I segreti nascosti nel nuovo trailer di Doom: The Dark Ages, l’elettrizzante nuovo capitolo dell’iconica saga di id Software.

Doom: The Dark Ages

Doom: The Dark Ages è il terzo capitolo sviluppato dal team guidato da Marty Stratton e Hugo Martin, un duo che ha saputo rilanciare la serie dopo il periodo critico successivo a Doom 3 e al discusso progetto noto internamente come “Call of Doom”, per via della sua somiglianza con Call of Duty. Hugo Martin, grazie alla sua profonda conoscenza della lore e alla padronanza totale della serie, ha riportato il franchise al suo massimo splendore.

Con Doom: The Dark Ages, il team ha puntato ancora più in alto, creando un gioco ambizioso e colossale, che combina narrazione tramite cutscene e gameplay, introducendo importanti novità. Martin ha sottolineato un aspetto cruciale per il futuro della saga: ogni titolo di Doom non sarà mai un semplice “more of the same”. Ogni capitolo avrà meccaniche uniche, rendendolo sempre innovativo rispetto ai precedenti:

  • Doom 2016: azione veloce e frenetica.
  • Doom Eternal: combattimenti verticali e tecnici.
  • Doom: The Dark Ages: uno stile di combattimento più pesante e “lento”, con il giocatore che si trasforma in un vero e proprio carro armato di ferro, affrontando eserciti di demoni ancora più imponenti.

Nel nostro approfondimento di oggi, ci immergeremo nell’ultimo capitolo a cui ha lavorato id Software negli ultimi anni. In particolare, esamineremo il più recente trailer svelato dalla compagnia durante il Developer Direct di Xbox, analizzando tutte le curiosità, le novità e i dettagli che vi sono racchiusi.

Doom: The Dark Ages

Un nuovo punto di partenza per la storia

Doom: The Dark Ages si presenta come un prequel che si collega direttamente a Doom 2016, fungendo da perfetto punto d’ingresso per i nuovi giocatori. La campagna principale è stata al centro dello sviluppo, dando vita a una narrazione corposa, che include eventi precedentemente solo accennati nei codex di Doom 2016 ed Eternal. Vedremo il comandante Valen, noto come “il traditore” in Doom Eternal, e nuovi personaggi enigmatici come un misterioso Makyr e alcuni sacerdoti infernali, che potrebbero essere avversari dello Slayer. Questo capitolo esplorerà l’evoluzione dello Slayer, dal suo passato regale e leggendario come leader delle Sentinelle alla sua caduta, culminando con gli eventi di Doom 2016. Secondo Hugo Martin, la campagna sarà lunga e immersiva, con un DLC narrativo già previsto. Doom: The Dark Ages rappresenta solo l’inizio di una nuova fase per la saga.

il mondo di gioco

Il combattimento melee in Doom: The Dark Ages

Una delle novità più interessanti è il nuovo sistema di combattimento melee, che introduce tre armi ravvicinate, ognuna con effetti unici:

  1. Guanto elettrificato: sferra fino ad un massimo di 3 pugni potenti che possono stordire e danneggiare nemici vicini.
  2. Catena con palla spinata: ideale per abbattere nemici più grandi e rendere le uccisioni epiche ancora più soddisfacenti sia nella modalità convenzionale che personalizzandole con l’ausilio di armi ravvicinate.
  3. Mazza chiodata: estremamente potente e letale.

Queste opzioni ampliano ulteriormente il gameplay, offrendo nuovi modi di affrontare i combattimenti.

Doom: The Dark Ages

Lo Scudo Sega: la nuova fidata arma primaria dello Slayer

Lo scudo è una delle novità principali. Lo avevamo già intravisto nel precedente trailer ma nel nuovo gameplay esprime tutta la sua potenza. Il suo utilizzo permette di:

  • Parare colpi nemici, una novità assoluta per Doom.
  • Effettuare parry, deflettendo i proiettili verdi o gli attacchi ravvicinati, creando finestre per contrattacchi devastanti.
  • Lanciare la sega montata sullo scudo, utile per stordire o abbattere nemici corazzati come draghi o demoni che – indeboliti dalla costante azione della sega – sono più vulnerabili agli attacchi del giocatore.
  • Lanciare l’intero scudo per eliminare o stordire gruppi di nemici e in alcuni casi si rivela essenziale per abbattere gli scudi Argent delle sentinelle corrotte.

Inoltre, lo scudo è essenziale per interagire con l’ambiente, risolvendo enigmi e superando ostacoli sostituendo così la mancanza del salto potenziato, mancanza che si era fatta ben notare nel precedente capitolo.

Doom: The Dark Ages

Combattimento con armi da fuoco

Le armi classiche tornano, ma con migliorie notevoli in termini di efficacia e spettacolarità:

  • La doppietta è ora più potente, capace di abbattere nemici con un solo colpo anche da una lunga distanza mentre nella breve distanza, un singolo di doppietta può eliminare fino a quattro Imp.
  • Il fucile al plasma ha due modalità: una standard e una doppia alimentata da una sfera al plasma.
  • Lo spara paletti ispirato a Painkiller, impala i demoni alle pareti, con grande soddisfazione.
  • Lo spara teschi, una novità assoluta, utilizza le schegge di teschi distrutti come proiettili, perfetto per eliminare gruppi di nemici.

Dalle informazioni che abbiamo, l’elenco potrebbe non essere completo e solo nei prossimi mesi scopriremo se ci saranno ulteriori novità.

La sparateschi

Scopriamo gli Atlan e i draghi

Per la prima volta, dopo anni di richieste, i giocatori potranno pilotare gli Atlan, enormi mech alti 30 piani, già visti in Doom Eternal e in The Ancient Gods parte 2. Questi potenti veicoli sono un’arma essenziale delle sentinelle per abbattere i titani, i demoni più colossali esistenti.

Gli Atlan possiedono:

  • Combattimento ravvicinato, con pugni e calci potenziati e uno scatto che permette di evitare i colpi più devastanti.
  • Combattimento a distanza, nel trailer è stata mostrata solo la Gatling tripla.

Altra novità sono i draghi cibernetici, capaci di volare, sputare fuoco e utilizzare armi montate (Gatling). Queste sezioni offrono novità, varietà e maggiore spettacolarità al gameplay.

Addio al multiplayer

Il team di ID Software ha compiuto una scelta coraggiosa, interamente a favore dell’essenza di Doom. Hanno deciso di abbandonare il multiplayer per concentrarsi completamente sulla campagna single player, così da approfondire la narrazione e implementare meccaniche complesse, come le sezioni dedicate agli Atlan e ai draghi. Vista l’enorme portata degli eventi narrati in Doom: The Dark Ages, questa decisione consente al team di dedicarsi interamente alla creazione di un’esperienza di gioco straordinaria e coerente.

La nuova struttura delle aree

Doom: The Dark Ages introduce una nuova struttura per le aree di gioco. Ogni mappa sarà vasta e ricca di contenuti, tra cui side quest, dungeon, segreti da scovare, oltre a numerosi equipaggiamenti e abilità da scoprire. Questa impostazione consente di alternare sezioni più aperte ad altre più lineari, offrendo una maggiore varietà di esplorazione. I giocatori avranno la libertà di esplorare queste aree a loro piacimento o di concentrarsi esclusivamente sulla campagna principale. Resta da capire come sarà strutturata la nuova mappa: se manterrà un design in 3D o se verrà ulteriormente migliorata per facilitare l’esplorazione.

Doom. The Dark Ages

L’incredibile accessibilità e adattabilità dell’esperienza di gioco

Marty Stratton, Hugo Martin e Phil Spencer condividono una qualità fondamentale: sanno ascoltare i giocatori e la community. Molti fan di Doom Eternal hanno criticato alcune sezioni del gioco, come le sequenze platform e l’estrema tecnicità di combattimenti contro boss come la Khan Makyr e il Dark Lord in Doom Eternal e in The Ancient Gods – Parte 2. Queste osservazioni hanno spinto il team a rivedere il gameplay, rendendolo più pesante e vicino alle origini della serie. Inoltre, hanno sviluppato un sistema di personalizzazione dell’esperienza che copre ogni aspetto del gioco. Grazie a un’ampia gamma di opzioni, ogni partita può essere modulata per adattarsi alle preferenze del giocatore, semplificando o complicando ogni situazione. Queste personalizzazioni riguardano non solo lo Slayer, ma anche l’Atlan e perfino il Drago.

Quando uscirà Doom: The Dark Ages

Doom: The Dark Ages sarà disponibile dal 15 maggio su Game Pass, Xbox Series X/S, PC e PS5. Questo capitolo ha tutte le carte in regola per diventare il più grande e ambizioso Doom di sempre. Lo studio si trova davanti a un’opportunità unica: con il giusto impegno e la cura nei dettagli, potrebbe competere per il titolo di Game of the Year.

Rip and tear!

Ciao sono Luca un videogiocatore di 27 anni e vivo a Brescia. Sempre alla ricerca di nuove esperienze nel settore videoludico e cinematografico.