Il Mushroomvania di Basti Games si appresta a fare il suo grande ritorno con una nuova campagna Kickstarter, più determinato che mai!
Come stampa, giocatori, e soprattutto come esseri umani, ci rattrista profondamente quando vediamo un progetto che, nonostante le ottime premesse e l’investimento di tempo, lavoro, e passione, non riesce a raggiungere il suo obiettivo. Situazioni come queste spesso portano i creatori a ridimensionarsi, a rivalutare il cammino intrapreso, e nei casi più estremi, a gettare la spugna e abbandonare il proprio sogno.
È un destino che abbiamo visto colpire numerosi studi di sviluppo indipendenti e giovani sviluppatori solisti alle prime armi, che, nonostante l’intenso lavoro svolto, non riescono a cogliere i frutti del loro impegno. Temevamo che lo stesso destino potesse abbattersi su Sebastian—o, come preferisce essere chiamato, Basti—il giovane sviluppatore svedese dietro la serie Lone Fungus. Dopo il caloroso successo del primo capitolo, Basti stava per lanciare un prequel che, pur essendo tecnicamente un seguito, è ambientato anni prima degli eventi del gioco originale. Questo secondo capitolo ambiva a rivoluzionare radicalmente l’approccio stilistico, contenutistico e ludico del primo capitolo, puntando su un’estetica retro più distintiva e rinnovata.
Una scelta audace che, sebbene avesse l’intento di trasformare profondamente l’esperienza di Lone Fungus 2, lo esponeva a rischi non del tutto calcolabili. Proseguendo sulla stessa strada del primo capitolo, Basti avviò una campagna di crowdfunding su Kickstarter. Tuttavia, nonostante un avvio promettente, la campagna non riuscì a decollare, e l’entusiasmo travolgente dei primi giorni svanì rapidamente. I timori di Basti si rivelarono purtroppo fondati e, sebbene sostenuta da un buon numero di supporter, la campagna Kickstarter di Lone Fungus 2 non raggiunse l’obiettivo di finanziamento prefissato.
Un esito che avrebbe demoralizzato chiunque, probabilmente anche Basti stesso, che si è preso il tempo necessario per riflettere e valutare quale fosse la strada migliore da intraprendere dopo questo duro colpo.Tuttavia, come si suol dire, il fallimento non rappresenta necessariamente la fine; anzi, è spesso attraverso il fallimento che si apprendono le lezioni più preziose. Facendo tesoro di questa esperienza, Basti ha deciso di perfezionare il progetto, ribrandizzandolo con un nuovo nome e una nuova identità, arricchendolo con funzionalità innovative e preparandosi a rilanciare la campagna verso la fine del 2024.
Il fallimento è una lezione, non una scusa per rinunciare ai propri sogni
Accogliere il fallimento non è un errore. È invece erroneo considerarlo come una tappa conclusiva, priva di possibilità di riscatto. Accettare il fallimento non come un presagio di fine, ma come un’opportunità di trasformazione, costituisce il primo passo verso un futuro successo. Solo comprendendo le cause dell’insuccesso e individuando soluzioni alternative è possibile trasformare il fallimento in una nuova occasione.
Spesso, quando si esamina un progetto che non ha raggiunto i propri obiettivi, si tende a concentrarsi esclusivamente sugli aspetti negativi, che definiamo “fallimento”. Tuttavia, anche nella campagna Kickstarter di Lone Fungus 2, nonostante il risultato non sia stato quello sperato, vi sono stati elementi di grande valore. Il più significativo di questi è stato il sostegno di 768 sostenitori, che hanno manifestato un apprezzamento tangibile per il lavoro di Basti in questo arduo cammino.
Inoltre, come precedentemente accennato e ribadito dallo stesso Basti, il fallimento non deve essere interpretato come una conclusione definitiva, ma come un nuovo inizio. Questa esperienza ha fornito allo sviluppatore l’opportunità di analizzare e correggere gli errori, evitando che si ripetessero in futuro. Un primo errore identificato è stato il titolo del gioco, che, come spiegato da Basti, non rispecchiava adeguatamente il concetto del progetto, generando una percezione distorta o imprecisa del medesimo.
Un’altra lezione cruciale derivata da questa esperienza riguarda la strategia di marketing e promozione adottata da Basti, che, come lo stesso sviluppatore racconta, si era erroneamente focalizzata esclusivamente sulla grafica e sugli aspetti basilari del gameplay. Questo ha trascurato quello che, a nostro avviso, rappresenta uno dei principali punti di forza del secondo capitolo: le nuove e affascinanti caratteristiche che Basti sta sviluppando intorno al protagonista. Abilità che hanno il potenziale di arricchire significativamente l’esperienza di gioco di questo spin-off e meritano una maggiore enfasi.
Come recentemente condiviso da Basti in un aggiornamento su Kickstarter, quest’esperienza ha rappresentato un percorso di apprendimento profondo e significativo: «Vi sono estremamente grato per il vostro sostegno. Ho tratto importanti insegnamenti da questa esperienza e, sebbene avrei auspicato che il progetto fosse stato finanziato in questa fase per poter consegnare il gioco quanto prima, credo fermamente che ciò fosse scritto nel destino. Dovrò semplicemente lavorare con maggiore dedizione e realizzare un gioco ancora migliore!»
Rafforzato da queste preziose insegnamenti e animato da un rinnovato slancio, Basti è pronto a infondere al suo progetto un’energia e uno spirito senza pari, dando così vita alla tanto agognata rinascita attesa dai sostenitori, dopo quell’ultimo imprevisto passo falso.
Un nuovo inizio
Sareste in grado di intuire cosa ci ha colpito di più in Basti, ancor prima del suo progetto e delle sue competenze come sviluppatore? La sua incrollabile determinazione, la straordinaria tenacia e quel coraggio invidiabile che lo caratterizza in modo così evidente. Un coraggio che Basti ha dimostrato con grande abbondanza, non solo a seguito dell’esito avverso della campagna Kickstarter di Lone Fungus 2, ma soprattutto nelle sue ambiziose visioni creative.
Piuttosto che accontentarsi di offrire ai giocatori un semplice “more of the same” del primo capitolo, ha scelto di dare vita a un’opera che, come lo sviluppatore stesso, ha attraversato una profonda evoluzione. Una scelta audace e rischiosa, ma al contempo profondamente originale, che conferirà al gioco un carattere unico, con un’estetica nostalgica in 16-bit destinata a conquistare gli appassionati del retrogaming, rivelandosi potenzialmente come il suo nuovo asso nella manica.
È chiaro, tuttavia, che il cammino non sarà privo di insidie. La decisione di cambiare il nome del progetto rappresenta solo il primo passo di un percorso costellato di sfide che Basti dovrà affrontare nei mesi a venire. Il prossimo obiettivo sarà comprendere come i giocatori accoglieranno questo repentino cambio stilistico, che conferirà al secondo capitolo un’identità visiva notevolmente differente.
Un altro aspetto che seguiamo con particolare interesse è il gameplay, che, pur rimanendo ancorato alla struttura tipica del genere Metroidvania, subirà modifiche sostanziali tanto nel world-building quanto nel level design, oltre a una maggiore profondità del sistema di combattimento. La nostra speranza è che Basti sia riuscito a individuare e correggere i principali difetti che affliggevano la formula del primo capitolo, come una maggiore varietà nella fauna e un utilizzo più incisivo delle abilità fungine del protagonista, così da infondere maggiore profondità, complessità e attrattiva all’intera esperienza di gioco.
Ambientato millenni prima degli eventi del primo capitolo, Lone Fungus: Melody of Spores ci permetterà di vestire i panni di un antenato di Greencap, in un’epoca remota in cui le diverse tribù di funghi sono devastate e frammentate da una creatura mitologica conosciuta come “Spirit Beast”. Il nostro obiettivo sarà quello di adempiere a un’antica profezia e diventare l'”Hiertan”, una figura carismatica destinata a unire le varie tribù fungine nella lotta contro la Spirit Beast.
Proprio come il suo predecessore, Lone Fungus: Melody of Spores si presenta come un vasto Metroidvania ambientato in un mondo dominato dai funghi, che fonda la sua essenza ludica su un’esplorazione non lineare, un sistema di combattimento altamente personalizzabile e un universo traboccante di segreti, misteri e bauli nascosti, il tutto arricchito da una narrazione ambientale avvolta in un’affascinante lore fungina.
Come precedentemente accennato, il gioco funge da prequel, ambientato ere prima degli eventi vissuti in Lone Fungus, e ci consentirà di approfondire ulteriormente la lore del primo capitolo, immergendoci nella civiltà fungina tribale che un tempo popolava con abbondanza e varietà il mondo di gioco, il cui tragico epilogo ci è ben noto.
In uscita prossimamente su PC tramite Steam, Lone Fungus: Melody of Spores si appresta a lanciare la sua nuova campagna Kickstarter. Per maggiori informazioni a riguardo, vi invitiamo a seguire l’account X di Basti Games e di aggiungere la campagna ai vostri preferiti, così da ricevere una notifica al momento del lancio.
Concludiamo esprimendo il nostro più sincero in bocca al lupo a Sebastian per il proseguimento del suo ambizioso progetto.
È tutto per oggi. Alla prossima!