Zenovia Interactive mette in Neon Inferno tutto il suo stile e la conoscenza dei giochi anni ‘90. Un run ‘n gun che strizza l’occhio ai classici SNK e Konami e ad un classico di fine anni ‘80: Cabal.

Neon Inferno è uno di quei giochi che, ai vecchi giocatori come me, fa un determinato effetto. Il giocatore viene subito catapultato nelle fumose sale arcade di una volta dove, con un pugno di gettoni, si tentava di finire il gioco preferito. Non c’erano storie appassionanti, solo personaggi carismatici benché fortemente stereotipati. Quello che contava era il gameplay frenetico, l’alta difficoltà e la voglia di superarsi ad ogni partita. Ognuno aveva il suo cabinato preferito, perché ogni gioco a modo suo aveva un fascino che sapeva attrarre un determinato pubblico. 

Parlando di Neon Inferno mi sono tornati alla mente diversi titoli più una “menzione d’onore”. La serie Metal Slug di SNK (1996), Sunset Riders (1991) e Contra (1987) di Konami e Cabal (sviluppato da TAD Corporation 1988). Neon Inferno e gli sviluppatori dimostrano di conoscere ed amare questi titoli perché riportano fedelmente quel feeling, aggiungendo anche del proprio. Non mancano infatti intelligenti modi di unire le meccaniche di questi titoli, creando uno stile originale.

Esaminiamo ora come questo titolo è in fondo una piccola perla del genere.

Gameplay e meccaniche

Neon Inferno è appunto un run ‘n gun dei più classici e strizza l’occhio alle meccaniche dei giochi sopra citati. Il nostro personaggio si muove in un ambiente 2D e può sparare nelle 8 direzioni come nei classici arcade. Possediamo un salto ed un doppio salto, grazie al quale possiamo raggiungere o aggrapparci a delle piattaforme. Infatti il gioco, diviso in missioni, presenta diversi scenari con molta verticalità. 

Oltre a colpire i nemici che ci aggrediranno da ogni lato, in Neon Inferno possiamo colpire anche nemici nel background. Da qui viene il richiamo ai titoli come Cabal. Infatti con un gioco di prospettiva viene creata una finta profondità che sarà parte fondamentale per tutto il gameplay. Molti boss e nemici unici si sposteranno tra i 2 piani e hanno punti da colpire sia in background che in primo piano. Consapevoli di questo e premendo un determinato tasto possiamo fare fuoco verso il background, aumentando la sfida e la frenesia dell’azione. 

Non finisce qui perché possiamo difenderci con 2 manovre fondamentali: una schivata e una specie di parry. La schivata permette di evitare i colpi avversari e ha una finestra di invincibilità molto generosa. Il parry consiste nella nostra lama al plasma che, oltre ad essere usata in corpo a corpo, può respingere al mittente solo i proiettili di colore verde. Tenere premuto il pulsante dell’arma durante il parry ci fa entrare in un bullet time. Durante questa fase possiamo scegliere la direzione dove deviare il colpo ricevuto, persino verso il background. Modalità importante perché i colpi così deviati sono più potenti.

Estetica e level design

Neon Inferno ha una grande personalità anche a livello estetico e la pixel art è davvero ben curata ed ispirata. L’ambientazione futuristica e cyberpunk si sposa bene con la storia e l’estetica. Una New York distopica del 2055 piena di luci al neon, dove le fazioni criminali lottano per prendere il controllo della città. In questo inferno, nei panni di Angelo Morano e Mariana Vitti, due killer della Famiglia, dobbiamo farci strada e scoprire il marcio che si annida nel cuore della città. Non a caso all’inizio del gioco viene citato anche Dante Alighieri.  I due personaggi selezionabili si distinguono non nel moveset, ma specialmente per estetica, anch’essa ben curata anche se stereotipata. Anche gli avversari e i boss hanno avuto lo stesso trattamento: esteticamente curati e abbastanza vari.

Per quanto la storia sia volutamente semplice e sopra le righe, è in linea con quelle dei giochi di quel periodo. Dopotutto come sostengo da sempre, per titoli del genere c’è bisogno di un pretesto narrativo che faccia da collante a quello che conta davvero: il gameplay.

Il gioco si divide in missioni, suddivise in diverse sezioni scandite da mid boss e relativi checkpoint. Alla fine avremo lo scontro finale col nostro obiettivo. Le sezioni sono ben diversificate e offrono varietà nel gameplay sfruttando la verticalità e anche l’idea di sfruttare il background. Infatti le sezioni a bordo di una moto sfruttano il background per schivare attacchi e pericoli ambientali. 

Completata la missione avremo una nostra valutazione che verrà influenzata anche dagli eventuali civili coinvolti nella sparatoria. Esiste anche lo shop tra una missione e l’altra dove è possibile acquistare gadget e armi (con colpi limitati). Importante è capire quando usarle e gestire i colpi.

Durata e difficoltà

Neon Inferno non è un gioco semplice, ma è un gioco relativamente breve. Al netto della difficoltà bastano un paio d’ore per finirlo a difficoltà media. Non lasciatevi ingannare però, perché anche a quella difficoltà il gioco non è semplice da battere. Alcuni scontri e sezioni sono complesse e presentano una certa dose di trial and error. Aumentare la difficoltà da medium ad hard porta alla riduzione dei punti ferita del personaggio e della frequenza dei checkpoint. Oltretutto il team ha voluto puntare considerevolmente sulla rigiocabilità e sul miglioramento del punteggio ottenibile dopo ogni missione. 

Una volta finito il gioco possiamo rigiocare qualsiasi missione e scegliere anche la modalità arcade. Quest’ultima consiste nel concetto di one shot one kill, la sfida definitiva per ogni appassionato del genere. D’altronde anche gli sviluppatori, una volta finito il gioco ti dicono con una schermata che “la vera sfida risiede nell’hard mode e nell’arcade mode”.

Tutto sta nella volontà di chi acquista il gioco, considerando anche il buon sistema di cooperativa del titolo.

My two cents

Neon Inferno è sicuramente un titolo che raccoglie in pieno l’eredità dei run ‘n gun di fine anni ‘80 e primi ‘90. In più ha una forte personalità e carattere. A livello di gameplay non inventa niente di nuovo, ma rielabora numerosi elementi creando un gameplay interessante e davvero soddisfacente. L’azione, la frenesia e il districarsi tra i proiettili con schivate e deviazioni rendono al giocatore la forza dei personaggi che controlla. La stessa modalità cooperativa ricorda ai più “anziani” le giornate nelle sale arcade a giocare fianco a fianco con un amico. La ricerca e la cura nella creazione delle ambientazioni con lo stile pixel art sono davvero notevoli. Lo stesso comparto audio è in linea con gli arcade di quell’epoca con musiche e brani sempre sul pezzo ed azzeccate.

Per quanto il titolo sia molto valido non posso esimermi da elencare alcuni piccoli problemi in alcuni input. A volte rischiamo di non fare un salto o premere il parry ma senza alcun effetto. Tutto ciò non compromette in maniera critica il gioco che funziona benissimo per la maggior parte dell’esperienza.

Una criticità può essere la brevità del titolo. Neon Inferno infatti basa la sua rigiocabilità sul concetto della ripetizione delle missioni per migliorare il proprio punteggio. Il tutto con un aumento della difficoltà fino all’estremo del “one shot one kill“. 

Per quanto non mi sento di penalizzare troppo la visione del team di sviluppo, devo dirvi che questa per alcuni può essere una criticità. Chi passerà sopra questa problematica troverà un titolo valido, fatto con consapevolezza, cura e rispetto del genere.

Chiave di gioco gentilmente offerta dal publisher.

Neon Inferno

“Neon Inferno è sicuramente un titolo che raccoglie in pieno l’eredità dei run ‘n gun di fine anni ‘80 e primi ‘90. In più ha una forte personalità e carattere. A livello di gameplay non inventa niente di nuovo, ma rielabora numerosi elementi creando un gameplay interessante e davvero soddisfacente. L’azione, la frenesia e il districarsi tra i proiettili con schivate e deviazioni rendono al giocatore la forza dei personaggi che controlla. La ricerca e la cura nella creazione delle ambientazioni con lo stile pixel art sono davvero notevoli. Lo stesso comparto audio è in linea con gli arcade di quell’epoca con musiche e brani sempre sul pezzo ed azzeccate. Una criticità può essere la brevità del titolo. Neon Inferno infatti basa la sua rigiocabilità sul concetto della ripetizione delle missioni per migliorare il proprio punteggio. Per quanto non mi sento di penalizzare troppo la visione del team di sviluppo, devo dirvi che questa per alcuni può essere una criticità. Chi passerà sopra questa problematica troverà un titolo valido, fatto con consapevolezza, cura e rispetto del genere.”

PRO

  • Buona la pixel art
  • Azione frenetica e buon shooting
  • L’audio design è buono
  • Una lettera d’amore agli arcade dei ’90
  • Interessante il focus sulla rigiocabilità

CON

  • Piccoli problemi di input sui salti e le deviazioni
  • La breve durata potrebbe essere un serio difetto per alcuni giocatori
SCORE: 8

8/10

Sono un musicista (pianista), un nerd e un amante di lunga data di manga. Sono nato come videogiocatore grazie ad una copia di Pitfall per Atari 2600 (1982), e così sono cresciuto di pari passo al mio medium preferito fino ai giorni nostri. In seguito ho cominciato ad interessarmi anche a cosa c'è dietro al prodotto finale, alla sua struttura e ciò che accade dietro le quinte del mondo del gaming.