Un nuovo brivido firmato PIT Games e Serafini Productions

Quando parliamo di horror psicologico, c’è una linea sottile tra suggestione e tensione autentica. Ghost Frequency, sviluppato da PIT Games e pubblicato da Serafini Productions, si muove esattamente su quel confine, mettendo da parte mostri e cliché per affacciarsi su un territorio più realistico e insidioso: quello delle indagini paranormali ispirate a eventi (più o meno) veri. Disponibile su Steam a partire dal 26 maggio e in arrivo su Nintendo Switch il 29 maggio, il gioco si presenta come una breve ma intensa esperienza horror in prima persona, con una visuale in stile bodycam che amplifica il senso di immersione e claustrofobia.

Una storia ispirata alla realtà

Alla base del gioco c’è una collaborazione decisamente particolare: quella con il PITParanormal Investigation Team, un duo italiano attivo da anni nel campo delle indagini paranormali. Non si tratta solo di una fonte d’ispirazione generica: Ghost Frequency ricrea fedelmente la loro app Ghost Finder, usata realmente sul campo, rendendola il fulcro dell’interazione ludica.

Il protagonista del gioco è Mark, un esperto cacciatore di fantasmi che si avventura in una casa abbandonata nel cuore del bosco per far luce sulla misteriosa scomparsa di due colleghi, Lisa e Ben, inghiottiti dal silenzio durante una spedizione precedente. A supportarlo a distanza, via radio, c’è Emily, la partner del team, che guida il giocatore tra corridoi oscuri, interferenze e apparizioni inspiegabili.

La narrativa si sviluppa non tanto attraverso cutscene o dialoghi serrati, quanto piuttosto tramite l’esplorazione e l’uso degli strumenti di indagine. Un approccio che funziona: l’atmosfera si costruisce lentamente, pezzo dopo pezzo, alimentata dalla sensazione costante che qualcosa stia osservando dalle ombre.

PIT

Indagare nell’oscurità: gameplay e strumenti

Dal punto di vista del gameplay, Ghost Frequency propone un’esperienza piuttosto lineare ma densa, pensata per durare poco ma lasciare il segno. L’esplorazione si svolge all’interno della casa, in un ambiente labirintico e ripetitivo, costellato da armadi, letti e un numero spropositato di cassetti apribili. Una scelta che, se inizialmente può sembrare bizzarra, si rivela funzionale: il disorientamento è parte integrante del design, coadiuvato da un sistema di illuminazione scarno e una torcia che – ovviamente – ha una batteria limitata.

È proprio durante l’esplorazione che entra in gioco la Ghost Finder App, vero cuore pulsante dell’esperienza. Al suo interno troviamo tre strumenti fondamentali:

  • Il Rilevatore EMF: segnala variazioni nei campi elettromagnetici, identificando aree ad alto potenziale paranormale.
  • Il Registratore EVP: capta voci e suoni ultraterreni che sfuggono all’orecchio umano.
  • La Termocamera IR: rivela presenze invisibili attraverso impronte termiche anomale.

Il giocatore è chiamato a utilizzare questi strumenti in sequenza per raccogliere prove, piazzare telecamere ambientali, analizzare documenti e reagire ai fenomeni che, con crescente intensità, iniziano a manifestarsi.

Non mancano i classici jump scare, ma Ghost Frequency preferisce giocare con l’ansia a lungo termine, con rumori lontani, presenze fugaci e ambienti che si trasformano in modo sottile ma inquietante. Alcuni momenti sono decisamente efficaci: basti pensare al momento in cui, esaurite le batterie, ci si ritrova a camminare con un accendino come unica fonte di luce, guidati solo dal suono della radio.

Breve, ma non banale

Nonostante la sua natura di progetto secondario rispetto alla più ambiziosa serie BrokenLore – di cui abbiamo già parlato in occasione di Unfollow, Low e Don’t Watch, Ghost Frequency dimostra una sorprendente solidità. È breve, certo: l’achievement per completarlo in meno di 20 minuti non mente. Ma con un po’ di esplorazione, qualche deviazione e una sana dose di cautela, la prima partita può tranquillamente durare un’ora e mezza o più.

Non ci sono salvataggi o checkpoint: l’esperienza va vissuta tutta d’un fiato, cosa che, paradossalmente, gioca a favore del coinvolgimento. Interrompere la sessione rischia di spezzare la tensione, mentre portarla a termine in una sola run regala un senso di immersione autentica e un crescendo narrativo ben costruito.

La conclusione del gioco, che ovviamente non riveleremo, lascia spazio a interrogativi e suggestioni. Alcuni elementi fanno pensare che si tratti di un prologo, un assaggio di qualcosa di più grande in arrivo forse proprio all’interno dell’universo BrokenLore. Altri, invece, suggeriscono che Ghost Frequency sia un esercizio di stile, un’eco isolata pensata per far tremare le mani e spegnersi come una fiamma nell’oscurità.

Ghost Frequency

Un titolo per chi ama farsi suggestionare

Ghost Frequency non è pensato per chi cerca un horror pieno di azione o mostri da abbattere a colpi di shotgun. È un’esperienza raccolta, quasi intima, che punta tutto sull’atmosfera e sull’inquietudine strisciante. Certo, l’impianto ludico è semplice, l’interazione limitata, e gli ambienti tendono a ripetersi, ma il risultato finale è comunque capace di colpire, specialmente se ci si lascia suggestionare dal tema del paranormale.

E poi diciamolo: entrare nella casa con la sensazione che “stavolta tocchi a te”, controllare i livelli EMF con il sudore che ti appanna la vista, sentire rumori, voci flebili e vedere volare oggetti mentre scorri le registrazioni… sono tutte cose che, anche dopo aver spento il computer, continuano a frullarti in testa.

Ghost Frequency

Conclusioni

Con un prezzo accessibile e una durata contenuta, Ghost Frequency si propone come una sorta di “esperimento interattivo” tra documentario e horror psicologico. Chi ha apprezzato le atmosfere di BrokenLore, o segue da tempo il lavoro del PIT, troverà in questo titolo una piccola gemma da non sottovalutare.

Non sarà il gioco dell’anno, e non punta a esserlo. Ma nel suo piccolo, riesce a disturbare, a coinvolgere e, in un paio di momenti, anche a far esclamare un sincero “Wow!”, proprio come è successo a chi scrive. E in fondo, non è forse questo che chiediamo a un buon horror?

Ghost Frequency

Se volete saperne di più:

Ghost Frequency su Steam

Serafini Productions Sito Ufficiale

Sono un'artista italiana che ha iniziato un po' tardi ad appassionarsi al mondo dei giochi ma che se ne è innamorata subito. Non sono una gran giocatrice e scelgo titoli che si adattino alle mie preferenze personali, ma posso apprezzare soprattutto i contenuti grafici e le soluzioni artistiche. Inoltre, sto imparando a conoscere anche tutte le affascinanti funzionalità del game development.