L’Hype colpisce ancora, regalandoci un prodotto con molte problematicità e alcuni buoni elementi. Questo è Phantom Fury.
Phantom Fury, secondo i trailer e le promesse del team di sviluppo, doveva essere un passo avanti per il genere boomer shooter.
Durante il corso dell’intera campagna completata in circa 8 ore, si è rivelato un completo caos, rivelando tutte le problematiche e le idee poco chiare del team. Il problema più grande è stato letteralmente mostrare nei trailer un gameplay frenetico e scorrevole, un’elevata interattività e una storia con una struttura più cinematografica rispetto ai precedenti capitoli della serie.
Nella realtà, pad alla mano, la scomodità del sistema di controllo si percepisce molto e lo sbilanciamento generale non fanno altro che peggiorare la situazione.
3d Realms ha sprecato un’occasione importante.
Il Gameplay di Phantom Fury
Uno degli elementi fondamentali di un buon fps retro è la cura del gameplay, del feeling delle armi e il movimento.
Phantom Fury fallisce in molte di queste caratteristiche.
Il titolo propone un buon numero di armi da fuoco, ma solo alcune sono veramente efficienti. In combattimento è essenziale rimanere al riparo oppure attirare i nemici per eliminarli uno alla volta. Questo perché muoversi rapidamente è sconsigliato per via della mira estremamente precisa degli avversari.
Il ritrovamento di medikit e armature è estremamente raro oppure troppo frequente, per i vari problemi di bilanciamento in base alle diverse situazioni.
Il sistema di mira, in particolare con la mira assistita, permette di eliminare il nemico rapidamente se è inquadrato, indirizzando i colpi ai punti deboli, come testa o gambe.
In base alla tipologia di nemici incontrati è essenziale usare l’arma giusta, ma spesso basterà mettersi in una posizione lontana e scaricare molti caricatori della pistola standard contro il bersaglio, che non reagirà molto rapidamente, per via della scarsa intelligenza artificiale.
Armi Ravvicinate e Veicoli
Phantom Fury offre anche una buona varietà di armi ravvicinate, oltre al braccio bionico.
Il braccio bionico e la sega elettrica sono le uniche armi veramente utili, in particolare le armi ravvicinate sono consigliate per i mutanti.
Il braccio bionico è molto utile perché può eliminare quasi ogni nemico con un singolo colpo, con un cooldown di pochi secondi, che è possibile velocizzare potenziandolo. Le armi bianche sono più indicate come strumenti per risolvere gli enigmi ambientali, rispetto che vere e proprie risorse. In alcune sezioni bisogna pilotare dei veicoli. Il livello in cui pilotiamo un pick up armato è il più problematico per via del sistema di controllo del mezzo.
La guida risulterà molto imprecisa e vi troverete a guidare a zig zag cercando di mantenere stabile il mezzo.
Il pick up non subirà danni quando viene attaccato, ma stranamente quando arriverete a uno dei posti blocco prenderà fuoco misteriosamente e sarete obbligati a prenderne uno nuovo. Il secondo mezzo che viene utilizzato per una sezione scriptata è un elicottero d’assalto.
Bisognerà solamente eliminare degli elicotteri ma rispetto alla precedente è molto più gradevole.
Enigmi ambientali, Potenziamenti e Boss Fight
L’interazione con l’ambiente in Phantom Fury ha permesso di creare degli enigmi interessanti, ma per via del level design confusionario e una gestione della fisica mal riuscita, risultano spesso frustranti e abbassano il ritmo della narrazione nei momenti più importanti.
Alcuni dei peggiori sono la gru sul treno e la riattivazione dell’alimentazione a Los Alamos.
I potenziamenti sono utili a migliorare alcune caratteristiche come salute, armatura, ricarica del braccio bionico. Oltre a sbloccare talenti molto utili come generare uno scudo per parare i colpi avversari o trasportare armi pesanti come le torrette automatiche. Per potenziarsi bisogna recuperare una risorsa scientifica e accumularne il più possibile. Vista la difficoltà nel reperire questa risorsa è importante scegliere bene cosa potenziare, per evitare situazioni spiacevoli.
Phantom Fury ha boss di ogni genere, ma il bilanciamento non è il suo forte.
Si passa da un elicottero su un treno che può eliminare il giocatore in pochi secondi ad avere una comoda stanza con miriadi di munizioni e una porta per gestire facilmente un altro elicottero.
Lo sbilanciamento è molto pesante in molti combattimenti coi boss. Molto spesso la soluzione migliore è eliminarli rapidamente con armi pesanti, usando un approccio cauto dalla distanza.
Phantom Fury: Componente Tecnica
Phantom Fury nelle versioni console presenta gravi problemi tecnici. Diverse compenetrazioni, fisica ostica che può letteralmente uccidere il personaggio. Ci si può bloccare nel terreno o in uno spazio stretto e in certe aree più ampie è possibile avere pesanti cali di frame rate o stuttering.
Il titolo ha un grave problema con la gestione delle impostazioni e salvataggi. Al primo avvio potete impostare la difficoltà, sottotitoli, lingua e le varie impostazioni importanti dal menù, e tutto andrà normalmente.
Il problema nasce dal successivo avvio perché ogni volta che si ricarica una partita salvata, per reimpostare la difficoltà e le altre impostazioni bisognerà ricominciare il livello dall’inizio.
Un problema notevole è la mancanza del salvataggio rapido e libero del giocatore, vista la distanza spesso enorme tra un checkpoint e quello successivo.
Phantom Fury: Componente Narrativa
Phantom Fury dal punto di narrativo è un buon titolo, ben scritto e con colpi di scena interessanti, ma con un taglio netto nel finale. La trama è narrata attraverso comunicazioni radio con i membri della GDF e le varie mail nei diversi terminali sparsi per i vari livelli.
I personaggi per quanto non siano molto approfonditi hanno una chiara personalità e la recitazione è discreta. Purtroppo è stato dedicato solo un piccolo cameo a John Blade, un grande spreco di un personaggio importante di Sin.
Componente Artistica
Phantom Fury avrà molti difetti ma dal punto di vista estetico è una meraviglia. Ogni scenario, dalle città ai laboratori sotterranei, passando per i deserti è sempre uno spettacolo. Vale la pena osservare lo stile unico e curato nella realizzazione.
Ogni inquadratura ricalca molto l’estetica dei classici film e fps anni 90, in particolare molte ambientazioni sono un chiaro richiamo e quasi remake di diverse sezioni della versione di Duke Nukem Forever del 2001.
Dal punto di vista musicale il titolo regala molti brani interessanti e veramente azzeccati che alzano notevolmente il livello del gioco, quasi oscurando gli innegabili difetti.
L’utilizzo del nuovo stile low poly ma tendente al più realistico ha il suo perché e sa regalare scorci particolari.
Il Problema del Bilanciamento
Phantom Fury è un titolo notevolmente sbilanciato, con sezioni estremamente frustranti e altre più rilassate dove le risorse abbondano.
Questo si poteva arginare aggiungendo diverse opzioni di personalizzazione dell’esperienza di gioco, come già fatto dall’ottimo Warhammer 40000 Bolt Gun. I livelli di difficoltà in Phantom Fury sono impostati molto male e questo può far perdere molti possibili nuovi giocatori a 3d Realms.
Resoconto Finale
3D Realms ha perso una grande occasione con Phantom Fury. Gravi problemi dal punto di vista del gameplay e lato tecnico abbassano drasticamente la qualità di un titolo che aveva le potenzialità di essere un buon shooter. Per fortuna la trama e il livello artistico salvano il titolo da una bocciatura completa e ben più seria. Sebbene Phantom Fury sia un titolo coraggioso, mostra le conseguenze del non corretto bilanciamento tra grafica, narrazione, level design e gameplay.
Phantom Fury
PRO
- Atmosfera azzeccata
- Stile grafico originale
- Regia e scrittura discreta
- John Blade
CON
- Diversi problemi di framerate e scatti
- Problemi nel combattimento e sistema di guida
- Problemi di level design
- Difficoltà sbilanciata su boss ed enigmi