La complessa genesi di Six Days in Fallujah 

Il progetto Six Days in Fallujah era inizialmente in sviluppo presso Konami, con un’uscita prevista per il 2010. Tuttavia, dopo numerosi rinvii e le polemiche sollevate dai governi a causa del tema trattato — la guerra in Iraq e la brutale battaglia di Fallujah, ancora molto recente all’epoca — il titolo venne cancellato e apparentemente abbandonato.

Solo pochi anni fa, alcuni sviluppatori di Bungie hanno deciso di riportarlo in vita. Originariamente previsto per PS4, Xbox One e PC nel 2021, il gioco ha subito un ulteriore rinvio a causa delle critiche negative e, in alcuni casi, offensive da parte della stampa e dell’opinione pubblica.
Nonostante tutto, Six Days in Fallujah è tornato a giugno 2023 in accesso anticipato e continua a migliorare con aggiornamenti regolari.

Six Days in Fallujah

Guerra e videogioco: un equilibrio complesso

Lo scenario bellico è da sempre un elemento cardine dell’industria videoludica, con titoli tattici storici come Operation Flashpoint, Hidden and Dangerous, Delta Force (in attesa di un nuovo capitolo) e la serie classica di Ghost Recon. Questi giochi si caratterizzano per il controllo totale offerto al giocatore, permettendo di gestire liberamente le situazioni e di adottare strategie differenti in base agli scontri.

Negli anni, simulatori bellici sono stati commissionati anche dagli addestratori dell’esercito statunitense per scopi di formazione tattica e psicologica dei soldati, offrendo una visione realistica e non edulcorata del contesto bellico mostrandolo in tutta la sua cruda pericolosità e violenza.
Tuttavia, il genere tattico, con il suo approccio lento e complesso, ha lasciato progressivamente spazio a FPS bellici più immediati e accessibili, pensati per un pubblico più ampio. Serie come Medal of Honor e Call of Duty, nate con il supporto di Steven Spielberg dopo il successo di Salvate il soldato Ryan, sono state a lungo pilastri del genere, affiancate da titoli come Battlefield e il suo celebre spin-off Bad Company 2.Questi FPS, tuttavia, spesso rinunciano alla complessità tattica, offrendo un’esperienza più cinematografica e meno interattiva, ispirata ai film d’azione hollywoodiani. Rare volte hanno osato trattare temi controversi o raccontare eventi storici particolarmente delicati, per evitare ripercussioni mediatiche o danni reputazionali.
Six Days in Fallujah mira proprio a colmare questo vuoto, affrontando coraggiosamente il racconto di una delle battaglie più controverse attraverso le testimonianze di chi l’ha vissuta. Ma il pubblico e l’opinione pubblica sono pronti a questa sfida?

Six Days in Fallujah

Il gameplay innovativo di Six Days in Fallujah 

Il gameplay di Six Days in Fallujah è stato sviluppato grazie alla stretta collaborazione con soldati che hanno partecipato alla battaglia, e il lavoro del team nel ricostruire quei momenti è degno di nota.
L’ambientazione principale è la città di Fallujah, e gli scontri si svolgono attraverso operazioni “casa per casa”, con l’obiettivo di liberare edifici e/o interi quartieri dagli occupanti nemici. Un aspetto distintivo è la gestione semplice ma profonda del team: con un solo tasto, il giocatore può impartire ordini ai commilitoni, ma ogni azione deve essere pianificata con attenzione. Chi entra per primo in una stanza non sa mai cosa troverà, rendendo essenziale prevenire gli imprevisti, anche in modo non convenzionale, e adattarsi a ogni situazione.

Il gioco include una modalità a generazione procedurale, che assicura scontri sempre diversi e imprevedibili. Il sistema di shooting e le armi sono ben curati, e l’intelligenza artificiale sta migliorando con gli aggiornamenti.

Six Days in Fallujah gameplay

Quando sarà disponibile Six Days in Fallujah 

Attualmente, Six Days in Fallujah è disponibile in accesso anticipato su Steam. Il gioco offre una modalità multiplayer a obiettivi, missioni cooperative procedurali e le prime missioni della campagna single player.
Quando l’accesso anticipato sarà completato, il titolo verrà lanciato anche sulle console di nuova generazione.

L’uscita definitiva si avvicina, e il progetto promette di portare qualcosa di unico nel panorama degli FPS bellici.

Ciao sono Luca un videogiocatore di 27 anni e vivo a Brescia. Sempre alla ricerca di nuove esperienze nel settore videoludico e cinematografico.