Riscopriamo Deus Ex, una delle opere più straordinarie e influenti nella storia del gaming, frutto della della mente brillante e della visione pionieristica del visionario Warren Spector.

Deus Ex

Il visionario creatore di Deus Ex 

Warren Spector, ambizioso game designer già creatore dell’ottimo System Shock – uno dei primi esempi di immersive sim – ha lasciato un segno indelebile nell’industria videoludica. Dopo anni di esperienza in Origin, EA e Looking Glass Studios, Spector propose un’idea all’epoca rivoluzionaria: il primo Deus Ex, inizialmente chiamato Majestic Revelations.

L’obiettivo era chiaro: infrangere gli schemi imposti dai generi tradizionali e offrire al giocatore una libertà senza precedenti nella gestione delle situazioni. Scelte di approccio come combattimento, stealth e dialogo, oggi comuni negli RPG, erano allora una novità assoluta. Grazie al supporto di John Romero e del suo studio Ion Storm, Deus Ex e Warren Spector entrarono nell’olimpo del settore videoludico.

Un’analisi del primo capitolo di Deus Ex

La sequenza di apertura del gioco è iconica e mette subito in chiaro la natura ambigua del mondo in cui il giocatore si troverà immerso. Bob Page e il suo braccio destro, Walton Simons, esperto nell’arte degli interrogatori, vengono introdotti attraverso un dialogo enigmatico, ricco di sfaccettature che verranno svelate nel corso del gioco. La prima missione si svolge in un molo, dove il giocatore riceve una serie di obiettivi, e qui Deus Ex cambia le regole: la libertà di scelta è totale, con conseguenze dirette e tangibili. La mappa della Statua della Libertà è ampia e offre diversi percorsi, più o meno pericolosi.

Si può affrontare frontalmente la sicurezza, sfidando armature pesanti e telecamere armate, oppure adottare un approccio più strategico, scalando container impilati per aggirare la maggior parte della resistenza. Ogni mappa offre un’ampia gamma di opportunità, permettendo al giocatore di sfruttare al meglio le proprie abilità sbloccabili.

Deus Ex e il cyberpunk

Deus Ex rappresenta una delle migliori espressioni della cultura cyberpunk nel mondo videoludico. Le ambientazioni variano da scenari cupi a città illuminate e lussuose, mentre i personaggi presentano innesti cibernetici più o meno invasivi, influenzando il modo in cui il giocatore può interagire con loro. Ad esempio, il trafficante delle fogne, potenziato da innesti cibernetici, richiede un approccio pacifico per essere affrontato con successo.

Al contrario, uno degli scontri più memorabili del gioco è contro l’agente Gunther Hermann, un essere più macchina che uomo, chiaramente ispirato a Roy Batty di Blade Runner. Questo scontro può essere risolto facilmente usando la sua frase di autodistruzione oppure affrontandolo direttamente in un combattimento impegnativo, che richiede una perfetta padronanza delle meccaniche di gioco.

Il sistema di potenziamenti di Deus Ex è complesso e articolato, offrendo una vasta gamma di abilità cibernetiche che possono ribaltare qualsiasi situazione. I temi trattati, come i rischi della tecnologia, il controllo dei media, le intelligenze artificiali e le cospirazioni governative, rendono il gioco un vero manifesto del cyberpunk.

Deus Ex e l’11 settembre 

Il gioco non si risparmia sulle cospirazioni, presentando un mondo in cui teorie come i Men in Black, gli alieni, l’Area 51 e gli Illuminati – tanto per citarne alcuni –  sono reali. Nella prima missione, si notano due dettagli inquietanti: la testa distrutta della Statua della Libertà, simbolo della caduta della libertà ad opera di un atto di matrice terroristica francese, e l’assenza delle Torri Gemelle nella skyline di New York. Quest’ultimo elemento non era frutto di una premonizione, bensì di una limitazione tecnica dell’Unreal Engine, giustificata successivamente con un attacco terroristico nella lore del gioco.

Tragicamente, pochi mesi dopo l’uscita di Deus Ex, avvenne l’11 settembre. Questo portò a critiche infondate e a teorie complottiste secondo cui il gioco avrebbe predetto l’attentato. In realtà, Deus Ex non profetizzò l’11 settembre, ma descrisse con sorprendente precisione il mondo online attuale.

Deus Ex

Deus Ex e Facebook 

Un dettaglio intrigante del gioco è l’intelligenza artificiale Morpheus, che si trova nella base degli Illuminati. Sebbene incompleta, Morpheus rivela che, in futuro, le persone creeranno volontariamente profili online, condividendo informazioni personali accessibili a chiunque, comprese le aziende. JC Denton, il protagonista, rimane scioccato da questa rivelazione, dando vita a un dialogo profondo sulla libertà e l’identità individuale. Questa scena è particolarmente impattante oggi, in un’epoca in cui la previsione di Morpheus è diventata una realtà.

JC Denton: il perfetto punto d’ingresso nel mondo di gioco

JC Denton è un protagonista ideale: altamente personalizzabile in termini di abilità e personalità, e perfettamente calibrato per introdurre il giocatore alla narrazione. Essendo una recluta, scopre il mondo di gioco con lo stesso stupore del giocatore, rendendo ogni rivelazione (nel corso del gioco ce ne saranno tante e tutte spiazzanti) ancora più coinvolgente.

Il suo design si ispira chiaramente a Matrix, in particolare a Morpheus, con il classico trench nero e gli immancabili occhiali scuri. Il livello di immedesimazione che offre questo personaggio al giocatore è totale, simbiotico: JC si adatta completamente al giocatore, permettendo di scegliere e sfruttare al massimo le sue capacità in modo da affrontare le situazioni con una gamma vastissima di soluzioni: dall’uso di potenziamenti a strategie alternative.

Vale la pena recuperare Deus Ex nel 2025?

Per i giocatori più giovani, Deus Ex potrebbe apparire datato, ma offre una libertà e una profondità che oggi sembrano quasi irraggiungibili nei titoli moderni. Il suo approccio iniziale, seppur complesso, si rivela incredibilmente gratificante non appena si assimilano le meccaniche di base. Esplorare le sue città, svelare complotti e immergersi in una delle esperienze videoludiche più influenti della storia è cruciale per comprendere appieno il potenziale del medium. Deus Ex è un titolo che merita assolutamente di essere riscoperto, pur tenendo presente la sua età e la sfida che propone.

Resta sempre viva la speranza di un remake…

Ciao sono Luca un videogiocatore di 27 anni e vivo a Brescia. Sempre alla ricerca di nuove esperienze nel settore videoludico e cinematografico.