La recensione dell’ultima, ambiziosa opera di Obsidian Entertainment.

Avowed

Obsidian torna in grande stile con Avowed, un titolo segnato da un sviluppo travagliato e ben due reboot interni, accompagnato da numerose difficoltà che che ne hanno rallentato la produzione. Grazie all’acquisizione da parte di Microsoft, lo studio ha potuto contare su un supporto decisivo, che gli ha consentito di lanciare titoli di alta qualità e originalità, come Pentiment e The Outer Worlds. Questa nuova stabilità ha permesso a Obsidian di perfezionare Avowed, adattandolo agli standard elevati dello studio, per offrire un’esperienza coinvolgente e di grande impatto.

Dunque, senza ulteriori indugi, avventuriamoci insieme verso le Terre Viventi per scoprire le potenzialità, i numerosi pregi e gli inevitabili difetti della nuova ambiziosa IP di Obsidian.

Una trama che alterna momenti di grande brillantezza a passaggi altrettanto deludenti

In pieno stile Obsidian, Avowed punta moltissimo sulla narrazione e sulla caratterizzazione dei personaggi, siano essi principali o secondari. La cura per le storie, le personalità e il modo di agire di ogni personaggio è notevole. Compagni, alleati o nemici riescono sempre a sorprendere con svolte narrative inaspettate, modificando il corso degli eventi in modo dinamico.

La trama parte in modo molto classico: dopo la creazione del personaggio, attraverso un buon editor, il giocatore viene introdotto alle meccaniche di base tramite un tutorial su un’isola. Qui viene presentato anche il sistema di dialoghi, che in pieno stile Obsidian e GdR classici è profondo e ricco di opzioni, con un livello di scrittura elevato persino nelle situazioni più semplici.

Superato il tutorial, il giocatore viene immerso nel mondo vasto e politicamente complesso delle Terre Viventi, dove la storia lo porterà a indagare sulla Piaga dei Sogni, un misterioso fenomeno che sta trasformando creature e persone in esseri distorti, alterando l’ambiente in modi imprevedibili.

editor del personaggio

Il principale difetto della trama di Avowed è il suo ritmo altalenante, simile a una montagna russa. Si alternano momenti di scrittura eccellente, come la questline dell’omicidio, che rappresenta un esempio perfetto della qualità narrativa del gioco, a passaggi molto meno riusciti. Alcuni segmenti risultano poco incisivi e privi di un coinvolgimento emotivo significativo, a causa di una narrazione troppo rapida che non permette di creare un legame profondo con i personaggi e le ambientazioni. Questo è particolarmente evidente nel finale della seconda questline, che appare piatto e privo di mordente.

Fortunatamente, la qualità cresce man mano che si esplorano le mappe successive, introducendo scelte morali che non solo influiscono in modo tangibile sul mondo di gioco, ma anche sulle dinamiche e le relazioni interpersonali con diversi personaggi. Sebbene il livello si mantenga alto, è nelle ultime tre ore di gioco che Avowed raggiunge il suo culmine: è in questo arco finale che il titolo compie un significativo salto di qualità, mettendo il giocatore di fronte a due scelte finali di straordinaria rilevanza, le cui conseguenze risuoneranno a lungo nell’intero percorso intrapreso.

Quest secondarie sorprendenti e ricche di profondità

Una delle qualità più apprezzabili di Avowed risiede senza dubbio nelle sue missioni secondarie. Ogni città, avamposto o area esplorabile nasconde quest ben strutturate, sempre ricche di dettagli narrativi e di cura nel design. Ogni missione racconta storie avvincenti e talvolta inaspettate, con finali emozionanti e ricompense esclusive che arricchiscono il percorso di crescita del personaggio.

Le missioni secondarie, inoltre, offrono un’opportunità unica di immergersi nella cultura e nelle dinamiche sociali delle Terre Viventi. Sebbene non siano particolarmente numerose, ogni singola missione si distingue per la sua qualità, arricchendo notevolmente l’esperienza di gioco e conferendo una profondità significativa al mondo di gioco nel suo complesso.

Avowed

Le meccaniche GdR

Avowed non raggiunge la stessa libertà di esplorazione e interazione a cui Bethesda e altri studi ci hanno abituati negli ultimi anni. Il gioco ha optato per una semplificazione che privilegia la narrazione, sacrificando in parte l’interazione con l’ambiente e la profondità del mondo di gioco. Una scelta audace, ma che ha suscitato non poche critiche.

Tuttavia, il gioco riesce a distinguersi nella scrittura dei dialoghi, offrendo una vasta gamma di opzioni che permettono di modellare le conversazioni in base alle caratteristiche del personaggio (forza, costituzione, intelligenza, ecc.). Tuttavia, in alcune circostanze, l’alternativa tra due sole opzioni di risposta risulta limitante e riduttiva.

Un punto di forza del gioco è la totale libertà nell’utilizzo delle abilità, priva di vincoli legati a classi predeterminate, garantendo così una flessibilità notevole nella costruzione delle proprie build. Tuttavia, la gestione delle relazioni con i compagni di squadra si rivela un aspetto deludente: pur essendo personaggi ben caratterizzati, le interazioni con loro – che siano alleati o in conflitto con il protagonista – non influenzano in modo decisivo l’evolversi della trama. Questo specifico aspetto risulta in un certo senso limitante, specialmente se paragonato ad altri titoli, come KOTOR o Dragon Age: Origins, dove le dinamiche con i compagni potevano addirittura sfociare in tradimenti o abbandoni, arricchendo in modo profondo e imprevedibile l’esperienza.

Avowed

Il sistema di combattimento

Il sistema di combattimento di Avowed si distingue per il suo approccio incentrato sulla qualità dell’equipaggiamento, piuttosto che sul livello del personaggio. La creazione di una build ben bilanciata e l’uso oculato di abilità e magie potenti sono cruciali per la sopravvivenza. Il mondo di gioco è strutturato attorno alla ricerca di risorse per potenziare l’equipaggiamento, ma i mercanti offrono soluzioni alternative, sebbene a costi elevati.

Le build, quindi, assumono una centralità fondamentale, con il potenziamento del personaggio che può determinare in modo decisivo l’esito degli scontri. Tuttavia, alcuni squilibri nel bilanciamento del gioco rendono certe strategie notevolmente più efficaci rispetto ad altre; ad esempio, l’utilizzo di armi pesanti a due mani e armature robuste appare decisamente vantaggioso rispetto ad altre opzioni. La magia, sebbene fondamentale, contribuisce a semplificare ulteriormente gli scontri, con incantesimi di fuoco o di controllo che risultano particolarmente efficaci. Inoltre, gli oggetti esplosivi, utilizzabili come granate, offrono soluzioni alternative per infliggere effetti di status negativi ai nemici o per risolvere enigmi e aprire percorsi.

Per quanto concerne i compagni in combattimento, la loro utilità si rivela estremamente limitata. Non solo non intervengono attivamente durante gli scontri, ma la totale mancanza di personalizzazione nelle loro abilità e nell’equipaggiamento ne riduce ulteriormente l’efficacia, minando il potenziale di supporto che avrebbero potuto invece offrire negli scontri.

Comparto tecnico

Obsidian ha compiuto un’impresa notevole con Avowed, riuscendo a ottimizzare il gioco su Xbox grazie all’impiego dell’Unreal Engine 5, garantendo così un’esperienza fluida e un impatto visivo di altissimo livello. Su Xbox Series S, il titolo si distingue per una resa grafica che, pur mantenendo un’elevata qualità visiva, non compromette le prestazioni. L’illuminazione dinamica, in particolare, gioca un ruolo cruciale nell’arricchire gli ambienti, conferendo loro una profondità che potenzia ulteriormente l’immersione del giocatore. Un lavoro tecnico esemplare che mette in luce le capacità di Obsidian nel massimizzare il potenziale della piattaforma.

Il verdetto

Dopo una lunga attesa e un ridimensionamento del progetto iniziale, Avowed si rivela un buon lavoro da parte di Obsidian, sebbene con ampi margini di miglioramento. Il sistema di combattimento è solido, l’ottimizzazione tecnica eccellente e la libertà di personalizzazione lasciava intravedere grandi potenzialità. Tuttavia, la gestione superficiale dei compagni e alcune scelte di design poco riuscite finiscono per limitare l’esperienza complessiva. Un vero peccato, perché, al netto di questi difetti, il gioco possiede una forte identità e una personalità marcata che, con un pizzico di attenzione e cura in più, avrebbe potuto tradursi in un prodotto di ben altro spessore.

Avowed

“Dopo una lunga attesa e un ridimensionamento del progetto iniziale, Avowed si rivela un buon lavoro da parte di Obsidian, sebbene con ampi margini di miglioramento. Il sistema di combattimento è solido, l’ottimizzazione tecnica eccellente e la libertà di personalizzazione lasciava intravedere grandi potenzialità. Tuttavia, la gestione superficiale dei compagni e alcune scelte di design poco riuscite finiscono per limitare l’esperienza complessiva. Un vero peccato, perché, al netto di questi difetti, il gioco possiede una forte identità e una personalità marcata che, con un pizzico di attenzione e cura in più, avrebbe potuto tradursi in un prodotto di ben altro spessore.”

PRO

  • Quest secondarie curate
  • Mondo di gioco affascinante
  • Armi e magie ben bilanciate
  • Nemici ben caratterizzati
  • Ottimo comparto tecnico
  • L’Inquisitrice
  • L’Inviata

CON

  • Compagni poco utili in combattimento
  • Seconda quest line insoddisfacente
  • Limitata libertà di esplorazione
  • Alcune potenzialità sprecate
  • Sistema di potenziamento troppo obbligato
SCORE: 7

7/10

Ciao sono Luca un videogiocatore di 27 anni e vivo a Brescia. Sempre alla ricerca di nuove esperienze nel settore videoludico e cinematografico.