Combattimenti intensi, ambientazioni affascinanti e originali, e una confortevole sensazione di avere a che fare con qualcosa di conosciuto e che, in quanto a gameplay, funziona: F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch è un altro metroidvania che vale la pena giocare

Per chi è appassionato di metroidvania, un altro titolo di questo genere non può che essere una vera gioia, anche quando, a livello di gameplay, non ci sono particolari innovazioni. F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch, dunque, costituisce, senza alcun dubbio, un ottimo esempio di metroidvania ben realizzato e che soddisfa i palati dei fedelissimi al genere.

Realizzato dalla casa di sviluppo di Shanghai, TiGames, e pubblicato da Bilibili, F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch è dunque un metroidvania d’azione in cui l’esperienza di combattimento intensa e l’ambientazione riescono in qualche modo a distinguerlo, benché, a livello di gameplay, calchi perfettamente il genere e non apporti particolari novità.

Rilasciato su PlayStation 4 e PlayStation 5 il 7 settembre 2021, seguito da una versione per Windows il 3 ottobre 2021, il gioco è stato successivamente lanciato su Nintendo Switch nel luglio 2022 e su Xbox Series X/S nel giugno 2023.

F I S T: Forged In Shadow Torch

La guerra tra Carne e Macchine

Il nostro protagonista è un coniglio antropomorfo che si chiama Rayton, detto Ray. Nonostante la sua natura da innocente erbivoro, in realtà Ray è un potente guerriero dallo sguardo truce e la voce profonda di un disilluso soggetto che sta cercando di ritrovare il suo posto nel mondo.

La storia è ambientata in una città piuttosto peculiare, Torch City, in cui i Fauniani e la Legione Meccanica composta da robot dall’aspetto canino, detti appunto “Cani di Ferro” si trovano in guerra. La Legione, infatti, ha conquistato la città sei anni prima, relegando gli animali in isolamento ed esistenze precarie.

F.I.S.T. Ray

Quando la Legione arresta Urso, unico amico rimasto a Ray, che fino a sei anni prima combatteva ardentemente nella Resistenza, come braccio destro di colui che ne era il capo, Bovi, il nostro ex soldato decide di rimettersi in gioco e parte per salvarlo.

Ma da quella che doveva essere una semplice missione di salvataggio, l’avventura si trasformerà in qualcosa di più grande e oscuro, che riporterà a galla vecchi e dolorosi ricordi e che aprirà una riflessione sul valore della lealtà e dell’amicizia.

L’Associazione Faunesca, infatti, si sta muovendo in sordina per contrastare la Legione, e Ray finirà coinvolto in una nuova guerra che lo vedrà scontrarsi a tu per tu con colui che un tempo era un compagno e un amico, e che credeva morto.

Cicerone, così si chiama, è anche lui un coniglio, e sei anni prima combatteva fianco a fianco con Ray, all’interno di un esoscheletro meccanico, e del quale, Ray ormai possiede solo il pugno.

Convinto che durante il Big Boom, evento a seguito del quale la Legione prende il controllo di Torch City, opprimendo la popolazione con coprifuoco e perquisizioni, Ray scopre presto che il suo vecchio amico è ancora vivo e che, cosa ancor più sorprendente, si trova a capo della fazione opposta.

Ray dovrà scoprire cosa ha portato il suo vecchio compagno d’arme a cambiare idea così radicalmente, e per farlo dovrà affrontare prove e visitare posti pieni di pericolo.

F.I.S.T. Torch City

Trovare l’equilibrio

Man mano che la storia si dipana, per quanto non brilli particolarmente di complessità, diventa comunque più sensata e profonda.

Un aspetto che è stato evidenziato e che ho particolarmente apprezzato, riguarda i Cani di Ferro, anche loro “schiavi” della Legione che essi stessi compongono, ad un certo punto mostreranno rimostranze e perplessità in merito a come vengono trattati.

Già da subito, infatti, possiamo farci un’idea del livello di alienazione e di oppressione a cui sono sottoposti: hanno dei nomi quasi del tutto privi di personalità, alla stregua di un robot, giustamente. Si chiamano, infatti “Automa”, seguito da un seriale.

Pur essendo dei robot, ci viene fatto capire che in fondo anche loro hanno delle esigenze, una coscienza e non sono completamente inclini alla totale sottomissione.

Un altro tema che F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch ci propone e che trovo sia importante è quello dell’equilibrio. Si tratta di un equilibrio diverso a seconda del personaggio che ne va in cerca. Il Duca, capo della gang dei ratti, altro ex compagno di Ray e padrone indiscusso di Joffre Street, ad esempio, sostiene di aver creato la giusta armonia nel suo territorio e che è questo lo scopo che ci si dovrebbe porre.

Lo stesso scopo di Cicerone che, però, trova che il giusto equilibrio sia la fusione tra gli esseri viventi e le macchine, diventando lui stesso un esempio di ciò e vivendo in simbiosi con il suo esoscheletro meccanico. Per raggiungere tale scopo, tuttavia, Cicerone intende sopprimere tutti i Fauniani e creare, in via definitva, una nuova specie, più forte, più irreprensibile, più virtuosa, grazie all’uso della Scintilla.

Ma il vero equilibrio, infine sarà quello che, invece, Ray vuole ottenere, ovvero quello di una pacifica coesistenza e di una conseguente cessazione di ogni forma di oppressione e di guerra.

In collaborazione con il Clan Felino, e in particolare di una sua battagliera rappresentante, ovvero Lady Q, Ray scoprirà quanto marcio c’è dietro il proposito di Cicerone e farà di tutto per farlo tornare sui suoi passi, sconfiggendolo, se necessario.

Niente di nuovo ma fatto bene

In qualità di metroidvania, F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch non differisce quasi in niente dalla classica struttura del genere, comprese le tipiche ambientazioni, come Fogne, Miniere, Montagne, Prigioni e zone più selvagge come Boschi e Paludi, tuttavia, la qualità di realizzazione di questo videogioco è assolutamente alta, e ci regala pertanto un’esperienza sincera, divertente e appagante.

Il gameplay, come detto, è quello tipico di un metroidvania, quindi avremo una classica esperienza di gioco focalizzata su esplorazione, combattimento e crescita del personaggio, con una curva di difficoltà che aumenta gradualmente e una mappa aperta e interconnessa in cui è possibile sbloccare le varie aree grazie all’acquisizione di nuove abilità.

Oltre al Pugno, componente smantellato dalla vecchia armatura di Ray, quest’ultimo possiede altre due armi: la Trivella Trasformante e la Frusta. Come in ogni metroidvania che si rispetti, queste armi fungono anche da strumenti per aprire nuovi passaggi, ed è così che il nostro Ray sarà in grado di esplorare ogni singolo angolo della mappa.

Il raggiungimento di potenziamenti e abilità, come il doppio salto o l’omni scatto, sarà piuttosto rapido. Avremo subito a disposizione il salto sul muro e lo scatto, e questo mi ha fatto pensare, all’inizio, che ci fossero altre abilità diverse da quello del calssico metroidvania, ma in finale, ci troviamo ad avere all’incirca le stesse, con l’aggiunta ultima della maschera d’ossigeno, della carica subacquea e dell’omni scatto +, che servirà ad attarversare ostacoli e nemici.

In aggiunta alle armi e alle abilità, Ray potrà avvalersi di numerose tecniche, come il Mega Colpo o il Pugno Aereo, e combinazioni delle stesse, come il Montante o il Colpo di Grazia, con la possibilità di allenarle sotto la guida del vecchio procione Maestro Wu.

Mini boss e boss sono piuttosto numerosi e i combattimenti sono intrattenenti, fino a diventare anche piuttosto difficili, come quello contro Yokozuna, un sumoka meccanico dalle sembianze di un facocero. Questo boss è il primo a presentare addirittura tre livelli di energia e non sarà semplicissimo farlo fuori.

In conclusione, anche qui avremo un’altra tipica situazione ricorrente nei metroidvania, ovvero la fuga da un nemico troppo grosso e forte che non possiamo affrontare direttamente, che dovremo bruciare sul tempo e del quale dovremo schivare gli attacchi, in un inseguimento al cardiopalma che ormai è uno standard di questo genere di videogioco.

Estetica dieselpunk e architetture in stile orientale

A mio avviso, il vero punto di forza di questo gioco, è l’estetica, in una grafica che combina questo aspetto tipicamente dieselpunk con uno stile architettonico orientale.

Per chi se lo stesse chiedendo, il Dieselpunk è un sottogenere retrofuturistico della fantascienza, simile allo Steampunk o al Cyberpunk, che combina l’estetica della tecnologia a base di motori diesel del periodo tra le due guerre mondiali fino agli anni ’50, con elementi di tecnologia retrofuturista e sensibilità postmoderne. Il termine è stato coniato nel 2001 dal game designer Lewis Pollak per descrivere il suo gioco di ruolo “Children of the Sun” ed è stato successivamente applicato a diverse forme di arte visiva, musica, cinema, narrativa ed ingegneria.

F.I.S.T. grafica

In Joffre Street, infatti, le atmosfere, arricchite da una musica molto in linea, sono riconducibili a quelle degli anni Quaranta, Cinquanta, in particolar modo il locale del Duca, in cui sembra di fare un nostalgico tuffo nel passato, fatto di contrabbando e apparentemente spensierato edonismo.

Grazie all’Unreal Engine 4, con un rendering fisicamente accurato e texture incredibilmente dettagliate, il gioco offre una spettacolare resa visiva in 3D, che costituisce uno degli aspetti più interessanti e lodevoli di F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch.

Due parole sugli sviluppatori

La Shanghai TiGames Network Technology Co., Ltd. (TiGames) è uno studio di sviluppo specializzato in giochi hardcore, fondato da un gruppo di sviluppatori di videogiochi molto appassionati e competenti. Ufficialmente costituita a Shanghai nel 2016, TiGames ha rapidamente guadagnato l’attenzione del settore.

Nel 2017, lo studio ha lanciato con successo il suo primo titolo, Ancient Amuletor, su diverse piattaforme VR principali, tra cui PlayStation VR, Oculus, Steam VR e HTC Viveport. Il gioco è stato accolto positivamente sia dai giocatori che dall’industria, e successivamente sono stati rilasciati due pacchetti di espansione DLC, consolidando Ancient Amuletor come un punto di riferimento nel panorama dei giochi VR d’azione.

Attualmente, TiGames è impegnata nello sviluppo di un nuovo progetto di cui sappiamo ancora poco e che è stato annunciato nel 2023.

Si tratta di un action RPG incentrato sulla storia, intitolato The Winds Rising. Il gioco segue le vicende di una ragazza proveniente da un tranquillo villaggio, che si ritrova coinvolta in un’epica avventura dopo aver incontrato un cucciolo di mostro perduto. Questo incontro avrà conseguenze sul destino dell’intero regno, e sarà il giocatore a determinare il corso degli eventi. Il titolo promette un’esperienza di combattimento fluida e dinamica, una trama coinvolgente e immersiva, e un mondo di avventure in continua evoluzione.

Che dire, siamo davvero impazienti di saperne di più, ma la TiGames sembra essere particolarmente riservata e poco attiva sui social, tuttavia, esiste un canale Discord proprio di F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch, in cui discussioni tecniche e quant’altro sono piuttosto aggiornate e presenti.

Conclusioni

F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch è la storia di un’amicizia perduta e della ricerca di giustizia ed equilibrio, che dà il via all’alba di una nuova era in un metrodivania di stampo assolutamente classico ma altresì ben realizzato e soprattutto molto avvincente e con un livello di intrattenimento e divertimento elevato.

Ho un piccolo appunto personale da fare in merito alle musiche che non ho molto apprezzato. In alcuni casi sono addirittura fastidiose e imponenti. Per quanto ben realizzate, credo che, a tratti, sovrastino l’esperienza di gioco. Capisco la possibile volontà di aumentare il senso di adrenalina, ma in un metroidvania realizzato ad hoc come questo, non era necessario, in quanto adrenalina e coinvolgimento sono garantiti.

Altro piccolo – a volte grande – difetto di F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch è il parry, o il sistema di schivata e parata, in cui il tempismo è sì fondamentale, ma deve anche essere realizzabile. Inizialmente avremo a disposizione una coppia di manganelli elettrici che consumano punti e che non viene affatto spontaneo usare. Un altro metodo, che troveremo dopo un bel po’ di esplorazione, è la classica parata, illimitata ma comunque complicata e scomoda da usare.

Come ho già detto all’inizio dell’articolo, vale assolutamente la pena giocare F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch, sia per gli appassionati che i non. È realizzato bene, ha davvero pochissimi difetti tecnici e ha anche un cuore, e, a suo modo, una forte personalità.

F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch

F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch

“F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch si presenta come un metroidvania classico ma ben strutturato, capace di offrire un’esperienza di gioco solida e avvincente. Pur senza introdurre innovazioni sostanziali, il titolo brilla per la sua qualità estetica, l’ambientazione dieselpunk e la fluidità dei combattimenti. Gli appassionati del genere troveranno in questo gioco una sfida piacevole e coinvolgente, mentre i difetti minori, come il sistema di parry, non riescono a intaccare un prodotto che, nel complesso, merita di essere giocato.”

PRO

  • Ambientazione dieselpunk affascinante e ben realizzata
  • Gameplay fluido e dinamico, tipico dei metroidvania
  • Design visivo di alta qualità, con texture dettagliate
  • Combattimenti intensi e variegati
  • Storia interessante con temi di lealtà e amicizia

CON

  • Sistema di parry e schivata poco intuitivo e macchinoso
  • Musiche a volte invadenti e sovrastanti l’esperienza di gioco
  • Poche innovazioni a livello di gameplay rispetto ad altri metroidvania
SCORE: 7.8

7.8/10

Sono un'artista italiana che ha iniziato un po' tardi ad appassionarsi al mondo dei giochi ma che se ne è innamorata subito. Non sono una gran giocatrice e scelgo titoli che si adattino alle mie preferenze personali, ma posso apprezzare soprattutto i contenuti grafici e le soluzioni artistiche. Inoltre, sto imparando a conoscere anche tutte le affascinanti funzionalità del game development.