Addentratevi nell’oscurità che avvolge lo Yomi e aiutate il giovane Momotaro a salvare sua madre in questo affascinante e oscuro Metroidvania, ispirato al folklore e alla mitologia giapponese.

Momogatari

C’era un tempo in cui il mondo era un luogo pacifico, dove le famiglie vivevano serenamente nelle loro case e i bambini vagavano liberi per le strade, certi che nulla potesse scalfire la loro felicità e spensieratezza.

Ma oggi, quelle terre, un tempo simbolo di vita, fertilità e abbondanza, non esiste più. Un’orrenda maledizione ha preso il sopravvento, rendendo sempre più sottile il confine tra il mondo fisico e quello spirituale, fino a farlo collassare. Questa frattura, un evento indicibile, ha unito la dimensione terrena e ultraterrena, imprigionando l’umanità in una brutale morsa demoniaca. Infestata da legioni di affamati Yōkai soggiogata dalla follia dei Kami, il mondo che un tempo tutti conoscevano è sull’orlo della rovina.

Questa è la sorte di cui l’umanità è testimone: un mondo in cui i più fortunati riceveranno il dono della morte, mentre coloro che oseranno sfidare l’immutabile filo rosso del destino, noto in Giapponese come “Unmei no akai ito”, saranno ricompensati con il tormento eterno.

Così inizia la storia di Momogatari, un affascinante Metroidvania in 2D focalizzato sul combattimento, sviluppato da Sentori Studio e Vivien Rakotonirina. Ispirato alla mitologia e al folklore giapponese, il gioco ci mette nei panni di Momotaro, un giovane coraggioso che decide di avventurarsi da solo nell’oscuro regno dello Yomi alla ricerca di una cura che possa porre fine alla maledizione che affligge la sua povera madre.

Miti e Leggende dal Giappone

Il drammatico e oscuro incipit della lore di Momogatari, seppur conciso, ci offre l’occasione di esaminare in dettaglio alcuni importanti dettagli sui principali elementi e i riferimenti alla cultura giapponese che hanno ispirato i creatori nello sviluppo del gioco.

La storia del nostro giovane guerriero ha inizio nello Yomi (黄泉), l’ambientazione che fa da sfondo alla lore di Momogatari, un reame particolarmente emblematico nel folklore giapponese e nella mitologia scintoista, noto come la “Terra dei Morti” – o, se preferite, il “Mondo delle Tenebre” -, il luogo in cui le anime dei defunti trascorrono la loro vita dopo la morte. Lo Yomi è uno dei luoghi simbolo del folklore giapponese, dove, secondo le leggende, una volta varcata la sua soglia e assaporato il cibo degli inferi, è praticamente impossibile fare ritorno alla terra dei viventi.

Chiaramente, al momento non disponiamo di sufficienti informazioni per rivelarvi quale sarà lo scopo dello Yomi in Momogatari e, cosa ancora più importante, come il Mondo delle Tenebre sarà reinterpretato e rappresentato in Momogatari. L’idea che ci siamo fatti è che Sentori Studio e Vivien Rakotonirina potrebbero indubbiamente averne tratto ispirazione, ma attribuendogli uno scopo diverso. Potrebbe essere più una terra di passaggio, un limbo per Momotaro, che funge da ponte tra il mondo umano e quello spiritico, senza però intrappolare il giovane eroe nell’Oltretomba vero e proprio.

Momogatari

Tralasciando per un attimo la questione degli Yōkai e dei Kami, su cui apriremo una breve parentesi nel paragrafo successivo, c’è un altro elemento, o meglio, un personaggio, un eroe della cultura popolare giapponese a cui gli sviluppatori – per ora, utilizziamo il condizionale in quanto non ne abbiamo la certezza – potrebbero essersi ispirati.

Stiamo parlando di Momotarō (桃太郎), un eroe popolare del folklore giapponese che presenta somiglianze, almeno in termini di estetica e abbigliamento, con il protagonista di Momogatari. Comunemente noto come “Peach Boy”, o in una traduzione più letterale, dall’unione delle parole Momo (pesca) + Tarō (figlio grande), Momotarō è un personaggio estremamente celebre nel folklore giapponese. Secondo la leggenda, il mito “Standard Type” – del quale tratteremo solo un estratto, ovvero la sua nascita – narra che sia nato da una gigantesca pesca, rinvenuta galleggiante lungo un fiume da un’anziana donna che non aveva avuto figli e che si era recata al fiume per lavare i panni; La donna e il marito scoprirono il bambino quando cercarono di aprire la pesca per mangiarla. Il bambino spiegò di essere stato donato dagli dei per essere loro figlio. La coppia lo chiamò Momotarō, nome formato dall’unione delle parole “momo” e “tarō”, come spiegato in precedenza.

Il mito “Standard Type” della nascita di Momotarō è diventato un punto di riferimento nella cultura popolare giapponese. Inizialmente tramandato oralmente durante il periodo Muromachi, ha poi goduto di maggiore popolarità durante l’era Edo, quando la leggenda di Momotarō fu documentata per la prima volta per iscritto.

Ancora non è chiaro se, e soprattutto in che modo, gli sviluppatori avranno scelto di ispirarsi alla leggenda per caratterizzare il protagonista di Momogatari, oppure se opteranno per un approccio completamente diverso o persino in contrasto con il Momotarō della leggenda.

Momotaro e l’arte della spada

Ispirato a videogiochi di alto livello che hanno ridefinito il sotto-genere Metroidvania, tra cui spicca Hollow Knight del Team Cherry, Momogatari è un coinvolgente e frenetico Metroidvania in 2D, incentrato sul combattimento all’arma bianca.

Momogatari

Caratterizzato da complesse e impegnative sezioni platforming che metteranno costantemente alla prova i giocatori, stimolando i loro riflessi, concentrazione e precisione nel controllo dei movimenti e degli attacchi del protagonista, Momogatari è ambientato in un vasto mondo interconnesso, ricco di trappole mortali e panorami mozzafiato – attenti a non cadere nel vuoto mentre li ammirate – e un ricco cast di nemici ispirati alla mitologia e al folklore giapponese, gli Yōkai.

E sapete, è qui che forse entra maggiormente in gioco la nostra curiosità, capire su quali Yōkai ricadranno le scelte degli sviluppatori. Questo, secondo noi, è l’aspetto del gioco in cui i creatori potranno davvero dare libero sfogo alla loro fantasia, date le numerose opzioni a loro disposizione e le molteplici tipologie di Yōkai presenti nel folklore.

Creature dotate di un fascino senza eguali, a cui sono legate storie, racconti e miti, spesso accompagnati da inquietanti curiosità riguardo alla loro apparizione. Da Yōkai animali come l’Akugyo (悪魚 o 悪樓), gli spregevoli “pesci cattivi” che tormentano i marinai nella acque confinanti del Giappone, all’inquietante Futakuchi-onna (二口女), la donna dalle due bocche, fino a tipologie assolutamente incredibili ma altrettanto poco note in Occidente, come lo Tsukumogami (付喪神), un’antica specie di Yōkai oggetto, utensili domestici animati che, secondo le leggende, dopo aver servito fedelmente il loro padrone per quasi un secolo, vengono ricompensati con l’ottenimento di una propria anima.

Senza tralasciare altre due specie di Yōkai, meno diffuse ma altrettanto emblematiche, menzioniamo l’Amikiri (網剪), un dispettoso crostaceo di terra dotato di affilate chele, noto per il suo fastidioso vizio di tagliare qualsiasi tipo di rete, e il Gashadokuro (餓者髑髏), un terrificante scheletro mangia uomini alto circa 15 metri!

Indubbiamente, come avrete intuito, gli Yōkai menzionati rappresentano soltanto una minima parte, circa il 2%, delle risorse offerte dal ricco folklore giapponese, una fonte quasi inesauribile di leggende e miti su queste affascinanti creature, su cui gli sviluppatori di Momogatari possono davvero dar sfogo alla loro creatività. A titolo esemplificativo, nel folklore giapponese sono documentate circa 20 diverse tipologie di Tsukumogami, ognuno con un ruolo domestico specifico, pronto a giocare brutti scherzi agli esseri umani, a seconda dell’oggetto di cui prenderà le sembianze.

Siete davvero certi di sapere come affrontare oggetti animati imprevedibili, irritanti manifestazioni spiritiche o sconfiggere un gigantesco scheletro alto 15 metri? Beh, se pensate di esserne all’altezza, dovrete dimostrarlo sul campo, o meglio ancora, pad alla mano!

Gashadokuro
Un’immagine raffigurante Gashadokuro, il gigantesco scheletro evocato dalla Principessa Takiyasha. Opera di Utagawa Kuniyoshi

Tuttavia, i guai per il nostro protagonista sono ben lungi dall’essere finiti; anzi, per usare un eufemismo, sono appena iniziati. Sì, perché se il nostro eroe si dimostrerà abbastanza abile e coraggioso da liberarsi degli Yōkai, dovrà vedersela con i loro padroni, i Kami: le antiche divinità che governano con fermezza lo Yomi, l’ultimo ostacolo che si frappone tra Momotaro e il compimento della sua missione: salvare sua madre.

Per questo motivo, sarà essenziale padroneggiare l’essenza stessa, il fulcro del gameplay di Momogatari: un complesso sistema di combattimento basato sull’utilizzo della spada, l’arma principale di Momotaro, una potente arma sacra in grado di cambiare istantaneamente (o quasi) il tipo di lama per adattarsi ai diversi tipi di nemici e alle meccaniche di gioco. Il meccanismo di cambio della spada rappresenterà un elemento cruciale per il successo dei giocatori, permettendo loro di adottare il proprio stile di combattimento preferito in tempo reale e di effettuare la scelta più opportuna per affrontare ogni situazione e avversario.

Un aspetto cruciale su cui concentrarsi sarà il sistema di evoluzione delle spade, una meccanica peculiare che garantirà un progresso permanente delle varie armi in nostro possesso. Questo non solo modificherà il loro aspetto e l’estetica, ma avrà un impatto anche sul numero e sulla tipologia delle abilità associate a ciascun stile.

Padroneggiare il sistema di combattimento sarà facile? Niente affatto, ci assicurano gli sviluppatori. Sarà, anzi, estremamente complesso abituarci a tutti gli stili di combattimento presenti nel gioco e, ancor di più, riuscire ad armonizzarli e combinarli insieme. Tuttavia, con una solida conoscenza delle meccaniche di combattimento, dei pro e dei contro di ogni stile e una buona padronanza dei comandi, sarete in grado di creare delle combinazioni davvero devastanti.

Ergo, armatevi di tanto coraggio e scoprite lo stile di combattimento che meglio si addice a voi. Se non vi soddisfa o non vi sentite a vostro agio con esso… cambiatelo. In Momogatari, la sperimentazione è la chiave!

Momogatari è in arrivo su Kickstarter

Prima di concludere, permetteteci di fornirvi alcuni dettagli sulle prossime novità in arrivo per il nuovo Metroidvania di Sentori Studio e Vivien Rakotonirina.

Momogatari non ha ancora una data di uscita, né sono stati forniti ulteriori dettagli su una possibile finestra di lancio. Il gioco è stato annunciato per PC tramite Steam, e al momento non è chiaro se gli sviluppatori prevedano di estendere il rilascio anche su console.

Gli sviluppatori hanno annunciato l’imminente lancio di una campagna di crowdfunding su Kickstarter per Momogatari, un passo di notevole importanza per il futuro del progetto, dato che il suo esito avrà un forte impatto sulla roadmap futura. Al momento, la data di lancio della campagna non è stata ancora comunicata. Tuttavia, se siete interessati al progetto e desiderate sostenere gli sviluppatori, potete trovare il link alla preview della campagna Kickstarter, che potrete seguire per ricevere una notifica al momento del lancio.

Non dimenticate di visitare la pagina X di Momogatari per non perdere approfondimenti, curiosità e dietro le quinte sullo sviluppo del gioco. Inoltre, se siete interessati, non esitate ad aggiungere il gioco alla vostra lista dei desideri su Steam.

Per oggi è tutto. Alla prossima!

Cresciuto con MediEvil e DOOM e affascinato dal mondo videoludico dal 1998. Questa passione nasce dalla voglia di scoprire e ricercare il videogioco a 360 gradi, con particolare attenzione al panorama Indie.