Lords Of The Fallen è un prodotto che proviene da lunghi anni di maturazione e crescita da parte degli sviluppatori. Si presenta un po’ come reboot, un po’ come sequel, dell’omonimo titolo che uscì nel 2014 e tanto fece parlare di sè, nel bene e nel male. Sarà questo successore spirituale in grado di superare il suo antenato? Scopriamolo.

Lords Of The Fallen è stato sviluppato da Hexworks e pubblicato da CI Games. Si tratta di uno studio interno del sopracitato CI Games, il quale è famoso per la serie Sniper Ghost Warrior, nonchè padre del primo Lords Of The Fallen. Sin dal giorno dell’uscita, ossia il 13 ottobre 2023, è stato reso disponibile per PC e Steam Deck, Xbox Series S/X e Playstation 5. Rientra nella categoria degli action gdr dark fantasy, specificatamente nella sottocategoria che ormai è conosciuta come Soulslike. L’ispirazione nei confronti dei celeberrimi lavori di From Software è profonda e il titolo non fa nulla per nasconderlo. Ne eredita il sistema di crescita del personaggio, la meccanica di utilizzare checkpoint prestabiliti e la perdita dell’esperienza alla morte. A tratti sembra quasi un omaggio alla mente geniale (e, secondo qualcuno, sadica) di Hidetaka Miyazaki, a partire da struttura delle aree, difficoltà e addirittura meccaniche di alcuni boss.

Una storia travagliata

Iniziamo dalle basi: il primo Lords Of The Fallen, uscito il 28 ottobre 2014 per Xbox One, Playstation 4 e PC, nacque in un periodo in cui il termine Soulslike era ancora un neologismo che si faceva timidamente strada tra le pagine social, nei forum e siti professionali. La saga Souls si crogiolava nelle eccellenti vendite del divisivo secondo capitolo, uscito nel marzo dello stesso anno, mentre ciò che era inizialmente nato con Demon’s Souls (2009) e consolidato con Dark Souls (2011), diventava un vero e proprio fenomeno mondiale. I giocatori erano affamati di titoli simili, e una pletoria di studi si mise all’opera per cercare di emulare il successo spaventoso che le creazioni di From Software avevano avuto anche, e soprattutto, al di fuori del Lontano Oriente.

CI Games e Deck 13 raccolsero il guanto di sfida, e si gettarono nella mischia. Lords Of The Fallen (2014), vendette piuttosto bene, e fece parlare molto di sè. La critica specializzata lodò il gameplay, che presentava diverse novità rispetto agli insuperabili Souls, la trama ben scritta e le ambientazioni cupe e curate. Disapprovò però la ripetitività delle aree e bossfight, nonchè il livello di difficoltà eccessivamente basso e la legnosità di alcune animazioni. Ma, tutto sommato, il primo Lords Of The Fallen era un esperimento, un tentativo parzialmente riuscito di cavalcare l’onda dei Soulslike e provare a diversificarsi. I due studi pensarono subito ad un sequel, annunciato soltanto due mesi dopo. Originariamente sarebbe dovuto uscire nel 2017, ma Deck 13 preferì dedicarsi allo sviluppo di The Surge e CI Games istituì una collaborazione con lo studio indipendente Defiant Studios nel 2018. La partnership saltò nel 2020, e così la torcia passò in mano al neonato studio interno Hexworks, che finalmente iniziò a lavorare seriamente sull’omonimo sequel di Lords Of The Fallen.

La rabbia di un dio caduto

Nonostante le origini sofferte, il titolo non è afflitto da problemi come repentini cambi di trama o contenuto tagliato. La trama non è collegata, se non a livello di citazioni e menzioni di qualche personaggio, a quella del predecessore, permettendo a chi si approccia per la prima volta di comprenderla pienamente. Gli sviluppatori si sono però assicurati di non rompere la continuità degli eventi e rispettare la lore del primo capitolo. Un antico Dio di nome Adyr governava un tempo sul mondo degli uomini, protetto dalla propria progenie demoniaca chiamata Rhogar. I seguaci del Dio della Luce Orius, guidati dalla Giudice Chierica, che è a metà tra una papessa e una gran maestra templare, riuscirono mille anni or sono a sconfiggere Adyr e sigillarlo in un’altra dimensione. Per impedirne il ritorno, la Chierica ha piazzato cinque Sentinelle davanti a cinque fari magici, da cui Adyr traeva forza.

Ma, con il tempo, le Sentinelle, nonchè il loro intero ordine, rimasero inevitabilmente corrotte dall’influenza malvagia dei fari, trasformandosi in empi tiranni, e la loro protezione venne meno. Il ritorno di Adyr è ormai prossimo; sospetto confermato dall’invasione di Rhogar che mette in ginocchio il regno di Mournstead. In questo scenario quasi apocalittico, nasce l’ordine dei Crociati Oscuri, in possesso di potentissimi artefatti sovrannaturali chiamati Lampade Umbral. Grazie ad esse, sono in grado di viaggiare a Umbral, l’inaccessibile regno dei morti, catturare le anime dei caduti, e addirittura tornare in vita dopo la morte. Quando uno dei Crociati Oscuri perde la lanterna, essa cade vicino ad un cadavere ignoto, riportandolo in vita. Questi non è altro che il nostro personaggio principale, che raccoglierà inevitabilmente l’onere di continuare l’opera dei Crociati, purificando i cinque fari dalle Sentinelle corrotte ed impedendo il ritorno di Adyr.

Un mondo sull’orlo del collasso

La trama, seppure non brilli per originalità, rimane impressa per l’ottima scrittura e ritmo. Lords Of The Fallen si presenta sorprendentemente pulito e rifinito ad un primo impatto. La veste grafica, forte della solida base in Unreal Engine 5, splende in tutta la sua oscura gloria, offrendo ambientazioni ancor più cupe e atmosferiche rispetto al predecessore. L’effetto è davvero potente, una gioia per gli amanti del dark fantasy. Foreste soffocanti e morenti, castelli abbandonati in preda ai demoni, paludi fetide, miniere dove i lavoratori hanno scavato fin troppo a fondo… la varietà e fantasia di Hexworks si fa manifesta durante tutte le 30-40 ore che impiegheremo a portare a termine il titolo. L’ispirazione ad altri videogiochi e ad archetipi del fantasy è inevitabile, ma non se ne sente il peso, grazie ad una realizzazione magistrale di aree, nemici e ambientazioni in generale.

Il vasto mondo di gioco è approfondito, come vuole la tradizione dei Soulslike, tramite descrizioni di oggetti, armi e magie che troveremo durante l’avventura. Queste informazioni non sono mai vitali per la comprensione della trama, ma contribuiscono a rendere più vivo e credibile ciò che ci circonda. É proprio qua che gli sviluppatori danno il meglio di sè. Mournstead è semplicemente piacevole, gradevole da esplorare. I luoghi che si attraversano trasmettono in maniera eccellente forti sensazioni di abbandono, desolazione e malinconia. L’ottimo sonoro fa da corollario all’ambientazione; a volte vale la pena fermarsi un attimo ed ascoltare attentamente… i brividi sono assicurati. Muovendoci e proseguendo per il gioco, scopriremo passo passo ciò che è accaduto al regno di Mournstead, e soprattutto porteremo alla luce gli inquietanti retroscena dei suoi abitanti.

Lords Of The Fallen - Umbral

Cappa e spada

Tutto ciò che mi sono impegnato a lodare sopra non funzionerebbe senza un gameplay decente. Qui c’è molto da dire. Partiamo innanzitutto da uno degli aspetti fondamentali: il combattimento. Non si allontana troppo dai pilastri degli action gdr. Molto dinamico e veloce, si basa su schivate, combinazioni di attacchi e rapide reazioni. Molto gradita la possibilità di effettuare due tipi di schivate, una rapida, ad una semplice pressione del tasto, ed una rotolata, con due pressioni rapide. Alternando attacchi leggeri, pesanti, attacchi in schivata ed in corsa, possiamo realizzare un buon numero di combo, tutte molto situazionali. Eppure, già dopo poche ore, è facile accorgersi di un fattore che sbilancia inevitabilmente questo sistema assai curato: l’assoluto dominio di magie ed attacchi a distanza.

Non fraintendetemi, il sistema di lancio magie in Lords Of The Fallen è uno dei migliori del suo genere. L’impatto degli incantesimi, siano essi semplici palle di fuoco o gigantesche esplosioni radiose ad area, è soddisfacente. Esistono tante sinergie tra incantesimi diverse, ed è assolutamente divertente scoprirle e testarle tutte. Il problema è che sia magie che attacchi a distanza come arco e frecce sono drasticamente, in proporzione, più efficaci del combattimento in mischia. E questo vale anche per i nemici. Combinate questo fattore con l’onnipresenza di tiratori/maghi nemici in praticamente ogni area… e avrete una vaga idea di come l’esplorazione sia resa frustrante nelle sezioni avanzate del gioco. Questo rende i giocatori che intendono utilizzare uno stile di gioco incentrato sul corpo a corpo fortemente svantaggiati. Anche perchè, a differenza dei Souls, soltanto una parata perfetta permetterà di non perdere preziosi punti vita; non esiste uno scudo che blocchi tutti i danni degli attacchi nemici… ma di questo parlerò a breve.

La miglior difesa è l’attacco

Raramente un videogioco si presta tanto bene a tale frase. Parare passivamente i colpi nemici ci porterà a perdere una sezione dei nostri punti vita, che diverrà grigia. Contrattaccando, sarà possibile recuperare la porzione della nostra barra di salute, ma subendo ulteriori danni sarà andata per sempre. Un sistema che ricorda Bloodborne, ma che rende, di fatto, poco utile la pletora di scudi disponibili nel gioco. Anche il sistema di parate perfette è, tranne in determinate build specifiche, poco viabile. Infatti, ripetute parate perfette porteranno il nemico a perdere la sua postura e cadere in ginocchio, vulnerabile ad un colpo critico. Effetto ottenibile anche in maniera più rapida, però, utilizzando calci ed attacchi pesanti. Di fatto, una grossa fetta di stili di gioco difensivi è grandemente scoraggiata in Lords Of The Fallen, andando ad inficiare la libertà di approccio da sempre caratteristica dei Soulslike.

L’effetto grafico e sonoro delle parate è divino, e bellissimo da guardare e sentire. Peccato che ci ritroveremo quasi forzati a favorire uno stile di combattimento più aggressivo e ad integrare un qualche sistema per danneggiare a distanza i nemici. Come ho detto sopra, gli avversari saranno quasi sempre accompagnati da almeno un tiratore o mago; eliminarlo dalla distanza risulta il miglior approccio per non complicare gli scontri, che già sono piuttosto difficili. Sembra che Hexworks abbia preso molto sul serio le critiche sullo scarso livello di sfida del titolo precedente, infatti Lords Of The Fallen, specialmente in certe sezioni, risulta incredibilmente impegnativo. Che questo sia un pregio o un difetto dipende da giocatore a giocatore. 

Lords Of The Fallen - Rune

Sommersi da armi

Tralasciando l’ossessione per i cecchini nemici, che saranno in grado di bersagliare il nostro personaggio con precisione chirurgica anche quando ci crederemo al sicuro, il sistema di combattimento funziona benissimo. C’è una pletora di armi, armature, magie e oggetti da lancio. Nonostante le armi della stessa categoria siano piuttosto simili nella tipologia di attacchi, sono state implementate diverse meccaniche per assicurare grande varietà. Equipaggiando due armi, avremo accesso a nuove combo. Non c’è limite alla nostra fantasia. Possiamo, ad esempio, utilizzare uno spadone ed una lancia contemporaneamente, se ne rispettiamo i requisiti di statistiche. Un pugnale ed un’ascia, un tirapugni e una mazza… Combinate ciò con le varie armi a distanza come archi, balestre e catalizzatori per incantesimi: gli scontri non annoiano mai

Questo cozza un po’ con l’egemonia quasi assoluta di magia e combattimento a distanza, e secondo me rappresenta un difetto abbastanza evidente in un titolo che fa della libertà di scelta il suo cavallo di battaglia. Le armi da lancio non sono oggetti limitati come in altri action gdr. Esse hanno infatti una barra delle munizioni dedicata, che sostituisce il mana quando vengono equipaggiate. Diversi strumenti consumano un numero differente di munizioni, ricaricabili con degli appositi consumabili. Le munizioni ed il mana sono separati, consentendo di passare dinamicamente tra incantesimi e armi da lancio. Ovviamente ci sono anche gli immancabili anelli e talismani, seppur in numero minore. Questi ultimi sono ben nascosti, e spesso richiederanno un occhio attento ed un po’ di ingegno per essere recuperati.

Esplodi con stile

Esistono tre tipologie di magie differenti, che sono governate da diverse statistiche. Inferno, che si basano su fuoco e potenti buff, Radiosità, magie sacre volte principalmente al supporto e difesa, e Umbral, incantesimi più complessi, incentrati sul veleno e l’avvizzimento, ossia la capacità di “bloccare” parte della barra di salute del nemico, che andrà persa totalmente al prossimo danno subito. La stessa cosa che accade al nostro personaggio in caso di parate non perfette, in pratica. Spiccano tre particolari anelli che permettono di lanciare magie di tipologie diverse con lo stesso catalizzatore. Le possibilità di combinare tutti questi incantesimi con le innumerevoli armi, senza neanche menzionare l’assortimento di oggetti consumabili, rende il combat system di Lords Of The Fallen davvero mastodontico. Personalmente non mi sono mai divertito tanto a giocare uno stregone in un action gdr, la cura riversata dagli sviluppatori in questo aspetto è lodevole.

Ci ritroveremo ad affrontare dodici boss principali, oltre ad un buon numero di miniboss. A livello estetico, nulla da ridire. Ogni singolo boss rimane ben impresso nella mente del giocatore, insieme alle epiche e solenni musiche che lo accompagnano. Va apprezzato anche lo sforzo parzialmente riuscito di rendere ogni incontro peculiare ed unico. Impossibile, ed anche giusto, ispirarsi alle grandi glorie del genere Soulslike. Le arene in cui li affrontiamo sono sempre spaziose e libere, al sicuro da incastri accidentali nelle pareti o cadute improvvise. In sintesi, le bossfight, che sono uno dei fattori più importanti in questi titoli, sono tra gli aspetti più di successo. A tal proposito, avevamo scritto un articolo su un particolare boss… che personalmente mi ha fatto penare non poco.

A spasso nel mondo dei morti

In tutto questo, sicuramente vi starete chiedendo che cosa offra Lords Of The Fallen per brillare nell’oceano di action gdr oggi disponibili sul mercato. Tutto ciò che traspare finora lo evidenzia come un buon gioco sicuramente, ma un po’ anonimo. E sarebbe così, se non fosse per la Lampada Umbral. L’artefatto in mano ai Crociati Oscuri, grazie al quale riescono ad accedere al regno dei morti. Proprio qui il lavoro di Hexworks risplende a pieno. In ogni momento, possiamo equipaggiare la lampada e scivolare nella dimensione alternativa chiamata Umbral. Si presenta come un “rovescio” del mondo dei vivi, dove si aggirano pericolose creature e si odono strani lamenti in lontananza. L’impatto visivo e sonoro è fenomenale. Passare ad Umbral è di vitale importanza per proseguire nel gioco e risolvere puzzle ambientali. Determinati percorsi, scale e passaggi appaiono solo ad Umbral, nonché oggetti ben celati e svariati segreti.

La profondità di questo sistema è tale che per comprenderla pienamente non bastano le prime ore di gioco. In Umbral, oltre a scovare percorsi nascosti, dovremo anche dare la caccia ai cosiddetti Parassiti Umbral, che potenziano i nemici circostanti, ed utilizzare la Lanterna per ascoltare e vivere i ricordi di persone da tempo defunte. Ciò ci garantirà ulteriori informazioni ed approfondimenti sul mondo di gioco, oltre a ricompensarci con speciali oggetti che si possono scambiare con l’equipaggiamento dei boss sconfitti. Ma, se entrare ad Umbral è semplice, altrettanto non è uscirne. Per farlo, sarà necessario scovare le Ancore Umbral, l’unica via d’uscita da questa inquietante dimensione. Soltanto, attenti a non trattenervi troppo. La vostra presenza in un regno dove non vi sarebbe concesso di transitare attira l’attenzione di creature sempre più feroci. Un indicatore in alto a sinistra mostra quanto tempo avete prima che… beh, non vi consiglio di scoprirlo.

Tante idee sul piatto

La Lampada Umbral è sicuramente l’idea più riuscita di Lords Of The Fallen. Non solo perché funge da passaggio tra le dimensioni, ma anche perché permette di erigere dei checkpoint temporanei e limitati da dove riprendere in caso di morte. Possiamo definirla la sua firma. L’esplorazione si attesta su livelli ottimi. Come accennato in precedenza, le ambientazioni risultano incredibilmente varie e rifinite. Si tratta di un dark fantasy, vero, eppure occasionalmente si sbilancia verso l’horror, e la cosa è assolutamente gradita. Non mancheranno momenti in cui vi chiederete, disgustati, cosa diamine state guardando, e altri in cui vi fermerete a osservare il panorama, rapiti dalla vista che sfolgora gloriosa nella sua veste Unreal Engine 5. In ogni nuova zona, troveremo una mappa rudimentale dell’area, che dovrebbe aiutarci nell’orientamento. Se ne può benissimo fare a meno, in realtà, ma la cura con cui sono state realizzate le rendono una gradevolissima aggiunta.

Lords Of The Fallen presenta davvero tante idee; cerca anche di approfondire il rudimentale e semplice sistema di potenziamento delle armi e scudi dei Souls, aggiungendo la possibilità di incastonare delle rune per cambiare drasticamente gli effetti dell’equipaggiamento. La Lampada Umbral può anche essere usata per strappare l’anima dei nemici e renderli vulnerabili per diversi secondi. Ciò nonostante, permane l’impressione che tutte queste idee sarebbero potute essere approfondite di più. Specificatamente il titolo pecca in varietà e bilanciamento dei vari nemici, oltre al fatto che molte rune ed armi si troveranno quasi alla fine del gioco; se vogliamo goderle, siamo costretti ad affrontare il mal pensato NG+, dove la difficoltà assume toni a tratti davvero esagerati. Anche la struttura delle quest degli NPC è ripetitiva. Davvero facile perdersi le varie quest, poichè i requisiti per portarle avanti sono a volte assai criptici.

Lords Of The Fallen - Map

Funziona. Con qualche sussulto, ma funziona.

Ultimo ma non meno importante, volevo soffermarmi sull’aspetto tecnico. Lords Of The Fallen non è esente da difetti. Considerando però la genesi tumultuosa di cui ha sofferto e il fatto che sia inevitabilmente messo a paragone con dei giganti nipponici, si può affermare che il colpo lo regge decentemente. Forse gli sviluppatori hanno in certi casi fatto il passo più lungo della gamba, producendo tantissime buone idee, ma portando alla luce soltanto poche. Soprassedendo a qualche collisione legnosa, un abuso di tiratori e maghi nemici e a delle improbabili sezioni di platforming abbastanza goffe, posso affermare di aver portato a termine un Soulslike ottimo. La longevità raggiunge livelli più che accettabili, e la storia è abbastanza intrigante da invogliare a proseguire, anche solo per scoprire quale altra diavoleria Hexworks abbia nascosto dietro l’angolo.

Parlare di un titolo del genere non è mai facile. Si rischia di rimanere sempre all’ombra della tetralogia Souls, che tanto ancora oggi getta ombre e luci sull’ampia fetta di suoi discendenti. Preso singolarmente, Lords Of The Fallen diverte, intrattiene, incuriosisce e soprattutto funziona. Le scarse prestazioni su PC sono state parzialmente risolte con le ultime patch; su  console permangono cali orrendi di frame rate in alcune sezioni, che possono essere risolti semplicemente riavviando il gioco. Indubbiamente è frustrante morire e perdere la propria esperienza per colpa di un calo di frame rate. Come consolazione, il motore grafico ci ricompensa con spettacoli davvero mozzafiato. Consiglio il titolo a tutti gli appassionati di action gdr, tenendo però a mente che il livello di difficoltà si erge sopra la media dei suoi simili. Impugnate la Lampada e gettate luce sugli orrori del regno di Mournstead. Non ve ne pentirete.

Lords Of The Fallen

“Soprassedendo a qualche collisione legnosa, un abuso di tiratori e maghi nemici e a delle improbabili sezioni di platforming abbastanza goffe, posso affermare di aver portato a termine un Soulslike ottimo. La longevità raggiunge livelli più che accettabili, e la storia è abbastanza intrigante da invogliare a proseguire, anche solo per scoprire quale altra diavoleria Hexworks abbia nascosto dietro l’angolo. Parlare di un titolo del genere non è mai facile. Si rischia di rimanere sempre all’ombra della tetralogia Souls, che tanto ancora oggi getta ombre e luci sull’ampia fetta di suoi discendenti. Preso singolarmente, Lords Of The Fallen diverte, intrattiene, incuriosisce e soprattutto funziona.”

PRO

  • Sistema di combattimento dinamico, divertente e profondo
  • Atmosfera e ambientazioni evocative
  • Resa grafica eccellente
  • Boss carismatici e impegnativi
  • Una pletora di armi, armature e incantesimi
  • Un sacco di meccaniche differenti…

CON

  • …non tutte ben approfondite
  • Persistono problemi di prestazioni
  • Difficoltà a tratti sbilanciata
SCORE: 8

8/10

Sono un giocatore, scrittore amatoriale ed appassionato di tecnologia che è nel mondo dal 2006. Prediligo i videogiochi che sappiano offrire una sana sfida e sono un grande fan del retrogaming. Adoro sviscerare tutti i retroscena dietro messaggi, sviluppo e segreti dei videogiochi, che considero vere e proprie opere d’arte.