Due soli sviluppatori, Ewoud van der Werf e Nils Slijkerman, ci regalano SCHiM. Un platform dal design originale e pieno di spunti interessanti.

Il mondo degli sviluppatori indie ci ha abituato a titoli dal concept originale. Idee di game design e spunti artistici originali, che prendono vita come videogioco. Ancora più sorprendente è il fatto che spesso le persone che compongono questi team si contano sulle dita di una mano. SCHiM non fa eccezione a questa “regola”: creato da due sviluppatori che hanno creato un concept semplice ma allo stesso tempo efficace.

SCHiM - Release Date Trailer

Com’è nato SCHiM?

I nostri due autori olandesi sono Ewoud van der Werf, director, programmatore e artista 3D, e Nils Slijkerman, co-director e level e game designer, e hanno dato vita a SCHiM a seguito di un progetto d’esame di Ewoud all’inizio del 2020, sviluppato poi con lo studio di giochi indie di Nils, nei Paesi Bassi, Extra Nice.

Inizialmente il progetto consisteva in un concetto unico di platform basato sulle ombre, ma avendo attirato rapidamente l’attenzione del pubblico online, è passato presto per trasformarsi in un videogioco a tutti gli effetti, richiamando uno sforzo collaborativo in cui le ispirazioni locali – olandesi ed europee in generale – hanno fatto da motore per le scelte estetiche e dei luoghi in cui si svolge la storia di SCHiM, che in olandese significa “ombra”, ovvero la nostra vera protagonista.

Un Racconto di Quotidianità 

Non riassumeremo la trama e l’incipit narrativo di SCHiM, per questo c’è l’articolo della nostra anteprima. Noi siamo un’ombra, e ci siamo staccati dal nostro essere umano. L’avventura si basa tutta su questa ricerca, e il nostro obiettivo sarà riunirci ad esso. Durante i 65 livelli attraversiamo diverse zone urbane e non dove man mano ci avviciniamo all’obiettivo, più scopriamo la storia e gli eventi che compongono la sua vita. Ambienti e luoghi quotidiani, che fanno parte della routine e che dipingono questo quadro narrativo.

Per quanto semplice il racconto silenzioso è decisamente solido. Ci sono anche momenti in cui non faremo fatica ad empatizzare con le disavventure dell’umano che stiamo rincorrendo. Attraverso ogni ombra che troviamo, ci avvicineremo alla nostra meta.

Un Platform Fuori dalle Regole

Per quanto SCHiM sia una storia, anche agrodolce, sulla vita e sull’autodeterminazione personale, non posso non definire il gioco come un platform decisamente originale.

Sebbene manchi la sfida e l’effettiva possibilità del game over, il concetto di platform ha una sua importanza all’interno del gioco.

Effettivamente in SCHiM le canoniche piattaforme sono sostituite dalle ombre. Il protagonista della nostra storia si muove e salta all’interno delle ombre proiettate dall’ambiente circostante. Per quanto semplice questa idea apre un mondo enorme di possibilità di game design. Basti pensare alla notte, alle luci intermittenti, ai fari delle auto o alle ombre proiettate da animali e oggetti volanti. Ogni piccola cosa e ogni oggetto, per quanto banale, diventa una risorsa.

Meccaniche di SCHiM 

SCHiM ha delle meccaniche molto semplici. Il protagonista può saltare e fare un doppio salto per raggiungere l’ombra successiva. Non possiamo sopravvivere alla luce del sole, quindi bastano pochi secondi allo scoperto per ricominciare dal checkpoint precedente.

Le altre due meccaniche che rendono a tratti geniale l’avventura sono l’interazione e il cambio di prospettiva. Possiamo interagire con letteralmente qualsiasi ombra del gioco. I risultati sono variabili e vanno dal semplice far suonare il clacson di un’auto fino ad azionare un macchinario affinché proietti ombra per proseguire. Infatti alcuni oggetti possono essere la chiave per proseguire e raggiungere la fine del livello. Come detto prima, anche gli oggetti più comuni si trasformano in risorse e possono diventare trampolini o veri e propri “mezzi di trasporto”. Oltre all’interazione, il protagonista può letteralmente prendere il controllo di alcuni mezzi, per poi guidarli all’interno dell’area di gioco. 

Ciò che rende SCHiM ancora più intelligente e ben pensato è la possibilità di cambiare la visuale. La telecamera è fissa, ma possiamo cambiare alcune angolazioni. Viene da sé che già cambiare la prospettiva e la luce porta ad una forma diversa delle ombre. Un metodo semplice, ma che trasforma il gameplay attraverso una semplice rotazione della telecamera.

Una Grande Prova di Estetica

Come già detto nel nostro articolo sulla preview di SCHiM, il gioco è un platform isometrico, realizzato in 3D, in cui è possibile intuire che sia stata usata la tecnica del mocap, e dove l’uso della luce e delle ombre rappresentano il fulcro delle dinamiche stesse del gioco.

La scelta di questa estetica in cui i chiaroscuri hanno un così elevato contrasto è un chiaro omaggio alla tradizione dell’animazione olandese, come George Debels, supponiamo, o Lotte Reiniger, figure fondanti dello stile grafico dei Paesi Bassi.

Lotte Reiniger

La palette di colori che fanno da background hanno un perfetto bilanciamento, ma è possibile modificarle completamente con un sistema di personalizzazione dei toni. Per quanto possa essere divertente, a nostro avviso ha più senso mantenere i colori originali scelti dagli sviluppatori, in quanto hanno un senso relativo ad una determinata scena.

La Nostra Opinione

SCHiM è un piccolo gioiello, originale, intelligente e coinvolgente. Innegabile la cura che gli sviluppatori hanno messo in questo prodotto. Per quanto affascinante pecca di rigiocabilità nonostante delle opzioni che si sbloccano una volta finito il gioco: una modalità rischio e una che non prevede il doppio salto. Per quanto aggiunge più sfida, a mio parere non incentiva troppo a riprendere i livelli. Per i completisti ci sono parecchi collezionabili lungo i livelli. Alcuni sono molto semplici da trovare mentre altri impegneranno non poco il giocatore che vorrà cercarli. L’aspetto grafico e la musica sono un’altra caratteristica importante e forte nel gioco. Nonostante l’originalità alla lunga possono peccare di troppa piattezza durante l’avventura. 

Hanno anche annunciato la realizzazione dell’edizione fisica di SCHiM, che si potrà acquistare presso i principali rivenditori delle Americhe e della regione EMEA, e che comprende il gioco principale, quattro cartoline artistiche bonus che raffigurano scene del gioco, e una copertina illustrata da Janna van Abbema. Sarà disponibile nei negozi a partire dal 25 ottobre. L’edizione  esclusiva, invece, includerà un poster della Street Scene di 11″x17″ con quattro fogli di adesivi di Personaggi & Ombre, oltre alla copertina esclusiva illustrata da Owen D. Pomery.

Al netto di piccoli difetti SCHiM è un’avventura rilassante e avvincente. Attenti a non farvi ingannare perché vi troverete anche in momenti in cui saranno richiesti tempismo e precisione degni di un platform impegnativo.

SCHiM è disponibile dal 18 Luglio 2024 per XBOX, PLAYSTATION, NINTENDO SWITCH e STEAM.

Versione provata: STEAM

SCHiM

“SCHiM è un piccolo gioiello, originale, intelligente e coinvolgente, con una cura evidente da parte degli sviluppatori. Il gioco si distingue per l’aspetto grafico e la musica, anche se la rigiocabilità e la varietà possono risultare limitate. Nonostante questi piccoli difetti, SCHiM offre un’avventura rilassante e avvincente, con momenti che richiedono tempismo e precisione da vero platform impegnativo.”

PRO

  • Comparto artistico originale
  • Buon equilibrio tra fasi rilassanti ed impegnative
  • Mondo di gioco ricco e ben curato

CON

  • Rischia di essere ripetitivo
  • Poca rigiocabilità
SCORE: 8

8/10

Sono un musicista (pianista), un nerd e un amante di lunga data di manga. Sono nato come videogiocatore grazie ad una copia di Pitfall per Atari 2600 (1982), e così sono cresciuto di pari passo al mio medium preferito fino ai giorni nostri. In seguito ho cominciato ad interessarmi anche a cosa c'è dietro al prodotto finale, alla sua struttura e ciò che accade dietro le quinte del mondo del gaming.
Sono un'artista italiana che ha iniziato un po' tardi ad appassionarsi al mondo dei giochi ma che se ne è innamorata subito. Non sono una gran giocatrice e scelgo titoli che si adattino alle mie preferenze personali, ma posso apprezzare soprattutto i contenuti grafici e le soluzioni artistiche. Inoltre, sto imparando a conoscere anche tutte le affascinanti funzionalità del game development.