Un ambizioso remake che omaggia il passato e guarda con rinnovata fiducia al futuro.

Dopo la complessa esperienza di Halo Infinite, segnata da un percorso di sviluppo turbolento e da un’accoglienza inferiore alle aspettative, gli ex 343 Industries – oggi Halo Studios – tornano al lavoro con un obiettivo tanto ambizioso quanto rischioso. Il nuovo progetto rappresenta per il team una vera prova di maturità: un successo potrebbe restituire fiducia e credibilità, mentre un passo falso potrebbe comprometterne definitivamente il futuro.

La sfida è quella di riportare alla luce Halo: Combat Evolved, titolo che oltre vent’anni fa ridefinì i canoni dello sparatutto in prima persona e contribuì a plasmare l’identità stessa del marchio Xbox. Il gioco originale si distingueva per la precisione del sistema di tiro, l’attenzione ai danni localizzati, un’intelligenza artificiale sorprendentemente evoluta per l’epoca e l’uso integrato dei veicoli in spazi di gioco ampi e dinamici. Combat Evolved non era soltanto un successo commerciale: rappresentava una dichiarazione d’intenti, un modo nuovo di concepire l’esperienza del videogioco su console.

Con il remake della campagna, Halo Studios si trova ora di fronte al compito di rinnovare un’icona generazionale senza tradirne l’essenza: un compito che richiede meticolosa cura dei dettagli, profondo rispetto per l’opera originale e acuta sensibilità nel soddisfare le aspettative dei giocatori contemporanei.

Halo: Combat Evolved

Dal combattimento alla gestione dei mezzi: le nuove meccaniche che ridefiniscono la campagna

Halo Campaign Evolved si propone una serie di obiettivi ambiziosi in termini di gameplay, con l’intento di coniugare modernizzazione e fedeltà all’esperienza originale. La priorità principale riguarda la fluidità: il sistema di combattimento è stato rivisitato per rendere l’esperienza più scorrevole e meno “pesante” rispetto al titolo originale, senza comprometterne l’intensità.

Il remake introduce inoltre nuove armi provenienti dai capitoli successivi e veicoli precedentemente non guidabili, come il Wraith. L’aggiunta della meccanica di rubare i veicoli amplia ulteriormente le possibilità strategiche e i diversi approcci tattici a disposizione del giocatore.

Sul fronte del movimento, Master Chief è stato reso più veloce nel passo base e dispone ora del discusso scatto, opzionale e disattivabile nelle impostazioni. Importanti novità interessano anche il sistema di vitalità, ispirato a Halo 3: due barre distinte, dedicate rispettivamente a scudo e salute base, entrambe rigenerabili automaticamente. Si tratta di una scelta orientata all’accessibilità, che tuttavia modifica il bilanciamento originario concepito dagli sviluppatori, con la speranza che possa essere personalizzabile tramite le opzioni di gioco.

Anche l’HUD dell’armatura è stato completamente rinnovato, con un posizionamento che richiama maggiormente quello di Halo Infinite. Pur potendo sembrare un dettaglio marginale, questa modifica può avere un impatto significativo sull’esperienza di gioco, soprattutto per i fan storici, che hanno già espresso alcune perplessità. Come per lo scatto, anche questa impostazione sarà pienamente personalizzabile nelle opzioni.

Qualcuno ha ordinato un Warthog?

I veicoli sono da sempre una componente cruciale di Halo: la loro originalità risiedeva nella possibilità di trasportare più alleati a bordo – o un secondo giocatore in split-screen – trasformando ogni mezzo in un vero punto focale delle battaglie. In Campaign Evolved il cooperativo rimane centrale: la modalità locale in split-screen supporta fino a due giocatori su console, mentre il multiplayer online arriva fino a quattro partecipanti simultanei. Per questo motivo mappe e missioni sono state rielaborate e ampliate, con uno sguardo al gameplay sia in singolo sia in cooperativa.

Anche il Warthog, veicolo simbolo della serie, è stato completamente riprogettato, mantenendo fedele il design originale e aggiungendo un sedile posteriore per accogliere un quarto alleato o giocatore. La precisione della guida e la manovrabilità saranno valutate in sede di recensione, ma quanto mostrato finora testimonia un livello di cura e dettaglio notevole.

Silent Cartographer: l’isola dei segreti e delle scelte che ha ridefinito il concetto di libertà tattica in Halo

Silent Cartographer rimane una delle missioni più iconiche di Halo: Combat Evolved, la cui rilevanza emerge sotto molteplici aspetti del design. È l’emblema della mappa sandbox: offre numerosi obiettivi e una libertà di scelta sorprendente per l’epoca, permettendo ai giocatori di determinare il proprio percorso e approccio tattico. L’isola propone una traccia principale percorribile con il Warthog, ma invita anche all’esplorazione, con obiettivi distribuiti che premiano la curiosità – senza dimenticare la celebre manovra intorno all’albero sul sentiero, diventata un piccolo rito per i fan.

Silent Cartographer fu inoltre la missione con cui il pubblico scoprì Halo su Xbox; la demo originale includeva un Banshee poi rimosso dalla versione definitiva. La demo del remake dimostra un’attenta e rispettosa ricostruzione del livello; tuttavia, la ricerca dell’iperrealismo tramite Unreal Engine 5 attenua leggermente l’alone enigmatico delle strutture antiche, tipico dell’universo Halo. Il fascino del livello rimane intatto, ma l’atmosfera – elemento cruciale per l’esperienza – richiede cura: la resa visiva non deve compromettere il senso di mistero che rende Silent Cartographer indimenticabile.

Il ritorno del cast originale e una gradita sorpresa

Il remake non si limita a riportare l’immortale colonna sonora originale, ora completamente rimasterizzata: segna anche il ritorno di alcune delle voci più iconiche della saga. Steve Downes riprende il ruolo di Master Chief, mentre Jen Taylor torna nei panni di Cortana; resta invece da confermare se i doppiatori storici del sergente Johnson, del capitano Keyes e dell’Arbiter torneranno nel remake. Un annuncio particolarmente interessante riguarda l’aggiunta di tre nuove missioni prequel incentrate su Master Chief e il sergente Johnson, un’espansione narrativa che apre nuove possibilità per il racconto. Questi elementi lasciano ben sperare sul rispetto dell’eredità del titolo originale e sulla cura con cui Halo Studios sta affrontando il progetto.

Dalla trilogia originale ai remake futuri: Halo e la strategia di espansione di Microsoft

È solo l’inizio. Halo Campaign Evolved non è un episodio isolato, ma l’avvio di un vero e proprio rinnovamento della saga: non solo per la completa rielaborazione del titolo originale, ma anche per l’apertura verso nuovi mercati con l’arrivo su PlayStation 5. Halo Studios ha annunciato l’intenzione di riproporre anche Halo 2 e Halo 3 seguendo la stessa impostazione focalizzata sulla campagna – un’impresa di grandi dimensioni, anche alla luce dei contenuti originariamente tagliati dalle edizioni d’epoca.

La pubblicazione della trilogia originale su PS5 è stata confermata; al momento però non ci sono dettagli ufficiali su eventuali port o DLC aggiuntivi, come Halo 3: ODST, né sul destino del prequel Halo: Reach. Sul piano strategico, la mossa rafforza la tendenza di Microsoft a rivedere il concetto tradizionale di esclusiva, aprendosi a una distribuzione più ampia che potrebbe ridisegnare, nei prossimi anni, il rapporto tra piattaforme e franchise storici.

Remember… Titan: Il progetto MMO perduto di Halo

Dopo la conclusione della trilogia originale, Ensemble Studios stava sviluppando un ambizioso MMO di Halo, concepito come prequel e ambientato molti anni prima dell’attivazione degli anelli. Il titolo avrebbe introdotto numerose specie giocabili, dai Forerunner alle classi umane con armature Spartan uniche, alcune delle quali mai viste nei giochi precedenti. I Flood sarebbero stati i principali antagonisti, come suggerito dal limitato materiale disponibile.

Un elemento distintivo del progetto erano i veicoli e le vaste aree esplorabili, ispirate a mondi aperti in stile Star Wars: The Old Republic. Con un budget stimato di 90 milioni di dollari, il gioco era già in uno stadio avanzato di sviluppo quando fu cancellato, lasciando una delle più grandi occasioni mancate nella storia della serie di punta di Xbox.

Ciao sono Luca un videogiocatore di 27 anni e vivo a Brescia. Sempre alla ricerca di nuove esperienze nel settore videoludico e cinematografico.