Riuscirai ad evolverti e sopravvivere, per sfuggire alla minaccia del Cilindro?
The Eternal Cylinder è un videogioco di esplorazione, sopravvivenza e mutazione ambientato in un mondo alieno affascinante e spietato, dove l’originalità è tanto nel concept quanto nella realizzazione artistica. Il gioco propone un universo in cui la logica evolutiva è stravolta, in cui ogni creatura può cambiare forma e funzione per adattarsi a un ambiente imprevedibile, mentre una forza misteriosa, un immenso cilindro cosmico, rotola instancabile sul paesaggio, distruggendo tutto ciò che incontra. In questo contesto, il giocatore assume il controllo di un piccolo branco di Trebhum, esseri apparentemente fragili ma dotati di una straordinaria capacità: quella di mutare il proprio corpo e sviluppare nuove abilità, nutrendosi di piante, materiali e altre forme di vita.
Quello che colpisce immediatamente di The Eternal Cylinder è la sua estetica visionaria, che abbandona qualsiasi riferimento al realismo per costruire una mitologia aliena inedita. Il gioco non è solo una corsa per la sopravvivenza, ma anche un viaggio attraverso biomi misteriosi e sistemi ecologici coerenti, in cui ogni nuova creatura, struttura o meccanismo è il risultato di una logica interna peculiare. Il mondo di gioco pulsa di vita strana, di architetture bizzarre, di flora e fauna che sembrano uscite da un sogno surreale, eppure ogni elemento ha un ruolo preciso e integrato nel funzionamento dell’ecosistema.
Assoluto protagonista è il Cilindro: un’entità gigantesca e inarrestabile, simile a un rullo infuocato, che avanza imperturbabile cancellando ogni forma di vita. È un simbolo potente e al tempo stesso una minaccia costante, una meccanica di gioco che obbliga il giocatore a esplorare, reagire e prendere decisioni rapide. Il Cilindro non è solo uno strumento di tensione narrativa, ma anche una metafora tangibile dell’inevitabilità e del cambiamento: un richiamo cosmico alla selezione naturale, alla fine delle civiltà, all’adattamento biologico come unica via per la sopravvivenza.
L’esperienza complessiva è quella di un’opera che si pone a metà tra racconto simbolico e meccanica survival. Lontano dai canoni più diffusi del genere, The Eternal Cylinder costruisce un mondo in cui l’osservazione è la chiave, in cui la sopravvivenza passa per la comprensione dell’ecosistema e la sperimentazione continua. Non è un gioco che si affida alla difficoltà tecnica o all’abilità di precisione, ma che premia la creatività, l’empatia verso le creature che si guidano, e la voglia di scoprire cosa si nasconde dietro l’orizzonte, prima che tutto venga annientato dal Cylindro.
In definitiva, The Eternal Cylinder è una proposta videoludica singolare e coraggiosa. Offre un mondo alieno straordinariamente dettagliato, una meccanica di gameplay unica e un messaggio nascosto tra le pieghe della sua follia creativa. Non è un gioco per tutti, ma per chi cerca “altro”, qualcosa capace di stupire, disturbare e far riflettere; rappresenta un’esperienza rara e preziosa.



ACE Team, studio visionario
Lo sviluppo di The Eternal Cylinder è stato affidato ad ACE Team, uno studio indipendente cileno fondato dai fratelli Edmundo, Carlos e Andrés Bordeu. ACE Team è conosciuto nel panorama videoludico per il suo stile unico, profondamente radicato in una visione artistica non convenzionale e spesso sperimentale. I loro lavori precedenti, come Zeno Clash, Rock of Ages e Abyss Odyssey, sono tutti esempi di produzioni che sfidano le logiche di mercato più tradizionali, puntando invece su un’identità visiva forte e su un design che spesso si avvicina all’assurdo e al surreale. Con The Eternal Cylinder, lo studio ha probabilmente raggiunto l’apice della propria poetica creativa, proponendo un’opera che unisce estetica visionaria e struttura ludica in un connubio senza compromessi.
Il percorso che ha portato alla realizzazione del gioco è stato lungo e articolato. ACE Team ha dichiarato di aver concepito il concept iniziale oltre dieci anni prima del rilascio ufficiale, e con un titolo leggermente diverso. Tuttavia, solo in seguito, grazie all’avanzamento tecnologico e al supporto economico adeguato, è stato possibile dare forma concreta a quell’idea originaria. Il team ha voluto costruire un mondo che fosse completamente estraneo all’immaginario umano, rifiutando qualsiasi riferimento terrestre nella flora, nella fauna e nella logica interna dell’ambiente. Questa ambizione si riflette non solo nella progettazione grafica, ma anche nelle meccaniche di gioco, nella colonna sonora e nella stessa concezione di narrazione. L’editore del titolo è Good Shepherd Entertainment, un’etichetta indie con sede ad Amsterdam, che ha costruito la propria reputazione pubblicando giochi fuori dagli schemi, con una predilezione per opere di alto valore artistico. Tra i loro titoli più noti figurano Phantom Doctrine, Monster Train e Where the Water Tastes Like Wine. La collaborazione tra ACE Team e Good Shepherd si è rivelata particolarmente fruttuosa, soprattutto perché l’editore ha lasciato ampio margine creativo agli sviluppatori, evitando di imporre vincoli di marketing o semplificazioni strutturali. Questo tipo di rapporto è raro nell’industria e ha permesso al gioco di restare fedele alla sua visione iniziale, senza compromessi commerciali.
Un aspetto interessante della produzione è anche la dimensione multiculturale del team, che, pur essendo in gran parte cileno, ha collaborato con artisti e tecnici di altre nazionalità. Questo ha contribuito alla costruzione di un mondo narrativamente stratificato. Si percepisce chiaramente la volontà di creare un’estetica post-identitaria, dove ogni creatura, architettura o fenomeno naturale è concepito ex novo, come parte di una mitologia auto-generata che non deve nulla alla tradizione terrestre.
Infine, non si può trascurare il ruolo del publisher nella gestione della comunicazione e della distribuzione. Good Shepherd ha scelto una strategia promozionale contenuta ma mirata, puntando su canali dedicati all’utenza indie più esigente e su festival di settore, come l’Indiecade e l’EGX. L’uscita del gioco su più piattaforme ha contribuito a dargli visibilità, pur restando un titolo di nicchia. Il risultato è stato una buona accoglienza da parte della critica specializzata e della community indipendente, che ha riconosciuto in The Eternal Cylinder un raro esempio di videogioco realmente autoriale, capace di incarnare una visione estetica e filosofica coerente e radicale.


Una trama singolare e creativa
The Eternal Cylinder si presenta con una trama volutamente minimale e frammentaria, ma densa di significato simbolico e metaforico. Non si tratta di una narrazione lineare o esplicita, bensì di un’esperienza narrativa che si costruisce attraverso l’esplorazione, la scoperta e le trasformazioni del branco di Trebhum. La storia di fondo è quella di un pianeta alieno devastato dall’avanzare inarrestabile del Cilindro eterno, una colossale entità cilindrica che inesorabilmente attraverso il paesaggio, spazzando via ogni forma di vita e cambiando radicalmente l’ambiente. Il giocatore veste i panni di un piccolo gruppo di creature conosciute come Trebhum, che si risvegliano in un mondo morente e ostile, con il compito di sopravvivere, adattarsi e scoprire i segreti di questo universo. La loro avventura è scandita da una serie di incontri con altre creature, da ambienti sempre più bizzarri e complessi, e dal bisogno continuo di mutare per superare le sfide poste dal Cilindro e dal territorio circostante. La trama si sviluppa attraverso eventi e scoperte ambientali più che con dialoghi o cutscene esplicative: ogni nuova mutazione, ogni incontro, ogni paesaggio attraversato arricchisce la comprensione del mondo e delle sue leggi.
Nonostante la scarsità di elementi narrativi espliciti, il gioco riesce a trasmettere un forte senso di urgenza e di decadenza. Il Cilindro è la manifestazione della distruzione inevitabile, ma anche del cambiamento continuo. La storia racconta, in modo simbolico, il ciclo vitale e la lotta per l’adattamento, con chiari richiami a tematiche ecologiche e filosofiche, come alla stessa teoria di Darwin. Ogni area esplorata rivela tracce di civiltà scomparse, rovine di architetture imponenti e indizi sulle origini di questo mondo, lasciando al giocatore il compito di ricostruire, pezzo dopo pezzo, la storia di un pianeta che sembra tanto antico quanto fragile.
Un elemento chiave della trama è il branco stesso: non è un singolo eroe, ma un collettivo di individui che si evolvono insieme, creando una narrazione corale e organica. Anche questi, se vogliamo, sono un richiamo simbolico alla comunità, da sempre punto fermo dell’essere umano. Le mutazioni rappresentano non solo un miglioramento funzionale, ma anche una trasformazione identitaria, un modo di reagire alle pressioni esterne e alle minacce.
Infine, va sottolineato che The Eternal Cylinder evita esplicitamente i classici schemi narrativi del “buono contro cattivo” o della missione da compiere per salvare il mondo. Il Cilindro non è un nemico da sconfiggere, ma una forza naturale e inevitabile, quasi una divinità inesorabile che ricorda i cicli cosmici. Questa scelta narrativa conferisce al gioco una profondità tematica non comune, spingendo il giocatore a riflettere sul senso della vita, della morte, dell’adattamento e del cambiamento continuo.
La trama di The Eternal Cylinder è insomma un mosaico di simbologie, misteri e scoperte, che si costruisce lentamente attraverso l’interazione col mondo e con le creature che lo abitano, offrendo un’esperienza che va ben oltre la semplice sopravvivenza e si trasforma in un racconto di evoluzione e trasformazione cosmica.



Temi reali nell’irreale
La narrativa si distingue per la sua natura atipica e contemplativa, lontana dagli stilemi classici del racconto videoludico. Il gioco utilizza la narrazione ambientale, la trasformazione fisica del branco e le interazioni con l’ecosistema per costruire un racconto immersivo e suggestivo. La storia emerge dall’esperienza stessa del giocatore, che è chiamato a interpretare simboli, scoprire i segreti celati nelle rovine e comprendere le logiche di un mondo radicalmente alieno.
A livello tematico, The Eternal Cylinder affronta con grande profondità concetti esistenziali e filosofici legati al cambiamento, alla sopravvivenza e all’adattamento. Il cilindro eterno che avanza inarrestabile rappresenta una forza cosmica inevitabile, simile al tempo o a un ciclo naturale, che elimina e rinnova la vita. Questo motore narrativo non è solo una minaccia meccanica, ma un simbolo potente della fragilità e della transitorietà di tutte le cose. La sua presenza costante induce un senso di urgenza e riflessione sul destino, sul sacrificio e sull’evoluzione.
La trasformazione fisica dei Trebhum, cuore pulsante del gameplay, è anche metafora di un’identità fluida, che si adatta e si reinventa di fronte a sfide impreviste. Questo processo di mutazione è carico di significato narrativo: ogni nuova abilità acquisita implica un cambiamento di prospettiva e una diversa modalità di interazione con il mondo. Si può interpretare come un invito a superare le rigidità, a evolvere in risposta all’ambiente, ma anche come una riflessione sulla natura stessa della vita, che non è statica ma dinamica e in continuo mutamento.
Un’altra tematica chiave è l’ecologia e l’interconnessione tra gli esseri viventi e il loro ambiente. Il mondo di gioco è costruito come un sistema interdipendente, dove ogni creatura, pianta o fenomeno naturale ha un ruolo preciso. Il giocatore è incoraggiato a osservare, studiare e rispettare queste relazioni, poiché solo così può trovare soluzioni per sopravvivere. Questo aspetto richiama le questioni contemporanee legate alla sostenibilità e al rapporto dell’uomo con la natura, trasposte però in un contesto alieno e fantastico.
The Eternal Cylinder si presta così a essere vissuto come una meditazione filosofica più che come una semplice storia, un’esperienza in cui il senso si costruisce dall’incontro tra il giocatore e il mondo di gioco. Inoltre, la componente corale del branco, che non è formato da un solo eroe ma da una comunità di individui mutanti, introduce un elemento di collettività e solidarietà. Questa scelta narrativa rompe con la tradizionale centralità dell’eroe singolo, proponendo invece una visione più complessa e realistica della sopravvivenza, dove il supporto reciproco e la diversità sono elementi fondamentali.
In conclusione, le tematiche toccate da questo titolo, attraverso la sua narrativa, rappresentano un punto di forza fondamentale del gioco. Offrono una riflessione profonda sulla vita, sulla morte, sull’evoluzione e sulla relazione con l’ambiente, veicolata da un linguaggio simbolico e non verbale che coinvolge emotivamente e intellettualmente il giocatore. Tutto sembra concorrere a rendere l’esperienza unica, riuscendo a trattare tutti i temi attuali dell’umanità, sia filosofici che sociali, o scientifici se vogliamo, trasportandoli però all’interno di un concept fantastico ma davvero lungimirante.



Art direction ispirata e di valore
Unreal Engine 4 permette di creare un mondo audace e originale, artisticamente parlando, che mostra un livello di dettaglio e una resa dinamica altamente suggestivi, soprattutto in termini di illuminazione e animazioni fluide. ACE Team ha saputo creare un universo coerente e ricco di particolari, dove ogni elemento contribuisce a costruire un’atmosfera surreale e aliena.
L’art direction è senza dubbio il cuore pulsante del comparto visivo: un tripudio di colori accesi e saturi si combinano a forme organiche e geometriche, in modo a volte dissonante, altre volte armonioso, generando un mondo che sembra vivo e in continuo mutamento. Le creature, le piante e le architetture sono progettate con un linguaggio visivo che rompe con qualsiasi riferimento realistico; ciò crea un senso di straniamento ma anche di meraviglia, quasi come se il giocatore stesse esplorando un sogno alieno. L’estetica è spesso paragonata a quella di opere surrealiste o fantascientifiche di avanguardia, con un tocco che ricorda anche alcune forme di arte contemporanea sperimentale.
A livello tecnico, il gioco si comporta molto bene anche su hardware non di ultima generazione, grazie a un’ottimizzazione curata. L’Unreal Engine 4 garantisce una fluidità di movimento e una gestione delle animazioni particolarmente curata, soprattutto nel modellare le mutazioni dei Trebhum, che sono rappresentate con un dettaglio sorprendente. Ogni mutazione comporta un cambiamento visivo immediato e credibile, dal quale si intuisce chiaramente l’impatto sul gameplay. Le animazioni delle creature sono fluide e naturali, con movimenti che variano dal delicato e quasi etereo al brutale e selvaggio, a seconda delle mutazioni e delle situazioni.
L’ambiente di gioco è ampio e variegato, composto da diversi biomi che si differenziano per palette cromatica, flora e fauna, e architetture. La transizione tra queste aree è gestita in modo molto organico, con elementi visivi che si fondono dolcemente l’uno nell’altro. Nonostante la complessità e l’originalità del mondo, il design mantiene un equilibrio funzionale, evitando il caos visivo e assicurando una chiara leggibilità degli elementi importanti per il gameplay.
Un altro aspetto degno di nota è l’uso della luce e delle ombre, che contribuiscono a enfatizzare l’atmosfera aliena e misteriosa. L’illuminazione dinamica segue il movimento del Cilindro e cambia in base al bioma, creando ambientazioni che vanno dal desolato e spettrale al vivido e quasi onirico. Questi effetti migliorano l’immersione e il coinvolgimento emotivo del giocatore, rendendo il viaggio nel mondo di The Eternal Cylinder un’esperienza visiva memorabile.
La direzione artistica, audace e innovativa, si conferma come una firma distintiva di ACE Team, capace di trasportare il giocatore in un universo alieno e affascinante, ben lontano dalle produzioni più convenzionali.


Sound design immersivo
Il comparto sonoro gioca un ruolo cruciale nel costruire l’atmosfera immersiva e aliena che caratterizza l’intera esperienza di gioco. ACE Team ha collaborato con compositori e sound designer esperti per creare una colonna sonora e un design audio che non si limitano a supportare la parte visiva, ma diventano elementi narrativi a sé stanti, capaci di comunicare emozioni, tensioni e misteri. La musica è dominata da sonorità ambientali e sperimentali, che oscillano tra tonalità evanescenti e momenti più intensi. Le tracce sono spesso composte da elementi elettronici e sintetici, mescolati a campionamenti di suoni naturali manipolati digitalmente, dando vita a un paesaggio sonoro alieno, etereo e talvolta inquietante. Questo approccio rispecchia perfettamente l’estetica visiva del gioco, accentuando la sensazione di trovarsi in un mondo lontano dalle coordinate terrestri.
Il sound design va oltre la semplice musica di sottofondo: ogni suono ambientale, dal fruscio delle piante alle vocalizzazioni dei Trebhum, ognuna singolare, è curato nel dettaglio per trasmettere un senso di vita organica e dinamica. Le creature e le mutazioni emettono suoni unici e distintivi, che variano a seconda dello stato emotivo o della funzione biologica che svolgono. Questo rende il branco vivo anche a livello uditivo, aumentando il coinvolgimento emotivo del giocatore. Particolarmente efficace è l’uso del silenzio o di suoni ovattati in momenti chiave, che contribuiscono a costruire suspense e a sottolineare la vulnerabilità del branco di fronte alla minaccia costante del Cilindro, come anche delle creature ostili. L’assenza di musica o l’uso limitato di effetti sonori amplifica il senso di solitudine e desolazione, facendo percepire in modo tangibile il peso del viaggio e della lotta per la sopravvivenza.
L’interazione sonora con l’ambiente è molto dettagliata: il giocatore può percepire i cambiamenti climatici, come il vento che scuote le piante o il rumore della terra che si crepa, e questo rafforza la sensazione di immersione in un ecosistema vivo. Inoltre, i segnali acustici vengono utilizzati anche come strumenti di gameplay: alcuni suoni indicano la presenza di risorse o pericoli nascosti, diventando così parte integrante della strategia di sopravvivenza.
Un altro punto di forza è la localizzazione del suono spaziale e la gestione del volume in funzione della distanza e della posizione del giocatore. Questo elemento contribuisce a dare profondità e tridimensionalità al mondo di gioco, facilitando l’orientamento e la percezione del contesto circostante.
Il comparto sonoro di The Eternal Cylinder è quindi una componente essenziale che contribuisce in modo decisivo a definire l’identità e l’atmosfera del gioco. La colonna sonora sperimentale, il sound design dettagliato e la cura nell’interazione ambientale creano un’esperienza auditiva avvolgente e coinvolgente, in grado di trasportare il giocatore in un universo alieno e affascinante. Senza questo livello di cura nel suono, l’impatto emotivo e immersivo dell’opera sarebbe molto meno efficace.


Gameplay e world building studiati e funzionali
Il gameplay si distingue per la sua fusione armonica tra meccaniche di sopravvivenza, esplorazione e mutazione, che si innestano in un world building profondamente originale e immersivo. ACE Team ha progettato un’esperienza in cui il giocatore non è semplicemente un osservatore o un combattente, ma un elemento dinamico in un ecosistema vivo, dove ogni scelta e mutazione incide direttamente sulla capacità di adattamento e sopravvivenza del branco. Non esistono veri e propri combattimenti, nel senso classico, né missioni strutturate. L’interazione con il mondo avviene attraverso la trasformazione e la curiosità: ogni scoperta è funzionale, ogni mutazione è un potenziamento, ogni membro del branco è un potenziale strumento per superare un ostacolo. Il giocatore non interpreta un singolo eroe, ma un intero gruppo, di cui potrà reclutare ogni elemento, scegliendone forma e capacità. Gestire il gruppo di Trebhum richiede attenzione, pianificazione e intuito. Alcuni di questi sviluppano zampe per saltare più in alto, altri narici giganti per aspirare oggetti o branchie per nuotare: ogni mutazione cambia radicalmente la dinamica del branco e la strategia da adottare.
La base del gameplay ruota quindi attorno al controllo di queste creature dall’aspetto curioso e flessibile, che possono acquisire nuove abilità e caratteristiche tramite mutazioni generate dall’assunzione di diverse sostanze e dall’interazione con l’ambiente. Questa meccanica di mutazione è il cuore ludico e narrativo del gioco: il giocatore deve studiare attentamente quali mutazioni adottare per superare ostacoli, alternando quale Trebhum controllare, e risolvere enigmi ambientali, fronteggiando le minacce naturali e il costante avanzare del Cilindro. Ogni mutazione ha effetti sia estetici sia funzionali, cambiando il modo in cui il branco può muoversi, difendersi o interagire con il mondo. Il sistema di mutazioni, complesso e variegato, stimola un approccio strategico e sperimentale. Il giocatore deve osservare le creature e gli elementi del mondo per comprendere quali caratteristiche possono essere assimilate e in che modo esse possono essere combinate per creare sinergie efficaci. Questa libertà di scelta rende il gameplay dinamico e personalizzato, evitando sensazioni di ripetitività e mantenendo alto l’interesse durante l’esplorazione.
L’esplorazione stessa è facilitata da un world building molto curato e originale. Il pianeta alieno è diviso in diversi biomi che presentano caratteristiche uniche e sfide specifiche. Ogni area è abitata da una fauna e una flora peculiari, che non solo arricchiscono l’estetica e l’atmosfera, ma influenzano direttamente le possibilità di mutazione e le strategie da adottare. La presenza di rovine e strutture enigmatiche suggerisce una civiltà antica e misteriosa, invitando il giocatore a scoprire frammenti di lore attraverso l’osservazione e l’interazione con l’ambiente.
Il Cilindro poi, presenza costante e inesorabile, aggiunge una tensione continua al gameplay. Questo gigantesco cilindro rotolante non è solo una minaccia ambientale, ma un elemento dinamico che modifica costantemente la mappa e impone un senso di urgenza. Il giocatore deve pianificare i propri spostamenti e mutazioni tenendo conto dell’avanzata del Cilindro, che alterna momenti di stasi ad altri di veloce rullo compressore, evitando di rimanere schiacciato o isolato. Questo introduce un elemento di pressione che contrasta con i momenti più contemplativi e rilassati dell’esplorazione. Il giocatore affronterà dunque due momenti distinti del gioco: quello esplorativo, in cui portare a termine obiettivi e fasi di sviluppo e sopravvivenza; e quello di vera e propria fuga, quando il Cilindro inizia la sua rotazione, costringendo i Trebhum a correre nell’area rimanente finché il cilindro non si ferma, rivelando così un nuovo bioma.
In conclusione, il gameplay e il world building di The Eternal Cylinder costituiscono una sinergia efficace e originale. Il sistema di mutazioni, unito a un’esplorazione libera ma guidata da una costante minaccia, e a un’ambientazione ricca di dettagli e misteri, genera un’esperienza coinvolgente, stimolante e mai banale. Questo rende il titolo un esempio significativo di come meccaniche ludiche e narrazione ambientale possano fondersi per creare un’esperienza videoludica profonda e memorabile, fornendo importanti spunti di riflessione sul ciclo di vita e di morte, che riguarda tutti noi.


Generalmente apprezzato
The Eternal Cylinder è senza dubbio un titolo che si distingue per la sua originalità e per la profondità con cui affronta temi complessi attraverso un approccio ludico e narrativo non convenzionale. ACE Team ha osato con una direzione artistica visionaria, un gameplay innovativo e una narrazione silenziosa che mette al centro l’esperienza emotiva e intellettuale del giocatore. Tuttavia, come ogni opera ambiziosa, presenta alcuni punti di forza evidenti ma anche limiti che meritano un’analisi critica approfondita.
Uno dei maggiori pregi del gioco risiede nella sua capacità di immergere il giocatore in un mondo alieno e coerente, dove ogni dettaglio contribuisce a costruire un’esperienza sensoriale totale. Questo la rende un’opera capace di stimolare l’immaginazione e di offrire una riflessione sul ciclo vitale, sulla sopravvivenza e sul cambiamento. La scelta di non affidarsi a una trama tradizionale ma di utilizzare la narrazione ambientale e simbolica è coraggiosa e permette una lettura personale e sfaccettata, ma al tempo stesso può risultare ostica per alcuni giocatori abituati a una narrazione più esplicita e lineare.
Dal punto di vista ludico, il sistema di mutazioni rappresenta un’innovazione significativa che arricchisce la formula del survival-adventure, spingendo il giocatore a sperimentare e a pianificare strategie adattative. Questa meccanica è ben integrata con il contesto narrativo e il world building, creando una sinergia rara e apprezzabile. Tuttavia, non mancano momenti in cui il gameplay può apparire ripetitivo o troppo lento, soprattutto nelle fasi di esplorazione più vaste, dove la gestione del branco e le mutazioni richiedono tempi di assestamento che possono rallentare il ritmo e la tensione.
Un altro aspetto critico riguarda la gestione della difficoltà e la curva di apprendimento: il gioco tende a privilegiare un approccio più riflessivo e contemplativo, che potrebbe non soddisfare chi cerca sfide più dinamiche o combattimenti intensi. La mancanza di un antagonista concreto da affrontare o di momenti di climax narrativo più definiti può lasciare un senso di incompletezza in chi predilige una struttura narrativa tradizionale e obiettivi più chiari.
Sul fronte tecnico, The Eternal Cylinder si comporta generalmente bene, con una buona ottimizzazione e un comparto visivo che sa colpire per originalità e coerenza stilistica. Tuttavia, in alcune situazioni si possono riscontrare piccole imperfezioni, come tempi di caricamento o leggeri rallentamenti in ambienti particolarmente complessi. Anche la gestione dell’intelligenza artificiale del branco a volte presenta incertezze, con comportamenti non aderenti alle intenzioni del giocatore, che possono creare momenti di frustrazione.
Dal punto di vista sonoro, la colonna sonora e il sound design si confermano punti di forza, ma la loro natura sperimentale e minimale potrebbe non essere gradita da tutti. L’assenza di una musica più varia o di temi ricorrenti più marcati limita forse l’impatto emotivo su larga scala, indirizzando l’esperienza verso un pubblico di nicchia più attento alle sfumature ambientali e meno alle soluzioni melodiche classiche.
In termini di world building, il gioco si distingue per la capacità di creare un universo vivo e credibile, ma allo stesso tempo molto enigmatico, che può risultare affascinante o frustrante a seconda delle aspettative del giocatore.

The Eternal Cylinder
PRO
- Direzione artistica, che è al contempo visionaria e coerente, capace di evocare un mondo alieno di straordinaria originalità
- Design delle creature, degli ambienti e delle mutazioni eccellente, che contribuisce a creare un’esperienza estetica rara e coinvolgente. Il motore grafico viene utilizzato in modo efficace per esaltare la bellezza surreale di questo universo
- Comparto sonoro, con il suo sound design sperimentale, a rafforzare ulteriormente l’immersione
- Gameplay, che con il sistema di mutazioni rappresenta un’innovazione notevole. La possibilità di modificare continuamente il branco per adattarsi alle sfide ambientali offre un livello di personalizzazione e strategia che pochi titoli riescono a proporre con altrettanta efficacia
- La componente esplorativa, insieme al world building ben curato, crea una dimensione di scoperta che stimola la curiosità e invita a immergersi nel mondo di gioco
- Tematiche profonde, ed integrate in modo assolutamente creativo
CON
- La narrativa non lineare e il ritmo spesso lento possono risultare ostici per chi preferisce una struttura più tradizionale e una progressione più immediata
- La ripetitività in alcune fasi di esplorazione e la gestione del branco a volte non intuitiva possono generare momenti di frustrazione