromesso e va buttato.
Inoltre, se gli ingredienti vengono lasciati troppo a lungo all’aria aperta senza essere cucinati, perderanno freschezza e andranno a male — e servirli ai clienti, ovviamente, non è un’opzione. Queste sezioni, però, sono ben spiegate, anche se le prime volte intuire le meccaniche e perdere il piatto può risultare frustrante.

Livelli extra e prove spiritiche: gli assi nella manica con cui SEDAP! rinnova e ravviva la sua formula ludica
Oltre al consueto formato con cui si articolano i livelli tradizionali — che, una volta completati, ricompenseranno i nostri due giovani prodigi con una valutazione da una a tre stelle, commisurata alla qualità del servizio offerto — una formula tanto semplice quanto efficace, che si evolve progressivamente grazie alla crescente sfida posta da avversari sempre più ardui e da un contesto ambientale ricco di interazioni imprevedibili — kopiforge ha saputo altresì infondere nuova linfa e profondità alla propria formula ludica, grazie a due ottime intuizioni che, a ogni nuovo bioma, ne arricchiscono e rinnovano magistralmente la proposta: i livelli extra e le prove spiritiche.
Si tratta di due tipologie di sfide atipiche, che alzano sensibilmente la curva della difficoltà e arricchiscono notevolmente la varietà del gameplay con meccaniche inedite. I livelli extra fungono da preludio ideale alle prove spiritiche, introducendo nuove varianti e complicazioni che mettono alla prova ingegno, coordinazione e prontezza di riflessi dei nostri protagonisti. Incentrati sulla preparazione di un piatto unico, questi stage propongono combinazioni sempre più articolate tra gli ingredienti, mentre gli ordini incalzano con ritmo serrato, rendendo la fase di preparazione e cottura una vera e propria prova di resistenza.
Giunti infine alle prove spiritiche, ci si confronta con le autentiche “boss fight” di ogni bioma: livelli speciali in cui, grazie all’utilizzo di utensili da cucina monumentali, i giocatori sono chiamati a cucinare un banchetto sontuoso e imponente, destinato a placare la fame vorace di misteriosi e insaziabili spiriti ancestrali. Creature enigmatiche e bramose, custodi di segreti millenari legati all’isola di Khaya, che metteranno a dura prova la maestria e la sinergia dei protagonisti in quella che è, senza dubbio, la sfida più intensa dell’intero ciclo culinario.


La mappa e l’area di gioco
In SEDAP!, la mappa in cui vi muovete è decisamente più ampia rispetto a quella dei giochi simili. Oltre all’area cucina, avrete a disposizione un’intera zona dedicata alla raccolta delle materie prime. Prima di iniziare ogni livello, il gioco vi offrirà una panoramica dettagliata della mappa, permettendovi di individuare la posizione delle risorse, dei nemici e i percorsi migliori da seguire.
Non dovrete solo memorizzare la collocazione delle aree di raccolta, ma anche interpretare la mappa in relazione ai suoi pericoli ambientali: vi sono passaggi a senso unico, piante velenose, classici portali per teletrasportare il cibo e porte attivabili tramite piastrelle a pressione. Ci fermiamo qui per non svelare troppo, ma sappiate che l’ambiente, pur potenzialmente ostile, se utilizzato con intelligenza potrà trasformarsi in un prezioso alleato.

Il verdetto
Ci sono videogiochi che non ti aspetti, opere che si affacciano sul panorama videoludico in punta di piedi, senza clamore né proclami, ma che – nel momento esatto in cui si rivelano – sanno imporsi con una voce sorprendentemente potente. Con queste parole potremmo racchiudere e trasporre in esperienza concreta ciò che SEDAP! ha rappresentato per noi: un titolo arrivato in sordina, eppure capace di esprimere appieno tutto il proprio potenziale – eccezion fatta per qualche lieve, e mai incisiva, sbavatura – nel divertire, coinvolgere e regalarvi una serata intensa, frenetica e ricca di entusiasmo, da vivere fianco a fianco con il vostro inseparabile compagno d’avventure, tra ingredienti scatenati, pietanze succulente e una cultura gastronomica affascinante tutta da scoprire.
Dalla pregevole fattura della direzione artistica all’eccellente cura riposta nel sound design, dal ritmo incalzante e unico del gameplay a una colonna sonora che si fonde con naturalezza e coerenza con l’immaginario ludico, SEDAP! si rivela un titolo imprescindibile per gli estimatori del genere. Un’esperienza che ci sentiamo di consigliare senza esitazione a quanti abbiano apprezzato Overcooked e PlateUp!, e che siano desiderosi di riscoprire quello stesso spirito cooperativo in una veste inedita, impreziosita da un sentito e gustoso omaggio alle straordinarie tradizioni culinaria del Sud-Est asiatico.
Un sentito ringraziamento a kopiforge per averci gentilmente fornito una chiave PC per la stesura di questa recensione.
SEDAP! è attualmente disponibile su PC tramite Steam, al prezzo promozionale di 11,99 € (con il 20% di sconto sul prezzo base di 14,99 €).
Per ulteriori informazioni sul titolo e per rimanere aggiornati sugli sviluppi futuri, vi invitiamo a visitare l’account X ufficiale di kopiforge.
E’ tutto per oggi. Alla prossima!
SEDAP! A Culinary Adventure
PRO
- Una reinterpretazione affascinante e originale del genere dei “couch co-op cooking game;
- Una direzione artistica ispirata, che cattura alla perfezione l’anima e il cuore pulsante del gioco;
- Un ricettario ampio, variegato e ricco, pieno di deliziosi pietanze da scoprire, cucinare e padroneggiare;
- Un gameplay intuitivo e snello, arricchito da svariate trovate brillanti e originali;
- Un’eccellente varietà di utensili, armi e amuleti, che conferiscono varietà e profondità all’esperienza;
- Un comparto sonoro curato nei minimi dettagli, che amplifica atmosfera e immersione con grande efficacia.
CON
- Input lag e problemi nel multiplayer online che incidono negativamente sulla fluidità, rendendo alcune fasi di gioco potenzialmente frustranti;
- Una maggiore varietà di nemici avrebbe notevolmente arricchito la complessità e la profondità dell’esperienza ludica;
- La totale assenza di un bestiario o di un compendio in-game per identificare e catalogare le creature è un’occasione mancata, soprattutto in un titolo così ricco di personalità e atmosfera.